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    Migranti: Bonino,chiarire perché Guardia costiera non si è mossa

    (ANSA) – ROMA, 10 MAR – “Mi preme capire perché non si è
    mossa la Guardia Costiera. Si è mossa la Guardia di Finanza, si
    sono mossi i Carabinieri, la Guardia Costiera non può dunque
    dire di non essere stata avvertita. Per caso alla Guardia di
    Finanza è arrivato un piccione viaggiatore? Il punto è che per
    sconosciuti motivi, che andranno accertati, la Guardia Costiera
    ha scelto di non muoversi”.   
    Lo ha detto a ‘Forrest’ su Rai Radio 1 la leader di Più
    Europa, Emma Bonino. (ANSA).   

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    Sisi a Mattarella, messaggio su relazioni Egitto-Italia

    (ANSA) – IL CAIRO, 10 MAR – “Ho trasmesso un messaggio del
    Presidente Abdel Fattah El-Sisi al Presidente italiano in merito
    allo sviluppo delle relazioni italo-egiziane affinché sia
    coerente con il corso della cooperazione storica e l’antico
    patrimonio culturale dei due Paesi”: lo ha dichiarato oggi il
    nuovo ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, informando
    sull’udienza avuta ieri pomeriggio col Capo di Stato, Sergio
    Mattarella, per la presentazione delle Lettere Credenziali.   
    “Ho ricevuto indicazioni dirette dal presidente Sisi per
    sviluppare le relazioni italo-egiziane”, ha sottolineato
    l’ambasciatore, già portavoce presidenziale egiziano, in un
    messaggio all’ANSA.   
    Il messaggio riguarda lo “sviluppo delle relazioni bilaterali
    tra Egitto e Italia” e “alcune questioni di cooperazione
    congiunta a livello regionale e internazionale”, riferisce la
    nota di Rady.   
    Il diplomatico scrive tra l’altro di aver “espresso
    l’auspicio di un lavoro congiunto con la parte italiana” sia
    “per aumentare la frequenza delle visite reciproche a vari
    livelli nel prossimo periodo”, sia “affinché le relazioni”
    egitto-italiane “testimonino un maggiore riavvicinamento e
    cooperazione in tutte le campi in modo commisurato alle
    promettenti capacità dei due Paesi e alle loro relazioni
    storiche”, incluso un “coordinamento politico congiunto sulle
    varie questioni regionali”. (ANSA).   

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    Fino a 30 anni agli scafisti, stretta sulla protezione

    Stretta su trafficanti e scafisti, con pene fino a 30 anni per chi causa più morti in mare, porte aperte agli ingressi legali con il decreto flussi che diventa triennale, potenziamento della rete dei Centri per i rimpatri, compressione alla protezione speciale con un ritorno ai decreti Salvini. Il Governo approva a Cutro – teatro del naufragio del 26 febbraio che ha fatto 72 morti – il decreto legge che prova a ridisegnare il tema dell’immigrazione considerata la “straordinaria necessità e urgenza di adottare disposizioni in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”.

    Meloni: ‘Determinati a sconfiggere tratta di esseri umani’

    INASPRIMENTO PENE PER TRAFFICANTI E SCAFISTI – Sul versante del contrasto c’è un inasprimento delle pene per chi “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato”: finora la reclusione era da 1 a 5 anni oppure da 5 a 15 anni: passerà rispettivamente da 2 a 6 anni e da 6 a 16 anni. Si introduce quindi un nuovo articolo (“Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”). Quando il trasporto è attuato “con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante”, il reato è punito “con la reclusione da 20 a 30 anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone”. Se muore una sola persona, prevista reclusione da 15 a 24 anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, la pena è da 10 a 20 anni. Se la condotta è diretta a procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato, il reato “è punito secondo la legge italiana anche quando la morte o le lesioni si verificano al di fuori di tale territorio”.
    STRETTA SU PROTEZIONE SPECIALE – Il provvedimento riporta poi in vita la stretta sulla protezione speciale che era stata inserita in uno dei decreti sicurezza. Salvini nel 2018 aveva infatti abolito la protezione umanitaria offerta a chi non riceveva lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria ma che al contempo non poteva essere allontanato dall’Italia. E l’aveva sostituita con la protezione speciale, che prevedeva criteri molto restrittivi per ottenerla, come una malattia o una calamità nel Paese di origine. Nel 2020 il ministro Luciana Lamorgese aveva nuovamente allargato le maglie della protezione speciale che ora il nuovo decreto restringerà. Nel 2022 sono stati 10.865 i beneficiari di protezione speciale, il numero più alto tra le 3 tipologie di protezione (le altre sono lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria).
    DECRETO FLUSSI TRIENNALE – Il decreto flussi diventa triennale (2023-2025) e “qualora se ne ravvisi l’opportunità, ulteriori decreti possono essere adottati durante il triennio”. Allo scopo di “prevenire l’immigrazione irregolare” le quote di ingressi saranno assegnate, “in via preferenziale”, ai lavoratori di Paesi che, “anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari”. Anche al di fuori del decreto flussi, comunque, si legge nell’articolo 3, è consentito l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all’estero che completa un corso di formazione professionale e civico-linguistica.
    COMMISSARIAMENTO GESTIONE CENTRI MIGRANTI – Il decreto interviene poi sulla gestione dei centri per migranti: nel caso in cui gravi inadempimenti da parte dei gestori possano compromettere la continuità dei servizi, il prefetto può nominare un commissario per assicurare il mantenimento dei posti in accoglienza.
    POTENZIAMENTO CENTRI PERMANENZA PER RIMPATRIO – C’è, infine il potenziamento della rete dei Centri di permanenza per i rimpatri. La realizzazione di queste strutture si può fare anche in deroga alla legge, fatto salvo il rispetto del codice antimafia e dei vincoli europei.

