In totale sono quattro i candidati alla presidenza delle Regione Lombardia che si sfideranno in quest’ultimo mese di campagna elettorale. Attilio Fontana, il governatore in carica, va a caccia di un secondo mandato con il sostegno di tutto il centrodestra. Letizia Moratti, ex vicepresidente di Fontana, dopo aver presentato le sue dimissioni dalla giunta lo scorso novembre, corre con il supporto del Terzo polo e di una lista civica. Il candidato del centrosinistra e del M5s è invece l’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino. Completa lo scacchiere Mara Ghidorzi di Unione Popolare, il movimento guidato dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
La coalizione di Fontana si compone complessivamente di sei simboli. Accanto a quelli dei principali partiti del centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – e della sua lista civica, ci sarà anche lo scudo crociato della ex Dc (Unione di centro – Verde è popolare) e quello di ‘Noi Moderati’ che candida come capolista su Milano, Bergamo e Brescia il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Scalpita Fdi, che alle regionali del 2018 non andò oltre il 3.6%. Oggi, però, il partito di Giorgia Meloni viaggia a vele spiegate e si è posto come obiettivo quello di raggiungere il 30% in Lombardia, facendo già intendere di voler ‘mettere le mani’ sugli assessorati più pesanti, su tutti quello alla Sanità. La Lega è chiamata invece a migliorare il risultato delle scorse politiche e ha ‘indebolito’ Fi candidando a Milano l’assessore regionale alla Casa Alan Rizzi, ormai ex azzurro. La lista del partito di Silvio Berlusconi è composta dalla deputata Cristina Rossello, dai consiglieri regionali uscenti e da alcune new entry come la sindaca di Assago Lara Carano.
Anche se non avrà il sostegno del Comitato Nord di Umberto Bossi, nella lista di Moratti figurano comunque molte vecchie conoscenze del centrodestra, come l’ex leghista ed ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni. Nella civica non sono presenti i consiglieri espulsi dalla Lega dopo aver formato un nuovo gruppo in Regione, che avevano offerto la propria disponibilità a Moratti una volta incassato il ‘no’ dal centrodestra al loro ingresso in coalizione. La capolista del Terzo polo è la renziana Lisa Noja. Con lei, candidati su Milano, anche l’ex leghista Gianmarco Senna e il consigliere comunale ex Pd Carmine Pacente.
Nella coalizione di Majorino, oltre al Pd, c’è anche il M5s, l’alleanza VerdiSinistra e Reti Civiche e una lista civica guidata dal direttore dell’Irccs Galeazzi Fabrizio Pregliasco. Tra i dem cercano di rientrare al Pirellone anche i consiglieri regionali Pietro Bussolati, Paola Bocci, Carlo Borghetti e Carmela Rozza, mentre i pentastellati si affidano al capogruppo Nicola Di Marco, al consigliere Gregorio Mammì e a qualche new entry come l’ex candidata sindaca di Melzo Federica Casalino.
Nelle liste di Ghidorzi, infine, ci sono anche candidati di Rifondazione Comunista, Dema e Potere al Popolo, oltre che di Unione Popolare. L’obiettivo è quello di raccogliere consenso nella Regione “più ricca d’Italia, dove però sono anche più ampie le diseguaglianze in termini di reddito, opportunità e qualità della vita”.
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