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    Governo: Letta e Conte blindano Draghi ma l'Ucraina divide la maggioranza

    Malgrado l’appello all’unità del leader del Pd, che si sente sicuro che la maggioranza arriverà alla fine della legislatura, nella compagine di governo persistono i disaccordi sulle armi all’Ucrania.
    “”Non ho nessun dubbio, il Governo arriverà a fine legislatura”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, parlando con i giornalisti al Forum “Verso Sud” a Sorrento. “Aggiungo che questo è l’ ultimo Governo della legislatura, dovesse cadere, si andrebbe al voto. Quindi, crisi di Governo ed elezioni non sono nei radar. Sono straconvinto che andremo alla fine della legislatura. Abbiamo “mesi davanti nei quali c’è bisogno di fare tanto”.
    Il governo deve durare fino a fine legislatura come dice Enrico Letta? “Sottoscrivo e prendo atto che sulle questioni concrete, Enrico Letta è stato chiaro: sì alla fiscalità di vantaggio” per il sud. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervenendo al Forum “Verso Sud”, in corso a Sorrento.
    Letta e Conte – dunque – assicurano l’appoggio a Draghi, che giovedì presenterà la sua informativa. Incognita ancora sulla mozione dei M5s.
    Alla prima occasione possibile nel calendario parlamentare, il M5s chiederà un voto che possa definire una chiara strategia dell’Italia non solo per quel che riguarda l’invio delle armi all’Ucraina ma anche per quel che riguarda la posizione da portare nei consessi internazionali, sulla guerra e sugli sforzi diplomatici per arrivare a un negoziato. È quanto spiegano fonti del Movimento, chiarendo che si sta ancora vagliando quale strumento dovrà essere utilizzato.
    Il regolamento parlamentare non prevede votazioni in occasione dell’informativa del premier Mario Draghi, giovedì alla Camera e al Senato. Il Movimento, che il 3 maggio aveva chiesto lo svolgimento “con urgenza” di comunicazioni del presidente del Consiglio, ha comunque accolto con favore la trasformazione del “premier-time” di giovedì in informativa sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, procedura che quantomeno consente un dibattito in Aula e la possibilità di comprendere i vari posizionamenti delle forze politiche.
    Depositate le liste: il 12 giugno 978 Comuni italiani, fra i quali quattro capoluoghi di regione e 22 di province andranno al voto.

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    'Sud polo innovazione'. Carfagna, sfida passa per il Pnrr

    (dell’inviato Maurizio Dente)
    (ANSA) – SORRENTO, 14 MAG – “I leader politici che si
    confrontano direttamente sul Sud sono il segnale di un cambio di
    passo importante.” Il ministro per la Coesione Territoriale
    Mara Carfagna sottolinea questo dato a conclusione del Forum
    “Verso il Sud” organizzato a Sorrento. L’appuntamento – che
    dovrebbe diventare “un luogo di confronto annuale tra imprese e
    business community” – ha visto gli interventi di 10 ministri
    oltre a politici ed economisti dell’ area del Mediterraneo. “Ne
    è emerso – ha aggiunto Carfagna – un Sud non più come
    Cenerentola d’Italia da aiutare con sussidi e bonus, ma come
    area che può crescere di più, con le proprie gambe, per
    competere con il resto d’ Europa e con il mondo”. Un Sud hub
    tecnologico, polo dell’innovazione: obiettivi che però, avverte
    Carfagna, passano anzitutto “per la piena attuazione del Pnrr”
    La fotografia di quanta strada resta da fare è nei numeri del
    ministro per l’ Economia Daniele Franco che ha definito
    “enorme” il divario tra il Pil del Mezzogiorno e quello del Nord
    del Paese: “Dopo una fase di grande recupero nel dopoguerra,
    dagli anni ’80 non sono stati fatti sostanziali progressi. Il
    Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord. Se si
    vogliono ottenere tassi di crescita più robusti – ha avvertito
    Franco – è cruciale riavviare la convergenza tra le due aree
    del Paese”. Certo, c’ è
    Il Pnrr, “un’ opportunità nuova,” che “da solo, però, non
    basta”- avverte il ministro dell’ Economia – .”bisogna
    utilizzare tutti i fondi a disposizione e saper spendere le
    risorse”.   
    Il ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini
    prepara una legge quadro sulle autonomie destinata a “sfatare
    il luogo comune di un Nord contrapposto al Sud”. La prospettiva
    del Mezzogiorno – per Gelmini – è quella di diventare “un hub
    tecnologico proiettato verso Africa e Medioriente”. Sfida per la
    quale – sottolinea il ministro della PA Renato Brunetta – “la
    formazione è” cruciale”. (ANSA).   

