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    Pnrr: Decaro, “con aumenti servono più risorse per opere”

    (ANSA) – ANCONA, 12 MAG – “Pnrr da rivedere alla luce dei
    rincari e della ‘crisi energetica’? In realtà vanno aggiunte
    delle risorse perché ad oggi, con gli aumenti dei costi delle
    materie prime, dell’energia, le opere pubbliche che ci sono
    state finanziate non possono essere realizzate: i costi perché
    sono aumentati e rischiamo di non dare attuazione compiuta a
    quelle opere”. Così ad Ancona il presidente Anci e sindaco di
    Bari, Antonio Decaro, rispondendo all’ANSA, a margine Assemblea
    annuale di Anci Marche, guidata dalla sindaca di Ancona Valeria
    Mancinelli, su “Comuni oggi: problematiche, prospettive e azioni
    comuni per il presente e il futuro degli enti locali” alla quale
    partecipa, tra gli altri, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento
    Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.   
    “E’ un tema l’attenzione del governo – ha aggiunto Decaro a
    proposito dell’eventuale aumento di risorse – Abbiamo già
    ottenuto una norma che ci permette di fare le modifiche in corso
    d’opera rispetto ai contratti già stipulati per le cosiddette
    ‘variazioni prezzi’, contemporaneamente chiediamo al governo di
    mettere altre risorse per farci il completare quelle opere che
    ci sono già state finanziate e che ci aiuteranno, come dire, a
    cambiare la vita in meglio delle comunità che noi sindaci
    abbiamo l’onore di amministrare”. (ANSA).   

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    Dl Ucraina bis, il governo pone la fiducia in Aula al Senato

    Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha posto la questione di fiducia in Aula al Senato sul maxi emendamento al decreto Ucraina bis, la cosiddetta legge taglia prezzi varata per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Il provvedimento, all’esame del Senato in prima lettura, deve essere convertito in legge entro il 20 maggio.    

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    Draghi, Ucraina ha bisogno di piano Marshall

    (ANSA) – WASHINGTON, 11 MAG – “L’Ucraina ha bisogno di un
    piano Marshall per la ricostruzione”: lo ha proposto il premier
    Mario Draghi ritirando il premio di politico dell’anno
    all’Atlantic Council a Washington.   
    “Dobbiamo continuare – ha sottolineato Draghi – a sostenere
    il coraggio degli ucraini, che combattono per la loro libertà e
    per la sicurezza di tutti noi. Dobbiamo continuare a infliggere
    costi alla Russia, muovendoci rapidamente con il nostro ultimo
    pacchetto di sanzioni. Ma dobbiamo anche fare tutto il possibile
    per raggiungere un cessate il fuoco e una pace duratura.   
    Spetterà agli ucraini decidere i termini di questa pace – e
    nessun altro. Nel frattempo, dobbiamo prepararci per il mondo in
    cui vivremo domani. Dobbiamo essere pronti a continuare a stare
    con l’Ucraina molto tempo dopo la fine della guerra. La
    distruzione delle sue città, dei suoi impianti industriali, dei
    suoi campi richiederà un enorme sostegno finanziario. L’Ucraina
    avrà bisogno di un Piano Marshall, proprio come quello che ha
    contribuito alle relazioni speciali tra Europa e Stati Uniti. E
    dovremo garantire che le sue istituzioni democratiche rimangano
    forti, stabili, vivaci. L’Ucraina è nostra amica. L’Ucraina
    rimarrà nostra amica”.   
    “Voglio condividere questo premio con il governo, con l’Italia
    e con gli italiani – ha poi affermato il premier -. L’Italia ha
    vissuto momenti molto difficili con la pandemia di Covid eppure
    si è rialzata”.   
    “Questa è l’ora dell’Europa e dobbiamo coglierla”, ha detto
    ancora. “Le scelte che la Ue ha di fronte – ha spiegato – sono
    brutalmente semplici. Possiamo essere artefici del nostro
    destino o schiavi delle decisioni altrui. Quello che mi rende
    ottimista è che non siamo soli. In un momento di profondo
    cambiamento, alcune cose restano uguali: la stretta relazione
    tra la Ue e gli Usa, il legame senza tempo che rafforza
    entrambi”. (ANSA).   

