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    Casa, prorogata la garanzia sui mutui per gli under 36

    (ANSA) – ROMA, 26 GIU – L’estensione della garanzia massima
    dell’80% sulla quota capitale dei mutui per le giovani coppie e
    gli under 36 è stata prorogata fino al prossimo 30 settembre,
    rispetto al termine del 30 giugno. Lo prevede una norma del
    decreto sugli Enti pubblici, introdotta durante l’esame alla
    Camera (con emendamenti di Svp, M5s e Lega) ed ora all’esame
    della Commissione Affari costituzionali del Senato.   
    L’estensione della garanzia massima, a valere sul Fondo di
    garanzia per l’acquisto della prima casa, era stata introdotta
    dal governo Draghi nel 2021, ed era stata prorogata fino al 30
    giugno 2023 dal decreto Milleproroghe dello scorso dicembre. Ora
    è stata votata una ulteriore proroga di 3 mesi.   
    Le categorie a cui è indirizzata la misura sono sono le
    giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli
    minori, i conduttori di alloggi IACP e i giovani di età
    inferiore ai 36 anni, con Isee non superiore a 40.000 euro.   
    (ANSA).   

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    Proroga al 30 settembre della garanzia mutui casa per gli under 36

       L’estensione della garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui per le giovani coppie e gli under 36, è stata prorogata fino al prossimo 30 settembre, rispetto al termine del 30 giugno. Lo prevede una norma del decreto sugli Enti pubblici, introdotta durante l’esame alla Camera (con emendamenti di Svp, M5s e Lega) ed ora all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato.
       L’estensione della garanzia massima, a valere sul Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, era stata introdotta dal governo Draghi nel 2021, ed era stata prorogata fino al 30 giugno 2023 dal decreto Milleproroghe dello scorso dicembre. Ora è stata votata una ulteriore proroga di 3 mesi.    Le categorie a cui è indirizzata la misura sono sono le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, i conduttori di alloggi IACP e i giovani di età inferiore ai 36 anni, con ISEE non superiore a 40.000 euro.

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    Caso Santanchè, la ministra: ‘Dimettermi? Su cosa? Siamo seri’

    “Risponderò su tutto, sono 23 anni che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate preoccupazioni e aspettate serenamente”. Lo afferma la ministra Daniela Santanchè parlando con i giornalisti a margine dell’evento Futuro Direzione Nord a Milano.”Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?” ha risposto Santanchè a un cronista che gli ha chiesto se abia pensato di dimettersi. “Mi sembra – ha aggiunto – che la maggioranza sia non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose per far sì che la maggioranza non sia compatta”
    Le repliche dell’opposizione”Daniela Santanchè non deve andare ‘indietro a Report’ ma deve dare risposte ai dipendenti delle sue aziende che hanno denunciato”. Così la senatrice Dolores Bevilacqua, esponente M5S in commissione di vigilanza Rai. “E non lei – aggiunge -, ma Giorgia Meloni, dovrebbe prendere atto che una persona su cui è enorme il peso di una inchiesta gravissima con l’accusa di essere responsabile di bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte messe in ginocchio dal mancato saldo delle forniture, non può fare la ministra”. “Come può – conclude Bevilacqua – la patriota Meloni proteggere ancora una che resta avvinghiata alla poltrona quando, da ciò che sta emergendo, si sarebbe assegnata compensi e benefit milionari mentre le sue imprese crollavano e i lavoratori non riuscivano ad ottenere neppure il tfr? Non crede Meloni che tutto questo sia semplicemente vergognoso?”.

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    Santanché respinge l’ipotesi dimissioni, ‘siamo seri’

    (ANSA) – MILANO, 26 GIU – “Risponderò su tutto, sono 23 anni
    che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate
    preoccupazioni e aspettate serenamente”. Lo ha affermato la
    ministra Daniela Santanché parlando con i giornalisti a margine
    dell’evento Futuro Direzione Nord a Milano.   
    “Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?”, ha
    risposto Santanché a un cronista che gli ha chiesto se abbia
    pensato di dimettersi. “Mi sembra che la maggioranza sia
    non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose
    per far sì che la maggioranza non sia compatta”, ha concluso.   
    In mattinata, le opposizion in Aula alla Camera sono tornate a
    chiedere chiarimenti e in alcuni casi anche a rinnovare la
    richiesta di lasciare il ruolo da ministra. (ANSA).   

