In migliaia al al corteo femminista contro il Congresso delle famiglie a Verona. Tra le sigle presenti, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, le organizzazioni femministe, tra cui ‘Non una di meno’, ed esponenti del Pd e dei Radicali.
Al grido di “Matteo, Matteo!” il ministro dell’Interno Matteo Salvini è arrivato al palazzo della Gran Guardia di Verona, per intervenire al Congresso mondiale delle Famiglie. Ad accoglierlo una folla numerosa, che gridava “Matteo, Matteo!”, mentre una esigua minoranza rispondeva “Vergogna!”. “Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione”, ha detto ancora il vicepremier riferendosi alla legge sull’aborto.
E Papa Francesco alla domanda su cosa pensasse del convegno sulla famiglia ha detto: “Ho letto la risposta del segretario di Stato sul convegno di Verona e mi è sembrata equilibrata”. Così Papa Francesco ha risposto sul volo da Roma per Rabat alla domanda su cosa pensasse del convegno sulla famiglia in corso a Verona. “La sostanza è corretta, il metodo è sbagliato”, aveva commentato il card. Pietro Parolin nei giorni scorsi a margine di un evento.
Per Massimo Gandolfini, leader del Family Day, ‘il gadget con il feto di plastica fa parte di un certo tipo di sensibilità che io non ho. Detto questo, quel gadget fotografa semplicemente la realtà’. ‘Usare quel gadget è semplicemente mostruoso, è un messaggio terribile che vuol far passare il ragionamento che le donne che abortiscono sono assassine’, ribatte l’ex presidente della Camera Laura Boldrini.
“In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini e ne sono stati salvati 200mila. Li ha salvati ad esempio il Movimento per la vita. Ecco lo Stato ha tradito se stesso”, ha detto ancora Massimo Gandolfini parlando dell’aborto. “Da un’unione donna donna e uomo uomo, non nasce una vita, per cui non possono essere genitori. Siamo inoltre convintamente contrari alla maternità surrogata e all’utero in affitto, pratica incivile”, ha aggiunto Gandolfini, a margine del Congresso internazionale delle Famiglie di Verona.
E si è svolto sulle note di “Viva la libertà” di Jovanotti il flash mob organizzato dalle associazioni femministe di Verona. Il corteo di circa un migliaio di persone è partito dal teatro k2, dove in mattinata si è svolto un dibattito con la partecipazione di esponenti come Laura Boldrini, Livia Turco, Monica Cirinnà, e quindi è giunto fino a lì vicino Ponte di Castelvecchio, dove i partecipanti hanno indossato i guanti da cucina, simbolo di una condizione di sottomissione della donna che vorrebbe essere conculcata dal congresso della famiglia. I partecipanti al flash mob hanno quindi preso la strada della stazione porta Nuova per ricongiungersi al corteo di protesta del pomeriggio.
Tra i gadget anche .
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