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    Berlusconi: A.Fontana, pensiamo a un omaggio indelebile

    (ANSA) – MILANO, 12 GIU – Regione Lombardia sta studiando un
    modo “indelebile” per ricordare Silvio Berlusconi, deceduto oggi
    a Milano.   
    Il Cavaliere “ha sicuramente segnato in modo positivo gli
    ultimi trent’anni della vita di questo Paese – ha spiegato il
    presidente della Regione Attilio Fontana -. Ha sicuramente
    lasciato qualcosa di indelebile nella storia d’Italia e penso
    che tutti dobbiamo ricordarlo con grande affetto e vicinanza
    alla famiglia, a Forza Italia e a tutti coloro che hanno saputo
    apprezzare le grandi doti di una persona unica”.   
    Nell’immediato sarà rispettato un minuto di silenzio nella
    riunione di giunta di oggi e in apertura della seduta del
    Consiglio regionale domani mattina. E “stiamo pensando – ha
    aggiunto – a qualcosa che possa essere un segno, un ricordo
    indelebile della sua persona e della sua figura”.   
    Fontana ha ricordato i loro incontri e l’ultima telefonata
    dopo la vittoria alle elezioni. Un sorriso quando gli è stato
    ricordato che Berlusconi l’aveva invitato a tagliarsi la barba.   
    “Poi si era convinto” ha detto ricordando le sue qualità di
    imprenditore, politico, uomo e anche sportivo. “E’ stato un
    grande presidente del Milan. Ovunque ha messo mano ha riscosso
    dei successi incredibili e sicuramente per il Milan sono stati
    momenti in cui ha riscosso dei successi che saranno difficili da
    ripetere” ha concluso. (ANSA).   

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    Per Berlusconi funerali di Stato mercoledì in Duomo a Milano

    (ANSA) – MILANO, 12 GIU – Si svolgeranno nel Duomo di Milano
    mercoledì i funerali di Stato dell’ex presidente del Consiglio
    Silvio Berlusconi. Lo confermano dalla Curia di Milano. Il
    presidente del Repubblica Sergio Mattarella – secondo quanto si
    apprende – parteciperà ai funerali di Stato del presidente
    Silvio Berlusconi a Milano.   
    Il feretro di Silvio Berlusconi sarà trasportato a Villa San
    Martino, ad Arcore. La camera ardente sarà invece allestita allo
    studio 20 di Mediaset a Cologno Monzese a partire da domani.   
    (ANSA).   

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    Verso i funerali di Berlusconi nel Duomo di Milano

    (ANSA) – ROMA, 12 GIU – Si va verso funerali di Stato nel
    Duomo di Milano per Silvio Berlusconi, l’ex presidente del
    Consiglio deceduto oggi all’ospedale San Raffaele. La certezza
    della cerimonia nella cattedrale si avrà nel momento in cui
    saranno proclamati i funerali di Stato, che paiono scontati. La
    salma dell’ex premier verrà oggi spostata nella sua casa, a
    Villa San Martino ad Arcore. Le operazioni per il trasporto
    della salma sarebbero già in corso. (ANSA).   

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    Acquaroli, ‘Berlusconi uomo illuminato che mancherà all’Italia’

    (ANSA) – ANCONA, 12 GIU – “Con profonda commozione voglio
    esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia di Silvio
    Berlusconi e a tutta la comunità politica di Forza Italia”. Lo
    scrive in un post sul proprio profilo Facebook il presidente
    della Regione Marche Francesco Acquaroli. “Il Presidente
    Berlusconi – aggiunge – ha lasciato un segno profondo nella
    storia del nostro Paese e lo ha fatto nelle istituzioni e nella
    politica, ma anche nell’impresa, nella comunicazione e nello
    sport. Un uomo illuminato che non mancherà solo al centrodestra
    ma a tutta l’Italia”. (ANSA).   

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    Il cordoglio della politica per la morte di Berlusconi

