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    Sala, non mi candido a europee, continuo a fare il sindaco

    (ANSA) – MILANO, 20 GIU – “Segnalo solo che da quando sono
    sindaco ogni tre o quattro mesi esce la voce che voglio fare
    dell’altro ma io sono sempre qua. Per cui anche questa volta io
    continuerò a fare il mio mestiere”. Lo ha detto il sindaco di
    Milano, Giuseppe Sala, commentando le indiscrezioni di una sua
    possibile candidatura alle elezioni europee del prossimo anno.   
    “Se una persona viene eletta e ha la fiducia dei cittadini ha
    il dovere di andare avanti e portare a termine il mandato, e io
    lo farò”, ha concluso. (ANSA).   

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    Schlein,contestiamo al governo freno agli investimenti in sanità

    (ANSA) – ROMA, 20 GIU – “Abbiamo lanciato alcune proposte di
    mobilitazione per questi mesi, senz’altro ha una priorità la
    salute e la difesa della sanità pubblica. Abbiamo la
    preoccupazione di un trend negativo, dopo anni in cui c’era
    stato un maggiore finanziamento del fondo sanitario nazionale.   
    Contestiamo al governo la scelta di venire via da questo trend,
    la pandemia ha insegnato quanto serva investire maggiormente
    nella salute delle persone”. Lo ha detto la segretaria del Pd
    Elly Schlein aprendo l’incontro ‘Benessere della persona e
    salute mentale’ al Nazareno. Il 24 ci sarà una manifestazione
    indetta alla Cgil, a cui andremo per dare il nostro sostegno”.   
    (ANSA).   

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    Mattarella, non ignorare il dramma dei rifugiati

    “Circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, sono costretti a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze. Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il loro dramma”: così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato.
    “Da sempre l’Italia è in prima linea nell’adempiere all’alto dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza, secondo quanto previsto dalla Costituzione per coloro ai quali venga impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio dei diritti e delle libertà democratiche”, è ancora un passaggio della dichiarazione di Mattarella.
    “Nel celebrare oggi la Giornata Mondiale del Rifugiato è opportuno ribadire che le iniziative di assistenza a queste persone – e in particolare ai rifugiati che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità – devono essere accompagnate dalla ricerca di un’indispensabile e urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo”. “Per superare definitivamente – prosegue – la gestione emergenziale di tali fenomeni con un’azione di respiro europeo ed internazionale è indifferibile intervenire sulle cause profonde che spingono un così gran numero di esseri umani bisognosi ad abbandonare i loro Paesi. Essi meritano opportunità alternative ai rischiosi viaggi che, spinti dalle circostanze, intraprendono in condizioni anche proibitive”.

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    La prima di Meloni all’Eliseo, faccia a faccia con Macron

    L’incertezza fino all’ultimo, poi l’annuncio: alla sua prima visita in Francia da quando è premier, Giorgia Meloni varcherà la soglia dell’Eliseo per l’atteso faccia a faccia con Emmanuel Macron. L’occasione per volare a Parigi è in realtà quella del sostegno alla candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, ma il mancato invito, dopo lo scontro frontale sui migranti, le accuse dei ministri francesi, e gli incontri a latere di altri eventi per smorzare i toni, sarebbe certamente diventato un caso. Le diplomazie hanno lavorato fino all’ultimo per creare lo spazio, e preparare il terreno, per un bilaterale (con dichiarazioni alla stampa) che assume un valore simbolico, nella speranza di una virata nelle relazioni Italia-Francia, piuttosto burrascose nei primi mesi del governo di centrodestra. I rapporti tra i due, si continua a sottolineare da parte italiana (ma lo ha detto più volte la stessa Meloni) sono sempre stati “buoni”.
    E i toni sopra le righe di alcuni ministri ed esponenti del partito che sostiene Macron derubricati a mere necessità di politica interna. Lo stesso presidente francese a metà maggio a Reykjavik aveva dichiarato pubblicamente che l’Italia non può essere “lasciata sola” davanti alla “pressione” dei flussi migratori. Ma la distanza tra le parole e i fatti si misurerà presto, quando a Bruxelles il Consiglio europeo di fine mese dovrà affrontare il dossier migranti. Il più urgente, per il governo italiano, perché con l’estate gli sbarchi, che già si sono moltiplicati in modo esponenziale in questi mesi, non faranno che aumentare, a maggior ragione se non si troverà una soluzione per la Tunisia. Un tema, quello degli aiuti a Tunisi, e più in generale degli equilibri nel Mediterraneo, che saranno nel menù dell’incontro, dopo i due viaggi di Meloni in Tunisia e quello, giusto alla vigilia del faccia a faccia, dei ministri dell’Interno tedesco e francese, Nancy Faeser e quel Gérald Darmanin che non era stato affatto tenero con la gestione italiana dei migranti.
    Nei confronti dell’Africa, ma in generale dei paesi in via di sviluppo, il presidente francese è peraltro parecchio attivo, e giovedì e venerdì sarà padrone di casa di un summit promosso da Parigi per un nuovo patto finanziario internazionale con la presenza di numerosissimi paesi africani (è atteso anche Kais Saied), cui l’Italia, che sta a sua volta promuovendo il piano Mattei per l’Africa, dovrebbe partecipare anche se non si sa ancora a quale livello. Meloni arriva a Parigi per partecipare all’assemblea del Bureau international des exposition dove le quattro candidate a ospitare l’Expo del 2030 ancora in gara cercheranno di convincere i delegati a dare loro il voto a novembre. Prima dell’Italia toccherà alla saudita Riad – la più agguerrita e sostenuta fin dall’inizio proprio da Macron – e alla coreana Busan, mentre gli ucraini spingeranno Odessa in chiusura. Poi la premier si sposterà all’Eliseo, dove sarà accolta da Macron ai piedi della scalinata alle 17.30.

