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    Recovery Fund: Salvini, Meloni? Saremo compatti

    Giorgia Meloni ha fatto un passo indietro dalla sua posizione originaria sul Recovery Fund? “Io preferisco fare passi avanti”, ha risposto ai giornalisti Matteo Salvini, segretario della Lega, nel corso di un incontro con i simpatizzanti in un bar di Prato.
    “Se uno per dire la verità viene attaccato dal politicamente corretto – ha aggiunto – per me la verità vale più del titolo su qualche giornalone. Ma penso che alla fine anche il centrodestra sarà compatto”.    

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    Migranti: sindaco Lampedusa, Salvini mentitore seriale

    “L’onorevole Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro ‘non c’erano più sbarchi’: nulla di più falso. Quando Salvini era ministro gli sbarchi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero degli Interni per verificare quello che sto affermando”. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, in merito ad alcune dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini.    “Se Salvini fosse venuto a Lampedusa in quel periodo – aggiunge Martello – quando da sindaco ho più volte chiesto una interlocuzione istituzionale con il Ministero che allora guidava, senza mai avere risposta, avrebbe visto con i suoi occhi le imbarcazioni dei migranti entrare in porto. Forse allora non è venuto a Lampedusa proprio per questo motivo, per non dovere ammettere la realtà e continuare a negare l’evidenza.    È venuto adesso per pura propaganda politica, comportandosi come un pericoloso ‘giullare di piazza’ che fomenta odio e rabbia”.    (ANSA).   

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    Fontana, certo operato Regione

    (ANSA) – MILANO, 25 LUG – “Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa”. Lo ha scritto nella tarda serata di ieri su Facebook il governatore Attilio Fontana, dopo la notizia dell’indagine a suo carico nella vicenda della fornitura di camici alla Regione da parte della società Dama, gestita da suo cognato Andrea Dini e di cui sua moglie detiene il 10% delle quote. “Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità”, ha aggiunto Fontana. (ANSA).   

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    Stallo Mes, Gualtieri nel mirino. Arriva la regia dei fondi

       Si scrive Ciae si legge coordinamento tra Palazzo Chigi, ministeri e enti locali. La regia dei 209 miliardi che arriveranno con il Recovery Fund sarà sostanzialmente affidata a questi attori. Tutti, secondo il decreto che nel 2015 ha istituito il Comitato interministeriale per gli affari europei, hanno diritto a sedersi al tavolo del Ciae. E l’ultima parola, comunque, spetterà al premier Giuseppe Conte. Ma il capo del governo, se da un lato si avvia a risolvere il nodo task force, dall’altro è chiamato ad un’accelerazione sul Mes. Il fondo salva-Stati continua a generare tensioni e, in queste ore, a finire nel mirino è il titolare del Mef Roberto Gualtieri. Il suo ragionamento riportato dalle pagine del Sole 24 ore, in cui il Mes viene definito come decisivo per le casse dello Stato, crea “stupore” tra i ministri del M5S e irritazione, a dir poco, nel Movimento.    Secondo il quotidiano di Confindustria Gualtieri avrebbe spiegato il ruolo del Mes per le sorti delle casse dello Stato nel 2020 nel corso dell’ultima riunione dei capi delegazione. In mattinata è il Mef a smentire il ragionamento del titolare dell’Economia. “Gualtieri non ha mai pronunciato quelle parole e per il bilancio dello Stato non esiste alcun problema di cassa”, spiegano fonti di via XX settembre. E, in serata, il ministero spiega che le disponibilità liquide del Tesoro sono pari a 80 miliardi, lo stesso livello del 2019. Non solo. Le aste dei titoli di Stato confermano la fiducia dei mercati, con emissioni di 100 miliardi superiori al 2019. Dati che non bastano a spegnere le polemiche. “I conti dell’Italia sono in ordine.

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    ++ NOTA AGLI UTENTI: ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI DELL'ANSA ++

    (ANSA) – ROMA, 24 LUG – Informiamo gli utenti che è in corso un’assemblea dei giornalisti dell’ANSA. Il notiziario subirà rallentamenti o interruzioni e gli orari e la disponibilità dei servizi annunciati saranno condizionati dai tempi dell’assemblea. Il sito Ansa.it non sarà aggiornato, LE NOTIZIE DEL GIORNO e la nota su SERVIZI, FOTO INFOGRAFICA non saranno trasmessi fino al termine dell’assemblea. (ANSA).   

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    Regionali: Crimi, in Puglia M5S correrà da solo

     “Non ci siamo mai sottratti al confronto ma lo facciamo se ci sono i presupposti. Lo so che c’è un dibattito sula Puglia, so che tanti stanno spingendo ma voglio confermare, senza ombra di dubbio che in Puglia corriamo da soli. Ci abbiamo ragionato ,ma le politiche fatte da Emiliano noi le abbiamo contrastate, non possiamo archiviare questo”. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi ai microfoni di Radio anch’io, su RadioUno, sottolineando che dalle Regionali “non ci sarà nessun impatto sul governo”.
    Intanto Bonetti diffida Emiliano sulla doppia preferenza di genere. “Per quanto riguarda la politica bisogna introdurre principi di parità. Mi duole dire che abbiamo delle regioni che non hanno ancora adeguato la loro legge regionale con la doppia preferenza di genere. Una tra tutte, la Puglia, e come governo siamo stati costretti a mandare una diffida al Consiglio regionale perché si adegui a quella norma. Non si capisce perché non ci si debba adeguare, a meno che non si voglia escludere un pezzo di cittadinanza, quello femminile, da un diritto fondamentale, l’accesso alle cariche elettive. Il presidente Emiliano si assuma la responsabilità d avere ricevuto una diffida dal governo, vada in Consiglio regionale e si voti, a viso aperto, non con voto segreto, una norma di diritto fondamentale”. Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Italia Viva Sicilia live.   