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    Consiglio dei ministri a Cutro. Meloni: 'Non ci siamo voltati. Combatteremo i trafficanti'

    Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sui migranti: verte sui flussi regolari di migranti e il contrasto all’immigrazione irregolare. La norma principale riguarda i reati legati alla tratta delle persone e “prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione”, afferma la premier Giorgia Meloni dopo il Consiglio dei Ministri. E’ invece saltata la norma, comparsa nelle prime bozze, sulla sorveglianza marittima.
    “Volevamo dare un segnale concreto. E’ la prima volta che viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia come questa”, ha detto la premier. “Faremo tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali”, ha detto Giorgia Meloni riferendosi ai trafficanti di esseri umani che si fanno pagare fino a 9 mila euro. La premier ha anche ringraziato il ministero Piantedosi per il lavoro svolto.
    Meloni chiede risposte all’Europa. “Non c’è stato incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale. All’indomani della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell’Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell’Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a 360 gradi. L’Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della von der Leyen c’è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio”.
    “Siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia, la nostra è una politica di maggiore fermezza”, ha detto Meloni. “Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani sia dare il mesaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire”.
    “Qualcuno ritiene – ha detto Meloni – che le autorità italiane non abbiano fatto qualcosa che potevano fare? In questo momento ci sono 20 imbarcazioni che qualcuno sta soccorrendo in acque italiane, voi parlate, giustamente, di un caso in cui non siamo riusciti, ma nessuno si occupa degli altri. Se qualcuno lo dice o lo lascia intendere, che le istituzioni si girano dall’altra parte, è molto grave non per me o per il governo ma per la nazione che rappresento e non accetto queste ricostruzioni”. 
    LA DIRETTA

    “Abbiamo previsto una misura sui Centri per migranti. Abbiamo visto, anche recentemente, alcuni casi saliti alla ribalta della cronaca. Quando si interviene per sanzionare alcuni gestori che non rispettano le norme abbiamo previsto forme di commissariamento da parte dei prefetti in modo che non si perdano posti in accoglienza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “C’è un allargamento di giurisdizione penale dello Stato italiano: se la condotta è diretta a procurare l’ ingresso illegale nel territorio dello Stato, il reato è punito secondo la legge italiana, anche quando la morte e le lesioni si verificano fuori dal territorio italiano”, ha detto il ministro Nordio.

    Agenzia ANSA

    Quote preferenziali a Paesi che avvisano su rischi immigrazione (ANSA)

    Lanciati dei pupazzi di peluche al passaggio dei ministri (ANSA)

    Agenzia ANSA

    In mattinata il preconsiglio, in vista del Consiglio dei ministri previsto nel pomeriggio. Il decreto flussi diventa triennale (2023-2025). Quote preferenziali ai Paesi che avvisano sui rischi sui per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari (ANSA)

    AL

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    Scintille tra Meloni e i giornalisti sulla notte di Cutro

    “La segnalazione di Frontex dell’imbarcazione che si avvicinava alle coste italiane è delle 22.36 di sabato, il naufragio c’e’ stato quasi all’alba di domenica: è un caso molto particolare quello di Cutro e se qualcuno dice che c’è stata volontà delle istituzioni di girarsi dall’altra parte, questo è grave”. Giorgia Meloni, in un lungo botta e risposta con i cronisti durante la conferenza stampa al termine del cdm, respinge con forza qualsiasi ricostruzione giornalistica che fa riferimento a mancanze del governo o alla volontà di non intervenire mentre accadeva il naufragio dell’imbarcazione piena di migranti. La premier spiega tutti i passaggi di quella notte, a partire dalla segnalazione di Frontex, “avvenuta molte ore prima del disastro, mentre il barcone era in piena navigazione. Il disastro è avvenuto quindi all’alba, a pochi metri dalla costa, mentre gli scafisti stavano attendendo il momento opportuno per lo sbarco senza farsi scoprire dalle autorità. Il resto – spiega la premier – sono illazioni e ragionamenti che non accetto”.