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    Ucraina: Conte, pace fatta con Draghi? Assolutamente no

    “Pace fatta con Draghi? Assolutamente no . Io ho posto questioni politiche con cui mi interrogo con il partito di maggioranza relativa in Parlamento e la popolazione italiana. Chiedere che Draghi venga in Parlamento dopo un’emergenza del genere non è irrituale, è un dovere”.    Lo ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte a Porta e Porta.  La questione del riarmo, la domanda se gli interessi italiani siano sovrapponibili con quelli di Usa e Gb e l’obiettivo che si vuole raggiungere nei confronti con la Russia: sono questi, secondo il leader M5s Giuseppe Conte, le questioni che il premier deve venire a riferire al Parlamento. “Questo conflitto bellico ci sfida, ci sono varie questioni che vanno chiarite e risolte. Sicuramente un confronto parlamentare può aiutarci a farlo” anzi “in questo momento è più necessario che mai ” ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte a Porta e Porta. “Conte non vuole far cadere il governo come sento dire, ma vuole che sia rispettato il contributo del partito che è maggioranza relativa in Parlamento” aggiunge l’ex premier.

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    Ucraina, mogli dei soldati Azov dal Papa, speriamo di salvare loro le vite

    L’incontro con il Papa è stato “un momento storico. Speriamo tutti insieme che questo possa aiutare a salvare i nostri mariti, i soldati che sono nella Azovstal a Mariupol. Noi speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite”. Così Katarina e Yulia, due mogli dei soldati del battaglione Azov che hanno incontrato Papa Francesco e che sperano che sia data ai loro soldati la possibilità di evacuare dall’acciaieria. Papa Francesco “ha detto che pregherà per noi e che farà il possibile”. “Gli abbiamo chiesto di venire in Ucraina e di parlare con Putin perché se ne vada”, su questo “non ha risposto. Ha detto che pregherà per noi”, riferiscono Katarina e Yulia. “Spero che tutti possano sopravvivere e noi faremo ogni cosa possibile per salvare le loro vite”, dice Katarina. Nell’acciaieria “molti di loro sono morti e non abbiamo potuto seppellirli secondo la tradizione cristiana. Abbiamo chiesto al Papa di aiutarci affinché ci siano per loro ‘corridoi verdi’” per uscire dalla Azovstal di Mariupol, aggiunge Yulia.

    Ucraina, le mogli dei soldati del Battaglione Azov: ‘Il Papa ci aiuti’

    “Pensiamo ci siano ancora civili dentro” l’acciaieria di Azovstal a Mariupol “perché ci sono le famiglie dei militari. Hanno paura ad essere evacuati perché hanno paura che i militari russi non li lasciano andare nei territori ucraini perché le persone che vengono evacuate da Azovstal vanno prima nei campi russi e la Federazione russa poi non lascia andare via da lì. Hanno paura di essere torturati e uccisi”, affermano le due mogli di due soldati del battaglione Azov.
    “Non hanno cibo, acqua, medicine e cure sanitarie. E’ una situazione terribile. Anche l’acqua dei tubi dell’acciaieria sta finendo. Non possiamo stare seduti a guardare queste terribili notizie. Ogni giorno uno o due soldati feriti stanno morendo”. Questa la situazione nella Azovstal di Mariupol secondo il racconto di Katarina e Yulia, mogli di due soldati del battaglione Azov che hanno incontrato il Papa. “Ci sono sei-settecento soldati feriti che devono essere evacuati immediatamente per essere curati” riferiscono le due donne.