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    Conte 'assediato' su task force e Mes. Strappo 5s-Pd in Ue

    Pd e M5S si sono divisi a Bruxelles sul Mes. I due partiti hanno votato in modo diverso sull’emendamento presentato dalla Lega e dal gruppo Identità e democrazia alla risoluzione sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario. L’emendamento, poi bocciato e a favore del quale si sono schierati Lega, Fdi e M5s, chiedeva di respingere un utilizzo del Mes finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi della Covid-19. Posizioni distanti nella maggioranza su scuola e fisco. Il ministro Speranza chiede 20 miliardi per la sanità, mentre il Pd avanza l’ipotesi di una Bicamerale per la regia della spesa. Italia Viva si è schierata con il centrodestra, contro i Dem, per evitare che si esaminasse la riforma della legge elettorale entro l’estate anche in Commissione. 
    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte terrà nell’Aula della Camera il prossimo 29 luglio alle 9.30 comunicazioni sulla situazione del contrasto dell’emergenza Covid e sullo stato di emergenza. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sulla questione dello Stato d’emergenza torna con nettezza Matteo Salvini: “Non c’è un’ emergenza sanitaria in corso, chi vuole prorogare lo stato di emergenza è un nemico dell’Italia. Noi non li facciamo uscire dall’Aula, ci stanno loro chiusi, gli italiani meritano respiro e libertà. Ieri non hanno deciso in Cdm, se vogliono questo non esiste, non c’è motivo”.
    “Siamo già in ritardo – dice dal suo canto il governatore campano De Luca – rispetto all’assoluta necessità di prorogare lo stato di emergenza. Se il clima del Paese rimane quello che abbiamo oggi, di totale rilassamento e deresponsabilizzazione noi non arriviamo neanche a settembre”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania. “Dovremo governare un periodo transitorio – ha detto De Luca – di qui alla primavera finché non avremo la disponibilità del vaccino, il presupposto per governare questa transizione è responsabilità dei cittadini e controllo rigoroso delle frontiere. A oggi non abbiamo né l’una né l’altra condizione e dobbiamo rendere in qualche misura obbligatorio l’uso delle mascherine. “.
       

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    Salvini-Meloni-Fi, i paletti per il voto sullo scostamento di bilancio

    “L’eventuale appoggio della Lega allo scostamento di bilancio dipende dal fatto che governo e maggioranza accolgano le nostre proposte. Due in particolare: l’anno bianco fiscale. Visto che Conte ha trovato millemila miliardi, una parte di questi vada a coprire l’anno bianco fiscale. Il secondo grande filone è scuola-disabilità. Non stiamo chiedendo miliardi ma spicci, se ci diranno sì è possibile che l’atteggiamento della Lega sia di un certo tipo, altrimentri in Aula i numeri se li trovano da soli”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.
    “L’Italia – prosegue il leader della Lega – riconosca la lingua dei segni, visto che al governo c’è gente che grida ‘viva l’Europa’ si riconosca appunto la lingua dei segni. Io propongo che diventi un emendamento di sei righe allo scostamento di bilancio che sarà in votazione la prossima settimana. Si parla di alcuni milioni di euro, non di miliardi. Oltre a questo il riconoscimento della sordocecità”.
    Sulla stessa linea Giorgia Meloni. “O il governo mette nero su bianco cosa vuole fare con queste risorse o io non voto proprio niente: i soldi degli italiani, soprattutto quando si tratta di debiti fatti sulle spalle dei nostri figli, non si buttano per pagare le consulenze dei ministri mentre si rischia una ecatombe occupazionale. Chi lo fa se ne assume la responsabilità. Dicano cosa vogliono fare e poi dirò loro se voto o no lo scostamento di bilancio”. Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni a Radio Anch’io. “Finora – ha ricordato – noi siamo stati responsabili e abbiamo votato gli scostamenti di bilancio per 80 miliardi di euro totali. Ci siamo trovati di fronte a un esecutivo di irresponsabili che ha in gran parte dilapidato questi soldi in cose che non c’entravano assolutamente niente con l’emergenza Covid. Oggi è il governo a dover dimostrare responsabilità ed è quello che chiedo”.
    “Se il governo non avrà i numeri in Senato per il nuovo scostamento di bilancio, questa volta non conti sul sostegno a scatola chiusa di Forza Italia. Il soccorso azzurro durante l’emergenza è sempre arrivato solo nell’interesse del Paese, mai del governo, e uno scostamento che ingrossa il debito pubblico, senza precise garanzie su come e dove saranno impiegati questi soldi, per noi è inaccettabile. Ci aspettiamo dunque una rapida inversione di rotta dalla logica dell’assistenzialismo improduttivo a quella degli investimenti e dello sviluppo”. Lo dichiara in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.