    (ANSA) – ROMA, 12 GIU – Cordoglio del mondo della politica
    per la morte di Silvio Berlusconi. “Io sono stato un amico
    personale e per me è stato una sorta di fratello maggiore”,
    commenta del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Ed è
    “profondo dolore” quello che esprime anche il presidente della
    Camera Lorenzo Fontana.   
    In viaggio negli Usa per incontri istituzionali, il
    vicepresidente del Consiglio e
    ministro degli Esteri Antonio Tajani sta rivedendo i tempi del
    viaggio
    per anticipare il rientro in Italia dopo essere stato raggiunto
    dalla notizia del decesso di Berlusconi: “E’ un dolore immenso –
    scrive su Twitter Tajani – semplicemente grazie”. E’ stato “un
    fratello”, commenta anche Umberto Bossi che ammette di “essere
    commosso”; “un grande uomo e un grande italiano”, è il
    riconoscimento che arriva da Matteo Salvini. Il leader della
    Lega ha annullato tutti gli impegni così come è saltata la
    riunione sulle riforme in agenda tra il ministro Maria
    Elisabetta Casellati e il mondo delle imprese e delle
    associazioni.   
    Berlusconi “ha incarnato l’esempio della
    laboriosità italiana e del coraggio della migliore imprenditoria
    nazionale”, sostiene il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso
    Foti.   
    Rinviata anche la direzione del Pd che avrebbe dovuto tenersi
    oggi: “Si chiude un’epoca – dice la segretaria Dem Elly Schlein
    -. Tutto ci ha divisi e ci divide dalla sua visione politica,
    resta però il rispetto che umanamente si deve a quello che è
    stato un protagonista della storia del nostro Paese”. Lo ricorda
    poi l’ex premier e avversario Romano Prodi: “E’ stato un leader
    politico che ha esercitato una grande influenza nella vita del
    nostro paese, incidendo non solo sulle Istituzioni, ma anche
    nella vita di tutti i cittadini. Nel nostro lungo confronto
    politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma
    la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di
    inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un
    ambito di reciproco rispetto”.   
    “Silvio Berlusconi ha fatto la storia
    in questo Paese”, commenta Matteo Renzi mentre Carlo Calenda gli
    riconosce di aver “lottato fino alla fine contro la malattia con
    un coraggio incredibile”, (ANSA).   

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    >ANSA-FOCUS/Il patriarca Berlusconi,le donne,i figli, 16 nipoti

    (Di Bianca Maria Manfredi)
    (ANSA) – MILANO, 12 GIU – “Mi sento un patriarca”: Silvio
    Berlusconi l’aveva confessato ad Alfonso Signorini in una
    intervista pubblicata su Chi per i suoi ottant’anni. All’epoca
    aveva cinque figli avuti da due mogli e dieci nipoti che adesso
    sono diventati sedici, numeri che chiariscono due aspetti del
    suo carattere, l’amore per le donne e quello per la famiglia,
    che ha imparato da mamma Rosa.   
    E’ lei che sta sempre al suo fianco, che lo consiglia e che
    lui ascolta. Quando si ammala, fino alla sua morte nel 2008,
    Berlusconi va a trovarla nell’appartamento che le ha regalato a
    Milano in viale San Gimignano, dandosi il cambio con i fratelli
    Paolo e Maria Antonietta per non lasciarla mai sola.   
    Via San Gimignano è un posto importante nella vita dell’ex
    premier. Nel 1964 è nella chiesa a pochi passi da lì che sposa
    Carla Dall’Oglio, una ragazza di Moglia, nel Mantovano, di
    quattro anni più giovane di lui. Già allora fra gli invitati c’è
    l’amico di sempre Fedele Confalonieri. Nascono i primi due
    figli: nel 1966 Marina (all’anagrafe Maria Elvira), oggi
