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    Ucraina, informativa di Draghi al Senato (L'INTERVENTO INTEGRALE)

    Signor Presidente,Onorevoli Senatrici e Senatori,
    L’informativa di oggi intende approfondire i principali aspetti legati alla guerra in Ucraina.In particolare, mi soffermerò sulla situazione militare sul terreno; sulle conseguenze del conflitto dal punto di vista umanitario, alimentare, energetico; sullo sforzo italiano di sostegno all’Ucraina; sulle sanzioni nei confronti della Federazione Russa;sulle iniziative negoziali in corso; sull’azione del governo in tema di diversificazione delle forniture energetiche e di aiuto alimentare ai Paesi più esposti.
    La guerra in Ucraina è giunta al suo 85esimo giorno.La speranza da parte dell’esercito russo di conquistare vaste aree del Paese in tempi brevi si è scontrata con la convinta resistenza da parte del popolo ucraino.La Federazione Russa si è ritirata da ampie porzioni del territorio ucraino, per concentrare le sue forze nell’area orientale del Paese.Anche qui, l’avanzata russa procede molto più lentamente del previsto.Nell’ultima settimana, le forze ucraine hanno ripreso il controllo di Kharkiv nell’Est del Paese, la seconda città per popolazione in Ucraina.L’esercito ucraino ha finora respinto i tentativi da parte russa di attraversare il fiume Severskij Donec’, e quindi di accerchiare Severodonetsk – a circa 100 chilometri a nord-ovest di Lugansk.
    Nel sud-est dell’Ucraina, l’offensiva russa si è trasformata in un’occupazione militare. A Kherson, le forze russe hanno lasciato alla Guardia Nazionale Russa il presidio dell’area. Il 1° maggio la città ha adottato il rublo russo ed è stata agganciata alla rete di telecomunicazioni russa Rostelecom – un segnale di un progressivo radicamento della Russia nell’area. L’attività dell’aviazione e i lanci missilistici russi continuano su Mariupol e nell’area del Donbass.Secondo lo Stato Maggiore ucraino le Forze russe stanno cercando di annettere nuovi territori negli oblast di Donetsk e Lugansk.
    Il costo dell’invasione russa in termini di vite umane è terribile. Le ricostruzioni con immagini satellitari hanno individuato 9.000 corpi in quattro fosse comuni nei dintorni della città di Mariupol.La scorsa settimana sono state ritrovate fosse comuni a Kiev dopo quelle scoperte in altri luoghi liberati dall’occupazione russa, ad esempio Bucha e Borodyanka.L’Italia ha offerto il suo sostegno al governo ucraino per indagare su possibili crimini di guerra.In questo contesto, la nostra Ambasciata ha comunque ripreso le sue attività a Kiev. Ringrazio ancora una volta l’Ambasciatore Zazo e tutto il personale dell’Ambasciata per lo spirito di servizio, la professionalità e il grande coraggio dimostrati. 
    Al 3 maggio, il numero di sfollati interni è arrivato a 7,7 milioni di persone. Secondo l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, circa 6 milioni di persone – soprattutto donne e minori – dall’inizio delle ostilità hanno lasciato l’Ucraina per i Paesi vicini. Se si sommano queste due cifre, sono quasi 14 milioni i residenti in Ucraina che hanno dovuto lasciare le proprie case – quasi un cittadino su tre.Oltre 116 mila ucraini sono arrivati in Italia – di cui 4mila minori non accompagnati.Sinora abbiamo inserito circa 22.792 studenti ucraini nelle scuole italiane. La maggior parte – quasi 11 mila – sono bambine e bambini delle scuole primarie.Desidero ringraziare il ministro Bianchi, il personale della scuola e tutte le bambine e i bambini italiani per questa meravigliosa manifestazione di amore e di efficienza collettiva. Voglio ringraziare anche la Protezione civile, gli enti del terzo settore e tutti i cittadini italiani che sono impegnati nell’accoglienza dei rifugiati.L’Italia è orgogliosa di voi – della vostra accoglienza, della vostra solidarietà, della vostra umanità.
    Alla crisi umanitaria dovuta all’invasione russa rischia di aggiungersi una crisi alimentare.Russia e Ucraina sono tra i principali fornitori di cereali a livello globale.Da soli, sono responsabili di più del 25% delle esportazioni globali di grano.26 Paesi dipendono da loro per più di metà del proprio fabbisogno. Le devastazioni belliche hanno colpito la capacità produttiva di vaste aree dell’Ucraina.A ciò si aggiunge il blocco da parte dell’esercito russo di milioni di tonnellate di cereali nei porti ucraini del Mar Nero e del Mar d’Azov.La guerra in Ucraina minaccia la sicurezza alimentare di milioni di persone, anche perché si aggiunge alle criticità già emerse durante la pandemia. L’indice dei prezzi dei prodotti alimentari è salito nel corso del 2021 e ha toccato a marzo i massimi storici. La riduzione delle forniture di cereali e il conseguente aumento dei prezzi rischia di avere effetti disastrosi in particolare per alcuni Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dove cresce il pericolo di crisi umanitarie, politiche, sociali.La guerra ha avuto anche degli effetti significativi sul mercato energetico, aumentando l’incertezza.I prezzi erano già molto alti anche prima della guerra, ma l’incertezza certamente è aumentata.A causa delle difficoltà tecniche legate al conflitto, è stato interrotto il flusso di gas russo verso l’Europa attraverso il gasdotto Sokhranivka, da cui passa circa un terzo del totale.I prezzi restano comunque a livelli molto alti rispetto ai valori storici e sono soggetti a forte volatilità.
    Fin dall’inizio dell’invasione, il Governo si è mosso con convinzione per sostenere l’Ucraina.Abbiamo stanziato oltre 800 milioni di euro in assistenza per i profughi.Circa 300 milioni fanno parte dell’ultimo Decreto Aiuti.Rafforziamo la capacità di accoglienza dei rifugiati e forniamo ai profughi l’accesso all’assistenza sanitaria pubblica.Siamo un Paese ospitale: lo stiamo dimostrando e intendiamo continuare a farlo. 
