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    Mattarella ai Prefetti: “Fare rete tra Stato e Autonomie per vincere le sfide”

    “È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini. Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili”., “così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Pnrr in una logica di orizzonte ampio”. Lo dice Sergio Mattarella in un messaggio ai Prefetti per il 2 giugno. 

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    Bonaccini, troppo presto per fare processi interni nel Pd

    Nelle amministrative c’è stata “una vittoria netta della destra, con alcuni casi positivi”. Ma per il presidente del Pd Stefano Bonaccini “addossare la responsabilità a chi arrivato da pochi mesi sarebbe un errore clamoroso.
    Pd, Schlein: ‘Mettetevi comodi, noi non ci fermiamo’

    Nel Pd si sono consumati troppi segretari, perché alla prima sconfitta parte un processo interno: è troppo presto”. Parlando a Tg1 Mattina, il governatore dell’Emilia-Romagna ha sottolineato come il partito debba occuparsi dei “problemi materiali dei cittadini. Ne segnalo uno: i conti in rosso della sanità pubblica”.

    Emilia-Romagna, Schlein: ‘Serve un commissario che conosca i territori’

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    Cnn, audio con Trump che discute file segreto portato via

    I pubblici ministeri federali hanno ottenuto una registrazione audio di un incontro dell’estate 2021 in cui l’ex presidente Donald Trump riconosce di aver trattenuto un documento riservato del Pentagono su un potenziale attacco all’Iran: lo riferiscono diverse fonti alla Cnn, minando la sua tesi secondo cui avrebbe declassificato tutti i documenti sequestrati dall’Fbi nella sua residenza di Mar-a-Lago. L’audio indicherebbe che Trump e’ consapevole di aver conservato materiale classificato dopo aver lasciato la Casa Bianca, secondo la Cnn.    Nella registrazione, i commenti di Trump suggeriscono che vorrebbe condividere le informazioni, ma è consapevole dei limiti ai suoi poteri di declassificare i documenti dopo la presidenza, secondo due delle fonti. La Cnn non ha ascoltato la registrazione, ma una fonte ha riferito che la parte rilevante sul documento riguardante l’Iran dura circa due minuti, mentre un’altra fonte ha raccontato che la discussione è una piccola parte di un incontro molto più lungo.    I procuratori hanno gia’ sentito come testimone il generale Mark Milley, all’epoca capo dello stato maggiore congiunto, quindi il piu’ alto dirigente della sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump.    L’incontro in questione risale al luglio 2021 e si è tenuto al golf club di Trump a Bedminster, nel New Jersey, con due persone che hanno lavorato all’ autobiografia dell’ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, nonché con collaboratori dipendenti dell’ex presidente, tra cui lo specialista delle comunicazioni Margo Martin. I partecipanti, secondo le fonti, non avevano autorizzazioni di sicurezza che consentissero loro di accedere a informazioni riservate. Meadows non ha partecipato alla riunione, sempre secondo le stesse fonti.    L’autobiografia di Meadows include un resoconto di quello che sembra essere lo stesso incontro, durante il quale Trump “ricorda un rapporto di quattro pagine scritto a macchina dallo stesso Mark Milley. Conteneva il piano del generale per attaccare l’Iran, dispiegando un numero enorme di truppe, un piano che Milley esorto’ il presidente Trump ad attuare più di una volta durante la sua presidenza”. Il documento a cui Trump fa riferimento non è stato prodotto da Milley, ha precisato la Cnn.    

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    Alluvione, il 7 giugno incontro governo-enti locali

     Si terrà mercoledì 7 giugno, alle 12 a Palazzo Chigi, un incontro tra il governo e i rappresentanti istituzionali dei territori colpiti dalle alluvioni a maggio. Il governo sarà rappresentato dal vicepremier, Matteo Salvini, dal sottosegretario, Alfredo Mantovano, e dai ministri competenti.    Presenti i governatori di Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, Toscana, Eugenio Giani, e Marche, Francesco Acquaroli, delle Province di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, Ravenna, Michele de Pascale, di Rimini, Jamil Sadegholvaad, Pesaro-Urbino, Giuseppe Paolini, del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di Forlì, Gian Luca Zattini di Firenze, Dario Nardella.    

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    Schlein, serve un commissario che conosca i territori

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Stiamo ancora aspettando la nomina
    del commissario” per la ricostruzione delle zone alluvionate.   
    “Serve chi conosce i territori e non si potrebbero capire scelte
    diverse se non dettate da interessi di bottega o politici. Il
    governo faccia in fretta”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly
    Schlein in una diretta Instagram. (ANSA).   

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    Mantovano a Renzi, mai autorizzato intercettazioni

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Dal momento dell’insediamento di
    questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata
    per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di
    intercettazione a carico di esponenti politici o di
    giornalisti”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del
    Consiglio Alfredo Mantovano, replicando al leader di Italia Viva
    Matteo Renzi che in un’intervista al quotidiano la Repubblica ha
    detto che è in gioco “la tenuta democratica di un Paese” facendo
    riferimento a quanto scritto nel libro ‘I potenti al tempo di
    Giorgia’, scritto dal giornalista Paolo Madron e da Luigi
    Bisignani. (ANSA).   

