I droni ucraini continuano a rappresentare una minaccia per la Russia. Almeno secondo le informazioni che arrivano da Mosca, secondo le quali un “massiccio attacco” con velivoli senza pilota è stato sventato sulla Crimea dopo quelli caduti ieri sulla regione di Krasnodar,
sul Mar Nero, e su quella di Kolomna, solo 100 chilometri a sud-est di Mosca. Kiev nega gli attacchi sul territorio russo, ma non riconosce come tale quello della Crimea.
Secondo i media ucraini, che citano testimonianze su Telegram, diverse esplosioni sono avvenute in Crimea la scorsa notte nell’arco di due ore e mezza nel villaggio di Chornomorske e a Yevpatoria. Questa seconda località si trova 65 chilometri a nord di Sebastopoli, dove ha sede il quartier generale della flotta russa del Mar Nero. Il ministero della Difesa di Mosca ha parlato di attacchi compiuti con dieci droni: sei, ha sostenuto il portavoce Igor Konashenkov, sono stati abbattuti e altri quattro sono stati neutralizzati dai sistemi di difesa elettronici.
La Russia, inoltre, si dice preoccupata per informazioni secondo le quali una provocazione di Kiev con l’utilizzo di materiali radioattivi potrebbe avvenire nei pressi della Transnistria (regione moldava separatista filorussa) dove le tensioni stanno aumentando. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che i porti della regione di Odessa, coinvolti nell’esportazione di grano, potrebbero essere stati utilizzati per la consegna di materiali radioattivi all’Ucraina.
Secondo le informazioni di cui Zakharova sarebbe in possesso, il 16 febbraio sono stati consegnati al porto di Chernomorsk dei container con sostanze radioattive e scritte in inglese, provenienti dal territorio di uno Stato europeo, aggirando i controlli doganali. “Il 19 febbraio, contenitori simili contenenti la sostanza radioattiva California-252, utilizzata attivamente per controllare l’integrità dei reattori delle centrali nucleari, sono stati consegnati al porto di Odessa su una delle navi da carico”, ha detto la portavoce. “Il sistema di monitoraggio radioattivo è stato disattivato in porto”.
Il governo moldavo, da parte sua, ha definito “una menzogna” le dichiarazioni della portavoce Zakharova. “Le autorità statali stanno monitorando la situazione e non confermano le informazioni diffuse dalla parte russa”, si legge in un messaggio pubblicato sul canale Telegram del governo moldavo. Le autorità moldave hanno inoltre invitato i cittadini a mantenere la calma e a seguire le fonti ufficiali di informazione in Moldavia.
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