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    Di Maio: 'Capisco famiglia Regeni ma ambasciatore resta al Cairo'

    “Ogni critica” da parte della famiglia Regeni “è legittima e comprensibile e deve essere una spinta” per il governo: “Come uomo di Stato dico che noi stiamo facendo il massimo”. Lo dichiara il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in audizione davanti alla commissione d’inchiesta sul caso Regeni alla Camera. Di Maio sottolinea il “fortissimo impegno degli esecutivi di cui ho fatto parte, con un’azione continua e insistente” sulla quale “non devono esserci cali di tensione”.
    “Riteniamo necessario coinvolgere costantemente al più alto livello le autorità del Cairo” sul caso Regeni e in tal senso “è fuorviante credere che avere un nostro ambasciatore al Cairo significhi non perseguire la verità e viceversa è fuorviante pensare che ritirarlo sia necessario per arrivare alla verità”, osserva Di Maio. “Tutto il governo – aggiunge – comprende il dolore della famiglia Regeni” ma la presenza dell’ambasciatore “rientra nella strategia” dell’esecutivo anche “per chi come Patrick Zaky è ancora lì”.   

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    De Micheli: 'Entro settembre l'abbrivio alla nuova Alitalia'

    La ministra deio Trasporti Paola De Micheli prevede che entro settembre si possa dare “l’abbrivio alla nuova Alitalia”. Lo ha detto alla commemorazione dei 50 anni dell’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, spiegando che “i due manager designati: l’ad Flavio Lazzarini e il presidente Francesco Caio stanno lavorando giorno e notte per la definizione della prima bozza del piano” .
    “Come fronte pubblico insieme al Mise – ha aggiunto – stiamo lavorando al decreto interministeriale sulla nuova società, poi ci sarà il passaggio in Europa e dopo qualche settimana prenderemo tutte le decisioni per l’abbrivo della nuova compagnia entro settembre” .    

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    Mef: 'Un fisco più equo ed efficiente per sostenere la ripresa'

     E’ online l’Atto di indirizzo del Mef per gli anni 2020-2022 sulle politiche fiscali .”Migliorare la governance del sistema fiscale, sostenere la crescita del Paese ed elevare la qualità dei servizi resi ai contribuenti-utenti, favorire la compliance volontaria e prevenire gli inadempimenti tributari, contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, assicurare la legalità negli ambiti di competenza”. Sono questi gli obiettivi dell’atto firmato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. 
    “Per rafforzare l’efficacia della riscossione, oltre alle normali ordinarie procedure di riscossione mediante ruolo, sarà assicurato il completamento del percorso di chiusura delle posizioni debitorie ancora aperte e, in particolare, l’attuazione delle disposizioni in materia di pacificazione fiscale (decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 e legge n.145 del 30 dicembre 2018), con specifico riferimento alla definizione agevolata 10 dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017”. Lo scrive il Mef nell’Atto di indirizzo sulle politiche fiscali: un sistema efficiente ed equo per sostenere la ripresa. 
    “A tal fine, – scrive il Mef – ferme restando le prescrizioni previste dalla normativa vigente a tutela della privacy dei contribuenti, saranno implementate tecniche di analisi dei debiti iscritti a ruolo per indirizzare l’attività di riscossione prioritariamente verso i debitori più solvibili e i crediti che hanno maggiori possibilità di essere riscossi, ferma restando comunque la necessità di salvaguardare tutti i crediti affidati in riscossione mediante atti idonei a evitare la decadenza e la prescrizione. Inoltre, fermi restando i termini di legge, saranno ottimizzati i tempi medi di lavorazione per la notifica delle cartelle di pagamento e per l’attivazione delle procedure cautelari ed esecutive. Sarà, inoltre, migliorato lo scambio informativo tra agente della riscossione ed enti impositori o beneficiari, in modo che siano assicurati il tempestivo aggiornamento e la fruibilità da parte di questi ultimi di tutte le informazioni relative allo stato della riscossione, nonché una gestione integrata delle richieste avanzate dai contribuenti, attraverso il progressivo allineamento delle diverse banche dati. In particolare, al fine di facilitare le attività di riscossione degli enti impositori e creditori, sarà garantito l’accesso gratuito da parte di tali enti alle informazioni relative ai debitori presenti nell’Anagrafe tributaria”.
    “Presidiare il territorio al fine di far emergere gli immobili non registrati in catasto, anche attraverso l’attivazione di metodologie innovative di controllo che consentano di sollecitare procedimenti volontari a carico dei soggetti inadempienti e attivare procedimenti coattivi in caso di inottemperanza”. Lo indica il Mef nell’atto di indirizzo sulle politiche fiscali parlando del ruolo dell’Agenzia delle Entrate. “Produrre statistiche e quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, assicurare la consultazione dei valori economici afferenti ai prezzi di compravendita dei beni immobili, anche in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico Bancario con riferimento all’Osservatorio e migliorare costantemente la qualità delle attività tecnico-estimative rese alle pubbliche amministrazioni. Integrare le banche dati immobiliari con le informazioni desunte dalla dichiarazione dei redditi”. Secondo il Mef occorre inoltre “presidiare la qualità e la completezza delle banche dati catastali, finaliz zando prioritariamente l’azione alla completa integrazione delle informazioni immobiliari ed alla relativa rappresentazione in Cartografia, per una piena interoperabilità con i sistemi cartografici di altri enti. Tale azione, unitamente alla realizzazione dell’Anagrafe dei Titolari, dovrà consentire una sempre maggiore fruibilità delle banche dati immobiliari sia per scopi tributari sia per attività di supporto agli enti territoriali, di gestione delle emergenze e salvaguardia del patrimonio immobiliare”.
    “Obietivo primario” del Governo è “promuovere la crescita economica in un contesto di sostenibilità delle finanze pubbliche, e per conseguirlo il Mef intende “instradare il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo su sentiero virtuoso di stabile riduzione”. Lo si legge ancora nell’Atto di indirizzo per la definizione delle priorità politiche per l’anno 2020 firmato dal ministro dell’Economia Roberto GUaltieri. Nel perseguire tale obiettivo, il Mef punta sulla “graduale convergenza del deficit verso l’obiettivo di medio termine, alla riduzione del costo di finanziamento del debito e a un sostenibile programma di privatizzazioni”.
    “Un sostegno al processo di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni centrali e alla loro presenza sul territorio, che verrà assicurato in particolare attraverso la diffusione del modello dei “Poli Amministrativi”. E’ uno dei compiti affidati al Demanio dall’Atto di indirizzo sulla politica fiscale del Mef “In tale ottica, particolare attenzione sarà rivolta a tradurre i piani di razionalizzazione in interventi edilizi – da riportare in un cronoprogramma oggetto di monitoraggio – che garantiscano nuove soluzioni allocative per gli uffici pubblici, al fine di ridurre il fabbisogno di spazio richiesto ai privati oppure di valorizzarli in una prospettiva di vendita”.   

