Si accelera sul Ponte sullo Stretto nell’ultima bozza della manovra con la prevista riattivazione della società Ponte Stretto Spa e la possibilità di Rfi e Anas di aumento di capitale fino a 50 milioni complessivi per la partecipazione alla società. Sospesi, tra l’atro, i contenziosi in corso.
Dall’entrata in vigore della legge, infatti, “sono sospesi i giudizi civili pendenti con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera. Entro 30 giorni la Società Stretto di Messina sottoscrive l’integrale rinuncia al contenzioso “a completa tacitazione di ogni diritto e pretesa”.
“Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge – prevede l’articolo sul Ponte – la Società è autorizzata a sottoscrivere con le amministrazioni interessate, il contraente generale, gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera e tutte le parti in causa nei giudizi pendenti atti transattivi di reciproca integrale rinuncia alle azioni e agli atti dei medesimi giudizi, a definitiva e completa tacitazione di ogni diritto e pretesa, nonché alle ulteriori reciproche pretese in futuro azionabili in relazione ai contratti sottoscritti.
Alla scadenza dei tre mesi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “sono approvati gli atti transattivi, indipendentemente dall’esito della procedura transattiva, è revocato lo stato di liquidazione della Società con conseguente estinzione dei giudizi eventualmente pendenti. Il Commissario liquidatore resta in carica in qualità di Commissario straordinario del Governo per la gestione ordinaria della Società. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto è convocata l’assemblea dei soci per procedere alla nomina degli organi sociali. Dalla nomina degli organi sociali decade il Commissario straordinario.
Al fine di sostenere i programmi di sviluppo e il rafforzamento patrimoniale della società, Rete Ferroviaria Italiana S.p.a e Società ANAS S.p.a. sono autorizzate, proporzionalmente alla quota di partecipazione, a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, anche nella forma di finanziamento soci in conto aumento di capitale, sino all’importo complessivamente non superiore a 50.000.000 euro”.
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