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    Ruby ter, pm: “Se la sentenza arriva dopo 8 anni, il sistema ha fallito”

    “Se un processo può arrivare ad una pronuncia di primo grado dopo 8 anni vuol dire che il sistema ha fallito”. Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano nella parte iniziale della requisitoria nel processo sul caso Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui una ventina di ex ospiti delle serate di Arcore e la stessa Karima El Mahroug che sarebbero state ‘stipendiate’ con versamenti e regalie per portare nei processi sul caso Ruby la versione delle “cene eleganti”. Le indagini si chiusero nel 2015. “I fatti sono stati già consegnati alla Storia, indipendentemente dalle nostre valutazioni e da quella delle difese, questo fatto non è già più nostro ma consegnato alla Storia: il presidente del Consiglio in carica usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento”.    Lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nella requisitoria del processo milanese sul caso Ruby ter iniziando anche a parlare del “pagamento delle testimoni”, ossia delle cosiddette ‘olgettine’, al centro dell’accusa di corruzione in atti giudiziari.    
    Imane Fadil, una delle testimoni chiave dell’accusa nei processi sul caso Ruby morta nel 2019 per una rara malattia, “aveva paura, una paura che l’ha accompagnata fino alla morte, un timore che il giro che l’ha accompagnata fino alla morte fosse davvero pericoloso e potente”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Tiziano Siciliano nella requisitoria del processo Ruby ter. Sulla morte di Fadil all’inizio si indagò anche per omicidio. Fadil ha “alimentato in noi un profondo desiderio di giustizia”, perché questi “reati di gravità straordinaria feriscono” non solo l’amministrazione della giustizia ma anche “le persone”.

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    Dl riaperture: Senato conferma fiducia con 201 sì e 38 no

     Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e nessun astenuto l’aula del Senato ha confermato la fiducia posta sul decreto Riaperture, nel testo approvato dalla Camera il 5 maggio scorso. Dunque via libera definitivo alla conversione in legge, in scadenza il 23 maggio. Presenti in aula 240 senatori, 239 i votanti.    Sono 16 i senatori del M5s risultati assenti al voto di fiducia posto dal governo sul decreto Riaperture, appena approvato in via definitiva dal Senato. E’ quanto emerso dai primi calcoli dalle due ‘chiame’ dei senatori. Tra gli assenti ci sono la capogruppo Mariolina Castellone, la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, e l’ex presidente della commissione Esteri, Vito Petrocelli. Assenze dovute probabilmente al fatto che molti stanno partecipando al consiglio nazionale straordinario, voluto dal presidente Giuseppe Conte dopo la ‘perdita’ della presidenza della commissione Esteri, passata da Vito Petrocelli dei 5S a Stefania Craxi di Forza Italia, eletta oggi con 12 voti a favore.
    Dl Ucraina bis – La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Ucraina bis con 391 voti a favore, 45 contrari e due astenuti. L’Assemblea ora passa all’esame dei circa 90 ordini del giorno al testo.

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    In Spagna individuati 8 possibili casi di vaiolo delle scimmie

    Le autorità sanitarie spagnole hanno attivato un’allerta relativa al vaiolo delle scimmie (monkeypox) dopo che sono stati individuati otto casi sospetti a Madrid, attualmente in fase di analisi. Lo riportano i principali media iberici.    Secondo quanto precisa El País, le autorità spagnole hanno attivato la fase di allerta dopo che sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo e in Regno Unito. Tutti i casi sinora diagnosticati o sospetti, aggiunge il quotidiano, sarebbero stati riscontrati tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini.    Simile alla malattia che colpisce gli esseri umani, il vaiolo delle scimmie non è grave e viene generalmente curato entro poche settimane. I sintomi con cui si manifesta sono soprattutto febbre, mal di testa e dolori muscolari e alla schiena. È possibile che in alcuni casi si presenti anche un’eruzione cutanea.    Le autorità sanitarie spagnole stanno analizzando i casi sospetti per confermarli o scartarli e individuare le possibili catene di trasmissione. (ANSA).   

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    Caos nel centrodestra dopo il vertice di Arcore, Fdi all'attacco