    Agenzia ANSA

    Lo ribadiscono il cancelliere Scholz e il segretario atlantico Stoltenberg, che aggiunge “per Kiev le porte restano aperte’. L’Ucraina libera un villaggio a sud di Zaporizhzhia (ANSA)

    In serata dovrebbe poi partecipare al ricevimento all’ambasciata italiana sempre per Expo. Il vertice con Macron sarà anche l’occasione per stringere i rapporti bilaterali (il Trattato del Quirinale, non a caso, sarà al centro dei colloqui) ma potrebbe segnare un punto, per l’Italia, anche nella ricerca di alleati sulla riforma del Patto di stabilità Ue. Lì le “convergenze”, sottolinea un ministro, si possono trovare, sullo scorporo di alcuni investimenti (quelli strategici, e legati al Pnrr, come chiede l’Italia, o quelli sulla Difesa, su cui preme la Francia), con l’obiettivo di rinsaldare l’asse Roma-Parigi per contrastare il rigorismo di Berlino. Tra i temi del bilaterale, come ha fatto sapere la presidenza francese, ci sarà anche la Nato, in vista del vertice di Vilnius di luglio, che dovrà affrontare anche la controversa questione dell’ingresso dell’Ucraina, altro tema su cui l’allineamento non è, al momento, in discussione.

    Meloni con Macron in una foto di archivio

    Prima dell’Italia toccherà alla saudita Riad – la più agguerrita e sostenuta fin dall’inizio proprio da Macron – e alla coreana Busan, mentre gli ucraini spingeranno Odessa in chiusura. Poi la premier si sposterà all’Eliseo, dove sarà accolta da Macron ai piedi della scalinata alle 17.30. In serata dovrebbe poi partecipare al ricevimento all’ambasciata italiana sempre per Expo. Il vertice con Macron sarà anche l’occasione per stringere i rapporti bilaterali (il Trattato del Quirinale, non a caso, sarà al centro dei colloqui) ma potrebbe segnare un punto, per l’Italia, anche nella ricerca di alleati sulla riforma del Patto di stabilità Ue. Lì le “convergenze”, sottolinea un ministro, si possono trovare, sullo scorporo di alcuni investimenti (quelli strategici, e legati al Pnrr, come chiede l’Italia, o quelli sulla Difesa, su cui preme la Francia), con l’obiettivo di rinsaldare l’asse Roma-Parigi per contrastare il rigorismo di Berlino. Tra i temi del bilaterale, come ha fatto sapere la presidenza francese, ci sarà anche la Nato, in vista del vertice di Vilnius di luglio, che dovrà affrontare anche la controversa questione dell’ingresso dell’Ucraina, altro tema su cui l’allineamento non è, al momento, in discussione.

