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    Ballottaggi: A Verona la sfida tra Tommasi e Sboarina

    La sfida di Verona ha catalizzato l’attenzione della politica nazionale in questa tornata amministrativa. Il centrodestra- spaccato nella città di Giulietta – non è infatti riuscito a ricucire le due anime della coalizione (Fdi e Lega da una parte , Forza Italia dall’altra).
    Così, senza la formalizzazione di apparentamenti sia in un campo che nell’altro, il centrosinistra di Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale, può tentare l’impresa: strappare la poltrona di Palazzo Barbieri in un capoluogo dove il centrodestra non gli fa toccare palla da 15 anni.
    Due consiliature guidate da Flavio Tosi, dal 2007 al 2017, ed una da Sboarina, che ha concluso il mandato quest’anno.
    La situazione, dopo il voto del 12 giugno, è questa: Tommasi – Pd e altre 5 liste – è in vantaggio con il 39,8% dei voti; Federico Sboarina – sindaco uscente – Fdi, Lega e altre 4 liste – ha il 32,7%. Un apparentamento con il terzo arrivato, Flavio Tosi (23,9%) – Fi e altre 8 liste d’appoggio – avrebbe dato a Sboarina un (teorico) vantaggio sull’avversario Tommasi.
    Ma l’apparentamento formale, dopo una settimana di telefonate, appelli, tentativi di convincimento – con in campo gli stessi Salvini e Meloni – non ha vinto le resistenze di Sboarina, diviso da pessimi rapporti personali con l’ex leghista veronese. Da considerare che, in ragione delle regole sull’ apparentamenti formale, Tosi e le sue liste avrebbe ottenuto in caso di successo ben 9 dei 22 consiglieri spettanti alla coalizione vincitrice.
    In sostanza, avrebbe avuto una sorta di ‘golden share’ su ogni atto politico di uno Sboarina-bis. Il ballottaggio di Verona resta così molto aperto. Anche perchè i voti in uscita dei ‘tosiani’ non è sicuro vadano tutti verso il candidato del centrodestra.

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    Draghi spinge sul price cap, “un vertice Ue a luglio”

    Un vertice straordinario sull’energia. Un vertice che abbia la proposta della Commissione sul price cap al gas finalmente sul tavolo. Mario Draghi arriva al Consiglio europeo con una richiesta destinata a cambiare l’agenda europea delle prossime settimane. Il tempo stringe, l’ombra del Cremlino sui flussi di gas verso l’Europa si fa sempre più nera e l’ascesa dei prezzi non vede una fine all’orizzonte. L’Italia decide quindi di giocarsi il tutto per tutto. Ottenendo delle prime, ufficiose aperture. La presidenza ceca, che entrerà in carica a luglio, non è contraria al summit a luglio ma a patto che si parli anche di inflazione.
    Per l’Italia si tratterebbe comunque di una sottigliezza visto lo stretto legame tra i temi. La missione del presidente del Consiglio è portare a Bruxelles, nelle pieghe di un vertice dedicato in prima battuta all’allargamento dell’Unione, il senso di urgenza che serpeggia a Roma e in altre cancellerie europee sul dossier energia. Sulla proposta del price cap si sta creando un fronte mediterraneo. Lo spagnolo Pedro Sanchez è arrivato annunciando di portare sul tavolo del summit la “riforma del mercato elettrico” e di “un tetto ai prezzi del gas”. Il capo del governo greco, Kyriakos Mitsotakis, è andato oltre.
    “Ribadirò, insieme al presidente del Consiglio italiano, l’ormai urgente richiesta di iniziative coraggiose a livello europeo, come l’imposizione di un tetto al prezzo all’ingrosso del gas”, ha spiegato Mitsotakis. Piccolo particolare: poche ore prima del vertice europeo, nella serata di mercoledì, il premier ellenico era a Palazzo Chigi proprio con Draghi.
    La richiesta italiana incassa anche la forte sponda della Francia. In un bilaterale organizzato negli uffici della delegazione italiana, prima del Consiglio europeo, Draghi e Emmanuel Macron hanno parlato, secondo fonti ufficiali, dei temi in agenda al Consiglio. Di fatto il premier italiano e l’inquilino dell’Eliseo hanno rinsaldato l’asse sulla richiesta di un intervento europeo sull’energia.
    Il richiamo al price cap, dopo un’ultima trattativa notturna, è stato inserito nelle conclusioni del Consiglio che, si legge, “nel contrasto all’uso come arma del gas da parte della Russia e richiamando le conclusioni del 31 maggio, invita la Commissione a proseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili”. Ma all’Italia non basta.
    Perché al vertice di fine maggio l’esecutivo Ue era stato invitato a esplorare le opzioni per calmierare i prezzi dell’energia, incluso un price cap temporaneo. E, in un mese, nessuna proposta è uscita da Palazzo Berlaymont. Anche per questo Roma e altri Paesi potrebbe chiedere un’ulteriore limatura alle conclusioni. Disegnando un timing meno indeterminato per la Commissione.
    Nella strategia di Palazzo Chigi il tetto al prezzo del gas si configurerebbe come una sanzione con cui rispondere a Mosca che, ormai da settimane, sta usando l’energia come un’arma. In tal modo la messa in campo della misura sarebbe anche proceduralmente più rapida, non essendo necessario modificare direttive sul mercato dell’energia attualmente in vigore. E nel fronte dei contrari qualche piccola crepa comincia ad aprirsi.
    “Non ci opponiamo per principio” e la “valutiamo la proposta” ma potrebbe non funzionare, ha spiegato l’olandese Mark Rutte. Dalla Germania, per ora, filtra un freddo silenzio. Il timore, a Berlino e nelle capitali più dipendenti dal gas di Mosca, è che come ritorsione Vladimir Putin chiuda i rubinetti definitivamente. Ma quei rubinetti, è il ragionamento che fa il governo italiano, si stanno chiudendo comunque. E nella sua crociata sull’energia il governo ha il pieno sostegno dei principali partiti. Enrico Letta, a Bruxelles per il summit di S&D, ha posto il tema al cancelliere Olaf Scholz: “Il price cap deve essere un obiettivo”, ha sottolineato il segretario del Pd. Ma Scholz non governa da solo. E i suoi alleati liberali saranno un osso duro da convincere.

