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    Podcast della Fondazione Fossoli per la Liberazione di Carpi

    (ANSA) – CARPI, 21 APR – Il 22 aprile, in occasione del 78/o
    anniversario della Liberazione di Carpi, la Fondazione Fossoli
    pubblicherà un podcast per raccontare, attraverso i ricordi di
    chi lo ha vissuto, la fine dell’occupazione nazista e la caduta
    del regime fascista. Il podcast sarà disponibile sul sito della
    Fondazione e, tramite link, sulla pagina Facebook. Per ulteriori
    informazioni sulle iniziative: www.fondazionefossoli.org.   
    La Fondazione Fossoli gestisce fin dal 1996 un sistema
    memoriale di importanza internazionale comprendente il sito
    storico del Campo di Fossoli, l’opera d’arte del Museo Monumento
    al Deportato e il complesso delle ex Sinagoghe carpigiane, dove
    ha la sua sede. Il sito storico è un eccezionale testimone di
    pietra che conserva le tracce delle vicende che hanno
    caratterizzato gli anni centrali del XX secolo. A Fossoli, circa
    6 km da Carpi, è visibile il Campo costruito nel 1942 dal Regio
    Esercito per imprigionare i militari nemici. Nel dicembre 1943
    il sito è trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in Campo
    di concentramento per ebrei. Dal marzo 1944 diventa Campo
    poliziesco e di transito (Polizei und Durchgangslager),
    utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager nazisti. Il Museo
    Monumento al Deportato politico e razziale nei campi di
    sterminio nazisti è stato inaugurato nel 1973 ed è una struttura
    unica nel suo genere, frutto dell’impegno civile di artisti che
    furono anche testimoni degli avvenimenti che rappresentavano. L’
    edificio che ospita gli uffici della Fondazione Fossoli era la
    sede dell’Università ebraica di Carpi e custodisce ancora oggi
    due sinagoghe, una settecentesca e l’altra ottocentesca. (ANSA).   

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    La Russa, ‘nella Costituzione non c’è antifascismo’. E’ polemica

    (ANSA) – ROMA, 21 APR – Scoppia la polemica politica sulle
    parole di Ignazio La Russa secondo cui “nella Costituzione non
    c’è alcun riferimento all’antifascismo”. Il presidente del
    Senato finisce nel mirino delle opposizioni: “Noi diciamo che
    l’antifascismo è la nostra Costituzione”, risponde la segretaria
    del pd Elly Schlein.   
    Il capogruppo dei Verdi Filippo Zaratti chiede “le dimissioni”
    di La Russa, sottolineando che “chi non riconosce il valore
    antifascista della Costituzione non può occupare la seconda
    carica dello Stato”. Gli fa eco il segretario di Sinistra
    Italiana, Nicola Fratoianni, che auspica un passo indietro del
    presidente del Senato proprio il 25 aprile. (ANSA).   

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    Schlein a Riano, depone i fiori al monumento di Matteotti

    La segretaria del Pd, Elly Schlein, a Riano (Roma) per una breve cerimonia in ricordo di Giacomo Matteotti, davanti alla stele che ricorda il luogo in cui venne trovato il corpo del parlamentare socialista ucciso dai fascisti. Schlein, insieme al sindaco Luca Abruzzesi, ha deposto un mazzo di fiori alla base del monumento. 
    Al circolo sportivo ricreativo “La Rosta” di Riano (Roma) la prima riunione della segreteria Pd, guidata da Elly Schlein. All’arrivo al circolo, la segreteria si è intrattenuta con alcuni militanti, poi foto di gruppo della squadra. La riunione si tiene in un locale del circolo, dove è stata allestita una lunga tavolata a ferro di cavallo.  “Non ho mai visto leader nazionali qua a questo monumento – ha detto il sindaco di Riano Luca Abbruzzetti -. Abbiamo sempre cercato di portare alla ribalta nazionale questa giornata. Ma nessun leader politico era venuto qui prima”.

