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    Sullo Ius scholae il muro della Lega, è scontro Letta-Salvini

    La “tenaglia” di Lega ed M5s si fa sentire in Parlamento dove alcune leggi, dalla legalizzazione della cannabis allo ius scholae, passando per l’eutanasia ed il ddl Zan, rischiano di finire “imballate”.    Ma è sulla legge sulla cittadinanza che si consuma uno scontro durissimo tra la Lega e Enrico Letta. Il partito di Matteo Salvini ha presentato 1500 emendamenti, pur di bloccare il provvedimento. Ma il Nazareno non ci sta: Enrico Letta, parlando alla Direzione, dichiara che il Pd “non arretra di un millimetro” su un testo che, sottolinea, non assicura solo “diritti”, ma corrisponde a un “interesse nazionale”, per un Paese che vive una crisi demografica drammatica. “Siamo noi i veri patrioti, non Meloni e Salvini”, aggiunge. Quindi attacca la Lega, dicendo che sarebbe “inaccettabile”, far cadere il governo su un testo che non fa parte del programma di governo.    La replica di Via Bellerio è per le rime: “Spiace che il PD, che una volta rappresentava i lavoratori adesso abbia come priorità droga e immigrati. Le minacce di Letta? Non spaventano nessuno, Enrico stia sereno”. Infine i due capigruppo Romeo e Molinari che provocatoriamente chiedono a Pd e M5s se “vogliono lavorare per il Paese insieme alla Lega o se preferiscono una crisi di governo”.    Mario Draghi si chiama fuori: “sono proposte di iniziativa parlamentare e quindi il governo non prende posizione né io le commento”, dice in conferenza stampa. 

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    Draghi, foto al Prado? Ero un po' stanco e ho fatto telefonate

    “Io fin dall’inizio di questo viaggio ho detto ai miei collaboratori che non sarei potuto rimanere fuori con tutte le cose che avevamo da fare. La serata era una cena conclusiva, si parlava di quadri, insomma c’era un’attività sociale e in quel momento io mi sono seduto ed ero in po’ stanco, ho fatto delle telefonate purtroppo sono stato sorpreso. D’altronde mi sarebbe stato impossibile telefonare con tutti davanti” Lo afferma il premier Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa. spiegando il senso della foto che ha fatto il giro del web che lo ritrae al telefono seduto su una panchina dentro il museo Prado di Madrid.

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    Governo: conferenza stampa di Draghi dopo il Cdm

    (ANSA) – ROMA, 30 GIU – Il Presidente del Consiglio, Mario
    Draghi, al termine del Cdm previsto oggi pomeriggio (di cui
    seguirà la convocazione) terrà una conferenza stampa. L’incontro
    avrà luogo presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del
    Consiglio.   
    Sarà possibile procedere con gli accrediti stampa collegandosi
    al portale AMEI (Accreditamento Media Eventi Istituzionali)
    tramite l’indirizzo https://amei.palazzochigi.it, entro le ore
    14.00.   
    Le immagini saranno messe a disposizione sui canali della
    Presidenza del Consiglio.   
    L’accesso sarà consentito mediante l’ingresso da via Santa
    Maria in Via 37b.   
    Si raccomanda l’utilizzo dei dispositivi di protezione
    individuale. (ANSA).   

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    Fiorita proclamato sindaco Catanzaro, politica come servizio

    (ANSA) – CATANZARO, 30 GIU – “Credo che sia non un interesse
    ma un dovere da parte di tutti lavorare per dare le risposte
    che Catanzaro ha chiesto con grande forza con il voto al
    ballottaggio di domenica scorsa che ha portato alla mia elezione
    E’ un dovere intendere la politica come servizio verso la
    comunità e verso il bene collettivo. So che la strada non sarà
    semplice e che ci saranno ostacoli da superare. Ma so anche che
    se ci muoveremo lungo questo binario potremo fare molto per la
    nostra città, che poi è l’unica cosa che serve e che ci
    interessa”. Lo ha detto il nuovo sindaco di Catanzaro, Nicola
    Fiorita, intervenendo nel corso della cerimonia per la sua
    proclamazione, presente il primo cittadino uscente, Sergio
    Abramo, che gli ha consegnato la fascia tricolore.   
    “Oggi – ha aggiunto Fiorita – è un giorno speciale e voglio
    parlare anche di me stesso. E in questo senso voglio ricordare
    mio padre Franco, che fu anche lui sindaco. Arrivo qui
    ispirandomi ad alcuni valori come l’onestà, la lealtà, la
    correttezza che lui mi ha trasmesso ed a cui prometto di
    informare il mio mandato. Abbiamo parlato moltissimo in questi
    ultimi mesi, e cercheremo di parlare in futuro, di cambiamento,
    rinnovamento e discontinuità con le amministrazioni precedenti.   
    Questo però non significa non riconoscere al sindaco che mi ha
    preceduto, Sergio Abramo, un ruolo che nessuno avrà mai nella
    storia della nostra città. Sergio é stato sindaco per quattro
    volte ed ha segnato la vita di Catanzaro. Noi vogliamo portare
    grande rinnovamento nella gestione del Comune, con le nostre
    idee ed i nostri progetti, ma questo non significa che vogliamo
    distruggere quello è stato fatto in passato e che c’è già. Ho
    chiesto, a tale proposito, un incontro al sindaco uscente per
    avere contezza di alcune cose. Ho trovato la sua totale
    disponibilità e questo incontro lo faremo subito. Perché noi
    dobbiamo valorizzare quello che esiste, portando anche cose
    nuove, ma con spirito di collaborazione. Quello stesso spirito
    che deve riguardare tutti gli attori della scena politica
    catanzarese”. (ANSA).   

