Con la definizione delle liste si delineano, fra collegi e circoscrizioni, alcuni scontri diretti, sfide fra big e leader di partiti e coalizioni che si daranno battaglia faccia a faccia.. Succederà, ad esempio, a Roma, dove nel primo collegio ci sarà la sfida fra ex soci Bonino-Calenda. Ma anche in Lombardia dove, nel plurinominale del Senato, si profila lo scontro diretto fra Renzi e Berlusconi. E altri si aggiungeranno, anche per creare partite di cartello che cattureranno l’attenzione visto che molti dei big che scenderanno in pista nel collegio uninominale (dove o si vince o si è fuori) saranno riprotetti nelle quote proporzionali. Roma 1 è il collegio che comprende la parte più centrale della Capitale, considerato favorevole per il centrosinistra.
Qui, peraltro, nell’ultima legislatura (anche se stavolta in virtù della riduzione del numero dei parlamentari i confini sono un po’ più ampi) si è votato ben tre volte con un 3-0 per il centrosinistra: prima con Paolo Gentiloni, poi con Roberto Gualtieri quando Gentiloni è andato in Commissione europea, infine con Cecilia D’Elia quando Gualtieri è diventato sindaco. In questo collegio il centrosinistra schiera Emma Bonino, alla quale si opporrà Carlo Calenda. Per avere l’esatta percezione della sfida, però, sarà fondamentale attendere le decisioni del centrodestra che potrebbe schierare un candidato forte per provare a inserirsi nel duello fra ex alleati e cercare il colpaccio.
Sulla carta il centrodestra ha molti collegi che considera sicuri, molti meno ne ha il centrosinistra, concentrati in Emilia, Toscana e nelle grandi città: ma FdI, Lega e Forza Italia stanno valutando le contromosse anche in questi. Come ad esempio nel collegio senatoriale di Bologna dove Pd e alleati candidano Pier Ferdinando Casini.
Numeri alla mano per il centrodestra la sfida sembra proibitiva, ma si accarezza l’idea di schierare contro l’ex alleato democristiano un big del centrodestra (con l’elezione garantita da un’altra parte) o qualcuno con una storia politica simile a quella di Casini. Oppure il collegio, sempre al Senato, di Firenze dove Pd e alleati candidano Ilaria Cucchi, figura identitaria individuata da Sinistra Italiana e Europa Verde, alla quale il centrodestra sta pensando di opporsi con un’altra candidatura di combattimento. Matteo Renzi, invece, ha deciso di sfidare frontalmente Silvio Berlusconi: oltre che in Toscana si candiderà infatti anche in Lombardia al Senato.
In questo caso non sarà esattamente una sfida diretta, visto che entrambi saranno alla guida delle rispettive liste nel plurinominale e quindi entrambi hanno possibilità di elezione. “Sarà molto divertente e utile per i cittadini – ha detto Renzi – mi piacerebbe tanto fare un bel confronto con lui, fra l’altro sono sette anni che non vedo Berlusconi, mi fa anche piacere rivederlo”.
La geografia dei collegi tuttavia, proporrà sicuramente altre sfide che andranno tenute d’occhio. Si conosceranno con precisione, però, solo quando tutte le forze politiche definiranno il quadro delle candidature: questione di giorni, visto che il termine per la presentazione è fissato per lunedì 22.
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