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    Salvini lancia un patto per le elezioni europee e vede la Le Pen

    Un patto del centrodestra in vista delle Europee con uno sguardo rivolto anche ai nazionalisti di Marine Le Pen. La proposta di Matteo Salvini, lanciata dalle colonne del ‘Corriere della sera’ prima dell’incontro con la leader di Rassemblement National, che vedrà oggi a Roma, ha il sapore di una fuga in avanti che lascia però, per il momento, gli alleati tiepidi. Bocche cucite dalle parti del partito della Meloni, così come da Forza Italia chiamata direttamente in causa dal leader della Lega con Antonio Tajani che ha parlato nei giorni scorsi del lavoro per “creare una maggioranza popolari conservatori e liberali”. “Forza Italia – puntualizza Maurizio Gasparri, unico azzurro a commentare l’intervista – è favorevole a tutte le alleanze di forze politiche alternative alle sinistre”. Purché, è quello che suona come un altolà a forze come quella di Le Pen o i nazionalisti di Afd, “ovviamente rispondano ai principi fondamentali della democrazia e dell’europeismo”.    In ogni caso tra le file degli azzurri non manca chi legge la presa di posizione del leader leghista come un “comprensibile” tentativo di avviare un percorso per uscire dall’isolamento della collocazione con il gruppo di Identità e Democrazia. Una via complessa che potrebbe portare o verso il Ppe (per il quale – si sottolinea – spingerebbero alcuni dei suoi) o verso i Conservatori dove però dovrebbe fare i conti con il primato della Meloni.    Un eventuale spostamento di asse verso destra, tra l’altro, può essere letto anche come una sfida alla premier Meloni impegnata a rafforzare la linea del dialogo tra Conservatori e Popolari oggetto del seminario al quale parteciperà a Varsavia mercoledì prossimo. No comment in ogni caso da Palazzo Chigi che puntualizza, per altro, che non è uso commentare le dichiarazioni degli altri leader.    L’idea di una alleanza preelettorale, caldeggiata dalla Lega, tra l’altro, mal si concilia con il sistema elettorale proporzionale europeo. E se l’idea fosse quella di un listone unico, si ragiona sia dalle parti di Fi che di Fdi la strada è comunque chiusa. Gli azzurri, al momento, sono determinati a giocarsi le proprie carte da soli al proporzionale e anche i sondaggi in questo momento li danno ampiamente al di sopra del 4% necessario. Fratelli d’Italia, dal canto suo, punta a pesarsi facendo valere i propri numeri decisamente positivi. “E’ evidente – dice Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti Ue al Parlamento europeo – che anche noi, come Salvini, auspichiamo una maggioranza di centrodestra” dopo di che “vedremo alla luce dei numeri”.   

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    Il Papa, indignato per il rogo del Corano in Svezia

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 03 LUG – “Sono indignato e
    disgustato da tali azioni. Qualsiasi libro considerato sacro
    dalla sua gente va rispettato per rispetto di chi ci crede. La
    libertà di espressione non dovrebbe mai essere usata come scusa
    per offendere gli altri”. Lo ha detto il Papa, riferendosi al
    rogo del Corano in Svezia, in una intervista al direttore del
    giornale emiratino Al Ittihad, Hamad Al Kaabi, che verrà
    pubblicata domani e della quale è stata diffusa una
    anticipazione. (ANSA).   

