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    Lange (Spd/S&D): “Chiudere l’accordo commerciale con il Messico”

    Bruxelles – Commercio, commercio, commercio. A partire dal Messico. La priorità dell’Ue è tutta qui, in una necessità tutta nuova dettata da un quadro geopolitico che impone ripensamenti obbligati. Uno di questi riguarda proprio la partita geo-strategica. Su questo Bernd Lange (Spd/S&D), presidente della commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo, non ha dubbi. “Dovremmo guardare all’accordo commerciale con il Messico”, sottolinea. Nel Paese “c’è un nuovo presidente (Claudia Sheinbaum Pardo, dall’1 ottobre 2024, ndr)”, e si aggiunge “l’attitudine di Donald Trump nei confronti del Messico” non c’è dubbio che bisogna spingere per chiudere un accordo.“In questa situazione globale è importante avere una rete commerciale di partner affidabili”, continua Lange nel corso di un incontro ristretto con i giornalisti, tra cui Eunews. Il ritorno di Trump alla testa degli Stati Uniti stravolgerà senza dubbio l’agenda a dodici stelle. “Ci attendiamo che qualche dazio arrivi presto”, visto che “Trump usa dazi anche come strumento di pressione”. E poi l’accordo con i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay più il Venezuela sospeso) non sembra promettere nulla di buono.“Il testo è vecchio, è fermo al 2019“, sottolinea Lange. L’accordo Ue-Mercosur non è aggiornato, insomma. “E’ stato aggiunto un protocollo e dobbiamo vedere se i protocollo aggiuntivi sono sufficienti” a convincere Parlamento europeo, Consiglio Ue e poi i parlamenti nazionali per l’eventuale ratifica. Inoltre il negoziato sembra essersi riaperto. “Non si parla di questioni ambientali, ma di riforma dell’agricoltura”, sulla spinta di Parigi. “La Francia è un problema”, ammette il presidente della commissione parlamentare. Questioni di politica interna inducono il governo francese a frenare. “Il Mercosur aiuta Le Pen?”, commenta a voce alta. E’ questo uno degli ostacoli. E poi, aggiunge ancora Lange, anche ammettendo che la Commissione Ue chiuda l’accordo, “non ho idea se possa esserci una maggioranza e quale” in Parlamento.

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    Si chiude il vertice Ue-Celac e von der Leyen “vede” chiuso l’accordo con il Mercosur entro fine anno

    Bruxelles – Finalizzare l’accordo con il blocco del Mercosur entro la fine dell’anno. Dopo la due giorni (17-18 luglio) di Vertice Ue-America Latina e Caraibi che si è svolta a Bruxelles, Ursula von der Leyen si dice ancora più “fiduciosa” che i negoziati si sbloccheranno e l’accordo sarà finalizzato entro la fine del 2023. “Sono fiduciosa, soprattutto dopo questi due giorni, che nei prossimi mesi saremo in grado di accelerare i negoziati sull’accordo” con il blocco del “Mercosur”, ha detto la presidente della Commissione europea parlando in conferenza stampa al termine del vertice. 
    L’ambizione di Bruxelles è quella di “superare nei prossimi mesi le divergenze che ancora rimangono e arrivare a un accordo al più tardi entro la fine di quest’anno”, ha precisato la presidente tedesca, dicendosi fiduciosa di trovare “nei prossimi mesi un’intesa per modernizzare” anche “l’accordo Ue-Messico”. L’accordo Ue-Mercosur è stato concluso dall’Esecutivo comunitario e dai quattro paesi del blocco commerciale Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay) il 28 giugno 2019 dopo due decenni di negoziati e mira alla riduzione delle tariffe sull’export in entrambi i mercati, tramite liberalizzazione dei dazi.
    E’ da allora però che il processo di ratifica ha subìto una brusca frenata, per una serie di ragioni. Intanto la parentesi di Jair Bolsonaro alla guida del Brasile dal 2019 al 2023 che ha imposto una politica ambientale più conservatrice, e si è opposto alle nuove richieste più attente a clima e ambiente da parte di Bruxelles. E questa è la seconda grande ragione che ha rallentato il negoziato, ovvero che dalla presentazione nel 2019 del Green Deal, il Patto verde per l’Europa, la Commissione europea spinge per garantire all’interno dell’accordo clausole di sostenibilità. Non solo critiche esterne, l’accordo è stato accusato anche internamente, in particolare del gruppo dei Verdi europei, di provocare danni ambientali e ricadere negativamente anche sulle condizioni dei diritti umani in Sud America, in Brasile soprattutto.
    Oggi, a detta di von der Leyen, le condizioni per rilanciare il negoziato sono a un punto di svolta. L’accordo con il Mercosur è stato il grande ‘elefante nella stanza’ nel tour dell’America Latina che la presidente ha fatto nel mese di giugno tra Brasile, Argentina, Messico e Cile. A giocare un ruolo fondamentale l’inversione di marcia del nuovo presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, e i ‘passi avanti’ che promette di compiere contro la deforestazione. Rispondendo a una domanda sull’accordo, la presidente della Commissione europea ha assicurato che entrambe le parti comprendono “l’alto valore di questo accordo e il mio viaggio in Brasile e in Argentina” nel mese di giugno “mi hanno aiutato molto ad ascoltare e a capire quali sono le idee. C’è un forte consenso, condividiamo gli stessi obiettivi: vogliamo la protezione del clima e della biodiversità e il presidente (del Brasile, ndr) Lula, da quando è in carica, ha fatto enormi progressi ad esempio per fermare la deforestazione”, ha assicurato. La Commissione Ue, a detta della sua presidente, è convinta che “tutto questo si rifletterà in un documento a cui stiamo lavorando” e che dovrebbe essere presentato nei prossimi mesi.

    Dopo la due giorni (17-18 luglio) di Vertice Ue-America Latina e Caraibi che si è svolta a Bruxelles, Ursula von der Leyen si dice ancora più “fiduciosa” che i negoziati si sbloccheranno e l’accordo con i Paesi del Mercosur sarà finalizzato entro la fine del 2023