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    Migranti:Berlusconi, dl non risolutivo ma è direzione giusta

    (ANSA) – ROMA, 09 MAR – “Il decreto predisposto dal governo
    di centrodestra va nella giusta direzione. Non potrà forse
    essere risolutivo, ma dimostra, ancora una volta, che un grande
    Paese democratico come il nostro deve ritrovare la capacità di
    organizzarsi per fermare la ormai continuativa tratta di esseri
    umani”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi su
    Instagram.   
    “Può farlo ritrovando l’autorevolezza internazionale
    necessaria per coinvolgere tutti i Paesi dell’Unione europea
    nella sacrosanta difesa dei confini meridionali del nostro
    continente e stipulando come Ue, con tutti i Paesi africani che
    si affacciano sul Mediterraneo, dei trattati che li impegnino a
    una rigorosa sorveglianza delle loro coste per impedire le
    partenze dei migranti”, conclude il leader di Fi. (ANSA).   

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    Soumahoro: “Una norma con il mio nome? La diffamazione è continua”

       Il deputato Aboubakar Soumahoro stigmatizza l’espressione utilizzata nel descrivere la stretta sulle inadempienze nella gestione dei centri per migranti che è stata definita “norma anti-Soumahoro”. La norma è contenuta nella bozza di decreto legge migranti oggetto del cdm a Cutro.    “Per l’ennesima volta – scrive il deputato – il mio nome viene associato alla mala gestione dei centri d’accoglienza per i richiedenti asilo in modo palesemente denigratorio. Sono attacchi diffamatori. Io sono estraneo alla gestione di ‘centri’, tant’è vero che non risulto in alcun modo coinvolto nella nota indagine della procura di Latina”.    “Tale definizione, che dalla lettura dei giornali sembra provenire da esponenti della Lega, conferma che vi è una forte volontà di ostacolare le battaglie che porto avanti alimentando così una campagna diffamatoria nei miei confronti. Mi chiedo inoltre se a qualcuno sia mai venuto in mente di chiamare una norma antifrode ‘legge anti-Lega per Salvini Premier’ in ragione della ben nota vicenda dei 49 milioni di euro”.    Peraltro, conclude, “il partito del Carroccio, a differenza della mia persona, è stato al centro di una lunga indagine, culminata poi in una condanna con l’obbligo di restituire la somma”.    

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    La bozza del decreto, fino a 30 anni per i trafficanti con più morti

    Il decreto flussi diventa triennale (2023-2025) e quote preferenziali saranno assegnate ai lavoratori di Paesi che, “anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari “. È quanto si legge in una bozza del decreto legge all’esame del Consiglio dei ministri di oggi a Cutro.Carcere fino a 30 anni per i trafficanti se causano la morte di più di una persona. Lo prevede la bozza del decreto sui migranti che sarà oggi sul tavolo del cdm a Cutro. Chiunque “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” quando “il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni”.E’ saltata, secondo quanto si apprende da diverse fonti, la norma comparsa nelle prime bozze del decreto migranti che puntava a rafforzare la sorveglianza marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. La misura era stata proposta e discussa durante il preconsiglio ma, secondo quanto viene riferito, il Cdm ha deciso di cassare la norma.Il potenziamento dei Centri di permanenza per i rimpatri è previsto dall’articolo 9 della bozza del dl immigrazione all’esame del cdm di Cutro. La realizzazione di queste strutture “è effettuata, fino al 31 dicembre 2025, anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”.
    Una stretta sulle inadempienze nella gestione dei centri per migranti – qualcuno l’ha chiamata norma ‘anti-Soumahoro’ – è contenuta nella bozza di decreto legge oggi all’esame del cdm di Cutro. In caso in cui il grave inadempimento degli obblighi previsti dallo schema di capitolato di gara per un centro e l’immediata cessazione dell’esecuzione del contratto possa compromettere la continuità dei servizi indifferibili per la tutela dei diritti fondamentali, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali, si legge, “il prefetto, con proprio decreto, nomina uno o più commissari per la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa, limitatamente all’esecuzione del contratto di appalto, scelti tra funzionari della prefettura o di altre amministrazioni pubbliche, in possesso di qualificate e comprovate professionalità”. Contestualmente il prefetto “avvia le procedure per l’affidamento diretto di un nuovo appalto per la fornitura di beni e servizi”.
    Al di fuori dalle quote stabilite dal decreto flussi, è consentito “l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all’estero che completa un corso di formazione professionale e civico-linguistica, organizzato sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato”. E’ una delle misure contenuta nella bozza di decreto legge oggi all’esame del cdm di Cutro.