Ucraina: Salvini, d'accordo con Macron su guerra contro Russia
“Non siamo in guerra contro la Russia”, dice Macron. Ha ragione. È ora di lavorare per la pace, e le armi allontanano la pace”. Così su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.
“Non siamo in guerra contro la Russia”, dice Macron. Ha ragione. È ora di lavorare per la pace, e le armi allontanano la pace”. Così su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.
“Oggi si celebra la Festa dell’Europa e si chiudono i lavori della Conferenza sul futuro della Ue. Un’iniziativa che avrebbe potuto gettare le basi per una nuova Europa, più rispettosa delle identità nazionali e più centrale nello scacchiere internazionale, ma che i federalisti hanno trasformato in una farsa”. Lo afferma Giorgia Meloni, leader FdI e Presidente di Ecr. “Hanno imposto la loro agenda, respinto tutte le proposte dei Conservatori”, aggiunge.
“Hanno allestito una passerella mediatica dai costi sconosciuti – prosegue Giorgia Meloni – e non rappresentativa del sentimento dei popoli. ECR continuerà a lavorare per dare un’anima e una missione all’Europa e costruire una Confederazione di Stati liberi e sovrani capace di stare a testa alta in Occidente e nel mondo. Un’Europa orgogliosa e fiera di sé stessa, capace – conclude – di difendersi dalle minacce delle autocrazie”.
LUSA e ANSA hanno firmato un importante accordo di collaborazione alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Portogallo Carlo Formosa. La partnership prevede la disponibilità e lo scambio di contenuti da poter utilizzare sulle rispettive piattaforme informative. Si arricchisce in questo modo per gli abbonati e i clienti delle due Agenzie l’offerta di servizi di informazione internazionale: l’accordo si articola infatti nella possibilità per i partner di utilizzare i rispettivi servizi informativi per uso editoriale e di sviluppare offerte commerciali congiunte a supporto della comunicazione di istituzioni e aziende dei rispettivi paesi.”E’ un accordo che consentirà di innalzare in modo decisivo la capacità di informazione in Italia e Portogallo sulle rispettive realtà in campo politico, economico e commerciale, e contribuirà senz’altro ad accrescere la reciproca conoscenza e la qualità complessiva dei nostri rapporti a tutti i livelli”, ha sottolineato l’Ambasciatore Formosa. L’amministratore delegato di ANSA Stefano De Alessandri ha espresso soddisfazione per questa nuova collaborazione: “Questa partnership costituisce un ulteriore tassello nella nostra strategia di networking internazionale con le principali agenzie di tutto il mondo e contribuirà ad incrementare la conoscenza reciproca dei due Paesi; allo stesso tempo i nostri abbonati potranno contare su un’offerta informativa ancora più completa e capillare”. “Oggi abbiamo firmato un accordo che sigilla una collaborazione con ANSA che va avanti già da molto tempo. L’obiettivo è quello di favorire lo scambio di notizie e immagini, ma anche di aprire nuovi orizzonti a livello commerciale, con condivisione di contenuti che possono essere utilizzati dalle rispettive ambasciate a Lisbona e a Roma”, ha dichiarato il Ceo di LUSA Joaquim Carreira.