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    Il Mes verso il rinvio, settimana di passione per Meloni

    Da una parte il pressing delle opposizioni sul caso Santanchè, dall’altra il rebus del Mes che ha creato un cortocircuito nella stessa maggioranza. Sarà alta l’attenzione del governo verso ciò che succederà in questi giorni in Parlamento, dove tra l’altro Giorgia Meloni si presenterà mercoledì per le comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, in cui terrà anche un aggiornamento sulla crisi russa. Giovedì la premier inizierà la due giorni del vertice a Bruxelles. Nel centrodestra si lavora per evitare che nelle stesse ore alla Camera la commissione Esteri voti il progetto di legge sulla ratifica del Mes, atteso poi il giorno dopo in Aula.
    Dopo l’inedito Aventino della maggioranza di mercoledì scorso in commissione, e le tensione fra FdI e Lega nella gestione della delicata ricerca di una exit strategy politica, Meloni ha già chiarito che è opportuno rinviare l’esame. Non ha detto chiaramente fino a quando, ma tutto lascia intendere che l’obiettivo sia scavalcare l’estate (settembre per ora l’orizzonte), per portare avanti nel frattempo i negoziati europei su Patto di stabilità e unione bancaria e creare le condizioni in cui è più facile presentare un’inversione a U. La coalizione di governo proverà a spingere per il rinvio nella capigruppo della Camera in programma mercoledì, dove troverà un’opposizione battagliera da Pd e Terzo polo, che più di tutti sostengono la ratifica del trattato Salva Stati.
    A unire tutte le opposizioni in questi giorni è invece la richiesta a Daniela Santanchè a presentarsi in Parlamento per dare chiarimenti sulle sue imprese, dopo l’inchiesta giornalistica di Report. Il M5s con i suoi capigruppo ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato la convocazione immediata di una capigruppo per disporre un’informativa urgente di Santanchè.  La ministra del Turismo ha assicurato a Meloni di non essere indagata, ma la premier si attende che vada in Aula. Evoluzioni dell’inchiesta a Milano per bancarotta e falso in bilancio potrebbero portare a scelte drastiche. I prossimi giorni si annunciano delicati.
    Intanto martedì a Palazzo Chigi approderanno in Consiglio dei ministri i temi rimasti congelati quando giovedì scorso la premier ha saltato la riunione per “impegni personali”. Si tratta delle misure sulla sicurezza stradale targate Matteo Salvini, del disegno di legge sulla ricostruzione post calamità, e potrebbe arrivare anche la nomina del commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche. “Penso che si sia perso tanto tempo”, dice il leghista Riccardo Molinari, invitando ad “accelerare”, a prescindere che si opti per un politico o, soluzione più probabile, per un tecnico.
    Mercoledì, poi, Meloni si presenterà alle Camere. Nell’ordine del giorno del Consiglio europeo dovrebbe entrare anche la situazione della Russia, e anche su quello si concentrerà la premier aggiornando il Parlamento. A chi ha notato come non sia stata fra i leader contattati da Joe Biden dopo la giornata di caos a Mosca, Antonio Tajani ha risposto che “c’è sempre grande considerazione da parte degli Stati Uniti per il governo italiano”. “Se l’Europa è ferma a difesa dell’Ucraina lo si deve anche grazie al governo italiano”, ha notato il ministro degli Esteri, atteso da un confronto con gli omologhi dei Paesi Ue a Lussemburgo. La situazione in Russia è ancora confusa, si ragiona in ambienti di governo, prendendo atto che è stato un colpo di Stato fallito. Meloni dovrebbe ribadire che ora è più che mai fa confermato il sostegno all’Ucraina, anche nell’interesse dell’Italia e dell’Europa. E che l’aggressione decisa da Vladimir Putin ha generato instabilità anche nella Federazione russa. Il discorso della presidente del Consiglio toccherà tutti i temi del vertice, dalla questione migranti alla competitività industriale, dalla cooperazione Ue-Nato ai rapporti con la Cina. Passando anche per le difficoltà finanziarie della Tunisia, e sulla ricerca di un accordo fra Tunisi e Bruxelles su cui si continua a lavorare.

