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    Omofobia: passi in avanti sulla legge, alla Camera adottato il testo base

    Passi in avanti a Montecitorio sulla legge sull’omofobia. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo unificato del relatore Alessandro Zan come testo base, su cui i gruppi presenteranno gli emendamenti. A favore ha votato la maggioranza, contro Lega e Fdi, mentre Fi non ha partecipato al voto “in segno di apertura”. 
    Il termine per presentare gli emendamenti al testo base sull’omofobia è stato fissato in Commissione Giustizia della Camera per giovedì prossimo, 16 luglio, alle 11. Lo ha deciso la stessa Commissione.
    “E’ un altro passo in avanti verso la legge, il fronte contrario si ricrederà con la sua applicazione”, ha detto la presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio Francesca Businarolo. “Con l’adozione del testo base delle proposte sull’omotransfobia – ha aggiunto – ci avviamo verso l’approdo in Aula previsto il 27 luglio, dopo la riforma elettorale. Il testo prevede il carcere da uno a quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica, intervenendo sull’articolo 604 bis del codice penale. La sua finalità è quella di ampliare la platea dei destinatari della tutela e fornire adeguati strumenti contro i cosiddetti “hate crimes” (crimini d’odio), oltre alla diffusione della cultura del rispetto e della tolleranza”.   

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    Università: classifica Censis, in testa Bologna e la Bocconi

    Su 61 università italiane esaminate dal Censis, 42 hanno completato il passaggio alla didattica a distanza entro una settimana dall’inizio del lockdown per la pandemia da coronavirus, le altre per lo più in due settimane. E’ quanto emerge dallo studio sulla classifica annuale degli atenei realizzata dall’istituto di ricerca.
       Le risorse messe a disposizione per le esigenze emergenziali del sistema universitario vengono considerate all’unanimità insufficienti dagli atenei interpellati. Dall’indagine, realizzata a maggio, emerge “un sistema universitario reattivo, in grado di ottimizzare risorse umane e tecniche, nonostante le carenze strutturali che da anni lo affliggono, per dare continuità alla propria missione”.
    Tra i mega atenei statali (oltre 40 mila iscritti) nelle prime 4 posizioni restano stabili nell’ordine l’Università di Bologna, l’Università di Padova, quella di Firenze e La Sapienza di Roma.
    Sale di una posizione l’Università di Pisa, mentre. l’Università di Torino perde due posizioni e retrocede al settimo posto, dopo la Statale di Milano.
    Ultima è l’Università di Napoli Federico II, preceduta dall’Università di Catania. L’Università di Bari si conferma in terzultima posizione. Tra i grandi atenei non statali (oltre 10 mila iscritti) in prima posizione anche quest’anno la Bocconi, seguita dalla Cattolica. Tra i politecnici guida anche quest’anno quello di Milano, poi lo Iuav di Venezia, che fa retrocedere in terza posizione il Politecnico di Torino, seguito da quello di Bari.

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    Dl semplificazioni: Conte, in Italia mai realizzato prima

    “L’Italia ha iniziato già un programma di grande prospettiva, ha adottato un provvedimento normativo che introduce semplificazione”, un provvedimento che “in Italia non è mai stato realizzato”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Meseberg con la cancelliera tedesca Angela Merkel.   

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    Regionali: sardine in tour dal 23 al 28 luglio

    Non vogliono definirlo “tour elettorale”, ma “tour politico”. Le sardine, il movimento nato a Bologna in occasione della campagna elettorale per le regionali per opporsi al sovranismo, tornano in campo e dal 23 al 28 luglio toccheranno le regioni che sono chiamate al voto a settembre.
    “Il viaggio – spiegano le Sardine – partirà da Casa Matteotti, passerà da Padova in cui si festeggerà la resistenza al dominio leghista, attraverserà le Marche sfocerà a Lecce per un grande evento nazionale, risalirà per la Campania, scoprirà le comunità di richiedenti asilo di Cassino e di Cascina (ora a Pisa) che troppo spesso sono state ostaggio della propaganda elettorale e che oggi subiscono le ingiustizie dei Decreti Sicurezza, si concluderà in Liguria nella casa museo di Sandro Pertini a Stella”.
    Per finanziare il tour è stato organizzato un crowfounding con la vendita di magliette con una frase di Fabrizio De André, “continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai”. Queste le tappe del tour: 23 luglio: Casa Matteotti (Fratta Polesine), Padova; 24 luglio: Pesaro, Acquasanta, Arquata, Marina Palmense; 25 luglio: Lecce; 26 luglio: Cassino; 27 luglio: Grosseto, Pisa, Cascina; 28 luglio: Genova, Stella (Casa Pertini). (ANSA).   