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    Spadafora: 'Riapertura stadi? Lavoriamo per settembre'

       “Per la riapertura degli stadi si ritiene di dover continuare su quella linea di prudenza che è stata seguita finora e stiamo lavorando in maniera forte con Federazione e Lega perchè a settembre alla partenza del nuovo campionato ci sia modo di riaprire gli impianti al pubblico”. Lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Sopadafora, al question time al Senato rispondendo ad una interrogazione sulla riapertura degli stadi di calcio. “E’ vero che negli stadi c’è molto spazio ma è considerato molto rischioso gestire l’afflusso e il deflusso di un numero enorme di persone con i controlli necessari all’ingresso – ha detto ancora il ministro – mancando poco più di due settimane alla fine del campionato, sarebbe difficile organizzare tutto”.
    Fondo per le palestre scolastiche – “Le palestre scolastiche non verranno sottratte alla attività sportiva. Bisognerà trovare le risorse per la sanificazione ma ci sarà un fondo ad hoc previsto dal ministro dello sport che consenta di usare le palestre la mattina per gli studenti e il pomeriggio per gli sportivi”, ha sottolineato.
    “Sulla legge delega per la riforma dello Sport la nostra intenzione è quella di confrontarci con tutte le forze politiche. Siamo peraltro convinti che l’autonomia dello sport vada salvaguardata e che la politica ne debba restare fuori”, ha dichiarato Spadafora che ha poi affermato: “Bisogna farsi interpreti delle esigenze del mondo dello sport e non di quelle delle singole persone ma siamo a completa disposizione per approfondire il contenuto del testo”.     
    “Il governo si impegna a inserire il provvedimento relativo al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni delle società sportive nello scostamento di bilancio”, ha assicurato il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport rispondendo al question time al Senato. L’approvazione di un emendamento in materia, escluso dal ministero dell’Economia, era stato sollecitato da varie leghe sportive, dal calcio, alla pallavolo, al basket, quale necessario sostegno alla attività delle società.

