Bruxelles – È la Cina il primo Paese extra-Ue a finire sotto la lente della Commissione Europea per il possibile ricorso a sovvenzioni che hanno consentito a società estere di beneficiare di vantaggi sleali, turbando l’integrità del Mercato interno. Dopo gli avvertimenti arrivati a più riprese lo scorso anno, l’Antitrust Ue ha annunciato oggi (16 febbraio) di aver avviato la sua prima indagine approfondita ai sensi del Regolamento sulle sovvenzioni estere, per il caso di una gara d’appalto pubblico lanciata in Bulgaria per la fornitura di 20 treni elettrici ‘push-pull’ e dei relativi servizi di manutenzione e formazione del personale per 15 anni (per un valore contrattuale di 610 milioni di euro).
L’indagine avviata oggi fa seguito a una notifica presentata alla Commissione Europea da Crrc Qingdao Sifang Locomotive – una controllata del produttore di treni di proprietà statale cinese Crrc Corporation – che secondo l’esame preliminare già condotto dai servizi dell’esecutivo Ue presenta “sufficienti indicazioni che questa società abbia ricevuto una sovvenzione estera che distorce il Mercato interno” dell’Unione. Secondo il Regolamento sulle sovvenzioni estere le aziende sono obbligate a notificare le loro gare d’appalto pubbliche sul territorio dell’Unione quando il valore stimato del contratto supera i 250 milioni di euro e quando l’azienda ha ricevuto almeno 4 milioni di euro di contributi finanziari esteri da almeno un Paese terzo nei tre anni precedenti la notifica. Crrc Qingdao Sifang Locomotive ha presentato una notifica completa lo scorso 22 gennaio e – da quel momento – la Commissione ha 110 giorni lavorativi per prendere una decisione finale (fino al 2 luglio).
Ma la volontà di approfondire la questione rappresenta per il Berlaymont già di per sé “la determinazione a preservare l’integrità del Mercato interno, garantendo che i beneficiari di sovvenzioni estere non possano beneficiare di un vantaggio sleale per aggiudicarsi appalti pubblici nell’Ue”. In questo caso specifico la Commissione Ue deve valutare “se il contributo finanziario estero costituisca una sovvenzione che conferisce direttamente o indirettamente un vantaggio selettivo all’azienda” e se questo consente all’azienda stessa di “presentare un’offerta indebitamente vantaggiosa” rispetto ad altre società che hanno partecipato alla gara d’appalto in Bulgaria. In seguito all’indagine si possono delineare tre scenari: il via libera agli impegni proposti dall’azienda “se questi pongono rimedio in modo completo ed efficace alla distorsione”, il divieto all’aggiudicazione del contratto o una decisione di non obiezione.
Nella stessa nota la Commissione Ue avverte che “negli ultimi anni le sovvenzioni estere sembrano aver distorto il Mercato interno dell’Ue, anche fornendo ai loro beneficiari un vantaggio sleale nell’acquisizione di imprese o nell’ottenimento di contratti di appalto pubblico”. Il primo caso accertato secondo il Regolamento entrato in vigore nel luglio 2023 potrebbe essere proprio quello relativo a Crrc Corporation Limited, produttore di materiale rotabile di proprietà statale cinese e il più grande al mondo in termini di fatturato.