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    Boccia, emergenza non limita libertà

    (ANSA) – PERUGIA, 13 LUG – “L’estensione dello stato d’emergenza a seguito del Covid-19 non limita la libertà individuale delle persone ma consente di avere maggiore protezione da parte dello Stato”: lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in occasione della visita in Umbria e l’incontro con la presidente della Regione Donatella Tesei. “Non pensavo di doverlo ribadire” ha sottolineato. “L’emergenza significa anche consentire a Regioni e sanità di avere attenzioni e risorse” ha aggiunto.    “Anche se siamo uno dei Paesi più sicuri al mondo – ha affermato ancora Boccia – non credo ci sia un solo italiano che ha pensato che dal 1 agosto potesse finire lo stato d’emergenza”. La situazione mondiale, secondo il ministro, è sotto gli occhi di tutti e quindi “non siamo scevri da qualsiasi rischio”. “Abbiamo riaperto il Paese ma lo teniamo costantemente sotto controllo” ha concluso Boccia.   

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    Azzolina, lavoreremo senza sosta

    (ANSA) – CATANZARO, 13 LUG – “Questa estate? Faremo come hanno fatto i medici e gli infermieri. Lavoreremo senza sosta.    Medici e infermieri sono stati applauditi, applaudiranno la scuola stavolta e sono certa che i sindacati ci daranno una gran mano”. Così la ministra Lucia Azzolina al tavolo regionale tra Ministero e Ufficio scolastico regionale in vista della ripresa di settembre. Parlando delle differenze tra nord e sud, ha sostenuto che “la situazione è variegata. Ci sono eccellenze al sud e scuole un po’ più in difficoltà al nord. Situazioni di eccellenza le ho trovate al sud come al nord”. “I temi – ha detto – sono gli stessi su tutto il territorio nazionale.    Discuteremo dei fabbisogni dei singoli territori in termini di arredi e di organico. L’obiettivo è confrontarci con Enti locali e uffici scolastici regionali e provinciali, perché se andiamo tutti dalla stessa parte la scuola la riapriamo a settembre in sicurezza e in presenza”.   

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    Azzolina, riapriremo le scuole in sicurezza

    “Il governo ha lavorato in questi mesi per garantire la sicurezza di tutti. Lo abbiamo dimostrato anche quando abbiamo dovuto chiudere le scuole, ma adesso le riapriremo in sicurezza”. È quanto ha detto, parlando con i giornalisti, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina oggi a Catanzaro per il tavolo tecnico sui temi della scuola. “Sono tre – ha aggiunto – i fronti su cui stiamo lavorando: utilizzare tutti gli spazi che ci sono adeguandoli e migliorandoli. Se non fossero abbastanza trovarne anche di nuovi e migliorare gli arredi scolastici”.
    “Sappiamo benissimo che ci sono assegnazioni provvisorie – ha aggiunto- . Abbiamo fatto la mobilità quando tutti ci avevano sconsigliato di farla e invece è stato un grande successo perché tanti ritorneranno al sud a lavorare”.
    “L’edilizia scolastica è un problema atavico che riguarda un po’ l’intero il Paese. È per questo – ha proseguito il ministro – che abbiamo stanziato prima fino a 798 milioni di euro e recentemente ho firmato per altri 855 milioni per le scuole secondarie di secondo grado più altri 330 milioni. In più abbiamo dato poteri speciali a sindaci e presidenti delle province affinché possano essere velocizzati i lavori e firmato un protocollo con i sindacati dell’edilizia scolastica per velocizzare il tutto”.
    “La situazione tra nord e sud è molto variegata. Ci sono scuole d’eccellenza al sud e scuole un po’ più in difficoltà al nord. Durante il periodo della didattica a distanza abbiamo fatto dei gemellaggi tra scuole che erano un po’ più avanzate e quelle che non lo erano, ma situazioni di eccellenza le trovate al sud come al nord”, ha sottolineato. “I temi che affronteremo oggi  sono gli stessi che stiamo affrontando su tutto il territorio nazionale. Discuteremo dei fabbisogni dei singoli territori in termini di arredi e in termini di organico.L’obiettivo è quello di confrontarci con Enti locali e uffici scolastici regionali e provinciali, perché se andiamo tutti dalla stessa parte, noi la scuola la riapriamo a settembre in sicurezza e in presenza. Ho visto delle esperienze molto belle di scuola calabrese. Ero già venuta come sottosegretario ma credo che ci siano dei problemi che riguardano tutta la nazione non solo la Calabria”.
       