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    Papa Francesco “indignato e disgustato” per il rogo del Corano in Svezia

    “Sono indignato e disgustato da tali azioni. Qualsiasi libro considerato sacro dalla sua gente va rispettato per rispetto di chi ci crede. La libertà di espressione non dovrebbe mai essere usata come scusa per offendere gli altri”. Lo ha detto il Papa, riferendosi al rogo del Corano in Svezia, in una intervista al direttore del giornale emiratino Al Ittihad, Hamad Al Kaabi, che verrà pubblicata domani e della quale è stata diffusa una anticipazione.
    Oroscopi e cartomanti non possono essere un punto di riferimento per i cristiani. Lo ha ribadito oggi Papa Francesco, mettendo in guardia dalle superstizioni. All’Angelus, partendo dal Vangelo di oggi che parlava di un profeta, Papa Francesco ha detto: “C’è chi lo immagina come una sorta di mago che predice il futuro” ma “questa è un’idea superstiziosa”. “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili”, ha sottolineato il Pontefice. Poi, alzando lo sguardo dal foglio, ha commentato a braccio: “Tra parentesi: tanti, tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani: per favore…”. Non è la prima volta che il Papa tuona contro coloro che affermano di predire il futuro dando così illusorie soluzioni alle vite degli altri. Qualche anno fa, sempre nel corso di un Angelus, disse: “Quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma per avere più sicurezza si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo”. E se un cristiano si lascia influenzare da questo tipo di cose “vuol dire che la fede non è tanto forte”, aveva ammonito. Nel viaggio in Africa all’inizio di quest’anno, toccò il delicato tema della stregoneria.
    Parlando ai giovani di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, li mise in guardia non solo dalla droga ma anche dalla “dipendenza dall’occultismo e dalla stregoneria, che rinchiudono nei morsi della paura, della vendetta e della rabbia. Per favore, non lasciatevi affascinare da falsi paradisi egoisti, costruiti sull’apparenza, su guadagni facili o su religiosità distorte”, diceva il Pontefice nell’incontro allo Stadio dei Martiri nella capitale congolese. Il cristiano invece può essere davvero “un profeta” perché – ha spiegato oggi all’Angelus al quale erano presenti circa 15mila fedeli – “in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente sotto l’azione dello Spirito Santo. Questo è molto importante: leggere il presente non come una cronaca, ma sotto l’azione dello Spirito Santo, che aiuta a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi. In altre parole, il profeta è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni. Quindi – ha concluso Papa Francesco – tutti siamo profeti”.
       

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    Bufera su Sgarbi, Sangiuliano prende le distanze. Il Pd: ‘Intervenga Meloni’

    Il sessismo e il turpiloquio sono “in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni”. Dopo la bufera sollevata dall’intervento di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, alla serata inaugurale di Estate al MAXXI, a prendere nettamente le distanze è oggi il ministro, Gennaro Sangiuliano, che scrive una lettera al presidente del museo, Alessandro Giuli, per chiedere chiarimenti e soprattutto sottolinea che “la libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone. Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. L’ira del ministro non placa però la polemica politica, con il Pd che chiede “provvedimenti convinti” e chiama in causa la premier: “Meloni non può restare indifferente”, dice la capogruppo alla Camera Chiara Braga. Né spinge Sgarbi ad alcun dietrofront: “Condivido parola per parola la posizione del ministro Sangiuliano. Ma quello era uno spettacolo: lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio Sgarbi che Giuli e Morgan hanno voluto come attore”, rivendica il critico d’arte che nel suo show senza freni ha alternato aneddoti sessisti a parolacce, l’elenco delle conquiste femminili all’elogio del pene. “Nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi”, aggiunge Sgarbi. “Le parolacce non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l’arte contemporanea è dissacrazione”. “Chi mi censura – insiste – credo che voglia censurare la libertà creativa di Houellebecq, Moravia, Pasolini, Carmelo Bene”. Punta ancora il dito contro la polemica nata a dieci giorni dai fatti (“Questo caso è stato calcolato a freddo da parte di qualche funzionario per attaccare Giuli attraverso di me”) e ribadisce di aver “risposto a una provocazione divertente di Morgan come risponde un futurista. E siccome Sangiuliano è un grande ammiratore del futurismo, sa bene cosa vuol dire”. Il ministro, conclude Sgarbi sul filo della provocazione, “non faccia come Calenda, stia dalla parte di Marinetti”. Anche Giuli, però, si smarca: “Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al MAXXI”, sottolinea il presidente del museo ai microfoni del Tg1. E chiede “scusa alle dipendenti e ai dipendenti con cui fin dall’inizio ho condiviso questo disagio”. Era stato proprio il personale del museo, a prevalenza femminile, a mettere nero su bianco in una lettera a Giuli la propria indignazione e la richiesta di tutelare la dignità di un’importante istituzione culturale. Salvo poi precisare in un’altra missiva, qualche giorno dopo, che l’iniziativa non era “un atto di sfiducia” nei confronti della presidenza della Fondazione, ma un gesto volto a “consolidare il dialogo costruttivo e aperto”. Le affermazioni di Sgarbi restano “inaccettabili” per il Pd. “Non è stata una goliardata, ma un episodio grave per linguaggio, tono e contenuto”, sottolinea Braga sollecitando un intervento di Meloni. La premier “trovi la forza a tutela delle istituzioni di dire qualcosa”, concorda da Europa Verde Angelo Bonelli, annunciando di aver dato mandato di citare in giudizio Sgarbi che lo ha accusato in un’intervista “di essere lo ‘stupratore dell’Italia’”. E il Movimento Cinque Stelle, pur apprezzando le parole di Sangiuliano, lo incita a chiedere le dimissioni del sottosegretario. Plaude al ministro il vicecapogruppo Fdi alla Camera Alfredo Antoniozzi: “Le parole di Sangiuliano rappresentano lo stile del governo Meloni: rispetto per il pluralismo ma rifiuto di qualsiasi esternazione sessista o volgare”.