    Ucraina, le mogli di due soldati del Battaglione Azov dal Papa

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    M5s, Casaleggio: 'crolla nei sondaggi, imboccata la via del declino'

    “Penso che sia un po’ schizofrenico quello che si sta facendo oggi nel M5s. Si dice una cosa e si fa il contrario spesso. Questa schizofrenia in politica non credo paghi. Infatti i sondaggi stanno crollando di giorno in giorno”.    Così Davide Casaleggio a margine di un evento a Milano.    “Il Movimento ha imboccato una via di declino che sta continuano a scendere” ha aggiunto. E anche l’alleanza con il centrosinistra “penso stia tramontando, infatti al governo c’è un campo larghissimo di presenze. Mi dispiace – ha concluso – che non si voglia più partecipare alle comunali. È la fase di declino di un progetto”.
    “Il fatto di mettere all’angolo un senatore che vota contro l’invio delle armi quando pubblicamente si dice di non volerle inviare è un esempio di schizofrenia”. Così Davide Casaleggio ha commentatola decisione della Giunta del regolamento di palazzo Madama di sciogliere la commissione Esteri presieduta da Vito Petrocelli. “È stata bizzarra come gestione e tra l’altro non è stato espulso dal Movimento 5 stelle, ma solo dalla commissione”, ha concluso.
    Per un nuovo soggetto politico “c’è tantissimo spazio perché penso che tutte queste persone disilluse, su cui il Movimento 5 Stelle aveva pescato elettoralmente nel 2013, oggi stanno tornando, e lo vediamo alle elezioni comunali e regionali, all’astensionismo”. Lo ha spiegato Davide Casaleggio parlando con i giornalisti a margine di un evento a Milano. “Intercettare le istanze di queste persone è importante, è stato fatto un tentativo tramite le iniziative del referendum e mi spiace che siano state bocciate e rimandate al mittente in modo così brusco – ha proseguito -, perché una partecipazione dei cittadini è essenziale per costruire uno stato forte. Penso che il tema sia quello della partecipazione, ho sempre lavorato per questo in modo innovativo, tramite Rousseau, e la costruzione di nuove idee. La platform society, la costruzione di strumenti per la partecipazione dei cittadini, penso sia la via del futuro e oggi il concetto di Movimento che era innovativo dieci anni fa è già qualcosa di passato”. Con la crisi da affrontare come quelle della guerra e dell’inflazione “dobbiamo pensare a quali possono essere le soluzioni e dobbiamo coinvolgere i cittadini sulle soluzioni – ha concluso -, non possiamo pensare di trovarle in una stanza chiusa e pensare che valgano per tutti”.   

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    Intervento Draghi al Senato il 19, niente comunicazioni

     Il premier Mario Draghi interverrà al Senato il 19 maggio nella formula del ‘question time’, declinata spesso in gergo come ‘premier time’. E’ quanto chiariscono fonti parlamentari rispetto alla richiesta, avanzata dalla conferenza dei capigruppo, di un intervento del presidente sulle questioni legate alla crisi in Ucraina e alla luce del viaggio del premier negli Stati Uniti.    In attesa che il question time sia confermato, con la disponibilità di Palazzo Chigi, in aula quindi dovrebbero esserci domande e risposte ma non una discussione fra parlamentari né la presentazione di documenti e mozioni che può esserci solo con le “comunicazioni”.    

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    M5s: via libera della Giunta del Regolamento a sciogliere commissione Esteri

    La Giunta del regolamento di palazzo Madama ha dato parere favorevole allo scioglimento della commissione Esteri presieduta da Vito Petrocelli. Nei giorni scorsi 20 componenti della commissione su 22 (sono rimasti in carica lo stesso Petrocelli e Emanuele Dessì di Cal) hanno presentato le dimissioni e non sono stati sostituiti. Per questo motivo si è deciso, nella conferenza dei capigruppo, di chiedere un parere alla Giunta. Spetta ora al presidente del Senato valutare come procedere. “ll presidente del Senato è tenuto, al fine di garantire il regolare svolgimento dei lavori parlamentari, a provvedere agli adempimenti necessari al rinnovo dell’organismo in analogia all’articolo 21, comma 7 del regolamento”. E’ quanto si legge nel parere dato all’unanimità dalla Giunta per il regolamento del Senato sul caso Petrocelli. Il parere prende atto – viene specificato nel documento della Giunta – “delle dimissioni di 20 componenti della commissione Esteri e della contestuale indisponibilità da parte dei gruppi a designarne i sostituti”.