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    Coronavirus: Mattarella, mantenere memoria rinsalda i legami

    “L’iniziativa di concerti straordinari del Maggio Musicale Fiorentino dedicati al ricordo delle vittime del coronavirus a Firenze riveste un grande significato e desidero far pervenire a Lei, al maestro Mehta, all’Orchestra, al Coroe a tutti i partecipanti il mio apprezzamento. Mantenere memoria di uno dei momenti più difficili e dolorosi che la Repubblica italiana si è trovata ad affrontare contribuisce a rinsaldare nei cittadini i legami di amicizia e di solidarietà ed esorta a non disperdere le virtù civiche manifestate in quei giorni”. Lo scrive il presidente Sergio Mattarella in un messaggio inviato in occasione della Messa da Requiem, del Maggio musicale fiorentino.

    Mattarella, dall’Ue risposte innovative a crisi – Di fronte ai mutamenti della società “si tratta di confermare il modello che vede le democrazie saper rispondere alle crisi con efficacia e determinazione, nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini. E’ quanto l’Unione Europea e i suoi stati membri hanno messo in campo, con risposte coraggiose e innovative. Le azioni intraprese a livello europeo per superare la crisi sono utile dimostrazione dei risultati che si possono conseguire quando si declinano in spirito di concretezza i principi di solidarietà e leale collaborazione. La chiave del multilateralismo rimane lo strumento per costruire un percorso di condivisione dei destini dei popoli del mondo, mettendo in comune saperi, culture, valori. Si tratta di una sfida cui anche l’Italia saprà certamente dare il proprio contributo”. Lo scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Prima Soft Power Conference, organizzata da Francesco Rutelli a Venezia da domani all’1 settembre presso la Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Prada.

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    Migranti: Salvini, denuncerò il governo per favoreggiamento

     “Denunceremo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina l’attuale governo e presenteremo una mozione di sfiducia contro il ministro della scuola, perché non è possibile che a 15 giorni dalla riapertura non si sa come, dove e quando ricominciare”. Lo ha detto a Bari il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro per la presentazione dei candidati al Consiglio regionale pugliese.    “Scuola aperte e sicure e porti chiusi. Io andrò a processo a ottobre perché ho bloccato gli sbarchi, in queste ore stanno sbarcando centinaia di persone in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna: non se ne può più”, ha concluso.    

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    Exploit di Draghi tra i leader, piace al 53% degli italiani

       Mario Draghi esordisce al terzo posto nella classifica dei leader più apprezzati dagli italiani.    Secondo un sondaggio di Demos & Pi per il quotidiano Repubblica, l’ex presidente della Bce – al centro dell’attenzione dopo l’intervento al Meeting di Rimini – è promosso dal 53% degli intervistati. Davanti a Draghi c’è il governatore del Veneto Luca Zaia con il 54% di valutazioni positive (erano il 56% a giugno) e, al primo posto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, promosso dal 60% degli italiani a fronte del 65% di giugno.    Appena fuori dal podio la leader di FdI, Giorgia Meloni, che guadagna terreno passando dal 41 al 44%. Seguono il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, stabile al 43%, e il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, in calo dal 43 al 41%. Al settimo posto si piazza il ministro della Salute Roberto Speranza, in crescita dal 38 al 40%; ottava è la leader radicale Emma Bonino, che passa dal 39 al 40% di apprezzamento, e nono è il segretario della Lega Matteo Salvini, stabile al 39%. Chiude la top ten il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che scende dal 37 al 35%.    Appaiati al 33% ci sono il governatore del Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.    Il ministro degli esteri ed ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ottiene invece il 32%. la classifica dei leader prosegue con il presidente della Lombardia Attilio Fontana (28%), il leader di Azione Carlo Calenda (26%), il segretario di Italia Viva Matteo Renzi (22%), l’esponente del M5s Alessandro Di Battista (21%), il capo politico del Movimento Vito Crimi (18%) e il fondatore dei Cinquestelle Beppe Grillo (17%).   