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    Berlusconi, torno in campo, tra 8 mesi Fi sopra il 20%

    “Forza Italia fra otto mesi alle nuove elezioni politiche sarà sopra il 20%”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel corso di un comizio a Monza in sostegno del sindaco uscente e ricandidato, Dario Allevi. “Mi hanno escluso dalla vita politica con quella condanna assurda che presto sarà abrogata dal tribunale dei diritti dell’uomo di Strasburgo – ha aggiunto -. Mi hanno lasciato fuori dalla politica per sei anni quindi adesso tornerò in campo. Andrò in televisione e organizzerò un grande convegno al mese”.
    “Dario Allevi è un sindaco straordinario che ha fatto tante cose per la città, che ha risolto tante situazioni difficili. Dobbiamo ridargli la città in mano per altri cinque anni”, ha detto il leader di Forza Italia. “Dovete andare tutti a votare domenica, per avere una città che funziona come ha funzionato negli ultimi cinque anni”, ha aggiunto.
    Dopo il comizio in piazza San Paolo a Monza, in sostegno del sindaco uscente e ricandidato per il centrodestra, Dario Allevi, l’ex premier Silvio Berlusconi ha fatto una passeggiata nel centro della cittadina insieme alla compagna Marta Fascina. Insieme a lui una folla di sostenitori, con cui ha scattato anche qualche selfie, e gli ultras del Monza calcio che mi hanno accolto con cori e applausi anche al suo arrivo.

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    Di Maio: “Ho preso le distanze da M5s che si radicalizza”. Di Nicola eletto capogruppo al Senato, Di Stasio capogruppo alla Camera

    “Molti hanno chiesto di aderire, in questi mesi si valuteranno le istanze e ci dovremo dedicare ai territori”. Questo in sintesi uno dei passaggi dell’intervento di Luigi Di Maio alla congiunta Ipf in corso alla Camera, secondo quanto riferisce chi vi sta partecipando.
    “Ho preso le distanze da un progetto che si sta radicalizzando sempre di più”, ha detto Di Maio, al termine dell’assemblea di Insieme per il futuro, a chi gli chiedeva della scissione dal M5s. “Insieme per il Futuro non sarà un partito personale ma una forza che avvierà percorsi per ascoltare le esigenze dei territori”. Vedo che continua l’odio contro di noi ma arriveranno altre persone perchè questo è un progetto per costruire il Paese che interessa sul territorio i sindaci le associazioni e le imprese”.
    “Non vogliamo costruire proposte populiste e qualunquiste” ma “con chi amministra i territori ogni giorno”. “Visto il continuo odio contro di noi anche in queste ore, noi ce ne facciamo una ragione, rispondiamo con il sorriso, andiamo e guardiamo avanti”, ha aggiunto.
    Primo Di Nicola è stato eletto capogruppo della nuova formazione Insieme per il futuro al Senato: è quanto filtra dall’assemblea dei gruppi. Iolanda Di Stasio è stata eletta capogruppo alla Camera di Ipf dall’assemblea del gruppo, si apprende da uno dei partecipanti.
    Ecco l’organigramma del gruppo Ipf della Camera. Presidente: Iolanda di Stasio; Presidente Vicario: Pasquale Maglione; Vicepresidente: Maria Luisa Faro; Tesoriere: Gianluca Vacca; Tre Delegati d’Aula: Daniele Del Grosso, Vita Martinciglio, Margherita Del Sesto.
    “Il governo ha dimostrato di essere molto forte e il voto largo quasi unanime che il Parlamento ha dato ieri al governo è un segno di rafforzamento, a dimostrazione che la scissione non ha indebolito il governo, anzi, è più forte. Positivo per il nostro Paese di essere dentro una partita geopolitica che ci interessa con un governo forte”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta al suo arrivo al prevertice dei socialisti europei.
    “Ho la tessera della Lega in tasca da trent’anni e, se mi verrà a noia la politica, non cambierò partito ma farò altro. A vedere colleghi che cambiano partito mi viene tristezza”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta così, a tele Lombardia, la scissione del Movimento 5 Stelle. “Mi auguro che a casa ci si ricordi di chi ha portato a casa i risultati, e chi invece cambia partito – aggiunge -. Poi chi ha ragione tra Conte e Di Maio mi interessa meno di zero”.

