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    Salvini, sì a mascherina e distanziamento ma governo surreale

     “La mascherina si usa quando serve. Spero poi di tornare alla normalità. Ai giovani dico: usate la testa, mantenete la distanza, rispettate quello che dice la scienza. Però un governo che rinnova l’emergenza senza avere un’emergenza nel paese e fa sbarcare migliaia di persone, è un governo surreale”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a SkyTg 24.    

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    Migranti, Conte: 'Non tollereremo ingressi irregolari'

    “Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare” e “non possiamo permettere che i sacrifici” fatti dal Paese per la crisi Covid “siano vanificati”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso del punto stampa da Cerignola. “Dobbiamo intensificare i rimpatri”, ha aggiunto.
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    “Non si entra in Italia in questo modo e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili. Ci sono migranti che tentato di sfuggire alla sorveglianza sanitaria: non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo essere duri e inflessibili”, ha detto il premier Giuseppe Conte.
    “Se c’è una cosa che non ci viene rimproverata è l’aver affrontato l’emergenza mettendo al primo posto la tutela della vita e della salute dei cittadini. Ovviamente siamo molto responsabili. Non possiamo trascurare e rimanere indifferenti alla recessione economica che l’Italia, l’Europa e tutto il mondo sta affrontando. Stiamo contemperando questi interessi. Al primo posto sappiamo cosa c’è e per questo che raccomandiamo e continueremo a raccomandare il rispetto di queste minime minime regole precauzionali”.  
    “D’ora in poi il Governo non tollererà più che non ci sia la doppia preferenza”, ha detto ancora Conte a Cerignola a proposito del decreto varato dal Governo per introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale pugliese, dopo che il consiglio non era riuscito a varare una legge. “Ci saranno le condizioni per andare a votare – ha aggiunto riferendosi alla situazione pugliese – Abbiamo fatto un decreto legge perché venga rispettato un principio. Abbiamo lasciato alla autonomia regionale di provvedere, purtroppo non abbiamo avuto segnali in questo senso anzi, a un certo punto c’è stata una chiara dichiarazione di presa d’atto che non c’era la possibilità di arrivare alla affermazione del principio e l’abbiamo abbiamo affermato noi con legge nazionale”.

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    Omofobia: testo in Aula dopo più 20 anni di tentativi

    La legge contro l’omofobia approda lunedì nell’Aula della Camera ma non rappresenta il primo tentativo legislativo per arginare le discriminazioni e le violenze fondate su sesso e orientamento sessuale. Se le ultime tre legislature hanno visto impegnati soprattutto militanti del mondo gay (da Franco Grillini a Sergio Lo Giudice, da Paola Concia fino all’attuale relatore Alessandro Zan), il primo tentativo ebbe un percorso diverso: fu affidato nel 1999 ad un relatore cattolico, il deputato del Ppi Paolo Palma, che fu incaricato di tessere rapporti con la Cei per evitare una guerra di religione.
    In Aula arriva il testo del relatore Zan. Il provvedimento, di iniziativa parlamentare, punisce chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione o violenti per motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Il testo istituisce anche la giornata nazionale contro l’omofobia, il 17 marzo.

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    Migranti: Salvini-Chigi, nuovo scontro sul caso Gregoretti

    Ancora alta tensione tra governo e opposizione dopo il botta e risposta di ieri tra il premier Giuseppe Conte e il leader della Lega Matteo Salvini. Oggi il casus belli è il caso Gregoretti.  “Da più di due mesi – attacca Salvini – il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa. Magari perché nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo. Ma forse il premier è solo impegnato ad approfondire il caso-Retelit dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico. Guarda caso è il reato che il governo sta cercando di svuotare, mentre non si parla più di riforma del Csm”. 
    Ma a quanto è stato in grado di appurare l’ANSA Roberto Chieppa ha inviato lo scorso 3 luglio una lettera alla difesa di Matteo Salvini con gli atti richiesti sulla vicenda Gregoretti. E’ quanto l’ANSA è in grado di appurare, dopo che il leader della Lega ha lamentato la mancanza di risposte. La lettera, a quanto si apprende da fonti del Segretariato generale di Palazzo Chigi, è datata 3 luglio e firmata da Chieppa ed è indirizzata alla segreteria dell’avvocato Giulia Bongiorno. Il documento ha ad oggetto le “investigazioni difensive nell’interesse dell’assistito senatore Salvini”.
    Intanto arriva lo stop di Vito Crimi al Pd sullo ius culturae. “Non commento neanche la proposta del Partito democratico: mi sembra inopportuna e intempestiva”. Così il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi risponde a chi gli chiede un’opinione sulla proposta del capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio di riprendere l’esame della legge per introdurre in Italia lo “ius culturae”. 