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    Berlusconi, bollettino: continua il lento e progressivo miglioramento

    “Il quadro clinico del Presidente Silvio Berlusconi appare in lento ma progressivo miglioramento. Proseguono le cure e il monitoraggio delle funzionalità d’organo”. Così il bollettino medico, a firma dei professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, diramato oggi all’ospedale San Raffaele di Milano.

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    Il 25 aprile La Russa al campo di concentramento di Praga

    (ANSA) – ROMA, 21 APR – Il presidente del Senato, Ignazio La
    Russa, il 25 aprile si recherà al campo di concentramento di
    Theresienstadt (Praga). E’ quanto si legge nell’agenda del
    presidente di palazzo Madama.   
    La Russa, la mattina si recherà all’ Altare della Patria e poi
    partirà alla volta di Praga per partecipare alla riunione dei
    presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell’Unione europea
    (Praga) e poi alle 15 sarà alla commemorazione, con la
    deposizione di una corona al Monumento di Jan Palach in Piazza
    San Venceslao. (ANSA).   

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    Mattarella: ‘Si parta dalla cultura per nuovo Rinascimento europeo’

    “La partecipazione dell’Italia in veste d’ospite d’onore a due tra le più prestigiose occasioni culturali europee (il Festival du Livre di Parigi e nel 2024 la Buchmesse di Francoforte, ndr) oltre a riconoscere il contributo recato dalla civiltà italica al sentire globale, rappresenta una grande occasione per proseguire sulla strada di una osmosi che consolidi sempre più la piattaforma comune di valori sui quali si fonda la Casa europea”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
    “Leggere è essenziale. Bisognerebbe leggere di più e, forse, la lettura del Milione di Marco Polo potrebbe aiutarci a comprendere lo spirito con cui va guardato il mondo”. Mattarella sottolinea inoltre l’importanza di Dante che, nel Purgatorio, “lancia un messaggio forse utile anche nella babele comunicativa del nostro tempo. Lo vorrei consegnare ai più giovani”. Rispetto all’identità europea, Mattarella afferma: “Dalle grandi città ai piccoli borghi, in ogni latitudine del nostro continente le comunità sono riconoscibili dalle loro piazze, i loro edifici di culto, i loro municipi, i loro palazzi e i loro mercati, i loro paesaggi. Ognuno di questi segni indica, identifica l’Europa. La dimensione europea è ciò che condividiamo quale frutto del deposito lasciato da culture plurali, recate dai popoli che si sono succeduti nell’insediamento sui territori”.
    Il Rinascimento, afferma Mattarella, “è il prodotto dell’ingegno italiano in uno stato di grazia particolare” ma si è diffuso poi “nelle corti europee. Il sentimento di appartenenza era, dunque, a una grande cultura, che non separava est e ovest europeo ma permeava ogni ambiente intellettuale. Mi piacerebbe pensare a un nuovo rinascimento europeo, aperto al mondo intero”. “La fraternità europea va intesa come consapevolezza di comune destino e va oltre la solidarietà”. L’espressione dei padri costituenti ‘completarsi a vicenda’, per Mattarella, “rappresenta quanto di più significativo si possa immaginare per l’Europa ‘unione delle diversità’, ispirata da una visione che sappia guardare lontano, senza il rischio della lusinga dell’inciampo in barriere artificiosamente create”.
    Per Mattarella inoltre “potremmo parlare di ‘fraternità europea’ come acquisizione di consapevolezze più autentiche, che abbiano la meglio anche su narrazioni correnti di crisi di convivenza con gli immigrati che giungono sulle nostre coste o agli altri confini d’Europa, fuggendo da guerre, carestie, sconvolgimenti climatici. Buoni esempi di ‘fraternità europea’ non mancano: le porte aperte ai profughi ucraini. Tuttavia i principi sono tali se non ammettono declinazioni di comodo. La fraternità sarebbe più forte – dice il capo dello Stato – se fosse sempre ugualmente riservata a chi fugge da altre guerre, da altra fame, da altre catastrofi, lungo la linea del Mediterraneo, per esempio”.
    “La cancel culture nei confronti della letteratura e dell’arte russe – altro passaggio dell’intervista – appare come un gesto sbagliato che vorrebbe colpevolizzare a ritroso i prodotti di secoli di storia europea, di cui quella cultura fa parte a pieno titolo. Gli intellettuali più avvertiti non hanno mancato di stigmatizzare questa visione. A uccidere la cultura è l’omologazione, il conformismo”.
    “L’industria culturale italiana è una forza trainante del nostro modello produttivo – prosegue – Mi piace pensare che Parigi e Francoforte significhino anche un riconoscimento all’impegno e all’attività della nostra industria dell’editoria, proiettata a pieno titolo nel dialogo della cultura internazionale. Il libro è un veicolo straordinario che richiama l’attenzione sul Bel Paese. L’Italia gode all’estero di una reputazione altissima, che investe il suo passato ma anche il suo presente. Affascina per il suo spirito pubblico, il senso della comunità, la sua vocazione alla pace. Di certo l’italianità appare di per sé un valore. E non va dissipato”.

