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Giorgetti: domani il via libera al nuovo decreto contro il caro energia

“Sì, sì, il decreto lo approviamo domani sera”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, interpellato a margine dell’audizione in Parlamento sulla Nadef, ha riusposto a chi gli chiedeva quando il governo approverà il nuovo decreto per gli aiuti contro il caro energia, aggiungendo che “sono allo studio interventi per predisporre uno strumento che renda possibile la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica”. 

Il ministro ha quindi sottolineato che “le stime interne prefigurano per l’ultima parte dell’anno una variazione negativa del Pil, che sconterebbe un arretramento del valore aggiunto dell’industria e un rallentamento della crescita del settore dei servizi”.

In audizione, il ministro ha sottolineato che “l’aggiornamento dei tassi di interesse, che scontano le recenti evoluzioni dei mercati anche a seguito delle decisioni adottate dalla Bce, ha determinato, rispetto alle stime di settembre, un incremento della spesa per interessi in valore nominale pari a circa 2 miliardi nel 2022, 3,6 miliardi nel 2023, 2,6 miliardi nel 2024 e 4,7 miliardi nel 2025”. 

La pressione fiscale invece “43,8 per cento del Pil nel 2022, inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di settembre. Nel triennio 2023-2025 si stima un andamento decrescente di questo indicatore che, con una
riduzione annua media di circa 0,4 punti percentuali, si attesterà al 42,5 per cento del Pil nel 2025″. 

“Le difficoltà che abbiamo affrontato nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che l’Italia ha una capacità di adattamento e di ripresa notevole”, ha commentato ancora Giorgetti, secondo il quale “il governo intende sostenerne i sacrifici, con un approccio prudente e responsabile che permetta al contempo di migliorare le prospettive economiche del nostro Paese e garantire la sostenibilità della finanza pubblica”.

In vista della manovra, ha detto ancora, il governo ha allo studio “l’estensione della soglia di ricavi e compensi” per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e “un regime sostitutivo opzionale (cd flat tax incrementale) per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti”. 


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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