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    Guerini: 'Dall'Ue 134 milioni per progetti con industrie italiane'

       “Per quanto attiene specificamente ai programmi di sostegno all’industria della Difesa previsti nell’arco temporale 2017-2020 (la vera e propria “prova sul campo” di quanto avverrà nel futuro), lo scorso giugno la Commissione Europea ha ufficializzato il risultato dell’aggiudicazione dei finanziamenti nell’ambito del Programma di Sviluppo Industriale della Difesa (Edidp) e Azione Preparatoria per la Ricerca (Padr) per il 2019. Delle 40 proposte industriali presentate in ambito Edidp, 16 sono state selezionate per il finanziamento e, tra queste, 2 sono a guida nazionale, mentre 7 vedono, comunque, la partecipazione di imprese italiane nel consorzio vincitore”. Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini rispondendo al question time al Senato.
    “In ambito Padr, in attesa dell’ufficializzazione delle aggiudicazioni 2019, su 18 progetti già selezionati, 12 sono a partecipazione italiana, di cui 3 in posizione di coordinatore del consorzio – ha affermato Guerini -. Al fine di definire il volume esatto dei finanziamenti di cui potrà beneficiare l’industria nazionale, sarà necessario attendere la conclusione degli accordi di sovvenzione dai quali sarà possibile acquisire le definitive quote di ripartizione del lavoro nell’ambito di ciascun consorzio industriale. Ciò, anche al fine di poter definire in modo congruo, secondo il principio dell'”equo ritorno”, la percentuale di contribuzione nazionale al cofinanziamento governativo dei progetti in questione”.
    “Dai dati attualmente disponibili, nelle more della firma dei suddetti accordi, è verosimile desumere che, a fronte di circa 200 milioni di euro assegnati dalla Commissione, i progetti che vedono la partecipazione di industrie nazionali in ambito Edidp saranno beneficiari di poco più di 134 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti circa 12 milioni di euro provenienti dalle progettualità selezionate in ambito Padr – ha concluso il ministro – sono queste cifre che devono essere lette in una sola prospettiva: quella di un progressivo accesso del comparto industriale della Difesa ai flussi di finanziamento europei, con inconfutabili ricadute sia nell’ambito occupazionale, sia in quello del know-how tecnologico”.
    “Il Fondo Europeo per la Difesa (Edf) è fondamentale per finanziare e favorire i programmi cooperativi di ricerca e sviluppo capacitivo in ambito Difesa, nell’ottica di poter efficacemente fronteggiare le crisi e le minacce future. Sosteniamo da tempo la necessità di un bilancio ambizioso e adeguato del suddetto Fondo, che nel dimensionamento attuale non è ancora sufficiente, con il quale contribuire a sostenere l’economia – nazionale ed europea – specialmente per quanto riguarda le piccole e medie imprese”, ha dichiarato ancora il ministro della Difesa al Senato. “Per l’Italia questo significa favorire il comparto produttivo della Difesa, da supportare anche con opportuni strumenti di incentivazione finanziaria – ha aggiunto – considerato il fatto che esso rappresenta un fondamentale settore per la ripresa economica dell’intero Paese”.
    “Anche il voto di oggi testimonia che il Paese sostiene unito gli sforzi dei nostri militari nel mantenimento della sicurezza internazionale. Uomini e donne in uniforme che ogni giorno svolgono i loro compiti con dedizione e professionalità e con la grande umanità che li contraddistingue. Un patrimonio di credibilità che le nostre Forze Armate si sono costruite negli anni e che in ogni occasione mi viene ribadito da tutti gli interlocutori internazionali attraverso attestati di stima e apprezzamento”. Così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini che in mattiniata aveva espresso “soddisfazione per la votazione coesa del Parlamento che si è conclusa stamattina alla Camera sulle missioni internazionali. “È la riconferma del pieno sostegno ai nostri militari impegnati in molte parti del mondo – ha aggiunto – e ringrazio tutte le forze politiche e i componenti delle Commissioni coinvolte per il prezioso lavoro svolto”. 
       

