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    Meloni, in passato tenuti i fanali spenti sulla droga

    (ANSA) – ROMA, 26 GIU – “Sono felice per il significato quasi
    rivoluzionario che ha essere qua oggi governo, istituzioni,
    comunità, esperti, famiglie, giovani, insegnanti. Perchè abbiamo
    una giornata contro le droghe ma negli ultimi anni c’è stata
    indifferenza. Non è scontato essere qua oggi perché non è
    avvenuto in passato, preferendo tenere i fari spenti” sulla
    droga. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni,
    intervenendo a Montecitorio alla “Giornata mondiale contro le
    droghe”.   
    “Vogliamo superare il silenzio e l’indifferenza, il primo
    passo è una corretta informazione è la consapevolezza del
    fenomeno”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del
    Consiglio, Alfredo Mantovano. “Questa iniziativa testimonia che
    c’è un mondo che non si rassegna, che oggi vede al suo fianco le
    istituzioni”. “Intendiamo ampliare le competenze del
    dipartimento antidroga, bisognerebbe parlare di dipartimento
    sulle dipendenze, anche la ludopatia. Va conferita consistenza
    alle risorse con l’istituzione di un fondo nazionale contro le
    dipendenze patologiche”, ha concluso sempre Mantovano. (ANSA).   

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    Regionali Molise: affluenza in calo, ha votato il 47,9%

    (ANSA) – CAMPOBASSO, 26 GIU – Affluenza alle urne in forte
    calo in Molise dove ha votato il 47,94 degli aventi diritto. Nel
    2018 era stata del 52,17 per cento, ma in quella tornata
    elettorale i seggi rimasero aperti solo la domenica, questa
    volta invece si è votato anche lunedì. Sono 393 le sezioni
    allestite nei 136 comuni della regione. Gli aventi diritto al
    voto sono 327.805, ma tra questi ci sono 85mila residenti
    all’estero.   
    Tre i candidati alla carica di governatore: Roberto Gravina
    (Movimento 5 Stelle) sostenuto dalla coalizione di
    centrosinistra con 6 liste, Francesco Roberti (Forza Italia)
    sostenuto dal centrodestra (7 liste) e infine Emilio Izzo
    sostenuto dalla lista ‘Io non voto i soliti noti’.   
    Sono 20 i consiglieri da eleggere oltre al presidente. Il
    governatore uscente, non ricandidato, è Donato Toma (Forza
    Italia) che negli ultimi cinque anni ha guidato la maggioranza
    di centrodestra. (ANSA).   

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    Lorenzo Fontana, la lotta agli stupefacenti è una priorità

    (ANSA) – ROMA, 26 GIU – “Non ci stancheremo mai di rinnovare
    l’impegno delle istituzioni per liberare la società dalla
    schiavitù delle droghe e per ribadire che la lotta agli
    stupefacenti è una priorità assoluta. E questo incontro
    testimonia la determinazione a lavorare con il massimo impegno
    in questa battaglia”. Lo ha detto il presidente della Camera
    Lorenzo Fontana aprendo i lavori a Montecitorio per la “Giornata
    mondiale contro le droghe”.   
    “Vorrei quindi ringraziare in questa sede le tante persone del
    settore pubblico, dell’associazionismo e del volontariato, che
    sostengono e assistono ogni giorno le persone tossicodipendenti.   
    E’ dunque essenziale aiutare coloro che soffrono questa
    schiavitù. Secondo la relazione annuale della Direzione centrale
    per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno, dal 1973 più
    di 26mila persone hanno perso la vita a causa degli
    stupefacenti. Si tratta di un numero molto elevato e questo è
    inaccettabile. Questa consapevolezza deve spingerci a un impegno
    sempre maggiore sulla prevenzione. Servono continue campagne di
    sensibilizzazione nelle scuole e per le famiglie, così che i
    giovani siano consapevoli dei danni provocati dalle droghe.   
    Serve informazione sulle conseguenze che derivano dal consumo
    delle nuove droghe sintetiche. E’ necessaria una maggiore
    conoscenza anche del commercio occulto sul Web”. (ANSA).   