    L’ Italia ha inoltre stanziato 110 milioni di euro in sovvenzioni al bilancio generale del governo ucraino per la gestione dell’emergenza – a cui si aggiungono fino a 200 milioni in prestiti.Finanziamo con 26 milioni di euro le attività di varie organizzazioni internazionali attive in Ucraina e nei Paesi limitrofi. Nel quadro del meccanismo europeo di protezione civile, è stato organizzato un trasporto umanitario di circa 20 tonnellate di materiali umanitari della Cooperazione italiana. Il servizio nazionale di protezione civile ha donato beni come letti da campo, tende, medicinali e apparecchiature mediche all’Ucraina, e ha offerto assistenza anche a Slovacchia e Moldova. 
    Per impedire che la crisi umanitaria continui ad aggravarsi, dobbiamo raggiungere il prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati.È la posizione dell’Italia ed è un’aspirazione europea che ho condiviso con il Presidente Biden e i leader politici del Congresso durante la mia recente visita a Washington.In questi incontri ho riscontrato un apprezzamento universale per la solidità della posizione italiana, fermamente ancorata nel campo transatlantico e dell’Unione Europea. Questa posizione ci permette di essere in prima linea, con credibilità e senza ambiguità, nella ricerca della pace.Da questo punto di vista, il colloquio del Capo del Pentagono Austin con il ministro della Difesa russo Shoigu, avvenuto il 13 maggio, rappresenta un segnale incoraggiante.Si tratta della prima telefonata dall’inizio della guerra.
    Nella giornata di ieri, la Federazione Russa ha comunicato al nostro Ambasciatore a Mosca l’espulsione di 24 diplomatici italiani.È un atto ostile, che ricalca decisioni simili prese nei confronti di altri Paesi europei e che risponde a espulsioni di diplomatici russi da parte dell’Italia e di altri Stati membri dell’Unione Europea.È essenziale comunque mantenere canali di dialogo con la Federazione Russa.È soltanto da questi canali che potrà emergere una soluzione negoziale.
    L’Italia si muoverà a livello bilaterale e insieme ai partner europei e agli alleati per cercare ogni possibile opportunità di mediazione. Ma dovrà essere l’Ucraina, e nessun altro, a decidere che pace accettare. Anche perché una pace che non fosse accettabile da parte dell’Ucraina non sarebbe neanche sostenibile.A fine giugno si terrà il Consiglio Europeo, nel quale affronteremo anche la questione dell’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.Come ho già detto in Parlamento, l’Italia è favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.A inizio luglio, sarò ad Ankara per il vertice bilaterale con la Turchia – il primo di questo tipo da 10 anni.In questo incontro discuteremo delle prospettive negoziali e diplomatiche del conflitto, e del rafforzamento dei rapporti tra Italia e Turchia.Se oggi possiamo parlare di un tentativo di dialogo è grazie al fatto che l’Ucraina è riuscita a difendersi in questi mesi di guerra.L’Italia continuerà a sostenere il Governo ucraino nei suoi sforzi per respingere l’invasione russa.Lo faremo in stretto coordinamento con i nostri partner europei.Ne va non solo della solidità del legame transatlantico, ma anche della lealtà all’Unione Europea.Il Governo ha riferito più volte sul tema al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, che ha sempre riscontrato la coerenza del sostegno offerto rispetto alle indicazioni e agli indirizzi del Parlamento.
    Al tempo stesso, dobbiamo continuare a mantenere alta la pressione sulla Russia attraverso le sanzioni, perché dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati. Le misure restrittive fin qui approvate dall’Unione Europea e dal G7 hanno già avuto un impatto significativo sull’economia russa, che sarà ancora più forte nei prossimi mesi.Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, il prodotto interno lordo russo calerà dell’8,5% quest’anno, e il tasso d’inflazione raggiungerà il 21,3%.L’indice MOEX della Borsa di Mosca ha perso un terzo del valore rispetto a metà febbraio, prima dell’invasione.Per frenare la fuga di capitali, la Banca Centrale Russa ha alzato i tassi di interesse, che oggi sono al 14%, e ha introdotto controlli sui movimenti di capitali.L’Unione Europea è al lavoro su un sesto pacchetto di sanzioni, che l’Italia sostiene con convinzione.La lista di interventi prevede misure legate al petrolio, restrizioni per alcuni istituti finanziari, l’ampliamento della lista di individui sanzionati.
    L’attività di deterrenza nei confronti della Russia comprende anche l’intensificarsi delle operazioni dell’Alleanza Atlantica.Il Comandante Supremo Alleato ha rafforzato il livello di risposta lungo il fianco orientale – uno sforzo a cui l’Italia contribuisce con 2.500 unità.Nel medio periodo, siamo pronti a rafforzare ulteriormente il nostro contributo in Ungheria e Bulgaria, rispettivamente con 250 e 750 unità, in linea con l’azione dei nostri alleati. Valutiamo infine la possibilità di sostenere la Romania nelle attività di sminamento marittimo del Mar Nero e la Slovacchia nella difesa anti aerea.Il crescere della minaccia russa ha spinto la Svezia e la Finlandia a fare domanda per aderire alla NATO. L’Italia appoggia con convinzione questa richiesta, come ho avuto modo di dire ieri alla Premier finlandese Sanna Marin durante il nostro incontro bilaterale.È necessario affiancare alla NATO una vera e propria difesa comune europea, complementare all’Alleanza Atlantica. Il primo passo deve essere la razionalizzazione della spesa militare in Europa, la cui distribuzione è inefficiente.Nel mio recente intervento al Parlamento Europeo di Strasburgo, ho lanciato la proposta di una conferenza europea che abbia l’obiettivo di iniziare un coordinamento per i nostri investimenti in sicurezza.
