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L'Autonomia va in pre-Consiglio, alle Camere 60 giorni per l'esame

Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, a quanto si apprende, dovrebbe essere all’ordine del giorno della riunione preparatoria, in programma alle 13, del Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi giovedì. Il testo, si apprende da diverse fonti di governo, non è stato però ancora diramato ai ministeri. “L’autonomia martedì va in pre-Consiglio dei ministri – aveva spiegato sabato il ministro per l’Autonomia e gli Affari regionali Roberto Calderoli -, e poi ragionevolmente andrà in Consiglio dei ministri”.

Le Camere hanno sessanta giorni di tempo per esaminare l’intesa fra Regione e Stato per l’attribuzione di nuove funzioni. Rispetto alle ipotesi delle scorse settimane, raddoppiano i tempi di questo passaggio nella bozza del ddl sull’Autonomia differenziata all’esame del pre-Cdm. Si prevede che la valutazione dell’intesa spetti, oltre che al Mef, anche i ministri competenti per materia. Inoltre, lo schema di intesa va trasmesso immediatamente alla Conferenza unificata, e non dopo la sottoscrizione. Lo schema di intesa definitivo va approvato dalla Regione, poi entro 30 giorni è deliberato dal Consiglio dei ministri.

L’intesa con cui lo Stato attribuisce funzioni di autonomia differenziata a una Regione ha una durata “non superiore a dieci anni”. Con le stesse modalità con cui viene realizzata, “su iniziativa dello Stato o della Regione interessata, l’intesa può essere modificata”. “L’intesa – si legge nella bozza – può prevedere inoltre i casi e le modalità con cui lo Stato o la Regione possono chiedere la cessazione della sua efficacia, che è deliberata con legge a maggioranza assoluta delle Camere”. La bozza prevede che “alla scadenza del termine di durata, l’intesa si intende rinnovata per un uguale periodo, salvo diversa volontà dello Stato o della Regione, manifestata almeno sei mesi prima della scadenza”. “Ciascuna intesa – si legge ancora nel testo – individua i casi in cui le disposizioni statali vigenti nelle materie di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, oggetto di intesa con una Regione, approvata con legge, continuano ad applicarsi nei relativi territori della Regione fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni regionali disciplinanti gli ambiti oggetto dell’intesa”.

   


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