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    Scuola: al via il 14, rischio manchino 300mila prof. Scontro Pd-M5s sulla Azzolina

    Si è aperto un nuovo fronte tra il M5s e il Pd dopo le parole del capogruppo dem al Senato Marcucci che ha definito “inefficiente” il contributo della ministra dell’Istruzione Azzolina nella preparazione del rientro a scuola il 14 settembre. Per il capogruppo al Senato dei Cinquestelle Gianluca Perilli “Marcucci vuole inaugurare una nuova fase della maggioranza che non si sa dove porterà e a chi gioverà. Noi continuiamo a sostenere il lavoro del governo: il Pd decida da che parte stare”. Le sue dichiarazione, sottolinea, sono “provocatorie e intollerabili” Intanto Gualtieri ha firmato il decreto per l’assunzione di 80mila docenti.
    Marcucci, il contributo di Azzolina è insufficiente  – “Salvini fa la sua solita partita: scommette preventivamente sul disastro. Io prediligo un’altra impostazione di gioco: i problemi vanno affrontati e se possibile risolti. E in tal senso mi pare insufficiente il contributo che sta portando la ministra Azzolina. Spero migliori di qui a settembre”. A dirlo è il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, in un’intervista alla Stampa. “Siamo ancora nella fase in cui bisogna fare di tutto affinché l’inizio della scuola non sia un dramma, certo è che il tema è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo”, sottolinea Marcucci. “È da marzo che sappiamo che questa era la priorità, si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre. La ministra purtroppo è sembrata a tratti più interessata a trovare un capro espiatorio, da ultimo persi noi sindacati”.
    M5s, Pd con chi sta? Prenda distanze da Marcucci – “Presumo che il capogruppo Pd abbia valutato attentamente la situazione prima di fare certe affermazioni: prendiamo quindi atto che Marcucci vuole inaugurare una nuova fase della maggioranza che non si sa dove porterà e a chi gioverà. Noi continuiamo a sostenere il lavoro del governo: il Pd decida da che parte stare”.Così in una nota il capogruppo M5s al Senato Gianluca Perilli commenta le parole del capogruppo Pd al Senato che ha definito “insufficiente” il lavoro della ministra Azzolina.
    La ripartenza il 14 settembre – Le scuole italiane rischiano di riaprire il 14 settembre con le cattedre vuote e poco personale scolastico, nell’anno in cui di docenti e Ata c’è massimo bisogno. Se è vero infatti che oggi il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha firmato il decreto per l’assunzione a tempo indeterminato di 84.808 docenti – “una buona notizia per gli insegnanti precari e per gli studenti che avranno così garantita la continuità didattica”, ha commentato il ministro – il problema è che alla fine le assunzioni in ruolo dei docenti rischiano di essere molte meno: c’è chi parla di sole 30 mila.
    Infatti nelle graduatorie a esaurimento di diverse province, in prevalenza al Centro-Nord, molte classi di concorso sono esaurite e lo sono pure le graduatorie di merito. La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina spera che alcuni posti vengano assegnati tramite “call veloce”ma il vincolo di permanenza dei 5 anni pesa non poco.
    “C’ è una percentuale bassissima di copertura dei posti che ad oggi non supera il 30% – osserva la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi – la situazione più disastrosa è sul sostegno. Verranno coperti a malapena i docenti andati in pensione. La prova lampante di scelte fallimentari in materia di reclutamento, che purtroppo si tramandano di governo in governo da troppo tempo”. Secondo alcune previsioni si apre un anno scolastico con lo spettro di 250 mila-300 mila supplenti, anche perchè ai numeri attuali bisogna aggiungere l’organico Covid, circa 70 mila tra prof e collaboratori scolastici. Allo stesso tempo, avvicinandosi la data del rientro a scuola e contemporaneamente aumentando in questi giorni il numero dei contagi, ci sono docenti affetti da patrologie che stanno chiedendo di restare a casa.
    L’Italia, peraltro, ha un primato che riguarda l’età elevata del personale scolastico: la percentuale di over 55 è del 40-45% e gli ultra 62 enni sono 171 mila.

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    Di Maio: 'Coordinamento unico per candidati Comunali 2021'

    “Se si vuole fare un ragionamento per portare il programma del Movimento bisogna partire prima e fare un tavolo nazionale. Il prossimo anno si vota a Roma, Torino, Milano, Napoli e Bologna e queste 5 città importantissime non possono essere gestite a sé, se vogliamo ragionare con forze civiche e politiche per portare i nostri temi lo dobbiamo fare con un coordinamento nazionale che tiene conto delle esigenze del territorio”. E’ la proposta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio lanciata in un’intervista a Fanpage.it in vista delle elezioni comunali del 2021.    “L’obiettivo – prosegue – deve essere quello di coordinarci per fare in modo che l’esito delle candidature in queste 5 città possa vedere valori e progetti comuni, con un coordinamento unico. Credo che le forze di governo debbano fare questo sforzo, anche perché i nostri iscritti ci hanno dato questo mandato”.
    “Io non sono tanto d’accordo con l’idea dei candidati terzi. Dobbiamo lavorare all’idea che ci sono i candidati nostri e i candidati degli altri e ce li sosteniamo a vicenda”, ha detto ancora Di Maio in merito alla scelta dei candidati sindaci per le elezioni 2021. Per il ministro degli Esteri, Virginia Raggi e Chiara Appendino, attuali prime cittadine di Roma e Torino, “hanno tutto il mio sostegno ed è sbagliato attaccarle”.

