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    Scontro Calenda- Iv, “Renzi voleva fregarci”.La replica “menti”

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – Resta alta la tensione tra i due
    azionisti del Terzo Polo, Carlo Calenda e Matteo Renzi. Dopo la
    riunione notturna che doveva portare ad un chiarimento, ma che
    in realtà si è tradotta in un nulla di fatto, lo scontro tra le
    due anime del partito prosegue sui social. Il leader di Azione
    accusa in tweet l’ex premier di “aver provato a fregarci ma è
    stato rispedito al mittente”. In una serie di cinguettii
    successivi sempre Calenda sottolinea come Iv, a differenza del
    suo partito, non è disponibile a sciogliersi.: “Carlo, stai
    mentendo: lo scioglimento avviene chiunque vinca il congresso ma
    dopo che viene eletto il segretario, non prima. Questa
    necessaria discussione sul merito delle scelte da fare dobbiamo
    continuare a farla sui social o possiamo farla in riunione”.   
    (ANSA).   

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    Il Papa denuncia: “In Italia c'è chi non riesce a curarsi”

    Il Papa denuncia che “il ritorno della ‘povertà di salute’ sta assumendo in Italia proporzioni importanti, soprattutto nelle Regioni segnate da situazioni socio-economiche più difficili. Ci sono persone che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi, per le quali anche il pagamento di un ticket è un problema” e “ci sono persone che hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari a causa di lunghissime liste d’attesa, anche per visite urgenti e necessarie”. E’ quanto ha detto nell’udienza nell’udienza all’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.
    Il Papa ha poi aggiunto: “Il bisogno di cure intermedie poi è sempre più elevato, vista la crescente tendenza degli ospedali a dimettere i malati in tempi brevi, privilegiando la cura delle fasi più acute della malattia rispetto a quella delle patologie croniche: di conseguenza queste, soprattutto per gli anziani, stanno diventando un problema serio anche dal punto di vista economico, con il rischio di favorire percorsi poco rispettosi della dignità stessa delle persone”.
    Il Papa denuncia una “eutanasia nascosta” nei casi in cui non si danno i farmaci necessari agli anziani “per risparmiare”. “Un anziano deve prendere queste medicine e se per risparmiare non gli danno queste medicine questo è una eutanasia nascosta e progressiva, dobbiamo dire questo, ogni persona ha diritto alle medicine. Ci sono Paesi dove “gli anziani che devono prendere quattro-cinque medicine, riescono ad averne soltanto due”, ha detto come esempio il Papa, nell’udienza all’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, tornando a sottolineare che “questa è una eutanasia progressiva”.
    Il Papa invita la sanità cattolica a non temere “di percorrere strade nuove, rischiate, in modo da evitare che i nostri ospedali, solo per ragioni economiche, vengano alienati. Questo è un pericolo, qui a Roma, io vi posso mandare la lista”, ha detto Francesco nell’udienza all’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, sottolineando che così si rischia di vanificare “un patrimonio a lungo custodito e impreziosito da tanti sacrifici”. Il Papa ha allora ricordato che “è nata nel dicembre 2015 la Pontificia Commissione per le Attività del Settore Sanitario delle Persone giuridiche pubbliche della Chiesa, con la quale invito ad avere una fattiva e costruttiva collaborazione”.
    “Come Chiesa, siamo chiamati a rispondere soprattutto alla domanda di salute dei più poveri, degli esclusi e di quanti, per ragioni di carattere economico o culturale, vedono disattesi i loro bisogni. Questi sono i piu importanti per noi”. Lo ha detto il Papa nell’udienza all’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari. “La sanità di ispirazione cristiana ha il dovere di difendere il diritto alla cura soprattutto delle fasce più deboli della società, privilegiando i luoghi dove le persone sono più sofferenti e meno curate, anche se questo può richiedere la riconversione di servizi esistenti verso nuove realtà. Ogni persona malata – ha detto ancora Papa Francesco – è per definizione fragile, povera, bisognosa di aiuto, e a volte chi è ricco si trova più solo e abbandonato di chi è povero. Però è evidente che oggi ci sono opportunità diverse di accesso alle cure per coloro che hanno disponibilità economiche rispetto alle persone più indigenti”. E allora “gli ospedali religiosi hanno soprattutto la missione di prendersi cura di coloro che sono scartati dall’economia sanitaria e da una certa cultura contemporanea”.

