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    Leodori nuovo segretario del Pd Lazio

    (ANSA) – ROMA, 18 GIU – Vittoria schiacciante per Daniele
    Leodori alle primarie del Pd del Lazio: anche se non ancora
    ufficiale, secondo i dati che starebbero arrivando al partito,
    Leodori avrebbe vinto con il 95% dei voti. L’esponente dem ha
    così sconfitto nettamente l’avversario, il consigliere
    capitolino Mariano Angelucci. La vittoria molto ampia, si unisce
    anche alla soddisfazione da parte del Pd per la “partecipazione”
    poiché con i dati – che ancora stanno arrivando – si
    arriverebbe oltre i 50mila votanti. Alle scorse primarie, nel
    2018, furono circa 60mila i votanti nei 400 seggi allestiti.   
    Leodori succede così a Bruno Astorre, compagno di partito e
    amico, scomparso il 3 marzo scorso. (ANSA).   

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    Bignami: “L’Emilia-Romagna chiede 2,3 miliardi sulla fiducia. Vi fidereste di Schlein e compagni?”. E’ polemica

       Le parole sui social del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami sulla conta dei danni dell’alluvione rinfocolano la polemica, dopo l’incontro in settimana a Palazzo Chigi, con la Regione Emilia-Romagna e l’affermazione del ministro Nello Musumeci in corso di incontro: “Il governo non è un bancomat”. La replica a stretto giro, affiancata da diverse voci nel Pd contro l’esponente bolognese di Fratelli d’Italia, uomo di fiducia della premier Giorgia Meloni.   “Ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al Governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro”, ha scritto Bignami.    Per la Regione ha risposto il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, definendo “davvero incomprensibile e fuori luogo l’inutile polemica di Bignami” che “sa o dovrebbe sapere, che la ricognizione puntuale dei danni è attivata dal commissario per l’emergenza così come disposto dall’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio, nei 90 giorni successivi”. “Tuttavia – ha proseguito Baruffi – per rappresentare al meglio al ministro competente lo stato dell’arte, nell’incontro di giovedì scorso al Tavolo col Governo il presidente Bonaccini ha già prodotto una prima stima, frutto dell’inteso lavoro condotto da sindaci e presidenti di Provincia, Agenzia regionale di Protezione civile e Consorzi di bonifica, associazioni imprenditoriali e professionisti. Un lavoro estremamente importante che ci ha già consentito di presentare da un lato l’ammontare complessivo dei danni subiti dal sistema dell’Emilia-Romagna, dall’altro – in modo ancor più accurato e dettagliato – individuare e quantificare gli interventi urgenti e necessari per mettere in sicurezza i fiumi entro la fine dell’estate, quelli per riparare le infrastrutture che ancora isolano le comunità e impediscono a diverse imprese di operare, quelli per le prime misure di sostegno alle attività economiche”.    “Le provocazioni e gli insulti del viceministro Bignami alle istituzioni emiliane e al Pd sono la prova che la destra sta giocando sulla vicenda dell’alluvione una partita tutta politica sulla pelle delle amministrazioni, delle imprese e delle famiglie di quel territorio, offendendo tutta la comunità dell’Emilia Romagna”, ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. “Ieri Musumeci, oggi Bignami con questa polemica volgare e infondata. È un’offesa non solo a Regione e Comuni, ma a imprese e cittadini che meritano risposte urgenti”, ha aggiunto Chiara Braga, capogruppo dem alla Camera.    Dichiarazioni in tal senso anche dalla deputata Irene Manzi, dal senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd e Sandro Ruotolo, della segreteria del partito. E anche Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, ha detto che “mentre Bignami parla a vanvera” servono un commissario e le risorse.    

