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    Morto Guido Bodrato, ex ministro e parlamentare Dc

    “Guido ci ha lasciati ieri sera per unirsi alla sua amata Irma. Fino all’ultimo lo ha sostenuto una invincibile passione politica, a difesa della Costituzione e della rappresentanza democratica del Parlamento. Che il suo esempio ci conduca. Una preghiera”. E’ quanto si legge sull’account twitter di Guido Bodrato. L’ex deputato della Dc e più volte ministro è scomparso ieri all’età di 90 anni. “Mi inchino di fronte ad un grande maestro di buona politica. Generazioni intere di cattolici democratici si sono formate e si formeranno ancora seguendo il suo esempio, condividendo il suo pensiero e il suo europeismo profondo. La sobrietà del vivere e del parlare. Grazie”, è il ricordo dell’ex segretario del Pd Enrico Letta.
    Esponente della Democrazia Cristiana, Bodrato è stato, insieme a Donat-Cattin, il leader della corrente democristiana Forze Nuove e poi stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini e fondatore (insieme a Martinazzoli, Galloni, Granelli, Elia e altri) dell’Area Zac.
    Ha ricoperto l’incarico di Ministro della pubblica istruzione dal 1980 al 1982 (nei governi Forlani I e Spadolini I e II); dal 1982 al 1983 è stato Ministro del bilancio e della programmazione economica nel V governo Fanfani. E’ rientrato al governo (Andreotti VII, dal 1991 al 1992) come Ministro dell’industria e commercio. Commissario della DC a Milano all’epoca della bufera di Tangentopoli, ha sostenuto il rinnovamento voluto dalla segreteria Martinazzoli e ha appoggiato il passaggio al Partito Popolare Italiano. Dall’ottobre 1995 al 1999 è stato direttore politico del quotidiano Il Popolo

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    Greta si diploma e annuncia fine scioperi del venerdì

    (ANSA) – ROMA, 09 GIU – Fresca di maturità, la giovane
    attivista svedese per il clima Greta Thunberg ha annunciato la
    fine del suo emblematico sciopero scolastico con la fine del suo
    percorso scolastico in Svezia. “Oggi finisco la scuola
    superiore, il che significa che non potrò più fare scioperi
    scolastici per il clima. Quindi questo è il mio ultimo sciopero
    scolastico”, ha annunciato la ventenne svedese su Twitter.   
    Tuttavia, l’iniziatrice del movimento Fridays for Future ha
    intenzione di partecipare ad altre forme di manifestazione il
    venerdì, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Wikileaks, l’estradizione di Assange è ‘pericolosamente vicina’

    (ANSA) – LONDRA, 09 GIU – Potrebbe essere “pericolosamente
    vicina” secondo Wikileaks l’estradizione negli Usa di Julian
    Assange, rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di
    Belmarsh a Londra, dopo che è stato respinto un nuovo appello
    presentato all’Alta Corte britannica al fine di fermare l’iter
    per il trasferimento dell’attivista australiano. Il giudice
    monocratico Jonathan Swift, lo stesso che l’anno scorso aveva
    rigettato il ricorso presentato dalle ong contro il controverso
    piano del governo conservatore per trasferire i richiedenti
    asilo in Ruanda, ha ribadito la validità dell’ordine di
    estradizione emesso un anno fa dall’allora ministra degli
    Interni, Priti Patel.   
    Ma Stella Assange, la moglie del fondatore di Wikileaks, non
    demorde e annuncia che verrà presentata una “nuova domanda di
    appello all’Alta Corte” già la prossima settimana e in quel caso
    sarà valutata da due nuovi giudici in un’udienza pubblica. La
    linea scelta dai legali di Assange è quella di mettere in
    discussione l’ordine emesso dal governo britannico in quanto
    violerebbe il trattato con gli Usa secondo cui non si può
    concedere l’estradizione per i reati politici. (ANSA).   

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    L’intelligence ucraino intercetta ufficiali russi, ‘abbiamo colpito la diga’