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    Legge elettorale: Di Maio, rispettare accordo di maggioranza

    Prosegue il dibattito sulla legge elettorale dopo che, nonostante l’accordo di maggioranza su un sistema proporzionale, Italia Viva è tornata sul maggioritario e il leder del Pd Nicola Zingaretti ha detto che a questo punto i Dem dilogano con tutto. Intanto a parlare è Luigi Di Maio. “Ovviamente – sottolinea il ministro – il taglio dei parlamentari dovrà essere accompagnato da una nuova legge elettorale che sia rappresentativa al massimo. C’è un accordo tra le forze politiche di maggioranza e va rispettato. Bisogna dimostrare serietà”. 
    Mi sembra che la priorità del Paese non sia la legge elettorale per il 2023: difficilmente qualcuno convincerà gli italiani che hanno perso il posto di lavoro che noi dobbiamo litigare su questo invece che concentrarci sulle misure per far ripartire l’economia”. Lo dice Ettore Rosato, presidente di Iv, sentito al telefono.
    A chi come Di Maio invita a rispettare gli accordi di maggioranza, replica: “Portare quel testo in Aula, con voti risicati di maggioranza, sarebbe stato un suicidio annunciato e forse voluto: i meccanismi parlamentari del voto segreto l’avrebbero affondata. Nella passata legislatura per tre volte abbiamo approvato una legge elettorale o tentato di farlo e sempre collaborando con pezzi dell’opposizione. Questa volta il muro contro muro era premessa di sicuro insuccesso. Parleremo comunque di legge elettorale quando avremo deciso come spenderemo i soldi del Recovery fund e Mes e quando la cassa integrazione arriverà puntuale come dovrebbe essere in un Paese normale”.

       

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    Strage Bologna: Sardine, 85 palloncini contro revisionisti

    (ANSA) – BOLOGNA, 02 AGO – Ottantacinque palloncini bianchi, come le vittime della Strage del 2 agosto 1980, in Piazza Carducci a Bologna, dove il fronte ‘revisionista’ ha organizzato alle 18 una manifestazione, nel giorno del 40/o anniversario. E’ la risposta delle Sardine all’associazione ‘L’ora della verità’. “Sosteniamo – dicono – la scelta coraggiosa dei familiari delle vittime che hanno fatto aggiungere sotto la lapide la seguente scritta: ‘La strage è stata organizzata dai vertici della Loggia massonica P2, protetta dai servizi segreti italiani, eseguita da terroristi fascisti’. (ANSA).   

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    M5s: Di Battista,sarò prima linea ma errore pensare ruoli

    “Per me viene prima un progetto politico. Penso di aver dimostrato in ogni modo che non mi interessano ruoli, poltrone e non sono particolarmente affascinato dal potere, non campo di politica”. Così Alessandro Di Battista, del M5s, risponde a chi gli domanda se si candiderà come capo politico. “Io rientrerò in campo in prima linea quando avrò un’agenda politica del Movimento che condivido, costruita con tutti i nostri iscritti. Se si vuole pensare prima ai ruoli e dopo all’agenda politica, rispetto a un mondo post Covid che sarà tutto diverso, hanno capito poco”.
    “La mia ricetta per il Paese è sostegno alla classe media, politiche ambientali, che è anche lotta per una maggiore occupazione, e rafforzamento dello Stato sociale”. “La mia ricetta? Sto andando una mano in cucina in un bar gestito da mio cugino ed è molto divertente”, scherza tra l’altro.
    “I decreti sicurezza – ha detto in un altro passaggio della trasmissione – non li ho scritti io e non ero in Parlamento e quindi non li ho votati ma vedo che ci sono partiti di destra che speculano dal punto di vista elettorale e qualche partito di sinistra che evidentemente utilizza il tema immigrazione come bacino elettorale e anche come bacino di risorse da far arrivare alle cooperative vicine ai partiti di sinistra. Forse alcuni vogliono modificare i decreti sicurezza più per questo, per dare più denari alle cooperative piuttosto che per garantire più diritti ai popoli. Per me alla sinistra e al Pd dei migranti interessa molto poco”.