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Ucraina: Londra, la Russia schiera carri armati vecchi di 60 anni

L’esercito russo sta inviando al fronte carri armati obsoleti per compensare le perdite di veicoli corazzati pesanti subite dall’inizio dell’invasione: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

Il rapporto, pubblicato su Twitter, indica che Mosca sta mandando in Ucraina carri armati principali T-62 vecchi di 60 anni. “Esiste la possibilità concreta che anche le unità della Prima Armata carri armati delle Guardie (1 GTA), che si suppone sia la principale forza armata russa, vengano riequipaggiate con T-62 per compensare le perdite precedenti”, scrivono gli esperti di Londra ricordando che, a partire dal 2021, la 1 GTA avrebbe dovuto ricevere i carri armati di nuova generazione T-14 Armata MBT. Inoltre, negli ultimi giorni sono stati visti per la prima volta in Ucraina anche i mezzi blindati per il trasporto delle truppe BTR-50, usati per la prima volta nel 1954.

Il ministero sottolinea che dall’estate scorsa, circa 800 T-62 sono stati ritirati dai depositi e su alcuni di essi sono stati installati sistemi di avvistamento aggiornati, che molto probabilmente ne miglioreranno l’efficacia di notte. Tuttavia, conclude il rapporto, entrambi questi tipi di veicoli d’epoca presentano molte vulnerabilità sul campo di battaglia, tra cui l’assenza di una moderna corazza reattiva agli esplosivi.

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WAGNER SOLLECITA MUNIZIONAMENTI
Il capo del gruppo paramilitare russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, si lamenta di nuovo della mancanza di munizioni al fronte – dove i suoi mercenari sono impegnati soprattutto a Bakhmut – e torna a parlare di “tradimento” da parte di Mosca per i ritardi nelle consegne. I combattenti del Gruppo Wagner sono in prima linea nella battaglia per Bakhmut, città orientale che la Russia cerca di conquistare da diversi mesi e dove le forze di Mosca e Kiev hanno subito pesanti perdite. Prigozhin avverte che “se Wagner si ritira ora da Bakhmut, l’intero fronte crollerà”.

SU BAKHMUT SCONTRO FRA ZELENSKY E IL GENERALE
E’ scontro aperto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il comandante in capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny sulle decisioni da prendere su Bakmut, la città del Donetsk dove da mesi infuriano sanguinose battaglie. Lo riporta la Bild. Secondo informazioni da diverse fonti della leadership politica ucraina, Zaluzhny qualche settimana fa ha raccomandato di considerare la possibilità di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche. Il capo dello Stato su Bakhmut ha un’opinione completamente diversa, hanno riferito le fonti alla Bild.  Secondo il consigliere del capo della autoproclamata Repubblica filorussa di Donetsk, sono 10mila i soldati ucraini rimasti a difendere la città dall’assalto delle truppe russe.

Il governo ucraino ha dichiarato alla Bild che la decisione di restare a Bakhmut è stata quella giusta, perché attaccando la città l’esercito russo ha subito danni considerevoli, sia in termini di soldati che di materiale. Gli ambienti militari ucraini affermano – riferisce la pubblicazione – che il comandante in capo sta lavorando solo per la vittoria contro le truppe russe e si preoccupa di proteggere al meglio i suoi soldati. Tra i combattenti che si trovano nella città del Donetsk, la maggior parte probabilmente condivide la posizione di Salushny.

In seguito alle voci su un possibile ritiro delle forze di Kiev dalla città, la presidenza ucraina oggi ha dichiarato che l’esercito ucraino intende “rafforzare” le sue posizioni a Bakhmut. I comandanti in capo delle forze armate ucraine “si sono espressi a favore del proseguimento dell’operazione difensiva e del rafforzamento delle nostre posizioni a Bakhmut” durante un incontro di oggi con il capo di Stato Volodymyr Zelensky, ha dichiarato la presidenza in un comunicato.

NUOVI BOMBARDAMENTI
Le forze di Kiev hanno intanto abbattuto la notte scorsa 13 droni kamikaze Shahed su un totale di 15 lanciati dalle forze russe, ha reso noto il portavoce dell’Aeronautica. La città di Kramatorsk è stata oggetto di un attacco missilistico nel quale una scuola è stata distrutta e sono stati danneggiati 15 edifici residenziali, mentre secondo la tv statale ucraina Suspilne, nelle ultime 24 ore 29 raid sono stati sferrati sulla regione del Donetsk.

Due caccia MiG-29 e Su-27 delle forze ucraine sono state abbattute dai sistemi di difesa aerea russi. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, Mosca avrebbe abbattuto anche un un elicottero Mi-8 e nove droni.

Sull’altro fronte, il governatore della regione russa di Kursk, Roman Starovoitt, ha affermato che le forze ucraine hanno sparato contro il villaggio di confine di Iskra, rimasto senza elettricità perchè le “strutture di approvvigionamento energetico” nel distretto di Khomutiv sono state danneggiate. Inoltre, almeno una persona è rimasta ferita la notte scorsa in Russia, quando le difese aeree hanno abbattuto tre missili sulla regione meridionale di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione.


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