    Migliorare le nostre capacità di difesa non basta per costruire una pace duratura, una coesistenza pacifica. Come ha detto il Presidente Mattarella, nel lungo termine servirà anche uno “sforzo creativo” per arrivare a una conferenza internazionale sul modello degli accordi di Helsinki del 1975.Una volta ottenuto il cessate il fuoco e conclusi i negoziati tra Kiev e Mosca, occorrerà costruire un “quadro internazionale rispettoso e condiviso”, per usare le sue parole.Questa conferenza dovrà avere l’obiettivo, come fu per Helsinki, di avvicinare Paesi che oggi sono distanti e rendere duraturo il processo di distensione. Tra i principi di Helsinki c’erano il rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli, il non ricorso alla minaccia o all’uso della forza contro l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualunque Stato.Sono valori con cui l’Italia si identifica pienamente e che vogliamo vedere al centro della vita del continente europeo e del mondo. 
    Il Governo ha intenzione di continuare a impegnarsi per far fronte anche alle altre crisi che derivano o sono aggravate dalla guerra in Ucraina.Il conflitto ha messo in luce le fragilità della politica energetica degli ultimi anni e reso ancora più evidente la necessità di diversificare i nostri fornitori.Ci siamo mossi rapidamente per ridurre la quota di gas naturale che importiamo dalla Russia, che nel 2021 è stato circa il 40% del totale.
    Il nostro obiettivo è non soltanto incrementare le forniture di gas naturale di cui abbiamo bisogno come combustibile di transizione, e insisto su transizione, ma anche investire in questi stessi Paesi per aumentare la produzione di energie rinnovabili.L’intesa che abbiamo firmato ad aprile con l’Algeria, ad esempio, prevede un sostegno allo sviluppo di energia rinnovabile e di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio; prevede inoltre lo sviluppo di progetti di reti di trasmissione dell’energia elettrica in Algeria e di interconnessione elettrica tra l’Algeria e l’Italia.
    Il Governo si è poi mosso con la massima determinazione per eliminare i vincoli burocratici che limitano l’espansione delle rinnovabili in Italia. L’energia rinnovabile resta infatti l’unica strada per affrancarci dalle importazioni di combustibili fossili, e per raggiungere un modello di crescita davvero, davvero sostenibile.Il Governo continuerà in ogni sforzo per rendere questi investimenti più rapidi, per smontare, per distruggere le barriere burocratiche che impediscono gli investimenti. Oggi sono solo quelle.Le stime del Governo indicano che potremo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024.I primi effetti di questo processo si vedranno già a fine 2022.Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il Presidente Biden la strategia energetica italiana.Ci siamo detti d’accordo sull’importanza di preservare gli obiettivi sul clima – un impegno che l’Italia intende mantenere. Il Governo ha adottato misure molto sostanziose per tutelare le imprese e le famiglie dai rincari energetici.I provvedimenti ammontano a circa 30 miliardi di euro solo per quest’anno, per mitigare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e ridurre le bollette.Abbiamo destinato i nostri aiuti soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare le famiglie a basso reddito; e abbiamo aiutato i settori produttivi più in difficoltà, come le imprese ad alta intensità energetica.È ora importante che si trovino a livello europeo soluzioni strutturali, che superino le distorsioni presenti nei mercati dell’energia.La Commissione europea ha presentato ieri il piano RepowerEU, che sarà al centro del prossimo Consiglio europeo straordinario.C’è bisogno di risposte immediate e coraggiose, per alleviare l’impatto della crisi sulle nostre economie.
    Dobbiamo poi agire con la massima urgenza per evitare che il conflitto in Ucraina provochi crisi alimentari.Durante la mia recente visita negli Stati Uniti, ho discusso con il Presidente Biden dell’urgenza di un’azione coordinata – un tema sollevato anche dalla presidenza tedesca del G7. Al Presidente ho chiesto sostegno per una iniziativa condivisa tra tutte le parti che sblocchi immediatamente i milioni di tonnellate di grano bloccati nei porti del sud dell’Ucraina. In altre parole, occorre che le navi che portano questo grano siano lasciate passare e se i porti sono stati – come si dice – minati dall’esercito ucraino siano sminati a questo proposito. Tutte le parti in causa dovrebbero aprire in questo momento una parentesi di collaborazione per evitare una crisi umanitaria che farebbe morire milioni e milioni di persone nella parte più povera del mondo. L’Italia ha promosso un Dialogo Ministeriale con i Paesi del Mediterraneo in collaborazione con la FAO, per delineare le misure d’intervento per la regione.Analoghe iniziative sono state prese dalla Francia, dalla Germania, dagli Stati Uniti. Ma forse la cosa più urgente è fare quello che dicevo prima.
    Voglio infine ringraziare il Parlamento – la maggioranza e anche la principale forza di opposizione – per il sostegno che avete dato al Governo nell’affrontare questa crisi. La risoluzione, approvata a larghissima maggioranza, che ha impegnato il Governo, tra l’altro, a: sostenere dal punto di vista umanitario, finanziario e militare l’Ucraina;a tenere alta la pressione sulla Russia, anche attraverso sanzioni; a ricercare una soluzione negoziale;ha guidato in modo molto chiaro l’azione di Governo e ha rafforzato la nostra posizione a livello internazionale.Il Governo intende continuare a muoversi nel solco di questa risoluzione.Grazie.