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    Due morti e 28 feriti in una sparatoria a Baltimora

        Due persone sono rimaste uccise 28 altre sono rimaste ferite in una sparatoria di massa avvenuta la notte scorsa durante una festa di quartiere a Baltimora. Lo riferisce la Cnn online citando funzionari locali, secondo cui tre dei feriti sono giudicati in condizioni critiche.
        “E’ stato un atto sconsiderato e codardo quello accaduto qui, che ha alterato in modo permanente molte vite ed è costato la vita a due persone”, ha dichiarato il sindaco Brandon Scott.
        L’incidente è avvenuto durante un raduno notturno nella sezione Brooklyn Homes di South Baltimore. Testimoni hanno detto all’emittente Fox 45 Baltimore di aver sentito sparare da 20 a 30 colpi. Il commissario di polizia ad interim Rich Worley ha affermato durante una conferenza stampa che all’arrivo degli agenti una donna adulta è stata trovata morta sul posto. Altre nove persone ferite sono state trasportate agli ospedali della zona, mentre altre venti sono state ricoverate negli ospedali della regione. Anche l’altra persona uccisa era adulta, ha precisato.

    BPD is on scene of a masa shooting incident in the 800 blk of Gretna Court in our Southern District. Acting Commissioner Worley and PIO are on scene. Media Staging Area will be located at the intersection of 6th Street and Audrey Avenue. pic.twitter.com/2JK5F09WMB
    — Baltimore Police (@BaltimorePolice) July 2, 2023

       Il commissario ha inoltre detto che le autorità stanno lavorando per identificare un sospetto e determinare il movente della sparatoria. “Questa è una tragedia assoluta che non doveva accadere”, ha detto il sindaco di Baltimora Brandon Scott durante la conferenza stampa, che, ha sottolineato,  “mette nuovamente in evidenza la necessità di affrontare l’eccessiva proliferazione di armi illegali nelle nostre strade”.
       Il sindaco e la polizia hanno frattanto esortato chiunque abbia informazioni a farsi avanti e aiutare a trovare il responsabile della sparatoria. Il sindaco ha anche detto che sta mobilitando ogni risorsa disponibile per assistere le indagini e ha mandato un messaggio a chi ha aperto il fuoco:”Non ci fermeremo finché non ti troveremo, e ti troveremo: fino ad allora, spero che con ogni singolo respiro che fai pensi alle vite che hai preso e pensi alle vite su cui hai avuto un impatto qui stasera”.

