Ottenere informazioni, comunicare, giocare, ascoltare la musica, consultare la lista della spesa, controllare dispositivi e elettrodomestici. Per far fronte alle incombenze quotidiane ci si può affidare agli assistenti personali, ma per farli interagire nel modo più naturale possibile nei diversi ambienti sono state create squadre di linguisti e sviluppatori. Un processo complesso, spiegato al Festival di giornalismo a Perugia, da Gianmaria Visconti, country manager di Alexa per l’Italia.
“Alexa è un servizio vocale sviluppato da Amazon e ci permette di parlare in linguaggio naturale, come parleremmo ad un amico, per fare delle domande e vere delle risposte, piuttosto che per svolgere dei compiti – spiega all’ANSA -. Mettere la radio, ascoltare la musica, accendere e spegnere le luci, il termostato, lista della spesa, è un assistente che ci aiuta nella nostra quotidianità”. La creatura di Jeff Bezos ha dovuto però imparare l’italiano. “C’è un aspetto che è più immediato da immaginare – sottolinea -, che è l’aspetto puramente tecnico, ingegneristico, ma è stato un lavoro più a 360ø, perché la naturalezza dell’interazione per un sistema di questo tipo passa non solo da una comprensione della lingua reale e parlata dalle persone, ma anche da una voce piacevole e naturale e di più dal fatto che Alexa deve avere dei riferimenti culturali che la posizionino nel contesto italiano. Io, interagendo con Alexa, mi aspetto che conosca i fatti italiani e quei riferimenti di cultura popolare che mi aspetto da una persona italiana”.
Festival Giornalismo, ”Cosi’ Alexa ha imparato l’italiano”
Alla base di tutto c’è un insieme di competenze ad ampio spettro, di ingegneristica e programmazione, ma tanti profili che magari ci si aspetta un po’ meno di trovare a lavorare su un prodotto tecnologico così avanzato. “Ci sono linguisti che sono in grado di insegnare le regole della lingua italiana ad Alexa, ma anche profili più editoriali che le hanno insegnato ad esempio quali sono i propri gusti – fa sapere -. Alexa ha un libro preferito, conosce le poesie italiane, questo tipo di contenuto viene sviluppato da profili più editoriali. Abbiamo un centro a Torino di sviluppo che si occupa degli aspetti più scientifici e di linguistica e a Milano ci siamo occupati più della parte di personalità e contesto culturale”. Una caratteristica degli assistenti vocali è la capacità di affinare l’interazione con il tempo.
“Alexa continua a migliorare, una sua caratteristica è che vive nel cloud, non nel dispositivo che ho io a casa – spiega ancora Visconti -. Con il mio dispositivo mi collego ad internet e quindi accedo sempre al servizio più aggiornato, che noi continuiamo a migliorare. Si evolve la comprensione linguistica che la ricchezza delle funzioni che può svolgere, che avvengono anche tramite delle applicazioni vocali realizzate da sviluppatori terzi e quindi continuano ad arricchire le cose che si possono chiedere ad Alexa e con le quali ci può aiutare. “Alexa fornisce anche le notizie – prosegue -. C’è una funzione che si chiama ‘sommario quotidiano’, che è una sorta di rassegna stampa personalizzata. Ci sono tantissime testate che si sono integrate con il servizio di Alexa: io posso selezionare le mie preferite, metterle in ordine e quindi chiedere di avere le notizie da tutte le testate che io preferisco in sequenza”.
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