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    Meloni, il nuovo Patto aiuti la crescita con regole flessibili

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Serve dal mio punto di vista un
    nuovo Patto di stabilità che guardi molto al sostegno alla
    crescita: la competitività europea ha bisogno di essere
    sostenuta da una visione e regole adeguate, è importante” che ci
    siano “regole fiscali flessibili”. Così la presidente del
    Consiglio Giorgia Meloni nel corso di dichiarazioni congiunte
    con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine dell’incontro
    a Palazzo Chigi. (ANSA).   

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    Australia: prosegue costruzione ambasciata russa a Sydney

    (ANSA) – SYDNEY, 8 GIU Il governo australiano è stato
    costretto a rinunciare al tentativo di bloccare la costruzione
    della nuova ambasciata russa nell’area delle rappresentanze
    diplomatiche, dopo che la Corte Federale ha stabilito che la
    costruzione può procedere. L’Authority della capitale nazionale
    aveva deciso di chiudere la concessione ottenuta dal governo
    russo nel 2008, per non aver completato la costruzione durante i
    14 anni successivi e fra il timore che avrebbe coinvolto i
    servizi segreti nelle installazioni tecnologiche.   
    La Corte Federale, riferisce il quotidiano The Australian, ha
    stabilito che i tentativi dell’Authority della capitale di
    terminare la concessione sono “invalidi e privi di efficacia” e
    ha imposto all’ente stesso di astenersi dall’interferire con “il
    pacifico godimento del terreno concesso”. In un comunicato, il
    governo di Mosca si è detto pronto a riprendere i lavori sul
    sito e a completare in tempo la costruzione”, recita il
    comunicato. L’area delle rappresentanze diplomatiche comprende
    le ambasciate di numerosi paesi, fra cui Stati Uniti, Gran
    Bretagna, Canada e Sudafrica. (ANSA).   

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    Australia ridà nome aborigeno a un’isola protetta da Unesco

    (ANSA) – SYDNEY, 08 GIU – L’Australia ha ufficialmente
    ‘restituito’ il suo nome aborigeno K’gari (paradiso) a Fraser
    Island in Queensland, prospiciente la costa nordest
    dell’Australia, patrimonio mondiale dell’Unesco. E’ la più
    grande isola di sabbia al mondo, formatasi dal lento e continuo
    movimento della sabbia in oltre due milioni di anni.   
    Era stata nominata Fraser Island nell’epoca coloniale dal
    nome di Elisa Fraser, moglie scozzese del comandante di una nave
    naufragata al largo della sua costa nel 1836. Coperta da una
    rara foresta pluviale radicata su dune, attira ogni anno più di
    mezzo milione di turisti. Una cerimonia formale per segnare
    l’occasione si è tenuta ieri nel centro dell’isola, con la
    partecipazione della premier laburista del Queensland Annastacia
    Palaszczuk e dei proprietari tradizionali.   
    L’iniziativa è la più recente, e la più significativa, in un
    programma del governo statale, nel suo percorso verso un
    trattato con le prime nazioni indigene, abbracciando i loro nomi
    e rimuovendo termini razzisti da località attraverso lo stato. E
    la premier ha affermato che il cambiamento di nome è un
    ulteriore gesto a favore della riconciliazione nella società
    australiana. Altri stati e territori australiani hanno avviato
    procedure di doppie denominazioni di località. (ANSA).   

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    Schlein, abbiamo garantito il pluralismo nei gruppi

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Abbiamo promesso e ci siamo
    impegnati a garantire il pluralismo nei gruppi, si è lavorato in
    questo senso. Ci sono due nuovi capigruppo espressione della
    maggioranza ed è giusto che ci siano due vicari che non hanno
    votato me al congresso. E questo ha comportato altre scelte che
    tenessero conto del pluralismo. Credo che in questo contesto
    tutti possano proseguire a portare il proprio contributo e a
    vedersi valorizzati”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly
    Schlein, in conferenza stampa al Nazareno, rispondendo a una
    domanda sul post di Vincenzo De Luca dopo il cambio dei
    vicecapigruppo. (ANSA).   