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    Calenda, 'Renzi ha provato a fregarci ma rispedito al mittente'

    “Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo ‘stai sereno’ non ha funzionato. Fine”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

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    Calenda: nulla di fatto, così il partito unico non nasce

    “Un nulla di fatto: Italia viva ha ribadito che continuerà a fare attività nel 2024, cosa che per noi è inaccettabile. Abbiamo chiarito che negli organi di partito non potrà esserci chi ha conflitti di interesse: punto fondamentale. E allo stesso tempo questa è una questione dirimente: il Pd non è nato con la Margherita che continuava a fare politica parallelamente al Pd, con un altro segretario che non sedeva negli organi. Perché oggi Renzi non si è fatto vedere. Ci rincontreremo domani sera ma se questo punto non viene sciolto il partito unico non nasce”. Lo ha dichiarato Carlo Calenda al termine del comitato politico.
    “La riunione si è conclusa con l’accordo su tutti i punti e con l’aggiornamento a domani sulle ultime due questioni. Rimangono aperte la questione soldi, su cui IV è disponibile a pagare il 50% delle spese e sulla richiesta di Calenda di non fare mai più la Leopolda.Su tutti gli altri punti accordo pieno sulla base del documento presentato da Azione. Lo scioglimento di IV e Azione sarà contestuale all’elezione del nuovo segretario nazionale. Calenda ha chiesto a tutti i membri del comitato politico uscendo di fare dichiarazioni distensive e poi ha fatto il contrario, come sempre”. Così in una nota l’ufficio stampa di italia Viva

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    Via libera ai nuovi vertici. Meloni: valutate competenze e non appartenenze

    “Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo. Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo”. Così la premier Giorgia Meloni.Il Mef ha comunicato il nuovo vertice di Enel: Flavio Cattaneo come amministratore delegato e Paolo Scaroni alla presidenza.Claudio Descalzi resta amministratore delegato di Eni, mentre alla presidenza arriva Giuseppe Zafarana.L’ex ministro Roberto Cingolani è il nuovo amministratore delegato di Leonardo, Stefano Pontecorvo assume il ruolo di presidente.Matteo Del Fante viene confermato amministrato delegato delle Poste, presidente Silvia Rovere.

    Agenzia ANSA

    Fondatore dell’Iit di Genova, consulente di Meloni per l’energia (ANSA)

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    Attualmente presidente del Milan e vicepresidente della banca d’investimento Rothschild & Co., Paolo Scaroni è il manager conosciuto soprattutto per la sua lunga carriera alla guida dell’Eni dal 2005 al 2014. (ANSA)

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    Primo mandato nel 2014, punta su transizione e nuove fonti di gas (ANSA)

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    Silvia Rovere, al secondo mandato come presidente di Assoimmobiliare di Confindustria, ha una vasta esperienza in private equity e nella gestione dei fondi. (ANSA)

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    L’immagine simbolo di due mandati alla guida di Poste Italiane è, per Matteo Del Fante, probabilmente, il suo intervento di fronte alla platea infinita di 7mila sindaci dei piccoli Comuni riuniti da Poste alla ‘nuvola’ di Fuksas, a Roma, di fronte alla sed… (ANSA)

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    Nato a Bangkok, in Thailandia, il 17 febbraio del 1957, Stefano Pontecorvo, appena nominato presidente del consiglio d’amministrazione di Leonardo, vanta una lunga esperienza nelle relazioni internazionali e nelle diplomazie mondiali. (ANSA)

    Agenzia ANSA

    Flavio Cattaneo, classe 1963, è nato a Rho, nell’hinterland di Milano, e si è laureato in Architettura al Politecnico del capoluogo lombardo. Si specializza alla Bocconi in mangement immobiliare e nel 1989 costituisce un’impresa edile. (ANSA)

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    Ottavo giorno di ricovero per Berlusconi, gli auguri dalla Camera

