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Rocca, il manager della sanità con culto del fare

 “L’outsider” Rocca, l’uomo del fare, è il nuovo governatore del Lazio. Una vita dedicata alla sanità, con ruoli importanti legati alla pubblica amministrazione, ma con il pensiero sempre all’altro, al prossimo. Una militanza che parte da lontano ma mai in prima linea, o almeno fino ad oggi: Francesco Rocca, da candidato presidente per il centrodestra alla Regione Lazio, è sceso in campo per la prima volta per giocarsi il tutto e per tutto per il suo territorio, portato da una coalizione che sicuramente vedeva le vittoria in pugno. Lui che iniziò da giovane a vivere gli ambienti della destra romana, a Colle Oppio – amico da sempre dell’esponente di FdI di Fabio Rampelli – è stato il prescelto dalla premier e leader Giorgia Meloni, per aggiudicarsi la regione guidata dal centrosinistra ormai da 10 anni. Per Rocca si tratta, appunto, della prima avventura politica da candidato, e ora da presidente eletto.
    A guardare la biografia dell’uomo scelto da Meloni per il Lazio, nel passato anche un arresto per spaccio di eroina quando aveva 19 anni, il suo curriculum non si è fermato all'”errore giovanile”. Romano, 57 anni, si è Laureato in Giurisprudenza.
    Due matrimoni alle spalle, padre di due figli Matteo e Giorgio, recentemente è diventato anche nonno.
    Dopo aver lavorato come avvocato penalista, ha iniziato a collaborare con gli enti locali. Sotto il governo regionale di Francesco Storace, è stato commissario straordinario, oltre che direttore generale, dell’ospedale Sant’Andrea. Con lui la struttura sanitaria, inaugurata e voluta da Storace, in un enorme immobile che è stato per decenni una delle più importanti ‘incompiute’ della Capitale, ha mosso i primi passi fino a diventare un punto di riferimento nella sanità del Lazio e non solo. Ha mantenuto il suo ruolo al Sant’Andrea anche durante la legislatura del presidente del centrosinistra, Piero Marrazzo, essendo riconosciuto, sia da destra sia da sinistra, come una figura competente e spendibile. Dopo il suo percorso di volontariato nel 2007 entra nella Croce Rossa diventando commissario straordinario dove poi, per quasi un decennio, è stato presidente nazionale. Nel 2017 l’elezione a presidente Internazionale, viene poi rieletto, per lo stesso incarico, nel 2021. Un vita legata al fare. Questo l’approccio di Rocca che, in più occasioni, ricordando il suo impegno nella Cri, ha ribadito: “Alle persone che hanno bisogno si deve dire ‘oggi’ e mai ‘domani'”. Questo il mantra che il candidato ha ripetuto a sé stesso e agli elettori, e che da oggi guiderà la sua azione di governo.  
   


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