        L’intelligence ucraina ha intercettato e reso noto l’audio di una conversazione telefonica tra ufficiali russi in cui dicono di essere stati loro a far saltare la diga di Kakhovka e non gli ucraini. Lo riporta Rbc-Ukraine. “Non sono stati loro (gli ucraini) a colpire la diga. C’è il nostro gruppo di sabotaggio. Volevano spaventare la gente con questa diga. Non è andata secondo i piani, ma più di quanto avessero previsto”, afferma l’ufficiale militare russo intercettato descrivendo le conseguenze dell’esplosione. 
       Mosca finora ha sempre negato di essere responsabile del crollo della diga, ma ci sono forti dubbi sulla sua versione e Kiev ha chiesto assistenza internazionale sul caso: “Oggi in Consiglio spiegherò che sono entrato in contatto con il procuratore generale dell’Ucraina e che è importante organizzare investigazioni nazionali e internazionali, con il coinvolgimento della Corte penale internazionale dell’Aia, sulla distruzione della diga di Kakhovka, e dobbiamo sostenere il procuratore in questo sforzo”, ha detto Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia, arrivando al Consiglio in Lussemburgo.
        L’intelligence ucraina ha postato su Telegram la clip audio di un minuto e mezzo in cui due militari russi intercettati affermano che è della Russia laresponsabilità dell’esplosione della diga di Kakhovka. Nella traduzione dal russo fatta dal Guardian, il primo militare afferma: “Il problema principale è che la centrale idroelettrica raffredda il loro reattore nucleare (della centrale di Zaporizhzhia)”. E il secondo risponde: “Non c’è problema. Esploderà e sarà tutto finito”.
       Primo militare russo: “Quindi sono stati i nostri. Non sono loro (gli ucraini), sono i nostri”. E l’altro dice,  “davvero, sono stati i nostri? Hanno detto che sono stati i khokhol (termine dispregiativo per gli ucraini) a farlo saltare in aria”. E il primo militare: ” Non l’hanno fatta saltare. Il nostro gruppo di sabotatori è lì. Volevano causare paura con questa diga. Non è andata secondo i piani. (il risultato è ) più di quanto avessero previsto”. E l’altro: “Sì, beh, naturalmente.Sarà come Chernobyl, giusto?”. Il primo militare: “E’ stata costruita negli anni ’50. È andata giù velocemente, è andata giù (la centrale idroelettrica di Kakhovka)”.
       E intanto l’operatore nucleare ucraino Energoatom ha informato stamane che “Il livello dell’acqua nel bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stabile”. “Nonostante l’occupazione russa abbia minato la diga della centrale di Kakhovka, la situazione rimane stabile e sotto controllo”, si legge nel comunicato “Alle ore 08:00 (le 7:00 in Italia) del 9 giugno, il livello dell’acqua nel bacino di Kakhovka, vicino a Nikopol, era di 11,74 metri e nel bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya di 16,66 metri, sufficiente a soddisfare le esigenze dell’impianto”, precisa Energoatom.
       Da parte sua, il principale fornitore privato di energia elettrica in Ucraina, Dtek, non esclude possibili blackout nel Paese che in seguito all’attacco alla centrale idroelettrica di Nova Kakhovka: lo ha reso noto il direttore esecutivo della società, Dmitry Sakharuk, come riportaRbc-Ucraina. Sakharuk ha spiegato che la produzione di elettricità è aumentata nelle centrali ucraine in modo che i consumatori intutto il Paese non debbano subire blackout, ma non ha escluso questa possibilità durante le ore serali.
       “La produzione di elettricità è sufficiente a coprire il fabbisogno dei consumatori, ma la situazione nel sistema energetico rimane difficile e la sera, a causa del numero limitato di unità di potenza in funzione, potrebbe verificarsi una carenza di energia”, ha affermato.

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    Meloni, stupido parlare ora di Mes, non ho cambiato idea

    (ANSA) – ROMA, 09 GIU – “Il Mes è un tema che sarebbe stupido
    aprire adesso, per due ragioni: la prima è che non ho cambiato
    idea sul Mes, ma è una parte di una serie di strumenti che vanno
    discussi nel loro complesso. Non ha snso ratificare la sua
    riforma se non sai cose prevede il nuovo patto di stabilità e
    crescita. Non sono convinto aulla proposta della commissione”.   
    Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,
    intervistata da Bruno Vespa al forum ‘L’Italia che verrà’ alla
    Masseria Li Reni. (ANSA).   

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    Meloni, il taglio strutturale del cuneo dipende dalle entrate

    (ANSA) – ROMA, 09 GIU – “Cerchiamo di liberare risorse per
    metterle dove serve: in Italia c’è un problema di salari,
    l’obiettivo è rendere il taglio del cuneo strutturale, dipende
    dalle entrate dello Stato, che dipendono dalla crescita”. Lo ha
    detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata
    da Bruno Vespa al forum ‘L’Italia che verrà’ alla Masseria Li
    Reni. (ANSA).   

