Sprint sui proveddimenti attuativi delle leggi nell’esecutivo Draghi. E’ quanto viene sottolineato nella Terza relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi riferibili alle ultime due legislature che è stata stilata – e illustrata questo pomeriggio in Consiglio dei ministri – dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.
“Dal 13 febbraio 2021 ad oggi sono stati adottati 237 provvedimenti attuativi con un andamento crescente che ha raggiunto il livello più alto con l’adozione di 70 provvedimenti nel mese di giugno”, si legge nel documento di tredici pagine.
IL TESTO
Il “metodo” adottato dal premier Mario Draghi e da Garofoli ha previsto “l’individuazione per ogni amministrazione di obiettivi quantitativi di riduzione dell’arretrato con l’assegnazione di target specifici di decreti da adottare, a partire dai mesi di giugno e luglio 2021”, si legge nel testo che, nel monitoraggio sui ministeri, tiene conto di alcuni parametri: dallo stock di provvedimenti attuativi assegnati all’urgenza dei provvedimenti stessi fino al cronoprogramma indicato dalle singoli amministrazioni nella fase istruttoria. E rispetto ai due precedenti esecutivi di questa legislatura si è registrata una forte accelerazione. “Nel primo Governo i primi 5 mesi di attività hanno visto l’adozione di 78 decreti attuativi; nel secondo Governo sono stati adottati 91 decreti attuativi.
Nei primi 5 mesi di questo Governo i decreti adottati sono stati 237″, spiega la relazione. Nel mese di giugno, sono stati adottati 70 provvedimenti, pari al 50,4% del target prefissato da Palazzo Chigi. “Non tutte le Amministrazioni – si legge – hanno operato allo stesso modo. Hanno raggiunto I target assegnatI il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dell’Università e ricerca e il Ministero del Turismo (che ha anche adottato un provvedimento in più rispetto al target prefissato)”. Tra i ministeri più indietro figurano la Difesa, il la Giustizia, e il Mite: su tutti, si osserva nel documenti, si registrano tuttavia “segnali di recupero” in luglio. Nella relazione si invitano tutti i ministeri a stare al passo con i target prefissati e si individuano i nuovi obiettivi per agosto e settembre: la riduzione dell’arretrato di ulteriori 133 provvedimenti.
L’arretrato dei provvedimenti attuativi, per il governo italiano, non è certo una novità. Dalla XVII legislatura, infatti, al momento dell’insendiamento di Draghi, sono stati ereditati 313 provvedimenti da adottare ridotti a 278 al mese di luglio con uno smaltimento di poso superiore all’11%. E il “peso” di questi provvedimenti è innanzitutto sul Mef e sul ministero delle Infrastrutture. L’attenzione del governo sull’attuazione del programma e sul recupero degli arretrati resta altissima. Come stabilito nel Cdm del 10 giugno scorso, ha spiegato Garofoli nella riunione di oggi “è stata istituita la Rete governativa permanente dell’attuazione del programma di governo, coordinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e costituita dai Nuclei permanenti per l’attuazione del programma di governo istituiti da ciascun Ministero”.
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