    presidente di Mondadori e di Fininvest, sempre pronta a
    difendere il padre con polso ferreo, tanto che a più riprese si
    è parlato di un suo ingresso in politica, sempre smentito e nel
    1969 Piersilvio, diventato amministratore delegato e
    vicepresidente di Mediaset.   
    Undici anni dopo, nel 1980, l’incontro al teatro Manzoni di
    sua proprietà con l’attrice Veronica Lario, un amore a prima
    vista. Subito la fa trasferire nella villa di via Rovani, allora
    sede operativa di Fininvest. Nel 1984 nasce Barbara e, pochi
    mesi dopo, l’ex premier divorzia dalla prima moglie, senza
    clamore. Nel 1986 arriva Eleonora (unica a non sedere nel cda di
    Fininvest) e due anni dopo Luigi, laureato alla Bocconi ed ora
    amministratore Unico della società B Cinque S.r.l. e presidente
    del Cda di Holding Italiana Quattordicesima S.p.A.   
    Ed è del 1990 il matrimonio con rito civile con la Lario,
    testimoni Bettino Craxi e la moglie, ancora Fedele Confalonieri
    e Gianni Letta. Nello stesso anno Pier Silvio diventa papà di
    Lucrezia Vittoria, che nel 2021 rende lui nonno e l’ex premier
    bisnonno. Sono gli anni della discesa in campo, della nascita di
    Forza Italia., dell’arrivo a Palazzo Chigi. Intanto i figli più
    grandi iniziano il percorso nelle aziende di famiglia fino ad
    arrivarne alla guida. Marina, diventata mamma di Gabriele e
    Silvio, nel dicembre 2008 ad Arcore si sposa con il compagno
    Maurizio Vanadia, ex ballerino e attualmente vicedirettore
    della scuola di ballo dell’Accademia della Scala. E’ questa la
    prima occasione in cui Carla e Veronica si incontrano. Solo
    pochi mesi dopo Veronica Lario si scaglia contro il marito e il
    “ciarpame senza pudore” delle veline candidate in Forza Italia
    alle europee. E’ l’ufficializzazione della crisi che dà il via a
    un lungo iter in tribunale, che prosegue mentre scoppia il caso
    Ruby, per il divorzio, con iniziale assegno mensile alla Lario
    di tre milioni, poi ridotto a 1,4 milioni, che ulteriori
    sentenze ribaltano con tanto di richiesta di restituzione di
    circa 43 milioni oltre alle spese legali. La vicenda si chiude
    con un accordo extragiudiziale: lui non versa più soldi, lei non
    restituisce nulla. Sullo sfondo anche la divisione fra i figli
    nel patrimonio cercando di mantenere sempre unita la famiglia.   
    Berlusconi dopo la separazione non resta solo a lungo. Nel
    Natale 2011 ufficializza la sua relazione con l’allora 26enne
    Francesca Pascale, nel curriculum la fondazione del club ‘Silvio
    ci manchi’, regalandole un anello di diamanti. Nel 2020, dopo
    voci insistenti, è un comunicato di Forza Italia a confermare
    che non sono più una coppia. Lei esce di scena e nel 2022 si
    unisce civilmente a Paola Turci. Al fianco del presidente arriva
    un’altra bionda, Marta Fascina, classe 1990, deputata dal 2018
    che si unisce alla famiglia ormai allargata di Berlusconi. Dopo
    Lucrezia Vittoria, avuta poco più che ventenne, infatti,
    Piersilvio con la conduttrice Silvia Toffanin è papà di Lorenzo
    Mattia e Sofia Valentina. Barbara ha cinque figli (Alessandro ed
    Edoardo avuti da Giorgio Valaguzza; Leone, Francesco Amos ed
    Ettore Quinto con Lorenzo Guerrieri, conosciuto dopo la
    relazione con il calciatore Alexandre Pato). Eleonora tre
    (Riccardo, Flora e Artemisia), Luigi due, Emanuele Silvio e
    Tommaso Fabio nato lo scorso anno. Suo è l’ultimo nato, ma non
    l’ultimo matrimonio celebrato che è quello (senza valore legale)
    di papà Silvio che in una cerimonia privata il 19 marzo 2022,
    per la festa del papà, scambia le promesse con Fascina. (ANSA).   