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    Giustizia, la riforma in Parlamento. Test per Meloni

    Il clima non è dei migliori, attorno alla riforma della giustizia. Perché certo, il testo approvato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri si prepara ad approdare in Parlamento e il centrodestra sostiene la riforma. Ma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è sottoposto alla critica di una fetta della magistratura senza che questa circostanza susciti la difesa compatta della maggioranza e del governo.
    Una dinamica culminata sabato nel duro botta e risposta del Guardasigilli contro l’Anm e nella replica dell’associazione delle toghe. Un affondo, quello del titolare di via Arenula, che non sarebbe stato gradito ai piani alti di Palazzo Chigi. Tanto che si vocifera di una telefonata – non confermata – tra la stessa Meloni ed il ministro. E che l’umore del Guardasigilli non sia dei migliori lo fa intuire Enrico Costa di Iv: “Da giorni magistrati vari contestano il ministro, nel silenzio di Palazzo Chigi. Occhio – osserva – che se Nordio si scoccia vi saluta”. Un rapporto, quello tra la presidente del Consiglio e Nordio, che anche in passato ha registrato qualche tensione culminata con un incontro chiarificatore.
    Il testo della riforma, fa sapere il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, dovrebbe essere bollinato lunedì ed approdare alla Camera il giorno successivo. Ma nel vivo della discussione si entrerà la prossima settimana. L’iter della riforma si preannuncia complicato con le opposizioni che già promettono battaglia: “Noi sindaci con l’Anci chiedevamo una riforma del reato di abuso di ufficio. Non il ‘colpo di spugna’ tipico della politica berlusconiana, che punta all’impunità. Siamo garantisti, non berlusconiani”, mette in chiaro il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che di fatto anticipa la battaglia che il Pd intende fare sulla parte che riguarda l’abuso d’ufficio.
    Sul piede di guerra anche il Movimento Cinque Stelle. A far capire che il partito non è disponibile a concedere sconti è direttamente Giuseppe Conte: “non vi fate ingannare dal dibattito sull’abuso d’ufficio – ha messo in chiaro sabato nel corso della manifestazione del suo partito – . Oggi l’abolizione di quel reato significa solo che vuoi rendere legittime le raccomandazioni nei concorsi e nelle assunzioni anche nel pubblico, e chi viene favorito? Gli amici e i soliti ricchi e potenti”. Nessuna sorpresa invece dovrebbe arrivare della maggioranza ed in particolare dai due alleati, Lega e Forza Italia. I riflettori sono accesi in particolare su Fi e sulle ricadute che avrà la scomparsa di Berlusconi nella tenuta dei gruppi parlamentari. Dal partito rassicurano che sul testo di Nordio non ci saranno tentativi di blitz; anzi, gli azzurri rivendicano molte delle decisioni prese.
    In linea con quanto ha sempre predicato il Cavaliere: la stretta sulle intercettazioni e la norma sull’abuso d’ufficio sono due bandierine che gli azzurri rivendicano come loro battaglie storiche: “Le riforme della giustizia andranno avanti e proseguiranno con la separazione delle carriere e la fine della corride delle toghe politicizzate dentro il Csm”, fa sapere Maurizio Gasparri spostando già l’attenzione sull’autunno quando dovrebbe arrivare la seconda parte della riforma messa in cantiere dal Guardasigilli. Riforma della giustizia a parte, dagli azzurri però arrivano i primi avvertimenti su altro tema, cavallo di battaglia di Berlusconi: l’innalzamento delle pensioni minime. Il pressing sul governo sarebbe già iniziato, non solo da Fi, ma anche della Lega e l’ipotesi che i soldi (pochi) a disposizione finiscano solo sul taglio del cuneo è una possibilità che gli alleati di Meloni non sarebbero pronti ad accettare.

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    Il M5s agita il Pd. D’Amato lascia l’assemblea nazionale 