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    Scuola: consegnati banchi a Alzano, Nembro e Codogno

    Codogno, nel Lodigiano, e Alzano e Nembro, nella Bergamasca, sono i primi Comuni da cui ha preso il via stamattina la consegna delle sedie e dei banchi monoposto necessari alla riapertura in sicurezza delle scuole, prevista per il 14 settembre. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha scelto di cominciare dagli “istituti scolastici dei tre paesi così duramente colpiti dalla pandemia”. Sono circa 350 i banchi consegnati ad Alzano e Nembro: si tratta di banchi normali e non a rotelle, solo leggermente più piccoli di quelli tradizionali per permettere il distanziamento. 237 sono stati consegnati all’istituto comprensivo Enea Talpino di Nembro dai militari dell’esercito altri all’alberghiero Sonzogni e al Montalcini di Alzano.
    Intanto la Conferenza Unificata convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha approvato all’unanimità il documento elaborato dall’Istituto superiore di sanità sulla gestione di casi di contagio nelle scuole. Alla seduta hanno partecipato i ministri Speranza e Azzolina, il capo della protezione civile Borrelli e il presidente dell’Iss Brusaferro. Presenti il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini, dell’Anci Decaro, dell’Upi De Pascale e tra i presidenti delle Regioni Toma, Bardi e Fontana.
    Ministero degli Affari regionali al lavoro nel weekend con le Regioni e gli Enti locali, ministero delle Infrastrutture e Comitato tecnico scientifico per chiudere le linee guida condivise sulla sicurezza sanitaria nel trasporto pubblico locale. Lunedì 31 è prevista una Conferenza Unificata straordinaria sul tema.
    “La sicurezza sanitaria nelle scuole era una priorità assoluta per il paese. Con il lavoro congiunto, la massima e leale collaborazione tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali, oggi abbiamo ottenuto un grande risultato”, ha detto il ministro Boccia commentando l’approvazione, da parte della Conferenza Unificata, del documento elaborato dall’Istituto superiore.
    “Sicurezza significa interventi immediati delle Asl, dei medici, degli infermieri. Tamponi per tutti perché dobbiamo garantire nelle scuole il massimo della sicurezza. Quando c’è un contagio si interviene immediatamente”, ha aggiunto Boccia, precisando che “serve uno sforzo immane che il governo garantisce, ed è un lavoro che dobbiamo fare tutti insieme”. 
     “Tutti coloro che ruotano al caso di contagio – ha evidenziato il ministro – devono fare immediatamente il tampone e poi si valutano le condizioni dei ragazzi, dei docenti o dei familiari”. Il ministro ha spiegato che “senza questa leale collaborazione che ha caratterizzato il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi tra Stato, Regioni ed Enti Locali, l’Italia non sarebbe il Paese sicuro che è diventato”. “Continuiamo così – ha concluso – ma ovviamente serve ancora avere grande fiducia nel lavoro straordinario che faranno medici e infermieri per tutti noi”.
    “Riaprire le scuole in sicurezza è la priorità di tutto il Paese – ha scritto su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza -. Abbiamo appena approvato all’unanimità in conferenza unificata con Regioni, Province e Comuni il documento con le indicazioni operative per la gestione dei casi e dei focolai di Covid nelle scuole e nei servizi per educativi per l’infanzia. Nei prossimi giorni serviranno ancora tanto lavoro e condivisione. Non polemiche e divisioni”. 
    E la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a margine di una iniziativa in una scuola al Trionfale, rivolgendosi alla stampa ha detto: “Lo dico alla stampa, e metto le mani avanti. Sicuramente la riapertura dell’anno scolastico creerà criticità, abbiamo su Roma 1.200 scuole. Stiamo tutti lavorando sulla concretezza e per prevenirle. Siate tutti un po’ più clementi, perché la volontà è reagire. Se ci saranno delle criticita si affronteranno. Non puntiamoci il dito perché non serve”. 