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    Fondi Lega: Pm, 'operazione ideata dai commercialisti'

    La Guardia di Finanza di Milano ha fermato, mentre stava scappando in Brasile, Luca Sostegni, intervenuto in una presunta compravendita ‘gonfiata’ di un capannone industriale a Cormano (Milano), che venne venduto alla fondazione Lombardia Film Commission. Sostegni, liquidatore di una società, è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione nell’inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti e nella quale si stanno facendo verifiche sui fondi della Lega.
    Michele Scillieri, commercialista con lo studio a Milano dove a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” avrebbe architettato l’operazione con al centro la vendita ritenuta ‘gonfiata’ del capannone a Lombardia Film Commission e che ha portato al fermo di Sostegni. Come risulta dagli atti, il commercialista è indagato con altri due ideatori dell’operazione, Alberto Di Rubba, ex presidente della Fondazione ed ex revisore dei conti del gruppo alla Camera e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia.
    Del fermo di Sostegni, nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco, ha dato conto il procuratore Francesco Greco con una nota nella quale spiega che i reati contestati a Luca Sostegni sono “legati alla vendita di un capannone industriale ubicato nel comune di Cormano, intervenuta tra l’Immobiliare Andromeda e la fondazione Lombardia Film Commission”. L’indagato è stato fermato perché “era in fuga verso il Brasile”. La Lombardia Film Commission, come si legge sul sito, è una “fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano” ed ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l’immagine della Regione. Da quanto si è saputo, Sostegni era liquidatore della società Paloschi srl, che avrebbe venduto l’immobile ad Andromeda che a sua volta l’ha venduto alla Lombardia Film Commission. Il prezzo di vendita, però, secondo le indagini, sarebbe stato gonfiato fino ad 800mila euro, mentre il valore era di 400mila euro. Per l’acquisto del capannone sono stati usati fondi pubblici. A Sostegni viene contestata anche l’estorsione perché avrebbe chiesto soldi ad altre persone in cambio del suo silenzio su questa vicenda.
    Del caso dell’operazione immobiliare, avvenuta quando alla guida della Regione c’era Roberto Maroni, aveva parlato in alcuni articoli ‘l’Espresso’. Il settimanale faceva riferimento a soldi che alla fine venivano “incassati da società molto vicine” al tesoriere della Lega Giulio Centemero e ai commercialisti bergamaschi Alberto Di Rubba (ex presidente del Cda della Lombardia Film Commission) e Andrea Manzoni, già coinvolti nelle indagini sui fondi della Lega. La Procura di Milano sta indagando su tutti questi aspetti e, da quanto si è saputo, nell’inchiesta sono indagati Manzoni, Di Rubba e un altro commercialista, Michele Scillieri
    L’intricata vicenda, che si snoda dal 2016 al 2018, vede Fondazione Lombardia Film Commission usare 800 mila euro del milione di contributi ricevuti dalla Regione per acquistare dall’immobiliare Andromeda il capannone nel milanese che la stessa società immobiliare aveva comprato a metà prezzo da Paloschi srl, di cui Sostegni, era liquidatore. Inoltre la titolare di Paloschi era cliente del commercialista Scillieri. Quest’ultimo, molto vicino al Carroccio di Salvini, era amministratore della “Futuro partecipazioni”, controllata da Fidirev S.r.l. fiduciaria proprietaria di Andromeda srl. Secondo l’ipotesi prospettata, tutte queste società sono fra di loro legate e hanno partecipato all’operazione immobiliare.
    Le Fiamme Gialle stanno cercando di ricostruire i flussi finanziari legati alla compravendita per capire chi siano i reali beneficiari degli 800 mila euro. Sostegni risponde anche di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte in quanto, a causa dei debiti con il fisco della Paloschi, anziché far confluire l’intero importo ricavato dall’operazione di compravendita con Andromeda nella casse della società in liquidazione, avrebbe distratto, secondo gli accertamenti, almeno 260 mila euro su un conto intestato alla stessa Fidirev.
    Quanto al reato di estorsione di cui risponde sempre Sostegni, avrebbe chiesto denaro a Di Rubba, Scillieri e Manzoni in cambio del suo silenzio: 20 mila euro su 50 mila che, a suo dire, aveva pattuito. Le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta del Pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco, sono gli stessi dell’inchiesta di Genova sui 49 milioni della Lega spariti.