    Agenzia ANSA

    L’economista Feld: “Meloni ha coraggio, e affronta il consolidamento del bilancio” (ANSA)

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    Qatargate: il giudice Claise lascia. Le Soir: ‘Suo figlio ha lavorato con il figlio dell’eurodeputata Arena’

    Il potenziale conflitto di interessi che ha portato il giudice Michel Claise a lasciare la guida delle indagini sul Qatargate riguarda il figlio maggiore, Nicolas, in affari dal 2018 con il figlio dell’eurodeputata Maria Arena, mai indagata ma finita più volte al centro delle vicende riguardanti l’inchiesta di corruzione. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir, riportando alcune dichiarazioni del legale dell’eurodeputato Marc Tarabella, tra gli indagati del dossier.
    Il figlio di Claise, si legge in un lungo articolo online, ha co-fondato “in quote paritetiche con altri cinque azionisti”, tra i quali Ugo Lemaire, figlio di Arena, “la società Brc&Co, specializzata nella vendita di cbd, la cannabis venduta legalmente”. Una società della quale i due sono ancora oggi co-azionisti. Le informazioni sono state portate alla luce dal legale di Marc Tarabella, Maxim Toeller, costringendo il giudice a lasciare il caso. La rinuncia di Claise “è diventata inevitabile quando, alle 16:04 di lunedì, Toeller ha inviato una lettera direttamente al giudice, informandolo della scoperta e chiedendogli di dimettersi”, si legge nell’articolo. In caso contrario, il legale avrebbe presentato un secondo ricorso, dopo la richiesta di ricusazione presentata a febbraio ma poi respinta dalla giustizia belga.
    “In via cautelare e per consentire alla giustizia di continuare serenamente il suo lavoro e di mantenere una necessaria separazione tra vita privata e familiare e responsabilità professionali, il giudice istruttore Michel Claise informa di aver deciso questa sera di ritirarsi dal fascicolo”, scrive la procura in una nota, evidenziando che nel dossier “di recente sono comparsi alcuni elementi” che “potrebbero sollevare alcune domande sul funzionamento oggettivo dell’indagine”.

    Qatargate, Eva Kaili ai domiciliari a Bruxelles

    L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, coinvolta nell’inchiesta belga sul Qatargate, ha fatto causa allo stesso Parlamento “per violazione della sua immunità parlamentare, essendo stata monitorata dai servizi segreti durante il periodo in cui ha partecipato alla commissione Pega, che stava indagando istituzionalmente sull’esistenza di software illegali che monitoravano le attività degli eurodeputati e dei cittadini Ue”. Lo annunciano i legali dell’europarlamentare greca. Arrestata il 9 dicembre scorso, Kaili è stata rilasciata il 25 maggio con condizioni dopo una detenzione preventiva di oltre cinque mesi. Il team legale dell’eurodeputata, precisano i difensori Michalis Dimitrakopoulos e Sven Mary, ha deciso di procedere con un ricorso interno alla commissione Legale del Parlamento europeo affinché si apra un procedimento per chiarire se e in quali termini la sua immunità sia stata violata durante l’indagine sul Qatargate. La pubblicazione delle notizie sul monitoraggio da parte dei servizi segreti dell’attività degli eurodeputati ha suscitato “notevole interesse”, evidenziano i legali, aggiungendo che “la triste realtà” sembra essere “che a Bruxelles, capitale d’Europa, si siano installati i conflitti geopolitici del Golfo Persico, del Nord Africa, della Penisola Arabica, di cui oggi è vittima la signora Eva Kaili, domani i giudici e i pubblici ministeri, dopodomani chi?”. 
    La procura belga vuole chiudere il Qatargate nel 2023

    L’eurodeputato Andrea Cozzolino si trova in stato di fermo a Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate. Lo riferisce il portavoce della procura federale belga al termine di un interrogatorio fiume durato quasi quattro ore tra l’eurodeputato e il giudice istruttore Michel Claise, alla guida delle indagini. “Il giudice dovrà ora verificare la testimonianza offerta da Cozzolino e domani deciderà se convalidare il fermo o disporre il suo rilascio sotto condizioni o con il regime di braccialetto elettronico”, spiega il portavoce.

       

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    Meloni riceve Tom Cruise: ‘Mission impossible ogni giorno al governo’

     La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceve a Palazzo Chigi Tom Cruise. La stella di Hollywood, protagonista della saga Mission Impossible, è arrivato nella sede del governo a bordo di una berlina di lusso con i vetri posteriori oscurati, seguita da un’altra auto e quattro van.L’incontro con la premier è durato circa mezz’ora.
    “Lieta che la Capitale d’Italia sia protagonista dell’ultimo film di Tom Cruise. Oggi a Roma la prima mondiale. Le ‘mission impossible’ sono anche il nostro pane quotidiano al governo”. È il messaggio, accompagnato dall’emoticon di un sorriso, pubblicato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con una foto assieme all’attore stella di Hollywood ricevuto a Palazzo Chigi.