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    Casa, prorogata la garanzia sui mutui per gli under 36

    (ANSA) – ROMA, 26 GIU – L’estensione della garanzia massima
    dell’80% sulla quota capitale dei mutui per le giovani coppie e
    gli under 36 è stata prorogata fino al prossimo 30 settembre,
    rispetto al termine del 30 giugno. Lo prevede una norma del
    decreto sugli Enti pubblici, introdotta durante l’esame alla
    Camera (con emendamenti di Svp, M5s e Lega) ed ora all’esame
    della Commissione Affari costituzionali del Senato.   
    L’estensione della garanzia massima, a valere sul Fondo di
    garanzia per l’acquisto della prima casa, era stata introdotta
    dal governo Draghi nel 2021, ed era stata prorogata fino al 30
    giugno 2023 dal decreto Milleproroghe dello scorso dicembre. Ora
    è stata votata una ulteriore proroga di 3 mesi.   
    Le categorie a cui è indirizzata la misura sono sono le
    giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli
    minori, i conduttori di alloggi IACP e i giovani di età
    inferiore ai 36 anni, con Isee non superiore a 40.000 euro.   
    (ANSA).   

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    Proroga al 30 settembre della garanzia mutui casa per gli under 36

       L’estensione della garanzia massima dell’80% sulla quota capitale dei mutui per le giovani coppie e gli under 36, è stata prorogata fino al prossimo 30 settembre, rispetto al termine del 30 giugno. Lo prevede una norma del decreto sugli Enti pubblici, introdotta durante l’esame alla Camera (con emendamenti di Svp, M5s e Lega) ed ora all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato.
       L’estensione della garanzia massima, a valere sul Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, era stata introdotta dal governo Draghi nel 2021, ed era stata prorogata fino al 30 giugno 2023 dal decreto Milleproroghe dello scorso dicembre. Ora è stata votata una ulteriore proroga di 3 mesi.    Le categorie a cui è indirizzata la misura sono sono le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, i conduttori di alloggi IACP e i giovani di età inferiore ai 36 anni, con ISEE non superiore a 40.000 euro.

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    Caso Santanchè, la ministra: ‘Dimettermi? Su cosa? Siamo seri’

    “Risponderò su tutto, sono 23 anni che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate preoccupazioni e aspettate serenamente”. Lo afferma la ministra Daniela Santanchè parlando con i giornalisti a margine dell’evento Futuro Direzione Nord a Milano.”Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?” ha risposto Santanchè a un cronista che gli ha chiesto se abia pensato di dimettersi. “Mi sembra – ha aggiunto – che la maggioranza sia non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose per far sì che la maggioranza non sia compatta”
    Le repliche dell’opposizione”Daniela Santanchè non deve andare ‘indietro a Report’ ma deve dare risposte ai dipendenti delle sue aziende che hanno denunciato”. Così la senatrice Dolores Bevilacqua, esponente M5S in commissione di vigilanza Rai. “E non lei – aggiunge -, ma Giorgia Meloni, dovrebbe prendere atto che una persona su cui è enorme il peso di una inchiesta gravissima con l’accusa di essere responsabile di bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte messe in ginocchio dal mancato saldo delle forniture, non può fare la ministra”. “Come può – conclude Bevilacqua – la patriota Meloni proteggere ancora una che resta avvinghiata alla poltrona quando, da ciò che sta emergendo, si sarebbe assegnata compensi e benefit milionari mentre le sue imprese crollavano e i lavoratori non riuscivano ad ottenere neppure il tfr? Non crede Meloni che tutto questo sia semplicemente vergognoso?”.

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    Santanché respinge l’ipotesi dimissioni, ‘siamo seri’

    (ANSA) – MILANO, 26 GIU – “Risponderò su tutto, sono 23 anni
    che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate
    preoccupazioni e aspettate serenamente”. Lo ha affermato la
    ministra Daniela Santanché parlando con i giornalisti a margine
    dell’evento Futuro Direzione Nord a Milano.   
    “Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?”, ha
    risposto Santanché a un cronista che gli ha chiesto se abbia
    pensato di dimettersi. “Mi sembra che la maggioranza sia
    non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose
    per far sì che la maggioranza non sia compatta”, ha concluso.   
    In mattinata, le opposizion in Aula alla Camera sono tornate a
    chiedere chiarimenti e in alcuni casi anche a rinnovare la
    richiesta di lasciare il ruolo da ministra. (ANSA).   