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    Media Usa, autorità di Washington informate da giorni dei piani di Prigozhin

    Le autorità statunitensi erano state informate da giorni dei piani del capo del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin. Lo scrive il New York Times citando fonti dell’intelligence.
    I responsabili della sicurezza nazionale degli Stati Uniti erano stati avvertiti mercoledì scorso che Prigozhin si stava preparando ad agire.  La loro preoccupazione immediata era come questo avrebbe influenzato il controllo di Mosca sul suo arsenale di armi nucleari.
    L’intelligence statunitense seguiva da mesi le crescenti tensioni tra il capo della milizia privata Wagner e i vertici militari russi, incluso il ministro della Difesa Sergei Shoigu.

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    Conte a Schlein in piazza: ‘Ci vedremo e ci confronteremo’

    Una piazza non fa una coalizione, ma quando diventano tre è già qualcosa. Le foto di Elly Schlein insieme a Giuseppe Conte cominciano ad accumularsi. La prima è stata alla manifestazione antifascista di Firenze, a inizio marzo, poco dopo le primarie del Pd. Poi un periodo di stanca. Nelle ultime settimane, l’accelerata: il corteo romano del M5s, poi l’aperitivo a Campobasso per la campagna elettorale in Molise, ora la stretta di mano sotto il palco della Cgil, nella zona Cesarini dell’iniziativa in difesa della sanità pubblica. L’impressione è che Schlein sia quella che non disdegni le occasioni di incontro e Conte quello che un po’ si adegua. Anche se non sfugge al dialogo: “Con Schlein ci vedremo, ci confronteremo, ci fermeremo, ci incontreremo in Parlamento in varie occasioni, ci mancherebbe”, ha detto il presidente del M5s.

    Schlein: ‘M5S? Battaglia sui diritti la faremo con chi vuole’

     
    La difesa della sanità è una delle battaglie comuni di Pd e M5s. Poi c’è quella sul salario minimo, con le due forze che in Parlamento stanno lavorando per convergere su una proposta comune. “Credo che ci sia un’opportunità adesso nel Paese, Conte è qua ed è un fatto positivo – ha sottolineato il governatore dell’Emilia Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, in piazza con la Cgil -. Non dobbiamo ora immaginare quale sarà lo schieramento che si opporrà alla destra la prossima volta, non è domattina che dobbiamo configurare il centrosinistra, ma ci sono alcuni temi su cui già si può immaginare una battaglia politica che può mettere insieme tutte le opposizioni. Conte e Calenda criticano entrambi i tagli del governo alla sanità pubblica. Credo che nelle prossime settimane si possa provare a mettere insieme e un fronte compatto”.
    Conte scherza: ‘Con Schlein ci incontriamo tutti i giorni in Parlamento e anche nei fine settimana’

    Tendendo un orecchio all’ala del Pd che lo ha sostenuto al congresso, Bonaccini punta a un campo largo che tenga dentro anche il Terzo polo. Ma se, da sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Verdi-Si condividono molte delle iniziative di Pd e M5s, al centro Azione e Iv mantengono le distanze. Al corteo della Cgil non c’erano: “Continuiamo a credere – ha detto nei giorni scorsi Calenda – che la situazione di emergenza in cui versa il sistema sanitario nazionale non si possa risolvere da soli o nelle piazze”. E anche in Molise il Terzo polo segue una strada sua: sostiene il candidato di centrodestra, Francesco Roberti, contro quello appoggiato da Pd e M5s, Roberto Gravina. In Parlamento, le azioni comuni sulle battaglie condivise – lavoro, sanità, scuola.. – procedono a passi lenti. Anche se adesso c’è una richiesta (quasi) corale alla ministra del turismo Daniela Santanché di chiarire quanto sta emergendo sulla gestione delle sue società.

    Schlein: ‘Con questo Governo pericolo regressione diritti’

    “La critica fortissima che si fa al governo per i tagli che sta facendo e farà sulla sanità pubblica unisce Terzo polo M5s, Sinistra italiana, Verdi e Pd – ha ricordato Bonaccini – Troviamo due cose su cui possiamo cominciare a strutturare una battaglia politica per parlare al Paese e non fra di noi”. Ma le divisioni nelle Aule non mancano, come i voti discordanti sull’invio di armi in Ucraina e sul Mes, con il M5s che si è astenuto in commissione, mentre Pd e Iv hanno detto “sì” alla ratifica. “Ci sono dei temi che non ci vedono pienamente convergenti – ha detto Conte – questo è evidente ed è inutile ribadirlo ogni volta, ma il nostro è un percorso di dialogo, non siamo in dirittura finale di arrivo, ma continueremo con grande responsabilità, e lealtà, mantenendo alta l’asticella”.