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    A 34 anni dalla morte di Tortora otto ore di maratona

    Otto ore di maratona per ricordare Enzo Tortora: l’evento organizzato davanti a Montecitorio e trasmesso in diretta da Radio Leopolda in occasione del 34esimo anniversario della morte del conduttore e politico.Alla maratona hanno partecipato anche diversi altri esponenti politici e deputati, fra cui il presidente di Italia viva Ettore Rosato, il sottosegretario al ministero degli Esteri, Benedetto Della Vedova (Più Europa) e il sottosegretario al ministero dell’Interno, Ivan Scalfarotto (Italia Viva). Presenti anche esponenti dei Radicali, come la tesoriera Irene Testa, e l’attore Massimo Wertmuller.
    “Il 18 maggio 1988 se ne andava Enzo Tortora. Ricordarlo, ricordare la terribile vicenda giudiziaria e umana che lo ha visto travolto, trasformandolo in un mostro da sbattere in prima pagina, colpevole prima ancora di essere giudicato, è un dovere di tutti noi. Italia Viva con Radio Leopolda lo ha voluto fare con una maratona in piazza Montecitorio. Un modo non solo per rendere omaggio ad una persona perbene, ma anche per tenere viva la sua battaglia, quella per una giustizia più giusta, che dopo 30 anni è ancora lontana dall’essere vinta”. Lo scrive sui social il Presidente di Italia Viva Ettore Rosato in occasione della maratona “In ricordo di Enzo” in diretta su Radio Leopolda da Piazza di Montecitorio”.