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    Berlusconi, l’outsider che sdoganò la destra

    E’ stato per quasi trent’anni il leader indiscusso dei moderati, degli italiani ai quali proponeva ipnoticamente più benessere e meno tasse, il fondatore della politica dell’immagine, il leader di uno schieramento, quello di centrodestra, che prima di lui non c’era. Ma anche dominatore nel mondo del calcio con le coppe vinte dal suo Milan. Per tutti questi motivi Silvio Berlusconi è stato anche il demone della sinistra, il totem negativo di chi inorridiva per la commistione tra politica e aziende e non gli perdonava di governare controllando un impero mediatico che ha avuto un grande peso nella sua velocissima ascesa al governo.
    Ma prima della “discesa in campo”, Berlusconi è un imprenditore di successo che, partito come giovane di belle speranze e, occasionalmente cantante sulle navi da crociera, aveva costruito quartieri residenziali a Milano, lanciato le tv private che hanno rotto il monopolio della Rai, comprato una squadra di calcio. Fino ad allora l’interesse per la politica era limitato alle ricadute che le decisioni prese in Parlamento potevano avere sulle sue aziende: l’amicizia con Bettino Craxi gli garantiva un occhio di riguardo nel Palazzo e tutto sembrava filare liscio. Fu dopo il crollo della prima Repubblica che Berlusconi si convinse che solo lui poteva essere in grado di fermare l’avanzata dei post-comunisti di Achille Occhetto che sembravano destinati alla vittoria. Per riuscire nell’impresa salpò con il piglio di un pirata archiviando in un batter di ciglio la felpata ortodossia democristiana e sradicò dalla notte alla mattina i paletti che bloccavano la crescita di un’area di centrodestra: sdoganò infatti i post-missini di Fini e i leghisti di Bossi, quando i primi erano visti ancora come impresentabili neofascisti e i secondi come rozzi valligiani che agitavano il cappio in aula contro i politici corrotti.
    La campagna elettorale del ’94 vide il trionfo di un Berlusconi dominatore del mezzo televisivo (fece epoca la calza messa davanti alla telecamera per dare più sostanza all’immagine del viso e i rialzi nelle scarpe). La prima volta di Berlusconi al governo segnò l’apertura di una nuova epoca politica, in cui i rituali della prima Repubblica furono messi in soffitta. La legislatura partì all’insegna dell’arroganza dei vittoriosi (quella che fa dire a Cesare Previti “non faremo prigionieri”) ma si chiuse due anni dopo con un duplice schiaffo: l’arrivo di un avviso di garanzia durante il G7 di Napoli e il ribaltone nel quale era coinvolto anche l’alleato Umberto Bossi. Costretto all’opposizione, nella legislatura seguente cercò di uscire dall’angolo dicendo sì all’offerta dalemiana della bicamerale e al “patto della crostata” a casa Letta. Fu in questi anni che Berlusconi affinò le sue doti di politico arrivando a monopolizzare e influenzare la politica italiana sia quando era al governo sia negli anni dell’opposizione.
    Dopo i cinque anni del centrosinistra a Palazzo Chigi ecco il quinquennio berlusconiano (2001-2006), che si apre sulla spinta del “contratto con gli italiani” siglato a Porta a Porta. Mossa irrisa dagli avversari ma che probabilmente gli procurò i voti necessari per vincere: fu un lungo periodo (record di durata nella storia della Repubblica) in cui il Cavaliere dedicò gran parte delle energie a difendersi dalle accuse che gli arrivarono dalle procure, compresa quella di essere iscritto alla Loggia P2. Sono di quegli anni le leggi ad personam che vennero approvate dalla maggioranza per risolvere i crescenti guai giudiziari del Cavaliere: legge Cirami, legge Pecorella, legge Cirielli, lodo Schifani, lodo Alfano. Ed è in quel periodo che nasce il feroce soprannome del “Caimano” (titolo di un film di Nanni Moretti restato appiccicato a Berlusconi per molti anni). Berlusconi non fu capace di sfuggire alla radicalizzazione dello scontro e pagò nel 2006 con la perdita di una fetta del suo elettorato.
    Quell’anno le urne premiarono (ma solo di strettissima misura) il centrosinistra di Prodi. Ma Berlusconi non si dette per vinto: il Cavaliere non era tipo da aspettare pazientemente il suo turno quando i numeri della maggioranza si dimostravano esigui. Tra pressing politico e manovre di Palazzo, la regia di Berlusconi portò alla fine anticipata del governo. Ma nulla poté nel 2011 quando la crisi del debito italiano portò a un nuovo addio anticipato da Palazzo Chigi: dopo i sorrisini ironici della Merkel e di Sarkozy l’arrivo di Monti con la regia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fu una sconfitta cocente per colui che si vantava di avere ottimi rapporti con tutte le cancellerie. Per gli effetti della legge Severino l’ex premier decadDe dalla carica di senatore nel 2013 per farvi ritorno 9 anni dopo. In tutti gli anni passati a guidare Forza Italia e il centrodestra Berlusconi è stato imputato in una sfilza di processi. Le condanne ci sono state, l’ultima, la più grave, per frode fiscale. In un periodo in cui era già indebolito dalle polemiche e dalle inchieste sul caso Ruby e sulle cene di Arcore con le “olgettine” che avevano provocato la rottura con la moglie Veronica: i “vizi privati” del Cavaliere e il suo fiuto politico hanno accompagnato l’ultimo tratto della sua parabola, con una graduale perdita di leadership politica sempre più evidente nel periodo in cui, sul versante privato, è stato legato prima a Francesca Pascale ed ora alla deputata azzurra Marta Fascina. Con l’avvento di una destra più sovranista Forza Italia ha iniziato a perdere pezzi e consenso politico. Il partito è ormai sotto le due cifre tenuto in piedi solo grazie alla leadership del suo fondatore. Il partito di Berlusconi ha viaggiato nel tempo con lo stesso intoccabile timoniere accompagnato da delfini mai divenuti adulti. Viaggiato negli anni, tanti, e nello spazio politico senza mai abiurare la sua collocazione europeista. Il Cavaliere non ha mollato mai fino alla fine, ha sconfitto malattie, superato operazioni al cuore e anche delusioni politiche. E c’era ancora lui a guidare la delegazione di Forza Italia al Quirinale dopo la vittoria del centrodestra che ha portato Giorgia Meloni a palazzo Chigi.

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    E’ morto Silvio Berlusconi, in ospedale la famiglia

    (ANSA) – MILANO, 12 GIU – E’ morto all’ospedale San Raffaele
    di Milano l’ex premier Silvio Berlusconi. Il presidente di Forza
    Italia aveva 86 anni ed era rientrato lo scorso nove giugno
    nell’ospedale dove aveva trascorso fra aprile e maggio 45 giorni
    di ricovero per curare una polmonite, complicanza di una
    leucemia mielomonocitica cronica
    Questa mattina sono arrivati in ospedale tutti i quattro
    figli di Berlusconi e il fratello Paolo. (ANSA).