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    Schlein, mettetevi comodi, noi non ci fermiamo

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Il cambiamento non è un pranzo di
    gala. Mettetevi comodi, abbiamo un lavoro lungo da fare. Noi non
    ci fermiamo. Abbiamo da ricostruire una prospettiva dando
    speranza al Paese. Facciamolo tenendo botta”. Lo ha detto la
    segretaria del Pd Elly Schlein in una diretta Instagram. (ANSA).   

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    Mantovano a Renzi: ‘Mai autorizzato intercettazioni’

    “Dal momento dell’insediamento di questo Governo non ho mai autorizzato, quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, alcuna forma di intercettazione a carico di esponenti politici o di giornalisti”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, replicando al leader di Italia Viva Matteo Renzi che in un’intervista al quotidiano la Repubblica ha detto che è in gioco “la tenuta democratica di un Paese” facendo riferimento a quanto scritto nel libro ‘I potenti al tempo di Giorgia’, scritto dal giornalista Paolo Madron e da Luigi Bisignani. “Il senatore Renzi ha apprezzato l’attesa smentita del sottosegretario Mantovano. Domani Renzi tornerà sul tema nel proprio editoriale su Il Riformista”. E’ quanto fanno sapere fonti Iv in una nota.
    MANTOVANO A RENZI: ‘MAI AUTORIZZATO INTERCETTAZIONI'”L’attenzione del Governo a evitare qualsiasi improprio uso di tale strumento – prosegue Mantovano in una nota – è dimostrata dal fatto che esso ha proposto e fatto inserire nella legge di bilancio 2023 una norma (art. 1, comma 684, L. 29 dicembre 2022 n. 197), che tutela con maggior efficacia: 1)la segretezza delle informazioni acquisite nel corso delle attività. 2)la coerenza delle attività svolte con i fini istituzionali delle Agenzie. In particolare, a seguito di tale mutamento normativo: – è divenuta autonoma la disciplina delle intercettazioni preventive dei Servizi rispetto alle intercettazioni preventive di polizia (ex art. 226 norm. att. c.p.p.); risulta ampliato il potere di verifica da parte dell’autorità giudiziaria, cioè del procuratore generale della corte di appello di Roma, sulle operazioni svolte, dato che le Agenzie sono tenute a consegnare non più soltanto il “verbale sintetico” e i “supporti mobili” utilizzati, ma anche i “contenuti intercettati”; sono stati ampliati gli obblighi di distruzione del materiale depositato, che riguarda tutta la documentazione consegnata al procuratore generale; si è resa più specifica la disciplina sul tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e sull’acquisizione dei “dati esterni” (es. dati anagrafici, tabulati, ecc.), con un termine massimo – assente nella precedente disciplina – per la distruzione dei dati acquisiti nel corso dell’attività e per la consegna del verbale delle operazioni al procuratore generale”. “In base alla legge n. 124/2007, – sottolinea ancora il sottosegretario – l’Autorità delegata è obbligata a effettuare un vaglio preventivo sulle richieste di intercettazioni, finalizzandole alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità, della sovranità della Repubblica e delle istituzioni democratiche, per mettere al riparo da ogni minaccia, attività eversiva e forma di aggressione criminale e terroristica, attività di spionaggio e di proliferazione concernenti materiali strategici. A seguito del rilascio della delega da parte dell’autorità politica, i direttori delle Agenzie formulano la richiesta di autorizzazione delle intercettazioni al Procuratore generale. Nei 7 mesi di attività del Governo, il rilascio della delega è stato improntato a un’analisi puntuale e rigorosa dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, sia per la stretta attinenza delle motivazioni alle finalità di ricerca informativa, sia per l’individuazione dei soggetti nei confronti dei quali si indirizzavano le attività di intercettazione”.
    ‘DISPONIBILITÀ A GUERINI A RIFERIRE AL COPASIR'”Poiché il senatore Matteo Renzi evoca uno scenario che, se vero, sarebbe gravissimo, l’autorità giudiziaria valuterà ogni eventuale accertamento, a garanzia delle istituzioni e dell’ordinamento democratico. Per quanto di mia competenza, ho già comunicato al presidente del Copasir Lorenzo Guerini la disponibilità a fornire ogni utile informazione, qualora ne ravvisi l’opportunità”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, facendo riferimento ad un’intervista del leader di Italia Viva Matteo Renzi. L’ex premier parlando di un passaggio del libro di Bisignani in cui si fa riferimento a delle intercettazioni da parte dei servizi a giornalisti e politici sottolinea come l’esecutivo sia davanti ad un bivio: “Il Governo e l’Autorità delegata Alfredo Mantovano – osserva – sono davanti a due sole strade possibili: dire che è stata scritta una bugia, smentendo ufficialmente. Oppure venendo immediatamente a spiegare al Copasir cosa è accaduto”.