Bruxelles – Lasciar morire di fame due milioni di civili a Gaza “potrebbe essere giustificato e morale”, nel braccio di ferro tra Israele e Hamas sugli ostaggi israeliani ancora nelle mani del gruppo terroristico palestinese. A pronunciare questa bestialità, il ministro delle Finanze del governo di Benjamin Netanyahu, l’estremista religioso Bezalel Smotrich. Parole “oltremodo ignominiose”, condannate con forza dall’Ue, che ha chiesto a Tel Aviv di prenderne “inequivocabilmente” le distanze.
Intervenendo alla Conferenza annuale di Katif, lunedì 5 agosto, il leader del partito Sionismo Religioso ha affermato che Israele sta permettendo l’ingresso di aiuti umanitari nell’enclave palestinese semplicemente perché “non abbiamo scelta”. Nel suo ragionamento, Smotrich ha spiegato che Israele ha bisogno della “legittimità internazionale per condurre questa guerra”, e che di conseguenza “nessuno al mondo ci permetterà di far morire di fame due milioni di persone, anche se potrebbe essere giustificato e morale per liberare gli ostaggi”.
Affermazioni che “dimostrano ancora una volta il suo disprezzo per il diritto internazionale e per i principi fondamentali dell’umanità“, ha commentato con sdegno l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, in una nota. D’altronde, solamente negli ultimi mesi, il ministro israeliano ha messo in fila una serie di dichiarazioni figlie di un pensiero religioso fanatico e pericoloso: dopo le violenze di coloni israeliani nel villaggio palestinese di Huwara, ha affermato che il villaggio “dovrebbe essere cancellato”, ha incoraggiato un “trasferimento forzato dei palestinesi da Gaza”, ha sostenuto che “non si può parlare di palestinesi perché non esiste un popolo palestinese“. Smotrich, insieme al ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, si è inoltre opposto strenuamente al piano proposto da Joe Biden per porre fine alla guerra a Gaza, minacciando di far crollare il governo di Netanyahu.
Al pari della deportazione di un’intera popolazione, “affamare deliberatamente dei civili è un crimine di guerra“, ha sottolineato il capo della diplomazia Ue. Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha reso noto, con un post su X, di aver chiesto alla Corte internazionale di giustizia di emettere un mandato di arresto per Smotrich a causa delle sue dichiarazioni politiche.
Oltre a chiedere a Netanyahu di alzare la voce contro il proprio ministro, Borrell ha invitato Israele a fare chiarezza sugli atti di tortura riportati nella prigione di Sde Teiman, la Guantanamo israeliana nel deserto del Negev. “L’Ue continua a sollecitare Israele ad attuare le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia, e a garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli per soddisfare le esigenze di decine di civili, tra cui centinaia di migliaia di bambini, che vivono in condizioni estremamente difficili e sono esposti alla carestia e alle malattie a Gaza”, ha concluso l’Alto rappresentante Ue.