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    Gelo di Conte su Draghi, il governo nel mirino

    Alta tensione nel governo. Conte accusa il premier di aver chiesto a Grillo di rimuoverlo dal M5s (‘un’intromissione grave’), chiede un chiarimento politico e a sera sale al Colle per un colloquio di un’ora con Mattarella. Draghi smentisce le pressioni sul Movimento, ma deve lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid. Convocato un Cdm sulle misure contro il caro bollette
    FRA IL M5S E IL GOVERNO TIRA ARIA DI CRISILa tensione ha superato i livelli di guardia dopo l’intervista del sociologo Domenico De Masi, che ha riferito una confidenza ricevuta da Beppe Grillo nei suoi tre giorni a Roma: Mario Draghi avrebbe avrebbe chiesto al garante di “rimuovere Giuseppe Conte dal M5s, perché inadeguato”. Non è mai successo, è la smentita di Palazzo Chigi arrivata all’ora di cena, quando ormai il caso era deflagrato, contestualmente alla decisione di Draghi di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid per rientrare a Roma in serata e partecipare domani – è la versione ufficiale – al Consiglio dei ministri che si occuperà, tra l’altro, della questione bollette. Ma le preoccupazioni del presidente del Consiglio potrebbero riguardare proprio le tensioni con la maggioranza. E non solo quelle con i pentastellati ma anche con la Lega che si è messa di traverso sullo ius scholae e la cannabis. In questo quadro, Giuseppe Conte sale al Colle per rappresentare, a Mattarella, in un incontro durato un’ora, la “gravità” della situazione dopo il colloquio con il premier.

    Agenzia ANSA

    La giornata si è infiammata quando all’ora di pranzo l’ex premier ha accreditato le parole del prof. De Masi, che da tempo segue da vicino il percorso del Movimento ed è amico del garante. Conte si è presentato in sede, davanti alle telecamere, per assicurare che Grillo gli “aveva riferito di queste telefonate” di Draghi, chiarendo di sentirsi “sotto attacco” e denunciando “un intromissione grave”. Un aggettivo usato anche nella tesa telefonata con il premier, impegnato intanto al vertice Nato. “Abbiamo cominciato a chiarirci – ha detto Draghi -, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia”. Un appuntamento fra i due ancora non c’è, e c’è da attendersi un clima tutt’altro che disteso in Consiglio dei ministri. In teoria sembrano esserci tutti gli ingredienti per arrivare a un momento di rottura, a quell’appoggio esterno all’esecutivo chiesto da deputati e senatori grillini in pressing nella tre giorni di incontri organizzati da Grillo. Uno scenario percorribile ma solo se non saranno ascoltate le istanze del Movimento sui temi prioritari, dal superbonus al salario minimo, la predica ribadita più volte da Grillo, che in serata ha lasciato la Capitale, dopo aver cancellato l’ultima riunione con la delegazione pentastellata di governo.
    Grillo arriva al Senato: ‘Draghi vi ha chiesto di fare fuori Conte? Ricostruzioni meravigliose’

    “È stanco”, “non sta bene”, sono le voci che hanno accompagnato le ultime ore a Roma del comico genovese, che davanti alle telecamere ha seminato battute criptiche (“Ma cos’è questa cosa di Draghi e Conte”, ha detto nel pomeriggio mentre infuriava la bufera”) e lapidarie risposte, come quella sul limite dei due mandati. Per lui è “un totem”, un “tema identitario”, ha chiarito nel pomeriggio mentre sfumava l’ipotesi di una votazione online degli iscritti, e assieme a questa la deroga a Giancarlo Cancelleri che così ha deciso di tirarsi fuori dalle candidature per le primarie per le Regionali in Sicilia.