    I rapporti con il M5s continuano ad agitare il Partito democratico. E’ stato un saluto, quello di Elly Schlein alla manifestazione di Conte, e non una vera e propria partecipazione al corteo. Ma le parole dell’ex premier sull’Ucraina e quelle di Grillo sulle brigate di cittadinanza sono state sufficienti a far rialzare la testa alla minoranza Dem. E c’è chi, come l’ex assessore alla Sanità del Lazio D’Amato, sceglie di fare un passo indietro: lascia l’assemblea nazionale del partito, pur tenendo per ora la tessera. “Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione”, scrive su twitter.
    Un segnale, altro si vedrà. Il tema è destinato a essere messo sul tavolo della direzione del partito in programma per lunedì pomeriggio al Nazareno. E’ il primo appuntamento dopo la sconfitta delle amministrative e quindi sarà l’occasione – nelle intenzioni – per tracciare una nuova rotta. A circa tre mesi dai gazebo che l’hanno incoronata segretaria, Schlein potrebbe anche decidere di andare alla conta interna per misurare le forze. E dunque non è escluso che decida di mettere ai voti la relazione che terrà in apertura dei lavori. Lorenzo Guerini, deputato Pd critico nei confronti della segretaria, ha già messo in chiaro la distanza che lo separa dalle scelte di questi giorni. Ma fonti a lui vicine fanno sapere che non si intende drammatizzare, e che ci sarà una normale discussione anche sugli ultimi fatti, una volta ascoltata la relazione della segretaria. Lotta alla precarietà e difesa dei diritti sul lavoro, il no all’autonomia, la necessità di investire su scuola e sanità saranno gli assi lungo i quali si muoverà Schlein. 

    Agenzia ANSA

    Polemiche anche sull’Ucraina. Prima l’abbraccio Conte-Schlein. La segretaria del Pd: ”Lavoriamo insieme per salario minimo e reddito’. L’ex premier: ‘Questa è la piazza della maggioranza del Paese’. Anche Fratoianni presente (ANSA)

    E prometterà battaglia in Parlamento e mobilitazioni sui territori fin da subito. Nelle Aule di Camera e Senato si comincerà già da martedì: il voto sulle mozioni sul Pnrr presentate dalle opposizioni e l’esame del decreto legge sul lavoro forniranno le prime occasioni. L’obiettivo è quello di saldare almeno sulle singole battaglie il Pd alle altre forze politiche di minoranza, incluse in alcuni casi Azione e Italia Viva. I Dem sono dunque pronti a sostenere l’emendamento del senatore di Avs Tino Magni che chiede che la perdita del Reddito di cittadinanza scatti solo quando si rifiuta un’offerta di lavoro “congrua”.
    Certo, nella consapevolezza, che il Terzo polo su alcuni temi è distante: la giustizia ne è l’esempio più lampante. La riforma arriverà in Parlamento in settimana e Schlein dovrà decidere cosa fare sull’abuso d’ufficio. Cancellato dal governo, con il plauso di molti sindaci anche Dem, il reato che più di altri impatta sui primi cittadini per la segreteria del Pd andrebbe rimodulato e non abrogato tout court. In parlamento gli unici favorevoli a mantenerlo in vita sono però i cinquestelle, mentre Calenda e Renzi hanno già fatto ampie aperture di credito nei confronti della maggioranza. Schlein poi tenterà ancora di battere la strada del salario minimo, sulla quale il fronte delle opposizioni è più compatto. Il destino di questa proposta sembra però già segnato: il governo ha fatto sapere di non essere disposto a imboccare la strada di questa riforma. La strategia – che sarà indicata anche domani – punta ad evitare di lasciare al M5s i campi di battaglia che tradizionalmente sono percorsi anche dal Pd, il lavoro su tutti. Obiettivo necessario da qui alle europee, dove la sfida sarà tra i partiti a causa del sistema elettorale proporzionale. Il tempo delle alleanza verrà infatti successivamente, quando si tornerà a parlare di amministrative.

    Agenzia ANSA

    Nell’immagine un cartello con scritta ‘brigate di cittadinanza’ (ANSA)

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    Airshow per i 100 anni dell’Aeronautica, Mattarella a Pratica di Mare

    “Una giornata emozionante oggi alla manifestazione aerea per il centenario dell’Aeronautica militare. Una delle tante iniziative che accompagneranno tutto il 2023 per celebrare i primi 100 anni dell’Arma azzurra. Non solo un Airshow unico e straordinario ma molto di più, per le tante esibizioni di velivoli storici nonché di aereomobili ultramoderni e lo spettacolo acrobatico delle Frecce Tricolori. Una festa meravigliosa che ha richiamato migliaia di visitatori che hanno visto la nostra Aeronautica militare in tutte le sue sfumature e nei suoi impieghi”, sono le parole del sottosegretario alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, presente oggi alla manifestazione per i 100 dell’Aeronautica militare nell’aeroporto “Mario De Bernardi” di Pratica di Mare (Rm) con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Guido Crosetto. 