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    Stefania Craxi presidente della Commissione Esteri del Senato. Ira M5s: 'Vogliono farci fuori, emarginarci'

    Stefania Craxi è la nuova presidente della commissione Esteri di palazzo Madama. I voti a suo favore sono stati 12, mentre 9 voti sono andati a Ettore Licheri (M5s) e una persona si è astenuta. 

    Stefania Craxi: ‘Nessuna crisi di governo, i mal di pancia passeranno’

    L’elezione arriva dopo che tutti i membri si della commissione si erano dimessi in polemica con l’ex presidente, Vito Petrocelli, in quota M5s. Per questo, a seguito dell’elezione di Craxi, il M5s ha convocato un consiglio nazionale straordinario, indetto da Giuseppe Conte. “Registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza da FdI a Iv”, ha detto, al termine del consiglio, il leader del Movimento. “Draghi – ha aggiunto – era stato avvertito già ieri. Spetta a lui la responsabilità tenere in piedi questa maggioranza. Oggi M5s, Pd e Leu sono stati responsabili, altri no”.
     “L’attuale maggioranza esiste solo sulla carta non nella realtà del confronto quotidiano. Registriamo come ormai sia venuto meno anche il più elementare principio di leale collaborazione. E’ quanto scritto nel comunicato del consiglio. “Nei giorni scorsi avevamo ventilato il sospetto che qualcuno ci volesse fuori dalla maggioranza. Oggi ne abbiamo la conferma. Nel Palazzo vogliono emarginare le nostre posizioni, ma non si può silenziare la voce della maggioranza degli italiani”. E’ quanto scritto nella nota diffusa dai 5 stelle dopo il Consiglio straordinario.
    Con l’elezione di Stefania Craxi alla guida della commissione Esteri del Senato, Forza Italia guadagna una presidenza di commissione. È l’unica del gruppo a Palazzo Madama in questa legislatura, che finora è stata la ‘fotografia’ degli equilibri politici emersi dalle elezioni politiche del 2018 che portarono alla nascita del primo governo Conte. A quota una presidenza, anche il gruppo Misto che guida la commissione Ambiente con Vilma Moronese. Le altre presidenze sono 4 del M5s, dopo aver perso quella degli Esteri in mano a Vito Petrocelli; 4 del Pd; 2 della Lega e altrettante di Italia viva. Craxi è stata eletta con 12 voti su 22 e con scrutinio segreto. Ex deputata e approdata al Senato nel 2018, è stata vicepresidente della commissione Esteri fino alla precedente composizione. Sotto il quarto governo Berlusconi è stata nominata sottosegretario agli Esteri, incarico che ha ricoperto dal 2008 al 2011.
    “Non ho mai fatto una questione di incarichi. Sono onorata di questa scelta della commissione Esteri”, ha detto Craxi. “La prima cosa che mi sento di dire è che la politica estera di un grande paese non deve essere un argomento che divide maggioranza e opposizione soprattutto in un momento così delicato della storia del mondo, quindi lavoreremo insieme – ha continuato la nuova presidente della commissione Esteri -. Bisogna immediatamente dare dei segnali chiari: c’è una guerra in corso, bisogna usare la durezza necessaria per condurre a un dialogo, la commissione darà segnali in questo senso”.
    “La politica estera di un grande Paese come l’Italia, per ragioni valoriali e culturali, ancor prima che storiche e geopolitiche – ha proseguito -, non può non avere chiari connotati atlantici, un atlantismo della ragione che non ammette deroghe ma non accetta subalternità. È in questo contesto che dobbiamo avere l’ambizione di essere protagonisti di pace, ricoprendo un ruolo guida sul fronte Sud e nelle acque inquiete del Mediterraneo allargato. La politica estera di un grande Paese non può poi conoscere divisioni e, soprattutto, non dovrebbe essere mai oggetto di scontro. Per questo, pur ringraziando tutti i senatori che hanno espresso fiducia nella mia persona, anche oltre i confini del centrodestra tradizionale, posso assicurare che lo spirito di unità e condivisione caratterizzerà la guida della Commissione esteri”. “Infine – conclude -, voglio rivolgere un ringraziamento particolare al mio Presidente, Anna Maria Berini, a cui ascrivo il merito di questa mia elezione, a Forza Italia, da sempre baluardo dei valori atlantici, nelle persone di Antonio Tajani e di Silvio Berlusconi ed a tutte le forze di centrodestra che ancora una volta dimostrano che sulle grandi questioni di fondo trovano sempre le ragioni della loro unità”.

