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    Russia, Ucraina e Nato in apertura dei lavori del vertice Ue

    (ANSA) – BRUXELLES, 29 GIU – La situazione in Russia dopo la
    fallita insurrezione di Wagner, la controffensiva ucraina e il
    sostegno dell’Ue a Kiev, il rafforzamento della a cooperazione
    tra Unione europea e Nato: questi i temi al centro della prima
    parte dei lavori del Consiglio Europeo che sta per prendere il
    via a Bruxelles.   
    A segnare l’avvio del vertice, l’incontro tra i leader dei 27
    e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg previsto
    per le 13. Successivamente i 27 ascolteranno, come di consueto,
    il discorso della presidente del Pe Roberta Metsola per passare
    poi a discutere di Ucraina con un intervento da remoto del
    presidente Volodymir Zalensky.   
    L’arrivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è
    previsto per le 12.30.   
    Sull’agenda del Consiglio Europa anche il rafforzamento della
    difesa europea, l’esame della situazione economica, il dossier
    migranti e le relazioni con la Tunisia nonché i rapporti con la
    Cina. (ANSA).   

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    Il Papa, il popolo ucraino è ogni giorno nel mio cuore

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 29 GIU – Il Papa all’Angelus ha
    chiesto di “non stancarci, per favore, di pregare per la pace,
    specialmente per il popolo ucraino che è ogni giorno nel mio
    cuore”. Ispirati alla pace sono i tappeti di fiori allestiti a
    via della Conciliazione, per l’infiorata storica, che il Papa ha
    citato nella preghiera marina. (ANSA).   

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    Il Papa, portiamo Dio ovunque, anche nella politica

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 29 GIU – Il Papa, nell’omelia
    della messa per la festa dei Santi Pietro e Paolo, ha invitato a
    “portare ovunque, con umiltà e gioia, il Signore Gesù: nella
    nostra città di Roma, nelle nostre famiglie, nelle relazioni e
    nei quartieri, nella società civile, nella Chiesa, nella
    politica, nel mondo intero, specialmente là dove si annidano
    povertà, degrado, emarginazione”. (ANSA).   

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    Santanchè nel mirino, ok del governo a un ordine del giorno del Pd

    La Lega invita Daniela Santanchè alla “responsabilità” nel caso in cui dovessero emergere “illeciti” nella sua attività da imprenditrice. Un nuovo colpo al fianco da parte di un partito di maggioranza che sembra aumentare le crepe della blindatura della ministra. Una situazione che si complica ulteriormente con il via libera a sorpresa del governo a un ordine del giorno del Pd al dl Lavoro, votato alla Camera anche dalla maggioranza, ad esclusione di Noi Moderati di Maurizio Lupi. Odg che impegna l’esecutivo “a sanzionare gli operatori che avessero usufruito in maniera fraudolenta” della Cassa integrazione Covid.
    Tra questi viene esplicitamente citata “Visibilia Editore, a suo tempo controllata con il 48,6 per cento delle azioni dalla senatrice”. Un voto che col passare del tempo assume più i contorni di un pasticcio al quale proprio il governo cerca di porre rimedio ribadendo, con una nota informale, la piena fiducia nella ministra e spiegando che “le premesse dell’ordine del giorno sono chiaramente strumentali perché riportano comunque come fatto storico notizie di stampa già smentite dalla diretta interessata ed è pacifico che non venga espresso alcun giudizio negativo sull’operato del ministro del Turismo Santanché”.
    Resta ovviamente il merito del dispositivo -si rimarca – che impegna ad adottare ogni iniziativa utile per potenziare i controlli sull’utilizzo inappropriato della cassa straordinaria Covid. Un pasticcio, dunque, che intorbidisce ulteriormente le acque in vista dell’informativa di Santanché prevista al Senato il prossimo 5 luglio. Ma prima ancora del colpo di scena nell’Aula di Montecitorio, è la Lega a far scricchiolare una maggioranza in trincea a sostegno della ministra.
    “Sono curioso di ascoltare Santanché – dice il vicesegretario della Lega Andrea Crippa – e di aspettare dei fatti un po’ più oggettivi rispetto all’inchiesta di Report. Se poi si dovessero verificare i fatti e dovessero succedere delle evidenze per cui ci sono irregolarità, è giusto che il ministro si prenda le sue responsabilità”. Frasi non apprezzate da Fratelli d’Italia, che continua a leggere l’atteggiamento del partito di Salvini come un elemento di disturbo. Le opposizioni attaccano e non mancano di evidenziare il passaggio in Aula.
    “La Santanchè – dichiara la capogruppo Dem Chiara Braga – scappa dalla Camera ma intanto maggioranza e governo la scaricano in tempo zero votando il nostro odg su Visibilia e cassa integrazione. A sfiduciare la ministra ci hanno già pensato loro”. La lettura dell’accaduto è opposta se ci si sposta nell’altro spicchio dell’emiciclo. Qualcuno nella maggioranza parla semplicemente di errore tecnico nel commnetare il via libera all’odg del partito democratico.La ministra commenta così l’atteggiamento dei colleghi in Aula: “hanno fatto bene, sono d’accordo”.
    “Mi sembra giusto – aggiunge – che il governo faccia la sua parte. Quando verrò qui mercoledì non avrò problemi”. Le ultime turbolenze non sembrano impensierire Santanché, che rimanda all’appuntamento dell’informativa già fissato in Senato. Intanto, continua a crescere il pressing delle opposizioni. Il capogruppo M5s chiede a gran voce che la senatrice di FdI venga a riferire anche alla Camera. Mentre alcuni senatori pentastellati affermano: “è giunta l’ora che la premier Meloni rifletta se sia il caso o meno che la Santanchè resti al suo posto”. “Risulta tutto molto farsesco – aggiungono – nei giorni in cui la stampa racconta di una ministra che girava su una Maserati a carico dell’azienda mentre i dipendenti erano senza stipendio”. La segretaria Dem Elly Schlein ricorda “ministri in Italia e in Europa che si sono dimessi per fatti ben meno gravi di quelli che paiono emergere dalle inchieste giornalistiche”. E Angelo Bonelli dei Verdi chiama le forze di opposizione a una mozione di sfiducia unitaria.

