(ANSA) – CAMERINO, 07 NOV – “A Vladimir Putin dico di
ascoltare la voce della sua coscienza, il soffio di Dio che ogni
uomo ha in fondo al cuore e il grido di dolore di milioni di
innocenti che stanno pagando il prezzo della guerra con la
propria vita”: parole pronunciate all’ANSA da suor Chiara
Viktoriya, 36 anni, ucraina di Leopoli. Parla dal monastero di
clausura dell’Ordine delle clarisse di Santa Chiara di Camerino,
in provincia di Macerata. Suor Viktoriya arrivò nelle Marche, a
Falconara, 18 anni fa per studiare medicina e per riabbracciare
sua madre già in Italia da tempo. Tre anni dopo il suo arrivo e
un test di ingresso superato alla facoltà universitaria sognata,
la chiamata del Signore al quale ogni giorno affida la sua
preghiera anche per il suo popolo. “In Ucraina vivono ancora mio
fratello, il mio papà e nella regione di Sumy, a confine con la
Russia e tra le più colpite dai bombardamenti, ho tanti altri
parenti”, racconta la religiosa.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, suor Viktoriya,
assieme alle consorelle del monastero, si è molto adoperata per
fare arrivare degli aiuti alla sua gente e in particolare ai
bambini di un orfanotrofio di Leopoli. La giovane monaca non si
tira indietro nemmeno di fronte a una improbabile ipotesi di
incontrare proprio Putin per una mediazione di pace. “Se avessi
la concreta speranza che da questo ipotetico incontro si potesse
aprire un reale cambiamento per le sorti di questa guerra – dice
– lo incontrerei certamente e gli parlerei innanzitutto di
rispetto per la vita. Cercherei di usare le parole del Signore”.
(ANSA).
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