    Agenzia ANSA

    L’annuncio ai colleghi: “Una scelta per il bene del Movimento” (ANSA)

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    Salvini: “Non possiamo accettare le forzature di Pd e M5s”

     “Osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull’aumento di stipendi e di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili”. Intervistato dal Corriere della Sera, il leader della Lega, Matteo Salvini, osserva che “questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora”. E “legalizzare le droghe sarebbe una follia: non riduce la criminalità, anzi rafforza le organizzazioni criminali che potranno agire alla luce del sole, ha effetti pesanti sulla salute dei giovani favorendo l’ingresso dei ragazzi nel mondo della droga”.    Quanto allo Ius scholae riflette: “I dati Istat dimostrano una devianza molto elevata fra i giovani immigrati, notevolmente superiore rispetto ai coetanei italiani. Le percentuali di devianza e le differenze rispetto agli italiani si riducono invece notevolmente dopo i 45 anni”. Secondo Salvini, “è necessario un vero percorso di integrazione. La cittadinanza va meritata non regalata. In caso contrario si rischia di aumentare la disgregazione sociale”.    Secondo la Lega, “gli italiani vogliono risposte su lavoro, costi dell’energia, inflazione che erode pensioni e salari, abbattimento del carico fiscale, liberazione dai lacci burocratici. Bloccare il Parlamento per votare Ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese. Siamo stati fin qui molto responsabili: dalla guerra alla pandemia alla riforma fiscale, pur facendo valere le nostre posizioni. La dialettica è il sale della democrazia. Non possiamo però accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani”.

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    Tensione nel governo e caro-bollette, Draghi torna a Roma

    Alta tensione nel governo. Draghi lascia in anticipo il vertice Nato di Madrid e convoca per domani un Cdm sulle misure contro il caro bollette. La giornata è stata segnata dall’accusa di Conte al premier di aver fatto pressioni su Grillo per rimuoverlo dalla guida del M5s. ‘È grave che si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono. Sono sconcertato’, ha detto il capo dei 5S. Da Madrid, Draghi ha prima cercato di sdrammatizzare (‘Ho parlato con Conte, abbiamo cominciato a chiarirci, ci vedremo al più presto. Il governo non rischia’), poi fonti di Palazzo Chigi hanno smentito che abbia ‘mai chiesto a Grillo di rimuovere Conte dal M5s’. La Lega ha aperto un nuovo fronte: ‘Insistendo su ius scholae o cannabis la sinistra mette in difficoltà Draghi. Il governo pensi al caro gasolio o sarà difficile restare’.
    IL GELO CON CONTEFra il M5s e il governo tira aria di crisi. La tensione ha superato i livelli di guardia dopo l’intervista del sociologo Domenico De Masi, che ha riferito una confidenza ricevuta da Beppe Grillo nei suoi tre giorni a Roma: Mario Draghi avrebbe avrebbe chiesto al garante di “rimuovere Giuseppe Conte dal M5s, perché inadeguato”. Non è mai successo, è la smentita di Palazzo Chigi arrivata all’ora di cena, quando ormai il caso era deflagrato, contestualmente alla decisione di Draghi di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid per rientrare a Roma e partecipare – è la versione ufficiale – al Consiglio dei ministri che si occuperà, tra l’altro, della questione bollette. La giornata si è infiammata quando all’ora di pranzo l’ex premier ha accreditato le parole del prof. De Masi, che da tempo segue da vicino il percorso del Movimento ed è amico del garante. Conte si è presentato in sede, davanti alle telecamere, per assicurare che Grillo gli “aveva riferito di queste telefonate” di Draghi, chiarendo di sentirsi “sotto attacco” e denunciando “un intromissione grave”. Un aggettivo usato anche nella tesa telefonata con il premier, impegnato intanto al vertice Nato. “Abbiamo cominciato a chiarirci – ha detto Draghi -, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia”. Un appuntamento fra i due ancora non c’è, e c’è da attendersi un clima tutt’altro che disteso in Consiglio dei ministri. In teoria sembrano esserci tutti gli ingredienti per arrivare a un momento di rottura, a quell’appoggio esterno all’esecutivo chiesto da deputati e senatori grillini in pressing nella tre giorni di incontri organizzati da Grillo. Uno scenario percorribile ma solo se non saranno ascoltate le istanze del Movimento sui temi prioritari, dal superbonus al salario minimo, la predica ribadita più volte da Grillo, che in serata ha lasciato la Capitale, dopo aver cancellato l’ultima riunione con la delegazione pentastellata di governo. 