Gli aiuti all’Ucraina, le sanzioni contro Mosca e la corsa per l’indipendenza dal gas russo: sarà la guerra, inevitabilmente, a dominare l’agenda dell’incontro tra Mario Draghi e Joe Biden, nella prima visita negli Stati Uniti del presidente del Consiglio dall’inizio del suo mandato. La missione per il premier sarà l’occasione per rimarcare con l’alleato i due pilastri della politica estera italiana, appartenenza alla Ue e atlantismo. E per ribadire, in piena sintonia con il Quirinale, la posizione italiana sul conflitto: ferma condanna dell’invasione russa, sostegno anche militare a Kiev per consentire agli ucraini di difendersi, in linea con gli alleati Ue e G7, e importanza, allo stesso tempo, di una azione europea che possa accelerare il processo verso il negoziato. La ricerca della pace, ha ribadito Draghi davanti al Parlamento europeo a Strasburgo e ripeterà nello studio Ovale, è “la priorità” per l’Italia e per l’Europa e l’inasprimento delle sanzioni ha l’obiettivo di portare Vladimir Putin il prima possibile a un “cessate il fuoco” e poi al tavolo della trattativa. Alla sua “‘prima” alla Casa Bianca il presidente del Consiglio si presenta forte di una “leadership” riconosciuta da Biden alla vigilia del suo arrivo, per le scelte “dure” assunte contro la Russia, in cui l’Italia si è posta in prima fila. E in alcuni casi, come per le sanzioni contro la Banca centrale di Mosca, ne è stata ispiratrice. Un deciso cambio di rotta rispetto agli anni del filo-putinismo, osservato con favore dalle cancellerie europee e internazionali, nonostante i distinguo che stanno emergendo nella larga maggioranza che sostiene Draghi a Roma. Per i due si tratterà comunque del terzo bilaterale in poco più di un anno, dopo l’incontro in Cornovaglia al G7 e la visita di Biden a Palazzo Chigi a margine del G20 di Roma. Draghi e Biden hanno avuto occasione di uno scambio anche a Bruxelles a fine marzo, quando il presidente Usa ha partecipato al vertice Nato e all’ultimo Consiglio europeo. Il presidente del Consiglio arriverà a Washington martedì per il colloquio faccia a faccia dopo il vertice virtuale tra i leader del G7 e il presidente ucraino Volodymiyr Zelensky e il giorno dopo quel 9 maggio che per la Ue è la giornata della pace e per Mosca è la giornata della Parata della vittoria sui nazisti in Germania. L’andamento della guerra sul campo, le azioni per sostenere l’Ucraina, compreso l’invio di armi, l’inasprimento delle sanzioni saranno i temi principali sul tavolo, insieme alle ripercussioni della guerra sull’economia e sugli approvvigionamenti energetici ma anche del grano, che rischiano di innescare una crisi alimentare nei paesi più poveri dell’Africa e del Medio Oriente. Ma sul tavolo ci saranno anche altre questioni globali come l’onda lunga della pandemia e la questione climatica, oltre ai rapporti con la Cina. Prima della bilaterale i due leader rilasceranno brevi dichiarazioni alla stampa nello studio Ovale. Durante l’incontro saranno discusse anche le eccellenti relazioni tra i due paesi nel quadro di una riaffermata solidità del legame transatlantico. Tra i temi anche il coordinamento con gli alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione della Russia. Un coordinamento che è costante , in continuità con i regolari contatti mantenuti anche in ambito Quint. L’incontro potrà offrire anche l’occasione per uno scambio di vedute sulle sfide globali di interesse comune, sui preparativi dei vertici G7 e Nato in programma a giugno, nonchè sulla cooperazione in materia di sicurezza energetica, digitale, alimentare e di cambiamento climatico. Il viaggio a Washington per Draghi sarà l’occasione per una visita al Congresso Usa, il giorno 11, con un incontro bipartisan con i parlamentari e un saluto alla speaker della Camera Nancy Pelosi, che aveva già incontrato lo scorso ottobre a Roma. In giornata l’incontro con la stampa presso l’ambasciata italiana, mentre in serata, prima di rientrare in Italia, il premier sarà all’Atlantic Council dove riceverà il Distinguished Leadership Award. Il capo del governo italiano lo riceverà per la sua leadership internazionale, dopo essere già stato premiato dal think tank nel 2015 quando era presidente della Bce. Insieme a lui, l’11 maggio, saranno premiati l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi (per la leadership imprenditoriale) e due rappresentanti dell’Ucraina: l’ambasciatrice di Kiev a Washington Oksana Markarova e la cantante Jamala, vincitrice del concorso Eurovision nel 2016, che ha accettato il riconoscimento (per la leadership artistica) per conto di tutti i colleghi del suo Paese.
L’Ue ancora divisa sull’embargo al petrolio russo, con un l’ennesimo nulla di fatto alla riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 (Coreper). I contatti bilaterali tra presidenza, Commissione e gli Stati Ue più restii allo stop alle forniture di Mosca sembravano aver ricomposto diverse posizioni alla vigilia, ma non è bastato ancora per sbloccare l’atteso via libera al sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, malgrado il G7 abbia messo nero su bianco l’impegno a fermare l’import del greggio.
