“E’ evidente che la fase di incertezza in Rai è di ostacolo alla definizione del contratto di servizio”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, riferendosi in particolare alla “mancata attuazione del piano industriale che è elemento essenziale”.
“Occorre porsi il problema di come la Rai possa raggiungere gli obiettivi”, ha aggiunto, sottolineando che il ministero “deve chiedersi se le risorse siano coerenti con gli obblighi contrattuali” e per questo “è necessario valorizzare la coerenza con il piano industriale”.
“Mi impegno a consegnare alla Commissione il contratto di servizio in tempo utile per consentire le vostre deliberazioni, cioè entro il mese di giugno”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione in Commissione di Vigilanza, spiegando che il ministero “terrà nella massima considerazione” le indicazioni che verranno dalla bicamerale. Urso ha ricordato che la scadenza dell’attuale contratto di servizio è stata prorogata con il Milleproroghe al 30 settembre 2023, ma che i tempi per il rinnovo sono comunque stretti.
La Commissione di Vigilanza deve esprimere per legge un parere sul contratto. “L’attuale contratto di servizio prevede la sopravvivenza dei suoi effetti anche oltre la scadenza, assicurando al ministero i tempi necessari – ha sottolineato Urso -. Nell’attesa, anche alla luce dell’evoluzione del mercato, il ministero ha avviato negoziati con la Rai, valorizzando il processo di trasformazione in corso e conferendo risalto a tematiche come la sostenibilità ambientale, la promozione dell’Italia, l’inclusione sociale e il contrasto alla discriminazione”.
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