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    Nuovo accordo nell'area balcanica tra l'ANSA e l'agenzia Fena

    Un nuovo accordo di partnership internazionale con l’Agenzia FENA, firmato alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina Marco Di Ruzza a valle della Conferenza internazionale dell’Allenza europea delle agenzie di stampa (EANA) che si è svolta a Sarajevo, va ad incrementare il portafoglio di collaborazioni strategiche dell’Agenzia ANSA nell’area dei Balcani.    La partnership prevede lo scambio tra le Agenzie dei rispettivi contenuti informativi in lingua inglese; i partner potranno pertanto utilizzare i rispettivi servizi per uso editoriale e potranno sviluppare offerte commerciali congiunte ai propri clienti – media, istituzioni e aziende – dei rispettivi Paesi.    L’Ambasciatore d’Italia in Bosnia-Erzegovina, Marco Di Ruzza, ha espresso compiacimento per aver ospitato nella sede diplomatica la cerimonia di firma dell’intesa, contribuendo a conferire visibilita’ mediatica e al contempo incisivita’ istituzionale all’iniziativa. “Il dinamismo e l’intensita’ delle relazioni bilaterali tra l’Italia e la Bosnia-Erzegovina – cosi’ Di Ruzza – rendono quanto mai coerente ed appropriata questa partnership, che puo’ aprire la strada ad interessanti potenziali sinergie tra i due Paesi anche al di la’ della mera collaborazione giornalistico-professionale tra le due Agenzie stampa interessate. Ricordo, in proposito, che la cultura italiana ed il made in Italy sono apprezzatissimi in questo Paese e gli eventi promozionali proposti da questa Ambasciata al pubblico bosniaco-erzegovese, specie relativamente ai grandi assi tematici della lingua, del design, del cinema, della cucina italiani, etc, godono di notevole successo e risonanza mediatica. Significativamente il MAECI ha programmato a Sarajevo l’apertura di un Istituto Italiano di Cultura proprio alla luce del carattere strategico della nostra diplomazia culturale in loco. Al contempo l’Italia e’ attore economico fondamentale in BiH, come dimostra il primato acquisito nel 2021 di primo Paese esportatore e la vasta ed articolata rete di aziende italiane che opera su questo mercato, perfettamente integrata nei piu’ diversi settori produttivi”. Su quest’ultimo punto, l’Ambasciatore ha ricordato il recente lancio della nuova “Associazione delle imprese italiane in BiH”, una piattaforma di aggregazione delle imprese italiane in BiH costituitasi con il sostegno dell’Ambasciata. “L’iniziativa – ha sottolineato – vuole accrescere la complessiva proiezione del Sistema Italia nel Paese ma anche propiziare l’ulteriore rafforzamento del dialogo economico bilaterale”.    L’Amministratore Delegato ANSA Stefano De Alessandri sottolinea l’importanza dell’accordo raggiunto: “la nuova partnership completa il quadro delle collaborazioni internazionali attivate da ANSA con le maggiori Agenzie di informazione nell’area balcanica, tassello fondamentale della nostra strategia internazionale che prevede il raggiungimento di una rete capillare di partnership in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di disporre e di rendere disponibile un’informazione sempre più completa e articolata a livello internazionale e, allo stesso tempo, di avere la possibilità di sviluppare progetti commerciali congiunti nei vari Paesi interessati”.    Per Elmir Huremovic Direttore Generale di FENA: “Le notizie dalla Bosnia Erzegovina e dall’Italia troveranno un posto nei nostri servizi e, in questo modo, aumenteremo le possibilità di un migliore collegamento tra i nostri paesi e le loro economie” ha affermato Huremović. Ha aggiunto di essere particolarmente contento che l’accordo sia stato firmato dopo il successo della conferenza dell’Alleanza europea delle agenzie di stampa (EANA) a Sarajevo e che non vede l’ora di una futura cooperazione.       