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    Meloni, un patto con l’Europa per cambiare l’Italia 

    Giorgia Meloni sintetizza il suo manifesto programmatico in un lungo e articolato colloquio con il Foglio nel corso del quale rilancia la necessità di un nuovo patto con l’Europa anche per cambiare l’Italia. E ciò nel quadro di una serie di iniziative, a cominciare dalla gestione del fenomeno migratorio per il quale si prevede una potenziale ondata di 900 mila arrivi, di persone pronte a sbarcare sulle coste dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Una situazione che rende necessario – spiega – garantire gli ingressi legali e l’accesso a chi ha diritto all’applicazione dei trattati internazionali. L’Italia deve avere un ruolo attivo in questo quadro spingendo per una una nuova politica migratoria dell’Ue e rilanciando, anche con il supporto degli Usa, una azione per l’Africa. Roma sta mettendo sul tavolo il suo “piano Mattei” al riguardo, ricorda. Nell’intervista, la premier ribadisce con nettezza il sostegno all’Ucraina (che non mancherà mai): questa guerra “ha un impatto multidimensionale, si pensi alla crisi alimentare e delle materie prime, che impatta sul destino di milioni di persone”. Li non è in gioco una astratta libertà ma anche i nostri confini materiali ed ideali, aggiunge tra l’altro.
    Se il Mes si trasforma in un veicolo per la crescita siamo pronti a discuterne. Lo sottolinea la premier Giorgia Meloni nel lungo colloquio con il Foglio nel corso del quale fa anche riferimento alla necessità di un nuovo Patto di Stabilità che punti alla crescita, sennò è un problema. Bisogna investire – rimarca – in ricerca e sviluppo. Nell’intervista la premier attacca i tentativi di “mettere alle spalle” del suo Esecutivo “il peso di scelte sbagliate” in precedenza sul tema del Pnrr: una argomentazione – dice – “che ha il fiato corto”. Parla dei rischi per il Paese della “glaciazione democrafica” in corso e non chiude all’utilizzo del nucleare nel quadro della transizione energetica (“nessuna preclusione”). Chiarisce che al protezionismo di Washington si deve rispondere con nuove partnership commerciali transatlantiche. Un passaggio del colloquio viene dedicato ai temi della giustizia dove la premier conferma l’obiettivo della certezza del diritto e la necessità di limitare la carcerazione preventiva ai casi necessari. Così come, per quanto riguarda le riforme, ribadisce l’obiettivo di arrivare ad un sistema presidenziale per garantire la stabilità di governo.

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    Anna Oxa a Palazzo Chigi da Meloni

    ROMA, 20 APR – Anna Oxa è stata questa mattina a Palazzo Chigi. La cantante, secondo quanto si apprende, ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.