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    Caso Salvini-Rackete, gli atti passano al Senato

    Sarà il Senato a valutare se le frasi, pubblicate sui social, con cui Matteo Salvini, nell’estate di tre anni fa, ha definito l’allora comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, “sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti” o “ricca tedesca fuorilegge”, siano o meno coperte dall’insindacabilità per via del suo ruolo di senatore e, ai tempi, di ministro dell’Interno.
    A deciderlo è stato il giudice del Tribunale di Milano, Maria Burza, che ha recepito una delle questioni preliminari avanzate dal legale di Salvini, Claudia Eccher, e ha quindi trasmesso Palazzo Madama gli atti del processo in cui il leader della Lega è accusato di diffamazione aggravata nei confronti dell’attivista 34enne.
    “Sono soddisfatta in quanto è stata accolta la nostra questione preliminare – ha commentato il difensore dell’ex ministro dell’Interno -. Era un atto dovuto da parte del giudice. E’ stata una decisione corretta”. Non così per il legale di Rackete, Alessandro Gamberini: “Esprimiamo il nostro radicale dissenso per questa decisione, perché quelle espressioni nulla avevano a che vedere col ruolo di parlamentare di Salvini, sia per i modi utilizzati che per i contenuti”.In aula, poco prima della lettura dell’ordinanza, è stato ventilato un timido tentativo di conciliazione. Ieri, infatti, l’ambientalista, tramite il suo avvocato, ha depositato una memoria in cui ha manifestato l’intenzione di rimettere la querela nei confronti del segretario del Carroccio a fronte di una lettera di scuse e di un risarcimento. Una proposta rimasta in sospeso, sia perché l”avvocato Eccher non aveva ancora avuto tempo di illustrarla al suo cliente sia perché entrambe le parti hanno fatto presente di non credere che si possa arrivare a una ricomposizione.
    Il procedimento è nato in seguito a una querela della comandante della nave ‘armata’ per salvare i migranti in mare. Tra le dichiarazioni incriminate, rese in dirette Facebook e via post su Twitter tra giugno e luglio 2019, ci sono anche “ricca e viziata comunista” e “criminale tedesca”.
    Per il pm Giancarla Serafini, come aveva detto nell’udienza in cui la difesa aveva posto le questioni preliminari tra cui quella accolta oggi, quelle di Salvini “non sono frasi che attengono a un discorso di politica, anche del Ministero dell’epoca, ma veri e propri attacchi alla persona, alla sua dignità, espressioni di denigrazione. E’ stata un’aggressione diretta alla persona”. Ora, mentre il dibattimento è ‘congelato’, la parola passa al Senato. 

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    Csm: il nuovo Pg della Cassazione è Salvato, l'attuale vice di Salvi