    Congratulazioni a @stefaniacraxi eletta Presidente della Commissione Affari esteri del Senato. Un ruolo molto importante e delicato, soprattutto in questa fase storica. Persona autorevole e competente saprà svolgere al meglio il suo lavoro. Auguri!
    — Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 18, 2022

    Subito sono arrivati i complimenti dell’ex presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che su Twitter ha specificato che si tratta di “un ruolo molto importante e delicato, soprattutto in questa fase storica”, ma anche che Craxi è “persona autorevole e competente saprà svolgere al meglio il suo lavoro”. Da Forza Italia, ha fatto eco a Tajani il senatore Renato Schifani, già presidente del Senato: “Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Stefania Craxi, che saprà guidare la Commissione esteri del Senato con la competenza e l’autorevolezza necessarie ad affrontare la complessità del momento internazionale che stiamo vivendo”. “Complimenti a Stefania Craxi” arrivano anche dalla vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli: “Un incarico prestigioso e, al contempo, molto delicato, tanto più in questo periodo in cui venti di guerra soffiano sulla pace in Europa”. 
    Dalla coalizione di centrodestra, sempre su Twitter arrivano anche gli auguri del leader della Lega Matteo Salvini, eletta “nel nome dell’equilibrio, del buonsenso e della Pace”.

    Buon lavoro Stefania Craxi: felice che sia tu a guidare la Commissione Esteri nel nome dell’equilibrio, del buonsenso e della Pace.
    — Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 18, 2022

    Lapidario, invece, il commento di Pier Ferdinando Casini su Twitter: “La sintesi della riunione della Commissione Esteri di questa mattina è: Stefania Craxi promossa a pieni voti, maggioranza bocciata a pieni voti. Come volevasi dimostrare”. Dello stesso avviso, per il centrosinistra, il senatore del Pd Andrea Marcucci, perché “la sua elezione rimette la commissione Esteri nelle condizioni di tornare a lavorare” anche se “dispiace, come dice il senatore Casini, che la maggioranza non sia stata in grado di trovare un candidato unitario”. 
    Da Italia Viva, il presidente dei senatori Davide Faraone è più critico: “La maggioranza avrebbe dovuto convergere su un nome condiviso, si trattava di un passaggio fondamentale per la compattezza delle forze politiche in una situazione internazionale delicatissima e dopo la vicenda Petrocelli. Si è voluto invece procedere alla conta in modo del tutto irresponsabile, come avevamo paventato nei giorni scorsi. Facciamo gli auguri a Stefania Craxi, figura autorevole, confidando nelle sue prime dichiarazioni riguardo alla ricerca di una maggiore unità in commissione e sul profilo del nostro Paese in politica estera”.

    La sintesi della riunione della Commissione Esteri di questa mattina è: Stefania Craxi promossa a pieni voti, maggioranza bocciata a pieni voti. Come volevasi dimostrare.
    — PierferdinandoCasini (@Pierferdinando) May 18, 2022