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    ‘Nessun approccio ideologico, la Rai  deve essere di tutti’

    Durante l’audizione in commissione Vigilanza l’Ad Roberto Sergio, ha assicurato che “i criteri guida per la selezione delle figure apicali sono stati (e saranno, per le nomine che seguiranno): competenza e capacità manageriale, bilanciando continuità e innovazione. Sono stati scelti quindi professionisti validi, prestando molta attenzione a salvaguardare, laddove rilevante per la posizione, il pluralismo”. Ed ha aggiunto: “La Rai deve essere di tutti, pena l’incompatibilità con i dettami costituzionali e il venir meno della sua universalità – ha aggiunto -. Ne consegue che, per un verso, non può escludere alcuno e, per altro verso, non può essere appannaggio solo di alcuni”.
    “Abbiamo ottenuto in azienda una significativa riduzione del gender gap. Uno sforzo non fatto in occasione ultime nomine, in particolare alle testate, dove sono stati scelti tutti uomini. Uno strappo grave alle policy di genere aziendali ratificate dal cda un anno fa”. Ha invece denunciato a presidente Rai, Marinella Soldi, in audizione. “Vorrei trasferirvi – ha poi aggiunto – un senso di urgenza. L’azienda, pur avendo chiuso l’ultimo bilancio in pareggio, affronta una situazione di indebitamento pari a 580 milioni di euro nel 2022. Per un rinnovo necessario delle forme di finanziamento, serve un piano industriale credibile e realistico da approvare a stretto giro e tassativamente non oltre il 2023”.

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    Schlein: “La violenza di genere è una piaga, saremo collaborativi”

    “Tante sono le proposte che abbiamo già depositato” sulla violenza di genere “con progetti di legge. Continueremo a portarle avanti, a essere collaborativi e a stimolare: la violenza di genere è una piaga”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in conferenza stampa al Nazareno. “La commissione” parlamentare sui femmincidi “deve proseguire, abbiamo ripresentato la richiesta che ve ne fosse una in questa legislatura che speriamo possa essere bicamerale. Chiediamo di fare presto”.
    “Gravi i fatti che emergono dalle indagini” dei poliziotti a Verona “intollerabili e ancora più odiosi se fomentati da odio razziale. Abbiamo chiesto che si faccia piena luce su atti di violenza ingiustificata”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in conferenza stampa al Nazareno.”Abbiamo chiesto, come Pd, che si faccia piena luce” sui fatti di Verona. “Abbiamo presentato una interrogazione al ministro Piantedosi perché riferisca” in Parlamento “e faccia piena luce”.   

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    Calenda, sull’indicazione del premier possibile ampio sostegno

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Come Azione ci ritroviamo molto
    nella proposta fatta da Amato oggi su Repubblica in tema di
    riforme istituzionali, già ben argomentata ieri da Ceccanti.   
    L’indicazione del premier funziona meglio dell’elezione diretta:
    1) evita uno squilibrio con il Quirinale (non eletto
    direttamente e che diventerebbe dunque più debole rispetto al
    capo del governo); 2) perché in caso di elezione diretta anche
    davanti ad un premier giudicato inetto dalla sua stessa
    maggioranza non ci sarebbe alcuna possibilità di sostituirlo con
    una sfiducia costruttiva e rimarrebbe la sola opzione di far
    cadere la legislatura, cosa che i parlamentari difficilmente
    fanno”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda,
    sottolineando come se il govenro scegliesse questa strada
    potrebbe trovare il sostegno di una “larga parte delle
    opposizioni”.   
    “Pensate, nella scorsa legislatura, a Di Maio, allora capo
    politico del M5S, Premier eletto direttamente dai cittadini che
    prova a mettere in stato di accusa Mattarella (da Barbara
    D’Urso) e capirete i rischi di questa soluzione. Se Giorgia
    Meloni percorrerà la strada dell’indicazione e della sfiducia
    costruttiva potrebbe avere il sostegno di una larga parte delle
    opposizioni che condivide da tempo questa proposta. Se vorrà
    strappare correrà i suoi rischi con un referendum. Per
    esperienza sconsiglierei”, conclude. (ANSA).   

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    Casellati, sulle riforme pronti ad andare avanti da soli

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Noi le porte le abbiamo non solo
    aperte ma anche spalancate, se le opposizioni tireranno su dei
    muri pregiudiziali vorrà dire che avranno scelto loro la strada
    che noi dobbiamo intraprendere. Vorrà dire che hanno deciso che
    noi dobbiamo andare da soli”. Lo ha detto la ministra delle
    Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ad Agorà (Rai3)
    condotto da Monica Giandotti. (ANSA).