    Luigi Salvato è il nuovo procuratore generale della Cassazione. Lo ha nominato il plenum del Csm a maggioranza nella riunione presieduta dal capo dello Stato. Attualmente “vice” del Pg in carica Giovanni Salvi – che andrà in pensione il 9 luglio- Salvato ha avuto la meglio sul suo diretto concorrente, il procuratore generale di Napoli Luigi Riello. Oltre ad essere “il capo dei pm”, il Pg della Cassazione è titolare con il ministro della Giustizia dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati ed è componente di diritto del Csm e del suo Comitato di presidenza.
    “Sono certo che il procuratore Salvato saprà assicurare una guida efficace della Procura generale alla luce delle sue comprovate qualità professionali e della sua capacità organizzativa, aspetti messi in evidenza nella delibera appena approvata. Nella stessa misura saprà certamente fornire un contributo significativo ai lavori di questo consiglio”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla conclusione della seduta del plenum del Csm, ha espresso le proprie congratulazioni e gli “auguri di buon lavoro” al magistrato Luigi Salvato, appena nominato procuratore generale della Cassazione. “Esprimo apprezzamento anche per gli altri partecipanti alla procedura si selezione, entrambi di valore professionale indiscusso”, ha aggiunto Mattarella che, come di consueto, in veste di presidente del Csm non ha preso parte alla votazione. Il capo dello Stato ha poi riservato a Giovanni Salvi, il procuratore generale della Cassazione uscente, che andrà in pensione il 9 luglio, “un ringraziamento per l’attività svolta nell’arco di tutta la sua eccellente carriera in magistratura, particolarmente nel ruolo così impegnativo attualmente rivestito. Ha assunto questo incarico – ha aggiunto Mattarella – in uno dei periodi più difficili della storia della nostra magistratura, assicurando una gestione equilibrata e autorevole nei diversi ambiti di competenza del suo ufficio, sulla base di una lettura puntuale della realtà e delle norme, ha dimostrato autentica autonomia, ponendo il massimo impegno a tutela del valore costituzionale dell’esercizio della giurisdizione e della sua irrinunciabile indipendenza. Gli rinnovo un saluto riconoscente e un augurio per il futuro”.
    “Auspico che il Consiglio superiore della magistratura continui a svolgere le sue funzioni assicurando tempestività e la doverosa trasparenza nelle sue decisioni nell’ultimo tartto del quadriennio. Saranno mesi di lavoro intenso in cui continuierò a seguire con attenzione e rispetto per il suo ruolo l’attività consiliare”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in chiusura della seduta del plenum del Csm che ha nominato Luigi Salvato Pg della corte di Cassazione.

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    Giornalisti: progetto di mappatura e analisi stress lavoro

    (ANSA) – MILANO, 23 GIU – Un progetto di mappatura e analisi
    dello stress da lavoro correlato dei giornalisti italiani: è il
    contenuto di un protocollo fra Casagit Salute, la cassa mutua
    della categoria, e l’Ordine nazionale degli psicologi. E’ stato
    siglato fra il presidente Gianfranco Giuliani e quello degli
    specialisti David Lazzari. Due i punti fondamentali:
    sviluppare attraverso l’Osservatorio salute e lavoro di Casagit
    (composto dai giornalisti Andrea Artizzu, Giorgio Pacifici e
    Tiziana Sapienza) un programma comune per un’indagine che
    individui i fattori di rischio e logoranti che portano a stress,
    anche per poterli poi ridurre con specifici interventi di
    prevenzione, e realizzare tre ‘focus group’ su questioni
    inerenti salute e professione, con la partecipazione di una
    trentina di giornalisti.
    “Il primo passo sarà la costituzione di un ‘Comitato scientifico
    e di progetto’, formato dall’Osservatorio e dal gruppo di
    psicologi che hanno curato l’iniziativa – spiega Giuliani -. Per
    individuare ancora meglio i fondamentali ‘stressor’ psicologici
    comuni, altri 50 giornalisti risponderanno a un questionario
    apposito attraverso mail dedicate”. Lo stress da lavoro
    correlato è una una delle patologie più diffuse tra quelle
    collegate con l’attività professionale. E’ responsabile della
    maggior parte delle giornate di assenza e di costi altissimi in
    termini di perdita di produttività. (ANSA).   

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    Sala: 'Mi interessa il futuro del Paese,resto sindaco di Milano'

    (ANSA) – MILANO, 23 GIU – “Sono il sindaco di Milano e
    sicuramente continuerò a svolgere questo ruolo”. Lo ha scritto
    il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulle sue pagine social.   
    “La politica ora è la mia vita, non è sempre stato così,
    credo per mia fortuna, perché ho avuto la possibilità di
    mettermi alla prova in altri mondi, e lo sarà certamente anche
    in futuro – ha aggiunto -. Per questo parlo con tutti e sono
    interessato al futuro del mio Paese”.   
    Il post sulle pagine social del sindaco di Milano arriva dopo
    giorni di indiscrezioni su un suo possibile ruolo da leader di
    un nuovo centro riformista e su un suo dialogo aperto con Luigi
    Di Maio, che ha appena rotto con il Movimento 5 stelle. “Da
    tempo mi dedico alla questione ambientale – ha ricordato Sala
    nel suo post -. In questi ultimi anni mi sono confrontato con Ed
    Markey, il padre del Green New Deal, e con Al Gore. Ho imparato
    dai Verdi Europei. Ho guidato la task force mondiale di C40, per
    un ‘Green and just recovery” – ha concluso -. E seguiterò ad
    impegnarmi in questo senso. Con il realismo che orienta la mia
    azione a Milano”. (ANSA).