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    Il Papa contro oroscopi e cartomanti, solo superstizioni

    Oroscopi e cartomanti non possono essere un punto di riferimento per i cristiani. Lo ha ribadito oggi Papa Francesco, mettendo in guardia dalle superstizioni. All’Angelus, partendo dal Vangelo di oggi che parlava di un profeta, Papa Francesco ha detto: “C’è chi lo immagina come una sorta di mago che predice il futuro” ma “questa è un’idea superstiziosa”. “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili”, ha sottolineato il Pontefice. Poi, alzando lo sguardo dal foglio, ha commentato a braccio: “Tra parentesi: tanti, tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani: per favore…”. Non è la prima volta che il Papa tuona contro coloro che affermano di predire il futuro dando così illusorie soluzioni alle vite degli altri. Qualche anno fa, sempre nel corso di un Angelus, disse: “Quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma per avere più sicurezza si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo”. E se un cristiano si lascia influenzare da questo tipo di cose “vuol dire che la fede non è tanto forte”, aveva ammonito. Nel viaggio in Africa all’inizio di quest’anno, toccò il delicato tema della stregoneria.
    Parlando ai giovani di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, li mise in guardia non solo dalla droga ma anche dalla “dipendenza dall’occultismo e dalla stregoneria, che rinchiudono nei morsi della paura, della vendetta e della rabbia. Per favore, non lasciatevi affascinare da falsi paradisi egoisti, costruiti sull’apparenza, su guadagni facili o su religiosità distorte”, diceva il Pontefice nell’incontro allo Stadio dei Martiri nella capitale congolese. Il cristiano invece può essere davvero “un profeta” perché – ha spiegato oggi all’Angelus al quale erano presenti circa 15mila fedeli – “in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente sotto l’azione dello Spirito Santo. Questo è molto importante: leggere il presente non come una cronaca, ma sotto l’azione dello Spirito Santo, che aiuta a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi. In altre parole, il profeta è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni. Quindi – ha concluso Papa Francesco – tutti siamo profeti”.
       

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    Meloni, l’Italia cresce i dati Istat sul lavoro sono incoraggianti

    “I dati Istat continuano a certificare la costante crescita dell’occupazione, con il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2009. Incoraggianti notizie che ci spronano a fare sempre meglio, per un’Italia che torna a crescere, a lavorare, a creare ricchezza e a puntare in alto”. Lo scrive su Facebook, la premier Giorgia Meloni. 

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    Mercoledì la giunta valuta sindacabilità di Sgarbi per 2 processi

    Si discuterà mercoledì in giunta per le autorizzazioni della Camera l’insindacabilità nei confronti di Vittorio Sgarbi nell’ambito di due processi, uno penale e uno civile a Macerata e ad Ancona riguardanti la stessa vicenda e cioè alcune dichiarazioni del sottosegretario su Facebook contro due consiglieri trentini, una del Pd e uno di M5s definiti, tra l’altro “inetti pagati 6mila euro al mese per dire castronerie” che “con i loro argomenti inesistenti si rivelano onanisti, con la destra e con la sinistra”. I due avevano criticato il via libera dell’Anac alla nomina di Sgarbi a Presidente del consiglio di amministrazione del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART). Si tratta della seconda autorizzazione a procedere richiesta in questa legislatura per processi nei confronti di Sgarbi. Il 4 aprile scorso, infatti, la giunta di Montecitorio ha dato il via libera pressoché all’unanimità alla sua sindacabilità per alcune affermazioni contro Mara Carfagna che lo aveva citato in giudizio dopo che l’aveva offesa perchè lei, da vice presidente della Camera durante una seduta d’Aula, lo aveva ripreso per come indossava la mascherinamonica.diamanti@ansa.it