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    Marine Le Pen non si ricandiderà: 'Tre presidenziali bastano'

    Marine Le Pen non si ripresenterà alle presidenziali “salvo eventi eccezionali”: lo ha confermato lei stessa in un’intervista a Le Figaro, che sarà pubblicata domani sul quotidiano. “A priori – spiega la candidata del Rassemblement National – penso che tre presidenziali rappresentino già un percorso. Che mi ha consentito di far crescere le nostre idee dal 18% al 42%. In 10 anni non è male.    So che per le nostre idee questa dinamica non è conclusa. La questione è, chi le porterà avanti fra cinque anni. E’ troppo presto per parlarne. Ma mi piacerebbe veder emergere una nuova elite”.  Marine Le Pen sottolinea che, nonostante la sconfitta e le “menzogne” del suo avversario Emmanuel Macron, i francesi l’hanno scelta “come prima oppositrice” del vincitore. Per le legislative che a giugno rinnoveranno il Parlamento francese, la Le Pen si è posta obiettivi precisi: “Vorrei – spiega ancora a Le Figaro – che la democrazia ci potesse dare le capacità, i poteri, che sono quelli dell’opposizione. Non si tratta soltanto di avere un gruppo. Ma di avere tutti i mezzi messi a disposizione dell’opposizione in una democrazia viva. Come, ad esempio, il potere di investire il Consiglio costituzionale. Il che significherebbe avere almeno 60 deputati. Potremo avere bellissime sorprese”. Il presidente, secondo Marine Le Pen, “non può spiegarci che tutto cambia e continuare a trovare normale che la prima forza d’opposizione si ritrovi, come negli ultimi 5 anni, con soli 6 deputati. Bisogna ritrovare un funzionamento democratico normale, esigente e maturo”.Quanto alla leadership nel Rassemblement National, Marine Le Pen afferma che “se ne parlerà dopo le legislative”: “Il nostro movimento ha avuto una forte evoluzione – afferma – come la società e il paese. E’ il momento delle grandi transizioni: demografica, economica, ecologica e tecnologica. I movimenti devono adattarsi a questi nuovi temi, sfide, anche pericoli. Il ruolo del nostro movimento nei prossimi anni è, da una parte, concepire il progetto nazionale del XXI secolo, dall’altra far emergere una nuova elite. Jordan Bardella (che guida il partito da quando la Le Pen ha cominciato la campagna elettorale, ndr) mi sembra posizionato benissimo per farlo. E d’altra parte proprio questa mi sembra uno dei grandi fallimenti di Emmanuel Macron. Non è riuscito a far emergere nessuno di nuovo. Per convincersene bastava seguire le immagini della sua investitura: è la vecchia elite”.

