M5s all’attacco del Garante della Privacy dopo la multa alla piattaforma Rousseau. La vicenda, dice Davide Casaleggio a margine di Sum, “penso ci dica solo una cosa, che a capo dell’Authority non può starci un ex capogruppo del Pd, ma neanche un politico in generale, ci deve essere un professionista che mantenga la propria autonomia“. “Mi sembra che sia chiaro” che da parte del Garante “ci sia stato un attacco politico“, sottolinea.
M5S: Casaleggio, da Garante privacy attacco politico
Immedita la replica del presidente dell’Autority: “Non ho intenzione di fare polemica con alcuno – dice Antonello Soro – né ho bisogno di dimostrare la mia indipendenza di giudizio né quella delle mie colleghe nell’esercizio del mandato del Garante. Un’esperienza che nei sette anni passati si è misurata sul terreno della tutela dei diritti e del contrasto alla loro violazione. Ne fanno fede i provvedimenti per chiunque facilmente accessibili”. “Se il dottor Casaleggio ha rilievi da muovere può ricorrere, come previsto dalla legge, al giudice ordinario“, conclude il Garante.
“Ci sono delle nomine in scadenza – dice in seguito Di Maio – tra le quali anche il Garante della Privacy. E in questo caso noi ci adopereremo per individuare una figura al di sopra di qualsiasi sospetto. Qui il sospetto è politico, anche perché il garante è un politico del Pd”. “Quando ci multano per la seconda volta per un software che non abbiamo più qualche dubbio ci viene…”, aggiunge.
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