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    Meloni frena sul Mes e dice sì a Santanche’ in Parlamento 

    Meloni frena sul Mes e dice sì a Santanche’ in Parlamento “Errore il meccanismo in Aula ora”. Verso rinvio a Settembre ROMA Rossella Dell’Anno (ANSA) – ROMA, 24 GIU – Giorgia Meloni, dopo giorni di polemiche e indiscrezioni, interviene con nettezza sulla delicata questione della ratifica del Mes: “è un errore portarlo ora in Aula. Chi chiede la decisione subito non aiuta l’Italia”. La presidente del Consiglio dà quindi un indirizzo chiaro al dibattito italiano sul meccanismo “salva stati”, anche alla luce della forte spaccatura nella maggioranza sull’argomento. Si attendono ora le indicazioni della conferenza dei capigruppo di metà settimana per certificare se la posizione politica dell’esecutivo per un rinvio delle decisioni in materia alla ripresa dei lavori a settembre, dopo la pausa estiva, sarà formalmente presa in considerazione. Si dovrà decidere di far slittare l’ordine del giorno che prevede l’esame del Mes in Aula alla Camera venerdì 30 giugno. Un problema pesante per Esecutivo e maggioranza, insieme alla vicenda che vede coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Anche su questo fronte, dopo qualche giorno di esitazione e tante polemiche, Meloni scende in campo senza giri di parole riconoscendo l’importanza politica di un chiarimento e garantendo, in assoluta tranquillità, che la sua compagna di partito farà tutto quello che sarà necessario, compreso l’intervento davanti al Parlamento per dare tutte le spiegazioni sulla gestione delle sue aziende. La premier, parlando dal forum sui migranti che si è tenuto in Austria, decide di entrare nel dettaglio sul tema del meccanismo europeo partendo da un presupposto: “il Parlamento aveva votato una mozione nella quale chiedeva al governo di non ratificare il Mes, a maggior ragione in attesa delle decisioni che riguardano il quadro complessivo della governance, vuol dire legge di stabilità, unione bancaria, garanzie dei depositi”. Per questo – prosegue nel ragionamento – chi oggi chiede di prendere la decisione in questo momento non sta facendo un favore all’Italia. Per cui io, indipendentemente dal merito, spero che chi l’ha calendarizzata voglia riconsiderare questa decisione”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggancia la discussione partendo dalla considerazione che questo strumento è ormai tecnicamente superato.”E’ obsoleto oggi, andava bene tre anni fa. Sul regolamento siamo sempre stati contrari e abbiamo sempre contestato la mancanza di controlli. La nostra è non una critica sovranista ma una critica europeista”. tima. Sono contenta che la ministra Santanchè abbia dato la sua disponibilità, l’ho vista tranquilla in queste ore come sono tranquilla io”

    Agenzia ANSA

    La ministra: ‘Sono vent’anni che faccio politica, c’ho sempre messo la faccia’ (ANSA)

    Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al convegno di Rapallo invece ha chiesto che il Mes possa essere utilizzato come “elemento di politica industriale”. “Non siamo né pro né contro, ma chiediamo di utilizzare quelle risorse finanziarie a favore della crescita del Paese, non solo economica, ma anche sociale agganciandolo alla transizione”. Un ragionamento su cui concorda, sia pure da una diversa angolazione, il segretario della Cgil Maurizio Landini: “se ci sono risorse che l’Europa mette a disposizione per fare investimenti, vanno utilizzate tutte perché ne abbiamo bisogno. Quindi io certe discussioni non le capisco proprio”. Ma su questo tema come sulla questione Santanchè la polemica politica non si spegne. “Chiediamo chiarezza e dimissioni. Anche forze di maggioranza hanno chiesto alla ministra di riferire in Aula perché ministri di Italia e di Europa si sono dimessi per fatti molto meno gravi di quelli che si stanno profilando”, dice Elly Schlein. Santanchè, da un convegno a Capri, risponde alla segretaria dem e a tutti coloro che le chiedono di riferire in Parlamento spiegando di essere fiera di parlare in Aula se le sarà chiesto. Una frase in sintonia con le parole di Giorgia Meloni: “Penso non ci sia nessun problema a riferire, è una richiesta legit