Fonti europee riferiscono di divisioni che non sembrano insuperabili, di “progressi importanti” e del fatto che comunque c’è unità sulla necessità di adottare il sesto pacchetto, con l’ok che potrebbe arrivare “nei prossimi giorni”. “Resta ancora del lavoro da fare, sulla base del principio di solidarietà europea, per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti per gli Stati membri con oggettive difficoltà infrastrutturali”, spiegano. Sul tavolo ci sarebbero anche questioni tecniche legate tra l’altro “alla riconversione infrastrutturale”.
Sta di fatto che ormai al quarto giro di tavolo tra gli ambasciatori, e dopo l’annuncio già fatto da von der Leyen mercoledì scorso al Parlamento europeo a Strasburgo, c’è ancora fumata nera. Lo slittamento, comunque, consentirà di formalizzare le nuove sanzioni dopo aver visto cosa abbia in serbo il presidente russo Vladimir Putin per domani, 9 maggio, data che in Russia celebra la fine della ‘Grande guerra patriottica’ e che per l’alto valore simbolico l’autocrate potrebbe voler usare per una svolta nella guerra in Ucraina.
Le frizioni emerse nei giorni scorsi sull’embargo graduale al petrolio russo erano state soprattutto con i Paesi più dipendenti e con impianti di raffinazione esclusivamente tarati per il petrolio russo. Così sembrava che rispetto allo stop a fine anno previsto per gli altri dell’Ue, ci sarebbe stata una deroga di due anni per Ungheria e Slovacchia e, nell’ultima versione, anche per la Repubblica Ceca. A complicare il quadro sabato anche la Bulgaria si è detta pronta ad usare il diritto di veto (tra i 27 serve l’unanimità) se non avrà un rinvio di due anni all’embargo.
Gli altri punti del sesto pacchetto di sanzioni sembrano invece concordati: dalla disconnessione dal sistema internazionale dei pagamenti Swift di nuove banche, tra le quali Sberbank, ai nuovi nomi nella black list, come forse quello della compagna di Putin, Alina Kabaeva, e del patriarca ortodosso Kirill. Non è già in agenda una nuova riunione dei rappresentanti permanenti dei 27, e sembra improbabile sia già domani, forse martedì.
(ANSA) – TORINO, 08 MAG – “Come cantava la famosissima
canzone di Sanremo di molti anni fa: ‘sono tutte belle le mamme
del mondo’, e oggi siamo costretti a ribadire che lo sono tutte,
senza discriminazione. Ne siamo convinti e continueremo a
batterci per i loro diritti”. A dirlo il sindaco di Torino,
Stefano Lo Russo, celebrando la Festa della Mamma in piazza
Carlo Alberto alla Festa delle Famiglie Arcobaleno, insieme alla
vicesindaca Michela Favaro e agli assessori ai Diritti, Jacopo
Rosatelli, e alla Transizione Ecologica, la mamma arcobaleno
Chiara Foglietta.
“Riconoscere i diritti a chi sono negati è un segno di
civiltà – sottolinea Lo Russo -, rende la società più aperta e
inclusiva, in poche parole migliore. La nostra amministrazione
vuole sempre più essere amica delle famiglie, al plurale, senza
escludere nessuno. Tantissimi auguri a tutte le mamme”. (ANSA).
“In queste giornate, caratterizzate dalla violenza e dalla brutalità della guerra scatenata dalla Federazione Russa nei territori dell’Ucraina, non possiamo fare a meno di ricordare in particolare i soldati italiani vittime della Seconda guerra mondiale. Alla loro memoria, al loro sacrificio e a quello di tutti i caduti delle nostre Forze Armate, ai sentimenti di pace che maturarono dolorosamente in quel conflitto e che ci hanno restituito un’Europa priva di guerre per oltre mezzo secolo, dedichiamo questo giorno”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della 93/ma adunata nazionale degli Alpini.
“L’unica scelta politica vera è fermare l’invio di tutte le armi e togliere la fiducia a Draghi. Tutto il resto sono chiacchiere e propaganda elettorale, perché tutti i partiti hanno votato la delega in bianco per armare l’Ucraina fino a dicembre 2022”. Lo scrive su twitter il presidente della commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli.