    “Aerei di ieri e di oggi che hanno attraversato i cieli del mondo – ha detto Rauti – e continuano a servire l’Italia e gli italiani. Dietro la manifestazione di oggi e il calendario annuale delle celebrazioni del centenario c’è un grande lavoro di squadra e tanto impegno; anche a questo dobbiamo pensare quando ci emozioniamo e stiamo con lo sguardo rivolto verso l’alto. A tutti coloro che sono impegnati nella gigantesca macchina organizzativa, un immenso e infinito grazie”.

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    Il Papa all’Angelus: ‘Grazie per l’affetto e la vicinanza’

    “Desidero esprimere la mia gratitudine per l’affetto, la premura, l’amicizia”, “questa vicinanza umana è stata per me di grande aiuto e conforto”. Lo ha detto il Papa all’Angelus, con riferimento ai messaggi ricevuti nei giorni del ricovero, accolto da un lungo applauso.
    La voce del Papa è ancora debole anche se recita regolarmente l’Angelus, in piedi, affacciato al balcone del Palazzo apostolico.
    “Dio non è distante, ma è Padre, ti conosce e ti ama; vuole tenerti per mano, anche quando vai per sentieri ripidi e accidentati, anche quando cadi e fai fatica a rialzarti e riprendere il cammino. Lui, il Signore, è lì con te. Anzi, spesso nei momenti in cui sei più debole puoi sentire più forte la sua presenza. Lui conosce la strada, Lui è con te, Lui è tuo Padre”, ha sottolineato Bergoglio.
    Martedì 20 giugno ricorre la giornata mondiale dal rifugiato promossa dalle Nazioni Unite, ha ricordato il Papa all’Angelus. “Con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. E sembra, sembra – ha sottolineato Francesco – che il mare era calmo. Rinnovo la preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie”.

    In tanti a Piazza San Pietro per l’Angelus: ‘Felici sia uscito dall’ospedale’

    “Perseveriamo nella preghiera per la popolazione della martoriata Ucraina, non dimentichiamola, che soffre tanto”, ha evidenziato ancora il Pontefice. 
    “Prego per i giovani studenti vittime del brutale attacco avvenuto contro una scuola dell’ovest dell’Uganda. Questa lotta, questa guerra dappertutto: preghiamo per la pace”, ha dichiarato il Papa.
    Occorre “non dire tante parole” ma “compiere i gesti”, ha aggiunto il Papa all’Angelus. “Vi dico una cosa: a me lasciano perplesso, e molto perplesso sempre, i parolai con il loro tanto parlare e niente fare”, ha aggiunto Papa Francesco.

    Papa all’Angelus: ‘Dolore per le vittime nell’Egeo, il mare era calmo’

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    Grillo posta foto di un uomo con il passamontagna

    Cappello e giacca militare, sul volto un passamontagna ed in mano un cartello “Brigata di cittadinanza, reparto d’assalto”, e la scritta corredata Brigata “Riparazione panchine”. E’ la foto postata da Beppe Grillo, sul suo profilo Instagram, facendo così riferimento a quanto detto ieri dal fondatore del M5s dal palco della manifestazione del Movimento, scatenando le polemiche politiche: “Fate le brigate di cittadinanza, mettetevi il passamontagna e di notte, senza farvi vedere, fate i lavoretti, sistemate i marciapiedi. Reagite”.