    Ottavo giorno di ricovero per Silvio Berlusconi, arrivato all’ospedale San Raffaele di Milano mercoledì della settimana scorsa per curare un’infezione polmonare. L’ex premier ha passato una notte tranquilla nel reparto di terapia intensiva della struttura, dove al momento resta ancora ricoverato, nonostante il “progressivo e costante miglioramento” di cui hanno parlato i professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri nel bollettino medico diffuso nel giorno di Pasquetta.
    La prossima comunicazione ufficiale sulle condizioni di salute del leader azzurro, affetto da una leucemia mielomonocitica cronica, è attesa per domani. Il “cauto ottimismo” espresso dai medici e la notizia che le terapie somministrate – quelle citoriduttiva, antimicrobica e antinfiammatoria – “stanno producendo i risultati attesi”, non bastano però al momento per fare una previsione sulle dimissioni dell’ex premier.
    Una volta che sarà uscito dal reparto di terapia intensiva, è possibile che si trattenga comunque all’interno della struttura per un ulteriore periodo di degenza prima di rientrare ad Arcore. La patologia da cui è affetto Berlusconi, infatti, era stata definita nei giorni scorsi dallo stesso Zangrillo “grave”. Ad attendere con entusiasmo il suo ritorno, anche il presidente dei deputati azzurri Paolo Barelli, che oggi ha affermato che “le prossime sfide vedranno Berlusconi e Forza Italia in campo”.
    Nell’Aula della Camera, l’augurio di pronto ristabilimento fatto da Paolo Emilio Russo è stato seguito da un applauso da parte dei deputati di centrodestra. Per il partito, “e credo per l’Italia, il Ponte sullo Stretto è e sarà il Ponte Silvio Berlusconi”, ha poi detto Russo, intervenendo sulle questioni pregiudiziali al decreto legge Ponte Stretto. Nel corso della giornata l’ex premier ha ricevuto visite da parte dei figli Luigi, Pier Silvio e Marina. Uscendo dalla cancellata di via Olgettina 60, l’ultimogenito ha annuito più volte ai giornalisti che gli hanno domandato se il Cavaliere stia meglio. “Sì”, ha risposto da dietro i finestrini dell’auto. La compagna Marta Fascina, invece, non è mai stata vista lasciare l’ospedale dal primo giorno di ricovero, mentre il padre di lei, Orazio Fascina, va e viene dal San Raffaele. Nei giorni scorsi, tutti i figli di Berlusconi e il fratello Paolo sono entrati e usciti più volte dalla struttura, così come lo storico amico Fedele Confalonieri.

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    Def: Landini, '3 miliardi per il cuneo sono insufficienti'

    “La nostra richiesta è una riduzione di 5 punti, che vuol dire avere almeno un aumento di 100 euro medi al mese. Mi sembra che quelle risorse non siano sufficienti per risolvere l’emergenza salariale”.
    Risponde così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a SkyTg24 economia sui tre miliardi nel Def per il taglio del cuneo. “La riduzione di due punti del governo Draghi costava 4,5 miliardi, non so con tre miliardi cosa vogliono fare”, domanda. “Non conosciamo il testo e non siamo stati coinvolti per discutere, il governo – dice – continua a mantenere un approccio che non è utile né per il governo né per il Paese”.   

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    Berlusconi in ospedale da una settimana. Domani nuovo bollettino

    (ANSA) – ROMA, 12 APR – Silvio Berlusconi “sta meglio”. A
    spiegarlo è Luigi, ultimogenito dell’ex premier, lasciando
    l’ospedale San Raffaele dove il Cavaliere è ricoverato in
    terapia intensiva da mercoledì della scorsa settimana.   
    I dettagli sulle condizioni di salute del leader di Forza
    Italia saranno rese note domani con un nuovo bollettino medico.   
    Oltre a Luigi, a far visita all’ex premier nel corso della
    giornata sono andati anche Marina e Pier Silvio. In mattinata,
    in ospedale, era arrivato anche Orazio Fascina, il papà di
    Marta, compagna del leader azzurro. (ANSA).