More stories

  • in

    Il Papa: 'Non mi è mai passato per la testa di dimettermi'

    “Una parola può essere interpretata in un modo o nell’altro, no? Sono cose che succedono. E che ne so io… Non so da dove hanno preso la settimana scorsa che stavo per presentare le mie dimissioni! Che parola hanno preso nel mio paese? È lì che è uscita la notizia. E dicono che ha fatto scalpore, quando non mi è nemmeno passato per la testa. Di fronte a interpretazioni che nascono un po’ distorte di qualche mia parola, taccio, perché chiarire è peggio”. Lo afferma papa Francesco nell’intervista alla radio cattolica spagnola Cope.
    l Papa racconta dettagliatamente nella lunga intervista, trasmessa stamane nella sua versione integrale, la vicenda dell’infermiere che gli ha “salvato la vita”, già anticipata da Cope sinteticamente nei giorni scorsi. “Queste cose che nascono dai diverticoli… e che ne so… da quelle parti si deformano, necrotizzano… ma grazie a Dio è stata presa in tempo, e mi vedi”, spiega Francesco a proposito della sua operazione al colon del 4 luglio scorso, dopo aver risposto scherzando “sono ancora vivo”. E sull’azione di un infermiere prosegue: “Mi ha salvato la vita! Mi ha detto: ‘Deve operarsi’. C’erano altri pareri: ‘No, ma quali antibiotici…’, e me lo ha spiegato molto bene. È un infermiere di qui, del nostro servizio sanitario, dell’ospedale del Vaticano. È qui da trent’anni, un uomo di grande esperienza. È la seconda volta nella mia vita che un infermiere mi salva la vita”.
    La prima volta fu nell’anno ’57, quando pensavano che fosse un’influenza, una di quelle epidemie di influenza in seminario, e l’infermiere del seminario mi curava con l’aspirina – racconta Francesco -. E per gli altri andava bene, ma con me non funzionava e mi portarono in ospedale, e mi tolsero acqua dal polmone. Il dottore disse, non ricordo quanto, diciamo un milione di unità di penicillina e tante di streptomicina – erano gli unici antibiotici dell’epoca – e, quando se ne andò, l’infermiera disse: ‘Il doppio'”. E questo la salvò? “Sì, perché altrimenti non arei qui…”.
    Sempre a proposito del suo intervento chirurgico al colon, il Papa conferma che “era tutto programmato ed è stato reso noto… Dopo l’Angelus sono andato direttamente, sarà stata quasi l’una, ed è stato comunicato alle 15.30, quando ero già nei preliminari”.
    “Adesso posso mangiare di tutto, cosa che prima con i diverticoli non si poteva – spiega ancora -. Posso mangiare di tutto. Ho ancora le medicine postoperatorie, perché il cervello deve registrare che ha 33 centimetri in meno di intestino. E tutto è gestito dal mio cervello, il cervello gestisce tutto il nostro corpo e ci vuole tempo per registrarlo. Però vita normale, conduco una vita totalmente normale”. E per dire che cammina, si sforza: “Oggi tutta la mattina in udienze, tutta la mattina”.
    Inoltre, a proposito dell’insistenza dei media sulle sue possibili dimissioni, risponde: “Sì, mi hanno anche detto che la settimana scorsa andava di moda. Me l’ha detto Eva (Fernandez, la corrispondente in Vaticano di Radio Cope, ndr), me l’ha detto anche con un’espressione argentina molto simpatica, e io le ho detto che non ne avevo idea perché leggo solo un giornale qui la mattina, il giornale di Roma. Lo leggo perché mi piace il modo di titolare che ha, lo leggo velocemente e punto, non entro nel gioco. Non guardo la televisione. E ricevo, sì, il resoconto più o meno delle notizie del giorno, ma di quello ho saputo molto dopo, qualche giorno dopo, che c’era una cosa sul fatto che io rinunciavo. Ogni volta che un Papa è malato, c’è una brezza o un uragano di Conclave (ride)”.    

  • in

    Berlusconi al San Raffaele per nuovi controlli, è già uscito

     Berlusconi è già uscito dal San Raffaele dove si era recato questa mattina per una visita di controllo. Lo si apprende da fonti vicine al leader di Forza Italia.
    Si tratta di una visita che era stata già programmata. In tutto Berlusconi è restato in ospedale circa un’ora.
       