    Nel centrodestra è caos totale: a meno di un mese dalle amministrative la coalizione è spaccata verticalmente su tutto, con Fratelli d’Italia all’attacco su tanti fronti, dalla richiesta sinora inevasa di un patto “anti-inciucio” che escluda ogni futura alleanza con Pd e M5s, al nodo cruciale della ricandidatura di Nello Musumeci alla Regione Sicilia. Il vertice dei leader, organizzato ad Arcore, avrebbe dovuto segnare un primo passo verso il disgelo dopo le scorie accumulate nei mesi passati. E’ arrivato a sorpresa, ben 145 giorni dall’ultima riunione di Villa Grande, alla vigilia di Natale, quando l’obiettiivo comune era strappare il Quirinale al centrosinistra.
    Poi, com’è noto, quel flop ha portato con sè altre spaccature, incomunicabilità e polemiche continue. Un clima politicamente e umanamente irrespirabile, che neanche l’ospitalità del Cavaliere è riuscito a mitigare. Per cercare di addolcire l’atmosfera, Silvio Berlusconi ha accolto i due alleati regalando ad ognuno di loro un quadro di una Madonna. Ma le due Vergini non hanno fatto il miracolo. Che le cose non siano andate lisce si capisce subito, quando la delegazione leghista formata da Matteo Salvini e Roberto Calderoli lascia solitaria villa San Martino, dopo il caffè. La Lega fa sapere laconicamente che il segretario “è molto soddisfatto” dell’incontro. Passa un’altra ora, sono le 17, quando esce Silvio Berlusconi per assicurare i giornalisti che il centrodestra è unito: “E’ evidente che se si disunisse perderemmo le elezioni, solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all’aria questa coalizione. Aggiorneremo il programma, ne avremo uno unico, la coalizione va avanti spedita”, conclude. Nessun cenno all’usuale comunicato congiunto, con cui spesso la coalizione ha cercato in passato di attenuare i dissensi interni. Arriva invece una nota al fulmicotone di Fratelli d’Italia in cui si elencano, uno dopo l’altro, in modo impietoso, i punti di frattura con gli alleati.
    “È sicuramente positivo essersi incontrati ma l’unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti”, esordisce il partito di Meloni che pone l’accento sui 5 capoluoghi in cui la colazione va divisa. Poi l’affondo sulla “non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci in Sicilia, su cui la personale dichiarata disponibilità di Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Salvini di ritardare l’annuncio del candidato”. Quindi la denuncia di “regole ancora fumose” su alleanze e programmi comuni. C’è chi dice che ci fosse un accordo per non rinfocolare la polemica a evitare note singole e che Fdi avrebbe violato quest’ipotesi. Non a caso a Meloni, per la Lega, non replica Salvini ma il leghista palermitano Nino Minardo: “I dubbi su Musumeci – contrattacca – non sono di Salvini o della Lega, ma semmai della netta maggioranza dei siciliani stando all’ultimo sondaggio”. Infine, come ciliegina su una torta sempre più immangiabile, da Arcore trapela la dura reazione del Cavaliere che si dice “sopreso e irritato” per la nota di Fratelli d’Italia. A Berlusconi non è andata giù la scelta di avergli attribuito pubblicamente quell’apertura, seppure personale, sulla ricandidatura di Musumeci. Da via della Scrofa replicano sorpresi: è stato proprio Berlusconi – raccontano – a farci vedere una sua nota in cui era confermata la sua apertura a Musumeci.

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    Camera: Fico, finalmente riaperte tribune pubblico in Aula

    “I cittadini tornano ad assistere ai lavori dell’Aula di Montecitorio dalle tribune. Per affrontare la pandemia la Camera aveva infatti dovuto modificare profondamente la propria organizzazione, e fra le rinunce più dolorose c’è stata quella di sospendere l’accesso dei visitatori per permettere ai deputati di prendere posto nelle tribune e garantire così il distanziamento. È stato un passaggio necessario per assicurare la continuità dell’attività parlamentare. Adesso la bella notizia: si potranno nuovamente seguire le sedute dell’assemblea non solo attraverso le dirette sulla webtv della Camera e sul canale satellitare, ma anche dall’interno dell’Aula”. Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico. “Dopo la ripresa delle visite per gli studenti, delle giornate di formazione e di Montecitorio a Porte aperte, aggiungiamo un altro tassello di normalità. Il mio benvenuto a tutti i visitatori che stanno tornando a Palazzo Montecitorio”, conclude.

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    Dal Cdm via libera alla riforma della giustizia tributaria

    Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende a fonti ministeriali, ha dato il via libera all’unanimità sia all’atto di indirizzo per la definizione delle linee guida sul contenuto del contratto di servizio Rai 2023-2028, sia al disegno di legge con le disposizioni in materia di giustizia tributaria.   

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    Dl Ucraina bis: Camera, il governo pone la fiducia

    Il governo pone la fiducia a Montecitorio sul decreto legge Ucraina bis. Lo ha annunciato nell’Aula della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Si riunisce ora la conferenza dei capigruppo: dovrà esprimersi sul prosieguo dei lavori.

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    Letta, vittoria Sì a referendum aprirebbe problemi

    “Io proporrò un orientamento di fondo, il Pd non è una caserma, c’è la libertà dei singoli che resta in una materia come questa”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, alla direzione del Pd, in corso al Nazareno. “Io penso che una vittoria dei sì aprirebbe più problemi di quanti ne risolverebbe. Gli interventi sono da fare in parlamento”.