    Commenti alla nomina di Craxi arrivano anche dall’opposizione. Secondo il presidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, “l’elezione della senatrice Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Esteri è l’ennesima conferma dell’implosione di questa maggioranza di governo, rafforzando così le ragioni che oltre un anno fa ci avevano convinto a rimanere all’opposizione. Una maggioranza sempre più dilaniata che va avanti soltanto per la paura del voto e per garantirsi posizioni di potere. Fratelli d’Italia –  ha continuato Ciriani -, fedele alla linea politica che dall’inizio di questa Legislatura ha indicato Giorgia Meloni, ha votato da opposizione responsabile la senatrice Stefania Craxi considerata l’unica, alla luce delle altre candidature in campo, capace di guidare con competenza, terzietà e senza imbarazzi la Commissione Esteri. Questa elezione, peraltro, conferma che quando il centrodestra è unito è vincente. Obiettivo che per FdI rimane prioritario, come dimostra la scelta fatta oggi nella votazione della Commissione Esteri”. 
    Sempre dall’opposizione, il presidente del gruppo Cal-Alt-Pc-IdV, il senatore Mattia Crucioli ha dichiarato: “Dopo aver tolto la presidenza della commissione esteri a Petrocelli con un pericoloso strappo istituzionale, oggi la maggioranza di governo mette a nudo di essere tenuta insieme solo dalla brama di poltrone. Forza Italia e M5S, dopo aver insieme obbedito agli ordini del Governo di far fuori Petrocelli perché “dissidente”, hanno litigato fino all’ultimo per chi dovesse ottenere il premio del tradimento all’autonomia del Parlamento e ricoprire la presidenza che avevano decapitato e che ora è ulteriormente delegittimata”. 
    “E’ accaduta una cosa scontata, che nulla ha a che fare con una nuova maggioranza. Conte giudica gli altri con il metodo di chi pensa che gli altri abbiano il proprio, ma non c’è una nuova maggioranza”. Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni alla presentazione del libro di Giovanni Orsina “Una democrazia eccentrica”.
    “Noi leali, è evidente che c’è stata una forzatura della destra interna alla maggioranza”. E’ quanto rispondono dal Nazareno a commento di quanto avvenuto in Senato riguardo l’elezione del nuovo presidente della commissione Esteri.

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    Ue, price cap da solo non serve,stock comuni per calo prezzi

    (ANSA) – BRUXELLES, 18 MAG – “Il modo migliore per ridurre i
    prezzi dell’energia è acquistare collettivamente da fonti
    alternative. Il price cap è una misura di emergenza ma non è che
    una misura sola basta a far decrescere i prezzi, bisogna trovare
    le alternative” Lo ha detto il vice presidente della Commissione
    Ue Frans Timmermans presentando il RePowerEu.   
    “Se abbiamo un grosso intralcio nelle forniture riusciremo
    ad intervenire. Non avremo nessuno al freddo in Europa ma ciò
    richiede adattabilità e solidarietà. Talvolta servirà portare il
    gas ad altri Paesi membri se necessario”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Il Premio Ischia a Lucio Caracciolo e alla carriera a Cremonesi

    (ANSA) – ROMA, 18 MAG – Lucio Caracciolo, fondatore e
    direttore della rivista Limes, è il vincitore del Premio Ischia
    Internazionale di giornalismo. Ad Anna Zafesova, giornalista de
    La Stampa, va il riconoscimento per la carta stampata, a Elena
    Testi, giornalista de La 7, per il giornalismo televisivo, a
    Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera il Premio alla
    carriera, mentre la direttrice di Rai Sport, Alessandra De
    Stefano, vince il premio per il giornalismo sportivo.   
    Lo ha deciso la giuria presieduta da Giulio Anselmi e
    composta da Andrea Abodi, Lucia Annunziata , Luigi Contu,
    Alessandro Barbano, Enzo D’Errico, Giuseppe De Bellis, Giovanni
    Grasso, Lucio Fontana, Carlo Gambalonga, Federico Monga, Mario
    Orfeo, Agnese Pini, Fabio Tamburini e Alessandra Galloni. La
    cerimonia si terrà il 1 e 2 luglio a Casamicciola.   
    Lucio Caracciolo è stato premiato per essersi distinto per
    l’equilibrio dimostrato nel dibattito politico, spesso
    polarizzato, che da due mesi accompagna le varie fasi del
    conflitto in Ucraina. Anna Zafesova ha seguito la vicenda
    ucraina con numerosi articoli, svolgendo un prezioso ruolo di
    coordinamento per il quotidiano torinese con le fonti a Mosca,
    Kiev ed in Italia. Elena Testi si è distinta come esempio della
    intera schiera di free lance che hanno vissuto in prima persona,
    con coraggio e trasparenza, le varie storie della complicata
    fase bellica. Alessandra De Stefano, prima donna alla direzione
    della testata giornalistica Rai Sport, è stata premiata per il
    suo lavoro di inviata al seguito del ciclismo nazionale ed
    internazionale e per la conduzione della fortunata trasmissione
    Il circolo degli anelli durante le Olimpiadi.   
    Il premio alla carriera è stato assegnato a Lorenzo
    Cremonesi, che come inviato di guerra per il Corriere della Sera
    dalla fine degli anni Ottanta ha raccontato in prima persona,
    con coraggio e professionalità, i momenti più delicati in molti
    punti caldi del mondo, Iraq e Afghanistan, Libano e Pakistan, ed
    in queste settimane in Ucraina.   
    Un riconoscimento, infine, verrà dato dalla Fondazione
    Premio Ischia per i 30 anni del Tg5, per il mensile di cinema
    Ciak e per il 130/o anniversario de Il Mattino. (ANSA).   