    Agenzia ANSA

    Anteprima mondiale a Roma per il nuovo capitolo della saga (ANSA)

       

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    Meloni riceve Tom Cruise a Palazzo Chigi

     La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceve a Palazzo Chigi Tom Cruise. La stella di Hollywood, protagonista della saga Mission Impossible, è arrivato nella sede del governo a bordo di una berlina di lusso con i vetri posteriori oscurati, seguita da un’altra auto e quattro van.L’incontro con la premier è durato circa mezz’ora.

    Agenzia ANSA

    Anteprima mondiale a Roma per il nuovo capitolo della saga (ANSA)

       

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    Pd, Schlein: ‘Mobilitare il partito per un’identità chiara. Bene le critiche ma serve lealtà’

    “E’ ora il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l’Italia e per l’Europa. Ho ricevuto un mandato chiaro, ricostruire una identità chiara del partito, che ci renda riconoscibili. Se si tenta di rappresentare tutto e il contrario di tutto si rischia di non rappresentare nessuno e lasciare spazi agli altri”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nella relazione introduttiva alla direzione in corso al Nazareno.

    Pd, Schlein: ‘Bene le critiche ma serve lealta’ sui temi’

    “Ringrazio Roberto Speranza e Articolo Uno per questa scelta coraggiosa e Bersani per aver scelto di rientrare e darci una mano” ha sottolineato la segretaria del Pd. “Lavoriamo tutti insieme, in maniera corale, serve un’orchestra che suona lo stesso partito. Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono. Non mi dovrete mai convincere che la segretaria non basta da sola, l’ho detto io fin dall’inizio. Io credo nel gioco di squadra, nella leadership collettiva. A me tocca provare tenervi insieme nella chiarezza della linea politica uscita dal congresso” ha sottolineato la segretaria del Pd.

    “Proponiamo un’estate militante” su alcuni temi, come il Pnrr. “Chiedo ai parlamentari e alle parlamentari di organizzare sui territori un confronto sui Pnrr, così sentiremo suonare dal basso una sveglia per il governo” ha precisato  Schlein nella relazione introduttiva alla direzione in corso al Nazareno. “L’altra grande questione è l’autonomia differenziata, che vuol portare a compimento i mai sopiti sogni della secessione leghista” .”Svolgeremo una grande iniziativa il 14 e 15 luglio sull’autonomia differenziata. E chiediamo a nostri eletti di promuovere discussioni nei consigli comunali e provinciali affinché tutti si prendano le loro responsabilità. Presenteremo nei Comuni un testo base per un ordine del giorno”.

    Pd, Schlein: ‘Chi non condivide la linea lo ammetta, senza scuse’

    “Continuiamo a insistere con le altre opposizioni sul salario minimo, l’auspicio è arrivare a una posizione comune. Spingiamo per un congedo paritario di tre mesi, anche su quello si può lavorare con le opposizioni” ha detto la segretaria del pd annunciando “Il 30 giugno una grande iniziativa per la casa, insieme ai sindaci”. “Apprezziamo e guardiamo con attenzione alla manifestazione di sabato della Cgil sulla sanità pubblica. Noi ci saremo, saremo al loro fianco”.
    “Chiediamo a tutte le federazioni di mobilitarsi sulla sanità pubblica, lasciamo ai territori la scelta delle forme, iniziative pubbliche, banchetti. L’importante è tenere alta l’attenzione su quello che Meloni non sta facendo”, conclude. “Il governo si butta ogni giorno su bandierine ideologiche perché sa solo cavalcare le paure, ma non sa dare risposte” ha detto la segretaria Pd Elly Schlein annunciando per “il 6 luglio una serie di incontri sulle politiche industriali”.
    “Siamo sempre stati chiari e lineari nel pieno supporto all’Ucraina per la difesa anche con aiuti militari. Abbiamo tenuto e continueremo a tenere un atteggiamento coerente, ma non dismettiamo la prospettiva di una pace giusta, facciamo nostre le parole di Mattarella di non distogliere la ricerca di un approdo di pace. Una forza di sinistra come la nostra non può dismettere la parola pace” ha detto la segretaria Elly Schlein.
    “Siamo disponibili a lavorare a una riforma dell’abuso d’ufficio, ma l’abrogazione sarebbe in contrasto con la normativa europea”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein alla direzione del partito. La riforma della giustizia nel suo complesso è “la montagna che ha partorito il topolino con pochi interventi spot”.