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    Carola Rackete, negata l’autorizzazione a procedere contro Salvini

    Il Tribunale di Milano non potrà procedere contro Matteo Salvini, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che forzò il blocco a Lampedusa imposto proprio dal leader della Lega quando era ministro dell’Interno: l’Aula del Senato, con una votazione a maggioranza (82 sì, 60 no, 5 astenuti) ha accolto la relazione della Giunta delle immunità e stabilito che le opinioni espresse nell’estate 2019 dal senatore sono “insindacabili”.
    Quel 12 giugno di quattro anni fa, Rackete era la comandante della Sea Watch 3 che aveva soccorso 53 migranti nella zona Sar libica il 12 giugno 2019. L’allora titolare del Viminale, nel corso del lungo braccio di ferro, definì sui social la 34enne “sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti” e “ricca tedesca fuorilegge”. A giugno dell’anno scorso il Tribunale aveva accolto una richiesta dei legali di Salvini e trasferito gli atti del processo a palazzo Madama perché fosse il Senato a valutare se le frasi in questione fossero o no coperte dall’insindacabilità. Con la decisione di oggi il processo di fatto si annulla.
    Una notizia “attesa e scontata” per Alessandro Gamberini, legale di Rackete: “È l’insindacabilità dell’insulto. Quelle espressioni nulla avevano a che vedere col ruolo di parlamentare di Salvini, sia per i modi utilizzati che per i contenuti” ha detto ricordando che durante il processo il pm di Milano Giancarla Serafini aveva fatto notare che quelle dell’allora ministro erano “veri e propri attacchi alla persona”. La polemica ha investito anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sotto accusa in particolare il passaggio in cui la premier durante il suo discorso alla Camera ha ricordato che in passato si era arrivati “perfino a legittimare chi sperona le navi dello Stato italiano”. Parole che non sono passate inosservate agli occhi di opposizioni e ong. Il Pd parla di una “caduta di stile” della premier e il segretario di +Europa Riccardo Magi chiede di scusarsi con Rackete. “Non fu uno speronamento ma un ingresso in porto in stato di necessità con naufraghi stremati – scrive su Twitter Sea Watch – E fu, secondo la Cassazione, ‘adempimento di un dovere’. Dunque Meloni smentisce la Cassazione sul caso Rackete?”.
    Con le polemiche ancora in atto, la cronaca racconta di un altro migliaio di migranti sbarcati a Lampedusa. E di un inchiesta della Procura a Trieste che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione strutturata che si occupava di far entrare in Europa migliaia di disperati. La rotta non è quella del Mediterraneo centrale ma quella balcanica. Nei boschi della Slovenia, hanno scoperto gli investigatori, i soprusi erano all’ordine del giorno: per chi non camminava erano botte, ai bambini venivano invece somministrati sonniferi perché non piangessero e non destassero l’attenzione. Ad alcuni migranti venivano date bevande energizzanti, altri le avevano già assunte nel corso del lungo viaggio. Erano talmente assuefatti da queste sostanze, emerge dalle intercettazioni, che in una circostanza uno di loro aveva reagito ridendo agli schiaffi del passeur. Si camminava per 3-4 ore dal confine croato-sloveno a Pomjan, poi si procedeva in macchina fino a Trieste. 32 gli episodi documentati dalla Polizia e in ognuno erano decine i migranti accompagnati ogni singola volta. Finora sono 13 le misure cautelari nei confronti di cittadini albanesi o kosovari e 13 gli indagati.