    Grillo arriva al Senato: ‘Draghi vi ha chiesto di fare fuori Conte? Ricostruzioni meravigliose’

    “È stanco”, “non sta bene”, sono le voci che hanno accompagnato le ultime ore a Roma del comico genovese, che davanti alle telecamere ha seminato battute criptiche (“Ma cos’è questa cosa di Draghi e Conte”, ha detto nel pomeriggio mentre infuriava la bufera”) e lapidarie risposte, come quella sul limite dei due mandati. Per lui è “un totem”, un “tema identitario”, ha chiarito nel pomeriggio mentre sfumava l’ipotesi di una votazione online degli iscritti, e assieme a questa la deroga a Giancarlo Cancelleri che così ha deciso di tirarsi fuori dalle candidature per le primarie per le Regionali in Sicilia.

    Agenzia ANSA

    L’annuncio ai colleghi: “Una scelta per il bene del Movimento” (ANSA)

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    Ius scholae, maggioranza divisa. Salvini avverte il governo

    “Incredibile, vergognoso e irrispettoso per gli italiani. In un momento di crisi drammatica come questo, la sinistra mette in difficoltà maggioranza e governo insistendo su cittadinanza agli immigrati e cannabis anziché occuparsi di lavoro, tasse e stipendi”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a proposito dell’arrivo in aula della Camera del ddl sullo ius scholae e sulla cannabis
    La Commissione Affari costituzionali della Camera ha dato il via libera alla proposta di legge sulla cittadinanza sulla base dello Ius scholae, votando il mandato al relatore a riferire in Aula. In base a quanto deciso nell’ultima capigruppo della Camera, il testo approderà nell’Assemblea di Montecitorio nel pomeriggio, con la discussione generale. La maggioranza si spacca sul voto. La Lega vota contro il testo con Fdi. Per Fi, Annagrazia Calabria ha votato contro e Renata Polverini a favore.

    Agenzia ANSA

    Pamela originaria del Camerun, è anche infermiera al Maggiore (ANSA)

    In base a quanto previsto dai Capigruppo della Camera, il 29 giugno si inizierà con la discussione generale. Il testo punta a riconoscere il ruolo della scuola consentendo a quasi un milione di under 18 (nati in Italia o arrivati entro i 12 anni) la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana dopo aver frequentato “almeno 5 anni di scuola”. Dare ai ragazzi la cittadinanza anche prima della maggiore età mette d’accordo tutto il centrosinistra (a favore sono M5S e Pd, Leu e Italia Viva) ma potrebbe spaccare il centrodestra.
    Se Forza Italia, che ha votato in commissione l’adozione di un testo base, ha una posizione più “dialogante” Lega e Fratelli d’Italia fanno muro: la cittadinanza “non è un biglietto a premi” e “si decide a 18 anni”, ha detto Matteo Salvini mentre per Fdi si tratta di “uno ius soli mascherato”. “Nel testo unico Pd-M5S la manifestazione di volontà è dei genitori stranieri e non dei ragazzi, il minore non è neppure ascoltato o considerato ma diventa uno strumento per un lasciapassare alla cittadinanza facile. E’ uno Ius soli neanche troppo mascherato e l’iniziativa ideologica sullo statuto del comune di Bologna ne è la conferma”, dicono i deputati di Fdi, Emanuele Prisco e Augusta Montaruli. Il riferimento è al consiglio comunale di Bologna che ha modificato il suo Statuto introducendo, appunto, il riconoscimento della cittadinanza onoraria per i minori stranieri.

    Ius scholae, a Roma flash mob: ‘Oltre un milione lo attendono’

    Proprio alla vigilia del voto si è svolto in piazza Capranica, a pochi passi da Montecitorio, un flash mob organizzato dalla Rete per la riforma della cittadinanza: in piazza è stato celebrato un matrimonio tra l’Italia e oltre un milione di giovani ancora senza cittadinanza. Sotto un arco floreale attivisti e attiviste hanno condiviso le promesse nuziali, simbolo delle aspettative di cambiamento in caso di approvazione della Riforma, alla presenza di testimoni come la modella e attivista Bianca Balti, la designer Stella Jean e Alberto Guidetti (Bebo) de lo Stato Sociale. “Italia, promettimi che 877 mila studenti riceveranno la cittadinanza, che mi considererai uguale ai miei compagni, che potrò andare a votare per la prima volta, che potrò indossare la maglia degli azzurri e non dovrò più stare in panchina”, sono alcune tra le promesse espresse dagli attivisti arrivati da tutta l’Italia. Dal canto suo l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma, Barbara Funari, intervenendo alla manifestazione ha affermato che la Capitale “è pronta a dire sì e a stare dalla parte giusta della storia. Abbiamo tanti bambini e cittadini che sono già romani e aspettano solo il riconoscimento legislativo. Nella Capitale sono più del 13% i minori residenti in attesa della cittadinanza. La norma deve essere approvata al più presto e come Comune ci impegniamo ad applicarla nel modo migliore possibile”.