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    Regionali: accordo Pd-M5S in Liguria, candidato è Ferruccio Sansa

    Accordo tra Pd e M5S sul candidato comune alle Regionali in Liguria. Il nome su cui i Dem e il Movimento, a quanto si apprende da fonti dei due partiti, è Ferruccio Sansa. Nome che, fino a oggi, vedeva però Italia Viva fuori dalla coalizione. L’intesa, Dopo la segreteria regionale Dem svoltasi ieri a Genova, è stata suggellata oggi a livello nazionale e vedrebbe, all’interno della coalizione, anche Leu.
    Iv all’attacco: “Era tutto scritto. Il Pd sapeva dal primo momento che non avremmo mai sostenuto Sansa. Ma evidentemente vale di più per loro l’esperimento di fusione con i 5s che evitare che Toti continui a governare. Comunque nessuna polemica, solo questa constatazione. E poi tanto rammarico per il tempo e le occasioni perse”. Lo dichiara Ettore Rosato, commentando l’accordo tra Pd e M5s in Liguria, che Iv non sostiene. “Per noi c’è un gigantesco spazio lasciato libero dove ci sono tutti coloro che non si rassegnano a estremismi e radicalismi e noi sapremo coglierlo”, aggiunge il presidente di Italia viva.
    Oggi il leader del Pd, Nicola Zingaretti è tornato a fare un appello per una intesa tra i Dem e i pentastellati. “Continuerò sempre a fare appelli: come siamo uniti contro la destra al governo – ha detto il segetario del Pd al Tg3 –  così lo dobbiamo essere anche nelle regioni. Per esempio nelle Marche non c’è un centro-destra, ma un destra-centro, con il candidato che va alle cene di commemorazione della Marcia su Roma. Che cosa deve accadere di più per fermare questa ipotesi di presidenza? Anche alle regionali proviamo a unire le forze, noi del Pd ci proveremo fino all’ultimo per fermare le destre”.
       

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    >ANSA-INTERVISTA/ 'Merkel trascina l'Ue, accordo possibile'

    (di Eloisa Gallinaro) La chiave di volta per l’uscita dalle secche del dibattito sul Recovery Fund, condizionato dall’opposizione dei Paesi frugali capitanati dal premier olandese Mark Rutte ai sussidi a fondo perduto, è la Germania di Angela Merkel. In un’intervista all’ANSA, il capo dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo Carlo Corazza fa il punto sulle sfide di fronte alle quali si trova l’Unione europea per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia da coronavirus: un’occasione da non sprecare anche per ristabilire o aumentare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni di Bruxelles.    La cancelliera tedesca “si sta comportando da leader europeo e il fatto che spieghi ai tedeschi che non ‘facciamo un favore ai Paesi del sud ma a noi stessi’ con un accordo sul Next Generation Eu è di buon auspicio” per una conclusione positiva della trattativa, ragiona Corazza, convinto che “il dato più importante della crisi è che la Merkel di oggi non è la Merkel del 2010 e la Germania di oggi non è la Germania del 2010. E questo non è un dettaglio”. La volontà espressa dalla cancelliera di “mettersi nei panni degli altri”, che ricorda la prospettiva larga di grandi leader del passato come Mitterrand e Kohl, può fare la differenza soprattutto nell’ambito dei negoziati con i Paesi frugali, le cui richieste di garanzie “non sono campate in aria”, ma con i quali un accordo finale non è impossibile.    Sul fronte italiano Corazza vede bene un ricorso al Mes, sul quale non c’è il rischio di brutte sorprese in termini di condizionalità, anche perché l’utilizzo dei fondi è subordinato ad un “contratto negoziato”. “Tutto quello che doveva essere chiarito è stato chiarito”, scandisce, e si può facilmente verificare quali sono le condizioni light per le spese sanitarie anche solo andando sul sito. Quindi, quello sul Mes, taglia corto, è un “falso dibattito”.    Le divergenze tra opposti schieramenti all’interno dei Ventisette riguardano peraltro anche questioni che datano ben prima della crisi provocata dal Covid. A partire dalla riforma fiscale evocata sul Financial Times dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che prospetta il passaggio dal sistema di voto all’unanimità a quello a maggioranza qualificata sulle materie fiscali per combattere le politiche “aggressive” di alcuni Stati. “Chi fa dumping fiscale non ha alcuna intenzione di smettere perché gli conviene”, spiega Corazza, convinto però che anche su questo dossier è importantissimo “riaprire il cantiere europeo”.    D’altra parte, nonostante non siano mancati errori e rigidità a Bruxelles, il capo dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo osserva di non “vedere in giro tutto questo euroscetticismo”, neppure in Paesi come la Grecia, anche se è vero che si è “creata una distanza tra istituzioni e cittadini”.    Per superarla, “l’europarlamento, unica istituzione eletta con un voto, è quello su cui si deve puntare di più”, anche perché “è quello che per primo ha capito la posta in gioco”, identificando un dato politico essenziale nel fatto che il nuovo “bilancio europeo non deve servire solo alla ripartenza, ma anche ad affrontare le sfide del futuro”.