  • in

    Il generale eroe, ultimo americano a lasciare Kabul

    Una foto iconica, ormai virale, che simboleggia la fine di una guerra durata quasi 20 anni ma in fondo anche il suo inglorioso epilogo, umiliante e offuscato dalle violenze. L’ha postata il Comando centrale Usa e immortala l’ultimo soldato americano a partire da Kabul, l’ultimo paio di ‘boots on the ground’ statunitensi in Afghanistan.    L’immagine ritrae il generale Christopher Donahue, comandante della 82/ma divisione aviotrasportata, mentre sale la rampa posteriore di un C-17 alle 11.59, un minuto prima che arrivasse la mezzanotte del 31 agosto a Kabul facendo scattare la deadline per il ritiro americano. Donahue è stato fotografato nella sfocata luce verde di un mirino per la visione notturna, evocando il modo in cui gli americani combattevano nell’oscurità afghana ma involontariamente anche la dimensione quasi surreale della ritirata. In mimetica con elmetto e giubbotto antiproiettile, il comandante tiene un fucile d’assalto M4 nella mano destra e avanza con lo sguardo abbassato e quasi smarrito, “triste, solitario y final”, per usare il titolo di un romanzo di Osvaldo Soriano. Come si conviene anche al comandante di una nave che rischia di inabissarsi, è l’ultimo a lasciare. I suoi passi mettono fine alla guerra più lunga della storia americana, mentre caccia e jet americani (non inquadrati) sorvolano l’aeroporto per proteggere il volo finale, prima che i talebani si impossessino anche dello scalo. “Lavoro ben fatto, sono orgoglioso di voi”, è il suo messaggio finale alle truppe prima di salire a bordo, insieme all’ambasciatore americano a Kabul Ross Wilson, ultimo dei diplomatici ad abbandonare il Paese.

  • in

    'Serve il piombo, devi crepare', minacce No vax a Di Maio

    “Un altro infame da giustiziare”, “è necessario il piombo”, “devi crepare”. Sono alcune delle minacce da parte di No vax e No green pass apparse in alcune chat Telegram ai danni del ministro Luigi Di Maio. A scatenare l’odio le dichiarazioni rese nell’ultimo periodo da Di Maio a favore della campagna vaccinale. Il ministro era tornato sul tema proprio in questi giorni, sottolineando come “non solo tutto l’arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti No Vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco”.
     “Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza, minacciare medici, professori universitari che si battono per le campagne vaccinali. Si è arrivati all’assurdo ed è meglio che come panorama politico blocchiamo questa degenerazione e diciamo parole chiare”, erano state le parole di Di Maio.    Posizioni che alcuni partecipanti ai gruppi Telegram hanno commentato con messaggi violenti e minacce: “Lo impalerei in pubblica piazza”, “ti veniamo a prendere”, “ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo”, si legge tra l’altro. Fino a chi si spinge anche oltre, sostenendo che la “soluzione finale” consista nel “procurare attentati dislocati nei luoghi di potere, in simultanea”.    Tutto questo in un clima sempre più rovente, dopo le aggressioni e le minacce dei giorni scorsi a giornalisti, militanti M5s e all’infettivologo Bassetti.    

  • in

    Obbigo del casco e della maggiore età, la stretta sui monopattini all'esame del Parlamento

    Sono quattro, due alla Camera e due al Senato, le proposte di legge presentate in Parlamento in materia di sicurezza e di circolazione stradale dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica.
    Solo per una di queste è in corso l’esame parlamentare in commissione Trasporti a Montecitorio.   
    Tra le novità contenute nel provvedimento ci sono  l’obbligo del casco, della maggiore età e limiti di velocità (30 km orari al massimo). 
    L’obiettivo è quello di dare un quadro di regole vista l’esplosione  incontrollata nelle città  e quindi una maggiore sicurezza sulle strade. Una necessità quanto mai urgente come dimostra la morte ieri di un 13enne nel Milanese
    Sfrecciano a destra e sinistra, e si trovano parcheggiati ovunque. Approdati in Italia, poco prima che tutto si fermasse per il primo lockdown (quello di marzo-aprile 2020), i monopattini hanno cambiato il volto della mobilita’ condivisa nel nostro Paese, viene spiegato dall’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility. Tanto che “un veicolo condiviso su 3 e’ un monopattino”. Sono esplosi come mezzo in condivisione (e non solo, visto che in molti gia’ ne possiedono uno privato) da un anno circa, e in alcuni casi hanno soppiantato scooter elettrici e e-bike. 
     I servizi in sharing realizzano numeri “senza precedenti proprio nell’anno della pandemia, e in 12 mesi” il monopattino “diventa il numero uno nel nostro Paese (anche quello piu’ presente nelle citta’ del Sud)”. Nel 2020 sono stati compiuti 7,4 milioni di noleggi in monopattino e percorsi 14,4 milioni di chilometri; rispetto al 2019, e’ aumentata la durata (12,1 minuti) e la distanza dei noleggi (1,8 km).  
     Ecco i punti cardine della proposta di legge – a prima firma il deputato di Forza Italia Roberto Rosso: 
    – l’introduzione del limite di velocita’ a 20 chilometri orari su piste ciclabili e di 30 km orari sulle strade urbane (nelle aree pedonali massimo a 6 km orari, che gia’ le societa’ di sharing ritengono rischioso perche’ troppo basso); il divieto di circolazione alla sera, da dopo il tramonto (le multe in caso di inosservanza vanno da 50 a 250 euro);
    – il marciapiedi diventa off limits: vanno portati a mano; niente piu’ sosta selvaggia (se si parcheggia sui marciapiedi sono previste multe simili a quelle per moto e scooter, da 41 a 168 euro, e la possibilita’ di rimozione).
    – la maggiore età e l’obbligo del casco. A condurli potranno essere soltanto maggiorenni. Quanto ai servizi di sharing si potranno attivare soltanto con una delibera della giunta comunale che deve prevedere comunque una serie di paletti che dovranno esser rispettati.