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    Lavoro: Dadone, giovani non abbiano timore di sbagliare

    (ANSA) – BARI, 13 MAG – “I giovani non devono aver paura di
    investire su stessi. C’è troppo timore di andare verso un
    fallimento”. Questo l’invito rivolto dal ministro delle
    Politiche giovanili Fabiana Dadone a Brindisi durante il “Neet
    woorking tour”, la campagna informativa itinerante dedicata ai
    giovani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni che attualmente
    non studiano. “Oggi – ha spiegato – ci sono anche le risorse a
    fondo perduto. Penso ai fondi di ‘Io Resto al Sud’ che sono
    stanziati dal Mise. Ci sono molti bandi da tutti i ministeri che
    comunichiamo sul sito Giovani 2030”. “E’ chiaro – ha concluso –
    l’idea deve essere un’idea praticabile e funzionale. Non bisogna
    aver timore di sbagliare perché le possibilità ci sono. Bisogna
    avere coraggio e provare”. (ANSA).   

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    Comunali: Oristano, centrodestra si ricompatta su Sanna

    (ANSA) – ORISTANO, 13 MAG – Adesso è davvero ufficiale: il
    candidato sindaco del centrodestra per le Comunali a Oristano,
    unico capoluogo di provincia sardo al voto il 12 giugno, è il
    vicesindaco uscente Massimiliano Sanna (Riformatori).   
    Per la verità, il tavolo cittadino della coalizione era arrivato
    a questo risultato già martedì scorso, poi però il nome di Sanna
    era stato rimesso in discussione soprattutto a livello di tavolo
    regionale della coalizione. Alla fine, ha spiegato all’ANSA il
    leader dell’Udc Giorgio Oppi che oggi si trovava a Oristano
    proprio per favorire al meglio la gestione del tavolo, “la
    mediazione del presidente della Regione ha portato all’unità
    della coalizione su Sanna”.   
    Per l’election day del 12 giugno, quando si voterà anche per i
    referendum sulla giustizia, andranno alle urne circa 200 mila
    sardi residenti in 65 Comuni che rinnovano i consigli e i
    sindaci. Le liste possono essere presentate sino a domani alle
    12. (ANSA).   

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    La Premier della Finlandia a Palazzo Chigi da Draghi mercoledì

    La prima  ministro della Finlandia, Sanna Marin, mercoledì 18 maggio sarà a Palazzo Chigi per incontrare il premier Mario Draghi. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. L’incontro dovrebbe tenersi in tarda mattinata.
    “Bisogna essere molto comprensivi ragionando di Finlandia. La loro richiesta va compresa e valutata con attenzione: credo sia comprensibile che voglia sentirsi rassicurata dall’adesione alla Nato”. Lo ha detto il Presidente del M5s, Giuseppe Conte, alla Stampa Estera dove a proposito dei rischi dell’adesione dice: “È chiaro che può avere delle implicazioni ma non mi sento di offrire una risposta negativa di fronte ad un interesse così vitale espresso dalla Finlandia”   

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    Letta,è tempo rivedere Isee su assegno unico,oggi squilibrio

    “Io penso che sia maturo il tempo, e mi rivolgo a Laura Castelli, viceministro dell’Economia, per andare a rivedere l’Isee per il tema dell’assegno unico”. L’ha detto il leader del Pd Enrico Letta agli Stati generali della natalità. “Credo che se facciamo questo intervento, se ci mettiamo di impegno, lo facciamo per bene. E’ un’operazione che oggi ha uno squilibrio. Se ci proviamo, dobbiamo farlo soprattutto affinché questa legislatura, che è stata così importante per la famiglia e i figli, non finisca con l’idea che è solo un’idea piccola. Invece no, è una cosa importante che ci mette alla pari degli altri Paesi europei”. 
    “Penso si debba fare. L’Isee, così com’è strutturato, non è più attuale. E’ uno strumento che va rivisto in alcuni aspetti, soprattutto se pensiamo all’assegno unico. Con il passare degli anni lo stiamo utilizzando sempre più per far accedere i cittadini a moltissimi servizi. Lavoriamoci per migliorarlo”. Lo riferisce all’ANSA Laura Castelli, viceministro dell’Economia rispondendo al segretario del Pd, Enrico Letta che ne ha parlato durante gli Stati generali della natalità a cui entrambi hanno partecipato a Roma.