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    Putin lascia Mosca per un viaggio in Daghestan

    – Quattro giorni dopo il tentato ammutinamento armato della Wagner, il presidente russo Vladimir Putin ha lasciato oggi Mosca per la prima volta per un viaggio nella repubblica caucasica del Daghestan. Lo riferisce l’agenzia Tass, sottolineando che il presidente vedrà tra gli altri il capo della repubblica, Serghei Melikov, e altre autorità locali, con le quali discuterà in particolare dello sviluppo del “settore turistico”. 

    Agenzia ANSA

    Il Cremlino: ‘Non colpiamo obiettivi civili in Ucraina’. Borrell (Ue): ‘Un nuovo crimine di guerra di Mosca’. Kiev: ‘Un ucraino ha aiutato i russi a colpire, arrestato dai nostri servizi segreti’ (ANSA)

       

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    Anna e Yulia, simbolo dell’attacco russo a Kramatorsk

    “Una tristezza e un dolore insopportabile, non perdoneremo”. Le parole del Dipartimento dell’istruzione di Kramatorsk raccolgono la rabbia e il dolore che crescono in Ucraina per l’ennesima strage che ha spezzato le vite innocenti di chi aveva appena iniziato a crescere, e a sognare. Sono almeno 11 le vittime, più una sessantina di feriti. La Russia nega responsabilità, mentre Borrell parla di un nuovo crimine di guerra di Mosca.
    Rimbalzano sui social i volti sorridenti di Anna e Yulia Aksenchenko, le gemelle di 14 anni i cui corpi senza vita sono stati tirati fuori dalle macerie del ristorante Ria, insieme ad altri nove cadaveri, tra cui un 17enne.
    Capelli biondi, occhi luminosi, spenti per sempre da una guerra che ancora una volta non conosce regole. Anna e Yulia avevano appena finito le medie alla scuola numero 24 di Kramatorsk, il 4 settembre avrebbero compiuto 15 anni. Lyudmila Osadcha, la loro insegnante di matematica, le ha definite studentesse diligenti, sapevano disegnare bene.

    Agenzia ANSA

    Il Cremlino: ‘Non colpiamo obiettivi civili in Ucraina’. Borrell (Ue): ‘Un nuovo crimine di guerra di Mosca’. Kiev: ‘Un ucraino ha aiutato i russi a colpire, arrestato dai nostri servizi segreti’ (ANSA)

    Dopo l’inizio dell’invasione, Anna e Yulia erano state costrette a lasciare Kramatorsk, tra le città più martoriate dalla guerra, distante solo poche decine di chilometri dal fronte di Bakhmut. Si erano trasferite nel villaggio di Dobropillja, da dove studiavano a distanza. “Erano venute in città in vacanza per vedere la madre, che lavora in un ambulatorio locale”, ha spiegato Osadcha. “Fisicamente erano molto simili, ma i loro caratteri erano diversi. Anna era più ‘diretta’ e Yulia era un po’ più tranquilla. Anna l’ha sempre sostenuta e aiutata”.

    Raid russo su un ristorante di Kramatorsk

    “Il razzo russo ha fermato il battito dei cuori di due angeli. È difficile trovare parole di conforto, impossibile guarire il dolore e l’amarezza della perdita”, scrive il dipartimento dell’istruzione di Kramatorsk. Le due ragazze saranno seppellite a Dobropillja. Per loro, la madre sta cercando abiti da sposa. “Ma in questo momento non ne abbiamo uno in città, nessun salone è aperto”, dice Osadcha.   

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    Meloni, sulla Via della Seta coinvolgere Parlamento

    (ANSA) – ROMA, 28 GIU – Sulla nuova Via della Seta “credo si
    ricordi la mia posizione” quando è stata sottoscritta: “come ho
    affermato e ribadisco si possano avere ottime relazioni con la
    Cina senza far parte di un piano strategico”. Lo ha detto la
    premier Giorgia Meloni in replica al Senato.   
    “Dopo di che – ha aggiunto – le valutazioni sono in corso,
    c’è tempo per modificare, la questione va maneggiata con
    delicatezza, cura e rispetto e anche coinvolgendo il Parlamento:
    su questioni così delicate meglio non premere per accelerare ma
    per trovare soluzioni le più valide possibili nella difesa del
    nostro interesse”. (ANSA).