  • in

    Reddito di cittadinanza: Letta, non cancellarlo ma migliorarlo

     “Credo che Draghi sul reddito di cittadinanza abbia detto cose importanti. Ha aperto una discussione che consente di portare miglioramenti e di prendere il buono che c’è stato, perché del buono ce n’è stato e di superare i limiti ad oggi riscontrati. Questo è il metodo migliore”. Lo ha detto il segretario del Partiro Democratico, Enrico Letta, a margine di un appuntamento elettorale a Torino.    “Quindi nessuna cancellazione di questo strumento ma, come propone Draghi, noi come il premier crediamo in un suo miglioramento” ha concluso.    

  • in

    A Parigi da oggi limite di velocità a 30 km/h in città

    (ANSA) – PARIGI, 30 AGO – Velocità limitata a Parigi, da
    questa mattina, a 30 chilometri orari in gran parte delle
    strade, per decisione del Comune che ha fa seguito ad analoghe
    decisioni adottate da Grenoble, Lille e Montpellier.   
    Il provvedimento per limitare la velocità in città a 30 km/h,
    rispetto agli abituali 50 km/h, è stata adottata di comune
    accordo con la prefettura, con l’obiettivo di migliorare la
    sicurezza stradale, far calare l’inquinamento acustico e
    adattare il funzionamento della capitale ai cambiamenti
    climatici, secondo quanto spiegato dall’assessore ecologista ai
    Trasporti, David Belliard.   
    La limitazione a 30 km/h era stata imposta già in 60% delle
    strade parigine, ma da questa mattina si applica a tutta la
    capitale, pur con qualche eccezione, come il boulevard des
    Maréchaux, due settori dei Lungosenna e alcune strade dei
    quartieri di Boulogne e Vincennes.   
    Restano esentati anche alcuni grandi boulevard, come gli
    Champs-Elysées, avenue Foch, la rue Royale. La velocità sulla
    circonvallazione attorno a Parigi, il boulevard Périphérique,
    resta con il limite a 70 km/h, nonostante il Comune avesse
    intenzione di farlo scendere a 50 km/h. (ANSA).   

  • in

    Papa: 'Un infermiere mi ha salvato la vita'

    Papa Francesco ha rivelato a proposito della sua recente operazione al colon che “un infermiere gli ha salvato la vita” e che questa è la seconda volta che accade. Il Pontefice lo dice in un’intervista alla radio spagnola Cope che andrà in onda mercoledì prossimo. In un breve estratto dell’intervista andata in onda oggi, si sente il Papa scherzare sulla sua salute rispondendo – alla domanda ‘Come sta?’ – che è “ancora vivo” e racconta: “mi ha salvato la vita un infermiere, un uomo con molta esperienza. È la seconda volta nella mia vita che un infermiere mi salva la vita. La prima è stata nell’anno ’57”.
    La prima volta fu una suora italiana che, opponendosi ai medici, cambiò la medicazione che dovevano somministrare al Papa, allora giovane seminarista in Argentina, per curarlo dalla polmonite di cui soffriva, come ha raccontato più volte Francesco. Nell’intervista, secondo quanto ha anticipato Cope, si affrontano le speculazioni sulla salute del Pontefice e persino sulle sue possibili dimissioni – indiscrezione pubblicata da un quotidiano italiano – e alle quali Francesco replica: “Quando un Papa è malato, si alza un vento o un uragano di Conclave”. Il Pontefice, 84 anni, è stato operato il 4 luglio al Policlinico Gemelli per una stenosi diverticolare con segni di diverticolite sclerosante, intervento in cui gli è stata rimossa una sezione del colon, rimanendo ricoverato per 10 giorni.  Nelle sue apparizioni recenti, il Papa – che il prossimo 12 settembre partirà per un viaggio di quattro giorni che lo porterà Budapest e in Slovacchia – è apparso completamente ristabilito, anche se nell’udienza di venerdì scorso con i parlamentari cattolici ha iniziato il suo discorso scusandosi di non poter parlare in piedi, “ma ancora sono nel periodo post-operatorio e devo farlo da seduto. Scusatemi”, ha detto.