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    Due studenti su 3 disposti a indossare la mascherina

    Le norme anti-Covid preparate per il ritorno in classe del 14 settembre alla maggior parte degli studenti sono “indigeste” ma in tanti sono comunque disposti ad accettarle, comprendendo le ragioni che hanno portato ad adottarle. Questo il succo di un sondaggio svolto da Skuola.net su un campione di 5mila ragazzi di scuole medie e superiori.    Il paventato obbligo di far indossare la mascherina agli studenti per tutta la giornata scolastica (se non si riesce a garantire il distanziamento), vede opinioni diversi tra i ragazzi: 1 su 3 si oppone in maniera netta dicendo di essere sicuro di non sopportarla per tutto quel tempo, mentre il 47% (la fetta più consistente) confessa il proprio disagio pur capendo il senso di un eventuale provvedimento in tal senso. Ma c’è un 20% che approverebbe in toto la scelta: con la mascherina si sente più protetto.    Dinamiche più o meno simili per quel che riguarda il distanziamento sociale. Analizzando le risposte si capisce che, pur non facendo i salti di gioia, i ragazzi non alzano un muro.    Sull’ipotesi, ad esempio, di separare in gruppi le classi più numerose, il 27% dice che la vivrebbe malissimo mentre il 47%, pur non essendo d’accordo, si adeguerebbe. Stessa cosa sul divieto di stare a contatto diretto con gli altri: per il 22% non poter abbracciare i propri compagni (che spesso sono anche amici) per tutte quelle ore è una vera e propria tragedia ma per il 52% è un “trauma” che è disposto a superare per un fine più alto, ovvero preservare la salute.    Che il distanziamento non sia un problema così insormontabile ma, al contrario, l’unica cosa considerata in grado di contenere il contagio è ribadito dalle risposte date su un altro tema che ha fatto molto dibattere: l’adozione dei banchi singoli. Solamente il 31% è un inguaribile nostalgico e si dispera se pensa che dovrà fare a meno del proprio compagno di banco. Ma, tolti questi, la decisione trova larghi consensi tra i ragazzi: il 41% promuove a pieni voti l’eliminazione del banco doppio, il 28% ha un atteggiamento neutro. Anche perché c’è molta diffidenza sulle altre regole chiave, come quella che impone agli studenti di misurare la febbre ogni mattina prima di andare a scuola. Quasi 8 su 10 sono scettici: per gran parte di loro è facile prevedere che qualcuno non rispetterà la norma.    Per adesso, però, mancano notizie concrete su come avverrà davvero il ritorno tra i banchi. L’istituto scolastico infatti, in 6 casi su 10, ancora non ha contattato le famiglie per anticipare come intende applicare le regole di comportamento inserite nelle Linee Guida del Ministero. Così gli studenti stanno ricorrendo al fai-da-te: 8 su 10 si stanno attivando, più o meno intensamente, per cercare informazioni sulle novità previste per il rientro a scuola. Questo ovviamente può generare qualche grattacapo: 1 su 3 si dichiara infatti molto preoccupato, 1 su 2 moderatamente e solo 1 su 5 non sembra avere timori per il ritorno alla scuola in presenza.    Ecco perché, nella situazione attuale, un terzo dei ragazzi (34%) preferirebbe continuare solo con la didattica ‘a distanza’ e un altro 35% proverebbe da subito con la didattica mista (un po’ a scuola e un po’ a casa). Per tentare di scongiurare quello che immaginano oltre 9 su 10, ovvero che durante l’anno le scuole saranno costrette a chiudere nuovamente per l’impennata dei contagi (per il 37% è sicuro che accada). 

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    Scuola: Boccia, partiremo in sicurezza

    (ANSA) – BARI, 28 AGO – “Sono sicuro che dal 7 settembre nella provincia autonoma di Bolzano, dal 14 in molte regioni e poi in altre dal 22, 23 e 24 partiremo con le scuole in sicurezza. Quando ci sarà un caso di contagio interverremo, così come siamo intervenuti negli ospedali e in ogni ambito sociale che ci ha visto affrontare l’emergenza Covid”. Così il ministro per gli Affari regionali Boccia sull’approvazione, da parte della Conferenza Unificata, del documento dell’Iss sui contagi nelle scuole. Un documento che – ha precisato Boccia – “rafforza i meccanismi di prevenzione e intervento”.    “Sicurezza – ha spiegato il ministro – significa interventi immediati delle Asl, dei medici, degli infermieri. Tamponi per tutti perché dobbiamo garantire nelle scuole il massimo della sicurezza. Tutti coloro che ruotano al caso di contagio devono fare immediatamente il tampone e poi si valutano le condizioni dei ragazzi, dei docenti o dei familiari”.    Per il ministro, “serve uno sforzo immane che il governo garantisce, ed è un lavoro che dobbiamo fare tutti insieme”.    (ANSA).