(di Antonio Fatiguso)
La Corea del Sud è un partner strategico per l’Italia e la pandemia del Covid-19 è stata un’ulteriore occasione per rinsaldare le relazioni scientifiche, economiche e culturali: l’ambasciatore italiano a Seul, Federico Failla, ritiene che i legami tra i due Paesi siano destinati a consolidarsi di più grazie all’appeal e alla conoscenza reciproca maturata.
“In linea generale, la situazione è sotto controllo in Corea del Sud, con alcuni focolai riemersi di recente a Seul e nella circostante provincia di Gyeonggi. Il numero di casi positivi rimane comunque relativamente basso, di cui una parte per gli arrivi dall’estero”, dice Failla in un’intervista all’ANSA. In Corea, “è bene ricordarlo, non c’è mai stato un lockdown vero e proprio, grazie anche all’esperienza maturata con la MERS e all’efficace lavoro di contrasto descrivibile con le tre T, Testing, Tracing & Treating (‘testa, traccia e cura’, ndr)”.
Il calo del Pil è stato limitato a -1,3% nel primo trimestre e a -3,3% nel secondo trimestre del 2020: “prima a causa della frenata della produzione in Cina e per l’interruzione dei flussi turistici, soprattutto cinesi, e poi per la riduzione della domanda globale nei settori di specializzazione della Corea del Sud, quali automobili, smartphone e prodotti petroliferi”.
Nonostante le difficoltà, l’economia, stimata dall’Ocse in frenata dell’1,8% nel 2020 (-1,3% per la Bank of Korea), scalerà 3 posizioni tra le economie mondiali: dal 12/o al 9/o posto.
Il presidente Moon Jae-in, “la cui gestione dell’epidemia è stata lodata a livello internazionale, ha di recente annunciato un programma economico di lungo termine (fino al 2025) per 133 miliardi di dollari, denominato ‘Korean New Deal’, con lo scopo di sostenere l’occupazione e riequilibrare il sistema economico verso settori innovativi, digitalizzazione e green energy”, prosegue l’ambasciatore. In più, i tre extra budget degli ultimi mesi, per quasi 50 miliardi di dollari, tra maggiori spese per la sanità, prestiti agevolati alle imprese e voucher di acquisto per le classi meno abbienti.
Italia e Corea del Sud, nel contrasto al coronavirus, hanno tenuto iniziative sulla salute in linea col memorandum firmato nel 2017 dall’Istituto superiore di sanità e dal Korean national institute of health (Knih), avviando “un fruttuoso scambio di conoscenze sui temi d’interesse comune come genomica, oncologia, medicina di precisione, vaccini e malattie infettive”.
Una situazione che “ha permesso anche la collaborazione sul Covid-19, concretizzatasi in un recente incontro online tra ministero della Salute, Iss, Istituto Spallanzani, da parte italiana, e Knih, Asan Medical Center, Myongji Hospital, Celltrion e Korean centers for disease control and prevention, da parte coreana”. Tra i temi discussi, la ricerca di un vaccino, le terapie seguite e le possibili collaborazioni bilaterali sulla ricerca biomedica. L’azione terapeutica di contrasto al virus è stata affrontata a Seul “con il massimo sforzo, come dimostrato da più di 900 studi clinici di cui 350 in Fase 3”.
I rapporti commerciali, osserva Failla, “sono ottimi” con più di 10 miliardi di euro di interscambio nel 2019 e un surplus da parte italiana intorno ai 2,5 miliardi. “Il Made in Italy è conosciuto e apprezzatissimo a Seul, particolarmente nei settori moda e agroalimentare, che rappresentano insieme oltre il 40% del nostro export”. Anche i macchinari ad alta tecnologia hanno posizioni di rilievo: sono il 31% delle esportazioni italiane e secondi solo alla Germania tra i Paesi europei. La pandemia ha avuto all’inizio un impatto limitato sui nostri rapporti commerciali, ma “i dati del primo semestre nel complesso hanno però virato in negativo, seppur non in modo drastico, col rallentamento delle attività produttive in Italia e dei consumi in Corea (-5,9% sul primo semestre 2019)”. Rimangono positive le aspettative per il terzo quadrimestre, “sempre che non si presentino nuove chiusure in Italia e in Corea”.
Il mercato coreano è appetibile e “siamo pronti a ripartire, proponendo i nostri beni a più alto valore aggiunto e sfruttando l’e-commerce per promuovere le Pmi. L’ambasciata sta cercando di diffondere e meglio spiegare le opportunità della Corea del Sud con appositi webinar, mentre l’Agenzia Ice di Seul, per parte sua, ha dato il via a un importante progetto di e-commerce, con l’obiettivo di aprire una pagina tutta dedicata ai prodotti italiani su Gmarket, principale operatore coreano del settore”.
La Corea è il quinto Paese al mondo per volumi di e-commerce anche per la diffusione di internet ad alta velocità.
L’ambasciata, rileva Failla, intende sfruttare la “nuova normalità” dovuta al Covid-19 con incontri online per “declinare in forme concrete il ‘partenariato strategico’ tra Italia e Corea lanciato con la visita del presidente Moon in Italia a ottobre 2018” con consultazioni politiche su sfide globali, come le pandemie globali e il cambiamento climatico.
In un Paese che investe oltre il 4,6% del Pil in ricerca e sviluppo “appare fondamentale favorire momenti di incontro e di collaborazione tra le eccellenze italiane nel mondo tecnologico e scientifico e la realtà locale”. Anche l’anniversario dei 500 anni dalla scomparsa di Raffaello Sanzio è diventato un momento di di divulgazione scientifica e tecnologica sul restauro del dipinto “La Muta”, al fine di sottolineare l’eccellenza italiana nella conservazione e restauro dei Beni Culturali.
Un’ultima battuta sulla Corea del Nord, nella cui capitale Pyongyang l’Italia ha un Ufficio di cooperazione. “Continuiamo a sostenere con convinzione la politica dell’Ue definita con il termine ‘critical engagement’, ovvero l’applicazione rigorosa delle sanzioni per raggiungere ‘la denuclearizzazione piena, verificabile e irreversibile’. Al contempo, sosteniamo i negoziati tra Usa e Dprk, il dialogo tra Seul e Pyongyang e l’impegno umanitario della comunità internazionale a favore della popolazione nordcoreana”, conclude l’ambasciatore. (ANSA).
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