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    Comunali: Assemini al ballottaggio, sfida Puddu-Corrias

    (ANSA) – ASSEMINI, 09 GIU – Assemini, Comune della Città
    metropolitana di Cagliari, è pronto a scegliere il suo nuovo
    sindaco, dopo il commissariamento di quasi un anno.   
    Al turno di ballottaggio, previsto per domenica 11 e lunedì
    12 giugno, andrà Mario Puddu, già sindaco con il M5s (prima
    volta in Sardegna per il movimento fondato da Beppe Grillo),
    oggi sostenuto da liste civiche e di centrodestra, che sfiderà
    Diego Corrias, alla guida di un’alleanza tra M5s e Pd con liste
    del centrosinistra.   
    Ma i giochi potrebbero non chiudersi con il risultato che
    uscirà dallo spoglio di lunedì sera: i dati del primo turno
    hanno visto Puddu al primo posto con 3.896 preferenze (37,79%),
    Corrias 3.211 voti (31,15%) e la candidata di Fdi, Fi e Lega,
    Niside Muscas, a soli 9 voti di distacco da Corrias, 3.202
    (31,06%).   
    Non è servito, al momento, alla candidata di centrodestra
    appellarsi al Tar Sardegna, contestando 22 preferenze assegnate
    e centinaia di schede annullate: “Contro tutti gli atti del
    procedimento elettorale è ammesso ricorso soltanto alla
    conclusione del procedimento elettorale, unitamente
    all’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti”, hanno
    scritto i giudici chiamati a decidere chi tra Muscas e Corrias
    avesse diritto a presentarsi una seconda volta agli elettori
    asseminesi. Ciò significa che Muscas dovrà attendere il termine
    del ballottaggio per poter ripresentare il ricorso al Tribunale
    amministrativo, ed è pronta a farlo.   
    Oggi ultimo giorno di campagna elettorale. Sabato alle 16
    l’allestimento dei seggi. Si vota domenica dalle 7 alle 23 e
    lunedì dalle 7 alle 15. Poi avrà inizio lo scrutinio delle
    schede. (ANSA).   

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    Bosnia: amb. Di Ruzza inaugura le ‘Giornate del cinema italiano’

    (ANSA) – SARAJEVO, 09 GIU – Con la proiezione del film
    “Nostalgia”, diretto da Mario Martone e Pierfrancesco Favino nel
    ruolo di protagonista, si e’ aperta l’edizione 2023 delle
    “Giornate del Cinema italiano in Bosnia-Erzegovina”, evento
    organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Sarajevo in partenariato
    con “Fare Cinema”. “Il successo della giornata d’esordio – cosi’
    l’Ambasciatore Marco Di Ruzza – con la sala del Meeting Point
    gremitissima di spettatori e di entusiasmo conferma l’affetto
    che il pubblico bosniaco-erzegovese riserva alla cinematografia
    italiana e rende questa rassegna annuale una delle espressioni
    piu’ interessanti ed apprezzate della diplomazia culturale
    italiana nel Paese”.   
    Sino al 15 giugno – e’ stato ricordato dall’Ambasciatore
    nell’aprire il festival – il pubblico bosniaco-erzegovese potra’
    ammirare film di alta qualita’ del panorama cinematografico
    italiano contemporaneo, appartenenti a generi diversi e tali da
    offrire un ampio spaccato della societa’ italiana, anche in
    funzione delle differenti ambientazioni territoriali delle
    pellicole. Oltre a Sarajevo, l’iniziativa coinvolgera’ le citta’
    di Mostar, Banja Luka e Tuzla.   
    Anche quest’anno, accanto agli interpreti piu’ noti e popolari,
    il programma valorizza registi emergenti del cinema italiano,
    come nel caso di Mirko Pincelli, di cui sara’ proposto il
    lungometraggio d’esordio, “The Habit of Beauty”. Previsto anche
    un docu-film dedicato alla capitale, “Power of Rome”,
    nell’ambito della campagna a sostegno della candidatura di Roma
    ad ospitare EXPO2030.   
    La conclusione delle “Giornate” portera’ in primo piano il
    mondo della fotografia di scena: il 15 giugno presso il Museo
    Nazionale di Sarajevo sarà infatti inaugurata la mostra “Dietro
    le quinte” che prende le mosse dal lavoro del fotografo Mimmo
    Cattarinich, per anni al seguito dei più grandi registi della
    storia d’Italia, da Fellini a Pasolini, da Benigni a Tornatore.   
    L’esposizione, che resterà aperta sino al 3 luglio, è stata
    costruita sulla base di un archivio fotografico unico che
    racconta storie inedite sul grande cinema italiano dai primi
    anni sessanta fino agli inizi del terzo millennio (ANSA).