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    Incontro Mattarella-Pahor sul Carso triestino

    Il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il suo omologo sloveno Borut Pahor si sono incontrati nella caserma del Reggimento Piemonte Cavalleria a Villa Opicina, sul Carso triestino. E’ la prima tappa di una storica visita. E’ la quindicesima volta che i due presidenti si incontrano.
    I due hanno deposto una corona di fiori alla foiba di Basovizza, dove si stima che i partigiani jugoslavi abbiano gettato duemila italiani tra militari e civili. L’evento ha un grande valore storico: Pahor è il primo presidente di uno dei Paesi nati dalla disgregazione della ex Jugoslavia a commemorare le vittime italiane delle foibe.
    Un momento particolarmente toccante nel corso dell’omaggio alle vittime delle foibe è stato quando i due presidenti si sono dati la mano, dopo essersi avvicinati alla corona di fiori che due corazzieri avevano deposto pochi istanti prima. Mattarella e Pahor hanno poi toccato ciascuno la corona e sono rimasti davanti all’ingresso della foiba in silenzio per un minuto circa. Al termine, prima di risalire in auto i capi di Stato si sono fermati a parlare per qualche istante.
    Luogo simbolo e memoriale per i familiari delle vittime delle violenze del 1943-45, la foiba di Basovizza fu dichiarata monumento nazionale dal Presidente della Repubblica l’11 settembre 1992. Precedentemente, nel 1980, il pozzo di Basovizza, con la foiba n.149 di Monrupino, fu classificato come monumento di interesse nazionale. Nel 1991 vi si recò in visita l’allora Presidente Francesco Cossiga. La foiba si trova sull’altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. Nel 1945 fu luogo di esecuzioni e di occultamento di cadaveri. A Basovizza erano presenti tra gli altri il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, e le deputate dem Debora Serracchiani e Tatjana Rojc. Al termine della cerimonia i due presidenti si sono trattenuti a parlare per pochi minuti.
    Ad accogliere il presidente Mattarella al suo arrivo c’erano il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – giunto pochi minuti prima -, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, e il sindaco della città, Roberto Dipiazza. Successivamente il presidente Mattarella ha accolto il suo omologo Borut Pahor, giunto poco dopo le 11, e insieme hanno passato in rassegna il picchetto d’onore. Entrambi, così come tutti gli staff, indossano la mascherina.La visita prevede anche la deposizione di una corona di fiori al monumento dei caduti sloveni. Infine, i presidenti si trasferiranno in prefettura a Trieste dove incontreranno lo scrittore Boris Pahor al quale saranno conferite onorificenze. Mattarella e Pahor saranno insieme al Narodni dom, che verrà restituito alla comunità slovena in Italia, esattamente cento anni dopo l’incendio del 13 luglio 1920 che lo distrusse. Infine, il Capo dello Stato italiano incontrerà in Regione i rappresentanti delle associazioni degli esuli.