Ancora qualche giorno e Kiev potrebbe disporre di una nuova arma capace di raddoppiare il raggio di gittata dei sistemi missilistici attualmente a disposizione che hanno comunque avuto sino ad ora un ruolo strategico nel rallentare se non respingere l’offensiva russa. Le “ground launched small diameter bombs” (bombe di piccolo diametro lanciate da terra, Glsdb), possono infatti colpire un bersaglio fino a 150 chilometri “entro un metro di raggio e con un’angolazione a 360 gradi”, recita la pagina ufficiale del produttore, la Saab.
Il gruppo svedese ha realizzato il nuovo sistema in collaborazione con Boeing, sviluppando la GBU-39/B Small Diameter Bomb (SDB), la bomba della compagnia americana montata sui caccia militari. In sostanza la Glsdb è una munizione di precisione, una bomba da 90kg ‘motorizzata’ accoppiata con un sistema di lanciarazzi multiplo, l’M26 Multiple Launch Rocket System (MLRS), che consente all’arma di colpire bersagli di vario tipo quasi in simultanea.
Capaci di seguire i rilievi del terreno, utilizzabili in qualsiasi condizione meteo e a qualsiasi ora del giorno, e con un sistema di laser per tracciare il bersaglio, come enfatizzano ancora i produttori, questi sistemi consentirebbero alle forze armate ucraine di andare ben oltre gli 80 chilometri di gittata dei lanciarazzi americani Himars attualmente a disposizione.
Kiev sarebbe così in grado di colpire oltre le linee del fronte, fino anche nella Crimea annessa da Mosca. Gli arsenali americani avrebbero a disposizione un nutrito surplus di ordigni Glsdb non utilizzati in Afghanistan. Il costo stimato per ciascuna bomba è di circa 40mila dollari.
Washington sembra tuttavia rimanere sorda di fronte alle richieste di Kiev sui ben più temibili ed efficaci sistemi ATacMS, missili superficie-superficie tattici a corto raggio Srbm, che hanno un raggio d’azione fino a 300 chilometri, dal costo stimato oltre un milione di dollari.
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