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Il Papa: “Vorrei andare per le strade ma non mi lasciano andare”

   Papa Francesco è a Piazza San Pietro per l’udienza generale. Prima di cominciare la catechesi ha fatto un lungo giro in papamobile, facendo salire alcuni bambini e salutando i fedeli. Arrivato sul sagrato, il Pontefice si è poi spostato verso la sua sedia con l’aiuto di un bastone. Da domani Papa Francesco presiederà il triduo pasquale con due appuntamenti domani, due venerdì, sabato la veglia pasquale e domenica la messa e l’Urbi et Orbi.

   “Senza speranza non si può vivere”: lo ha detto il Papa nell’udienza generale sottolineando che c’è tanta “gente triste”. “Quando potevo andare per le strade, adesso non posso perché non mi lasciano, quando andavo nell’altra diocesi, quante persone tristi”, “gente che camminava, sola, col telefonino” ma “senza pace e senza speranza”, “ci vuole speranza per essere guariti della tristezza di cui siamo malati, dall’amarezza con cui inquiniamo la chiesa e il mondo”, ha sottolineato Papa Francesco.

“Guardate il guardaroba dell’anima: quante cose inutili, quante cose stupide”. Lo ha detto il Papa all’udienza generale raccontando che a Casa Santa Marta, l’albergo all’interno del Vaticano in cui vive, “quindici giorni fa si è sparsa la voce, per questa Settimana Santa, di guardare al guardaroba e mandare via le cose che abbiamo e non usiamo”, “voi non immaginate le cose inutili” e “questo è andato alla gente povera che ha bisogno”. “Guardate il vostro guardaroba e fate pulizia”, “guardate il guardaroba dell’anima”, è stato l’invito del Papa. 

Il Papa invita in questa settimana santa a guardare al crocifisso per ritrovare la speranza. “Gesù è solo: tradito, consegnato e rinnegato dai suoi, dai suoi amici, dai suoi discepoli, condannato dal potere religioso e civile, scomunicato, prova persino l’abbandono di Dio”. “Così – ha detto il Pontefice nell’udienza generale – converte il male in bene, così trasforma il dolore in amore. Allora il punto non è essere feriti poco o tanto dalla vita, ma cosa fare di queste ferite. Posso lasciarle infettare nel rancore e nella tristezza oppure posso unirle a quelle di Gesù, perché anche le mie piaghe diventino luminose”. “Pensate a quanti giovani che non tollerano le proprie ferite e cercano nel suicidio una via di salvezza, oggi, nelle nostre città, tanti giovani che non vedono uscita, non hanno speranza e preferiscono andare oltre, con la droga” e “tu, quale è la tua droga per coprire le ferite?”. Chiediamo allora a Dio “il dono della speranza, di cui il mondo ha tanto bisogno”. “In questi giorni santi avviciniamoci al Crocifisso. Mettiamoci davanti a Lui, spogliato, per fare verità su noi stessi, togliendo qualcosa di superfluo. Lasciamo che Gesù rigeneri in noi la speranza”, ha concluso il Papa.


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