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Lazio: primo dibattito candidati, scintille sulla sanità

Arroccati sulle loro posizioni, propongono i cavalli di battaglia della campagna elettorale, ma si scambiano anche qualche bordata e sono scintille su sanità, autonomia differenziata, il termovalorizzatore di Roma. Su Rai 3 è andato in onda il primo dibattito tra i principali candidati alla presidenza della Regione Lazio. Nello studio di Lucia Annunziata si sono confrontati Donatella Bianchi del M5s, Alessio D’Amato del centrosinistra e Francesco Rocca del centrodestra.

E il principale tema di scontro è quello della salute, a partire dal Covid, che D’Amato rivendica come “un modello che ha salvato vite umane”. Rocca minimizza: “Un lavoro corale, non di un uomo solo” mentre Bianchi fa distinguo: “Covid e ospedali sono due condizioni diverse”. D’Amato non ci sta: che la sanità sia migliorata lo dicono i “livelli essenziali di assistenza e il Piano nazionale degli esiti”. “Il servizio brilla per il personale, ma la sanità è disastrata” chiosa Bianchi. “Non va tutto bene – reagisce D’Amato – ma rappresentare un disastro non è corretto”. Rocca gioca la carta degli ospedali che “usano ancora il fax” e D’Amato lo rintuzza: “Non è vero, c’è un sistema digitale che si chiama Advice: è una rappresentazione da teatrino. Voi avete fatto il più alto debito e la più bassa adempienza”. Interviene Bianchi: “Il debito? Generato sia da sinistra che da destra”.

“Ma non è così” le sbotta accanto D’Amato. Interviene Rocca: “La Corte dei Conti nel 2009 ha accertato che Storace non commise illeciti, gli anni di maggior debito sono stati il 2006 e il 2007”. “E infatti – ironizza D’Amato – siamo usciti dal commissariamento. E tu hai lasciato il Sant’Andrea con 80 milioni di disavanzo”. “Perché era una startup – replica l’ex capo della Cri – Io i soldi li ho saputi spendere, tutti”. Gli animi si scaldano: “Sì, e hai anche il record del lavoro interinale” l’attacca D’Amato, e l’altro: “Dice cose che non capisce”. “Io capisco molto bene – la replica – Tu fino a qualche mese fa eri a capo di una associazione della sanità privata”. “Stai gettando la palla in tribuna. Hai innalzato di mezzo miliardo la spesa per i privati e parli?”. “E tu sei controllato e controllore”.

Dove invece D’Amato e Bianchi sembrano allineati è il no all’autonomia di Calderoli: “Il Lazio sarà di serie B” dice l’uno, mentre per l’altra è “una proposta scellerata”. “Ma nel 2018 – interviene Rocca – avete votato insieme in Regione per l’autonomia differenziata”. “Non era lo stesso progetto” replicano gli altri due quasi in coro. “E’ il progetto di un partito politico” argomenta Rocca, e D’Amato: “E’ di un ministro: vallo a dire alla Lega”. Infine, il termovalorizzatore: D’Amato lo difende: “Va chiuso il ciclo dei rifiuti, c’è stata una lobby storica favorevole alle discariche”. E Bianchi, contraria: “L’Europa ci tasserà”. Rocca se la prende col sindaco-commissario Gualtieri: “Sì all’impianto, ma come risolverà il traffico dell’Ardeatina? Con i M5s in Campidoglio la differenziata è diminuita”. E Bianchi: “L’Ispra dice il contrario, ma ci sono stati altri problemi, come gli impianti che andavano a fuoco”.  


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