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Mattarella richiama le toghe: 'Non cedere al clamore dei media, attenzione anche a uso dei social'

Le decisioni dei magistrati “non devono rispondere all’opinione corrente o a correnti di opinione, ma solo alla legge”, e “anche per questo” in Italia “la magistratura non è composta da giudici e pubblici ministeri elettivi, e neppure da giudici e pm con l’obiettivo di essere eletti”. E’ il richiamo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno formativo 2019 della Scuola superiore di Magistratura a Castelpulci, nel fiorentino. “La magistratura – ha detto in un altro passaggio il capo dello Stato – non deve mai farsi suggestionare dalla pressione che può derivare dal clamore mediatico”, e dalla “spinta emotiva di un presunto sentimento popolare“.

La formazione professionale dei magistrati – ha detto ancora – “non può prescindere da un profondo rispetto della deontologia professionale e da sobrietà dei comportamenti”. “La deontologia e la rigorosa professionalità”, ha aggiunto il Capo dello Stato, contraddistinguono “il buon magistrato”.

“L’uso dei social media da parte dei magistrati: se non amministrati con riserbo e discrezione possono vulnerare il riserbo dell’azione giudiziaria e offuscare la credibilità e il prestigio della funzione giudiziaria”. 

“Condivido le parole del presidente Mattarella che come al solito invita i magistrati a svolgere il loro ruolo, che è fondamentale non solo per la giustizia ma per la nostra democrazia, con la giusta sobrietà e il giusto equilibrio”, ha detto Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, parlando a margine della cerimonia.
   


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