Giro di consultazioni a Roma sulla crisi della Libia. Arrivano nella Capitale il premier vede Mohammed Al Thani, vicepremier del Qatar, Stato sponsor dell’esecutivo Sarraj, e Ahmed Maitig, numero due del Consiglio presidenziale. Lite M5s e Lega su porti chiusi e rifugiati.
IL PREMIER CONTE
Al vicepremier Al Thani “ho ribadito la nostra forte preoccupazione per questa deriva militare” in Libia, non riteniamo che questa possa essere la soluzione. Auspichiamo un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle forze dell’Lna”: così il premier Giuseppe Conte nelle dichiarazioni alla stampa dopo il bilaterale con il vicepremier qatarino Mohammed al Thani. “Si conferma in queste ore che, chi pensava che un’opzione militare potesse favorire una soluzione alla stabilità della Libia, viene smentito. Le soluzioni di forza affidate all’uso delle armi non portano mai a soluzioni sostenibile. Il dialogo politico si rivela ancora una volta l’unica opzione sostenibile”, ha detto ancora Conte.
“Dobbiamo scongiurare una crisi umanitaria che potrebbe preannunciarsi devastante non solo per le ricadute sull’Italia e dell’Ue ma nell’interesse delle stesse popolazioni libiche“, ha detto ancora Conte nelle dichiarazioni alla stampa dopo il bilaterale con il vicepremier qatarino Mohammed al Thani.
“Stiamo sempre seguendo l’evoluzione in Libia, oggi è una giornata molto impegnativa, siamo preoccupati, dobbiamo assolutamente scongiurare che possa proseguire questo conflitto armato. Abbiamo una precisa strategia, vogliamo una soluzione politica, farò di tutto perché tutti gli attori libici, ivi compresi gli esponenti della comunità internazionale, lavorino con noi per una soluzione pacifica”, aveva detto il presidente del Consiglio in mattinata a Campobasso per un incontro sul Contratto istituzionale di sviluppo.
Intanto è ancora scontro tra M5s e Lega sui porti chiusi e i rifugiati. “Rispetto il lavoro del collega di Maio che si occupa di lavoro, ma sui temi di controllo dei confini e di criminalità organizzata sono io a decidere”: ha detto a Monza il ministro dell’Interno Matteo Salvini, rispondendo al ministro del Lavoro, secondo il quale la chiusura dei porti è una soluzione “solo temporanea”. “Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione – ha proseguito – I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani”.
“I rifugiati non possono essere respinti – ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico –, coloro che scappano da una guerra non possono essere respinti. Questo è il diritto internazionale, quindi mi sembra davvero scontato. È il diritto e così è”.
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