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    Il Mes verso il rinvio, settimana di passione per Meloni

    Da una parte il pressing delle opposizioni sul caso Santanchè, dall’altra il rebus del Mes che ha creato un cortocircuito nella stessa maggioranza. Sarà alta l’attenzione del governo verso ciò che succederà in questi giorni in Parlamento, dove tra l’altro Giorgia Meloni si presenterà mercoledì per le comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, in cui terrà anche un aggiornamento sulla crisi russa. Giovedì la premier inizierà la due giorni del vertice a Bruxelles. Nel centrodestra si lavora per evitare che nelle stesse ore alla Camera la commissione Esteri voti il progetto di legge sulla ratifica del Mes, atteso poi il giorno dopo in Aula.
    Dopo l’inedito Aventino della maggioranza di mercoledì scorso in commissione, e le tensione fra FdI e Lega nella gestione della delicata ricerca di una exit strategy politica, Meloni ha già chiarito che è opportuno rinviare l’esame. Non ha detto chiaramente fino a quando, ma tutto lascia intendere che l’obiettivo sia scavalcare l’estate (settembre per ora l’orizzonte), per portare avanti nel frattempo i negoziati europei su Patto di stabilità e unione bancaria e creare le condizioni in cui è più facile presentare un’inversione a U. La coalizione di governo proverà a spingere per il rinvio nella capigruppo della Camera in programma mercoledì, dove troverà un’opposizione battagliera da Pd e Terzo polo, che più di tutti sostengono la ratifica del trattato Salva Stati.
    A unire tutte le opposizioni in questi giorni è invece la richiesta a Daniela Santanchè a presentarsi in Parlamento per dare chiarimenti sulle sue imprese, dopo l’inchiesta giornalistica di Report. Il M5s con i suoi capigruppo ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato la convocazione immediata di una capigruppo per disporre un’informativa urgente di Santanchè.  La ministra del Turismo ha assicurato a Meloni di non essere indagata, ma la premier si attende che vada in Aula. Evoluzioni dell’inchiesta a Milano per bancarotta e falso in bilancio potrebbero portare a scelte drastiche. I prossimi giorni si annunciano delicati.
    Intanto martedì a Palazzo Chigi approderanno in Consiglio dei ministri i temi rimasti congelati quando giovedì scorso la premier ha saltato la riunione per “impegni personali”. Si tratta delle misure sulla sicurezza stradale targate Matteo Salvini, del disegno di legge sulla ricostruzione post calamità, e potrebbe arrivare anche la nomina del commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche. “Penso che si sia perso tanto tempo”, dice il leghista Riccardo Molinari, invitando ad “accelerare”, a prescindere che si opti per un politico o, soluzione più probabile, per un tecnico.
    Mercoledì, poi, Meloni si presenterà alle Camere. Nell’ordine del giorno del Consiglio europeo dovrebbe entrare anche la situazione della Russia, e anche su quello si concentrerà la premier aggiornando il Parlamento. A chi ha notato come non sia stata fra i leader contattati da Joe Biden dopo la giornata di caos a Mosca, Antonio Tajani ha risposto che “c’è sempre grande considerazione da parte degli Stati Uniti per il governo italiano”. “Se l’Europa è ferma a difesa dell’Ucraina lo si deve anche grazie al governo italiano”, ha notato il ministro degli Esteri, atteso da un confronto con gli omologhi dei Paesi Ue a Lussemburgo. La situazione in Russia è ancora confusa, si ragiona in ambienti di governo, prendendo atto che è stato un colpo di Stato fallito. Meloni dovrebbe ribadire che ora è più che mai fa confermato il sostegno all’Ucraina, anche nell’interesse dell’Italia e dell’Europa. E che l’aggressione decisa da Vladimir Putin ha generato instabilità anche nella Federazione russa. Il discorso della presidente del Consiglio toccherà tutti i temi del vertice, dalla questione migranti alla competitività industriale, dalla cooperazione Ue-Nato ai rapporti con la Cina. Passando anche per le difficoltà finanziarie della Tunisia, e sulla ricerca di un accordo fra Tunisi e Bruxelles su cui si continua a lavorare.