     

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    M5s in piazza, show di Grillo: ‘Fate le brigate di cittadinanza, mettete il passamontagna’

    Il Movimento 5 Stelle torna in piazza. Tra le strade di Roma porta l’opposizione al governo Meloni e la lotta alla precarietà. Temi condivisi anche dal Partito Democratico e Sinistra Italiana. Elly Schlein arriva a piazza della Repubblica per un saluto. Abbraccia Giuseppe Conte e garantisce battaglie comuni. Ma sulla questione Ucraina, viene sommersa dalle critiche del suo stesso partito. Poi, al termine del corteo, la scena se la prende Beppe Grillo. Tra battute e frasi forti, invita a reagire i “dormienti” del Movimento. “Cominciate a fare le brigate di cittadinanza – dice dal palco al popolo pentastellato – mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, sistemate i marciapiedi le aiuole, i tombini, senza dare nell’occhio”. Una frase detta dopo un momento amarcord. “Vi ho presi piccolini – ricorda – e ora siete ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi”. Da qui l’incitamento, tra l’ironico e l’incendiario, alle brigate di cittadinanza. Battuta che non passa inosservata. 

    Grillo: ‘Non occupiamoci del lavoro ma dei lavoratori’

    Duro il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, che invita Conte a prendere “le distanze da questa deriva”. Inaccettabile, per il senatore, evocare “organizzazioni eversive che hanno scritto tra le pagine più sanguinose della Repubblica”. Aspre critiche anche da Maurizio Lupi di Noi Moderati e dalla Lega, che definisce “gravi e sconcertanti ” le parole di Grillo. Per poi lanciare la provocazione al Pd, sceso in piazza a sostenere la mobilitazione pentastellata. “Ci chiediamo – scrive il partito di Salvini in una nota – se anche Schlein sia pronta a indossare il passamontagna”. 

    Schlein e Conte, dunque, si trovano al centro di una disputa difficile da prevedere, almeno fino alle ultime battute della manifestazione, quando va in scena lo show di Grillo. Qualche ora prima, alla partenza del corteo, gli occhi sono tutti puntati sul presidente pentastellato e sulla segretaria Dem. Schlein, inizialmente non attesa, decide di partecipare dopo una telefonata da parte di Conte. Arriva in piazza tra selfie e qualche coro di incitamento. I due si abbracciano, poi lei si rivolge al leader M5s. “Lavorare insieme contro la precarietà – dice – per il salario minimo e per il reddito. Avete fatto bene a mobilitarvi Giuseppe”. 

    Schlein al corteo M5S a Roma: ‘Unire le forze sui temi’

    Conte incassa il supporto e ribatte: “ce lo siamo detti, percorso ne abbiamo da fare, ma assolutamente questo è un buon passaggio”. Poi il leader ringrazia la segretaria Dem, ma anche Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, che ha voluto salutare i manifestanti in corteo. “Sono sempre andato nelle piazze di cui condivido la piattaforma”, dichiara ai cronisti. Linea condivisa con l’inquilina del Nazareno. Che invita a “unire le forze sui temi su cui oggi il Movimento ha scelto di mobilitarsi”. Poi specifica le battaglie: lotta contro la precarietà, salario minimo e difesa del reddito.
    Il Movimento, però, al comizio finale, declina la precarietà su fronti eterogenei. Insieme a Conte e ai vertici M5s al completo, Virginia Raggi inclusa, sfilano giovani sottopagati, sindacati di base, esodati del superbonus. Per gli organizzatori cono circa 20mila. Tra gli interventi, sul palco anche quello di un’attivista di Ultima Generazione. “Li dobbiamo ascoltare”, afferma il presidente. Che attacca “l’orgia celebrativa” di Silvio Berlusconi e non risparmia duri colpi al governo. Per Conte, Meloni è una “gradassa, che si rimangia le promesse”. Poi l’affondo sull’Ucraina. Si rivolge alla premier e dice: “ce lo dovevi dire che la formula giusta è ‘siamo proni’ alle indicazioni di Washington e di Bruxelles, a questa furia bellicista”. Parole a cui seguono quelle di Moni Ovadia, secondo cui la “guerra nasce all’espansione della Nato e non dall’uomo nero che invade”. Dichiarazioni che accendono la polemica nel Partito Democratico. “Non polemizzo sul fatto che si sia deciso di partecipare – dice il deputato Lorenzo Guerini di Base Riformista – seppur nella fase iniziale della manifestazione, senza averne discusso. Non posso però non rimarcare la mia distanza siderale da ciò che è stato detto sulla guerra di Putin all’Ucraina”. Critici sulla scelta di Schlein anche altri esponenti Dem.