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    Ruby ter, pm: “Se la sentenza arriva dopo 8 anni, il sistema ha fallito”

    “Se un processo può arrivare ad una pronuncia di primo grado dopo 8 anni vuol dire che il sistema ha fallito”. Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano nella parte iniziale della requisitoria nel processo sul caso Ruby ter a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui una ventina di ex ospiti delle serate di Arcore e la stessa Karima El Mahroug che sarebbero state ‘stipendiate’ con versamenti e regalie per portare nei processi sul caso Ruby la versione delle “cene eleganti”. Le indagini si chiusero nel 2015. “I fatti sono stati già consegnati alla Storia, indipendentemente dalle nostre valutazioni e da quella delle difese, questo fatto non è già più nostro ma consegnato alla Storia: il presidente del Consiglio in carica usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento”.    Lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nella requisitoria del processo milanese sul caso Ruby ter iniziando anche a parlare del “pagamento delle testimoni”, ossia delle cosiddette ‘olgettine’, al centro dell’accusa di corruzione in atti giudiziari.    
    Imane Fadil, una delle testimoni chiave dell’accusa nei processi sul caso Ruby morta nel 2019 per una rara malattia, “aveva paura, una paura che l’ha accompagnata fino alla morte, un timore che il giro che l’ha accompagnata fino alla morte fosse davvero pericoloso e potente”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Milano Tiziano Siciliano nella requisitoria del processo Ruby ter. Sulla morte di Fadil all’inizio si indagò anche per omicidio. Fadil ha “alimentato in noi un profondo desiderio di giustizia”, perché questi “reati di gravità straordinaria feriscono” non solo l’amministrazione della giustizia ma anche “le persone”.

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    Dl riaperture: Senato conferma fiducia con 201 sì e 38 no

     Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e nessun astenuto l’aula del Senato ha confermato la fiducia posta sul decreto Riaperture, nel testo approvato dalla Camera il 5 maggio scorso. Dunque via libera definitivo alla conversione in legge, in scadenza il 23 maggio. Presenti in aula 240 senatori, 239 i votanti.    Sono 16 i senatori del M5s risultati assenti al voto di fiducia posto dal governo sul decreto Riaperture, appena approvato in via definitiva dal Senato. E’ quanto emerso dai primi calcoli dalle due ‘chiame’ dei senatori. Tra gli assenti ci sono la capogruppo Mariolina Castellone, la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, e l’ex presidente della commissione Esteri, Vito Petrocelli. Assenze dovute probabilmente al fatto che molti stanno partecipando al consiglio nazionale straordinario, voluto dal presidente Giuseppe Conte dopo la ‘perdita’ della presidenza della commissione Esteri, passata da Vito Petrocelli dei 5S a Stefania Craxi di Forza Italia, eletta oggi con 12 voti a favore.
    Dl Ucraina bis – La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Ucraina bis con 391 voti a favore, 45 contrari e due astenuti. L’Assemblea ora passa all’esame dei circa 90 ordini del giorno al testo.

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    In Spagna individuati 8 possibili casi di vaiolo delle scimmie

    Le autorità sanitarie spagnole hanno attivato un’allerta relativa al vaiolo delle scimmie (monkeypox) dopo che sono stati individuati otto casi sospetti a Madrid, attualmente in fase di analisi. Lo riportano i principali media iberici.    Secondo quanto precisa El País, le autorità spagnole hanno attivato la fase di allerta dopo che sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo e in Regno Unito. Tutti i casi sinora diagnosticati o sospetti, aggiunge il quotidiano, sarebbero stati riscontrati tra uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini.    Simile alla malattia che colpisce gli esseri umani, il vaiolo delle scimmie non è grave e viene generalmente curato entro poche settimane. I sintomi con cui si manifesta sono soprattutto febbre, mal di testa e dolori muscolari e alla schiena. È possibile che in alcuni casi si presenti anche un’eruzione cutanea.    Le autorità sanitarie spagnole stanno analizzando i casi sospetti per confermarli o scartarli e individuare le possibili catene di trasmissione. (ANSA).