(dell’inviata Anna Lisa Rapanà) (ANSA) – LONDRA, 17 SET – Se avesse potuto, Elisabetta la Corona l’avrebbe consegnata direttamente ai nipoti: se non per indossarla, per custodirla, e per custodire quello spirito di servizio che la sovrana per tutta la sua vita ha incarnato facendo dell’appartenenza alla Royal family un ‘mestiere’. E oggi è stato il loro momento di dirle addio: tutti e otto raccolti attorno al feretro a Westminster Hall per un quarto d’ora, col capo chino. Gli adorati William e Harry che con la nonna Elisabetta e senza la mamma Diana sono diventati adulti.
Poi Beatrice ed Eugenia, le affezionatissime figlie di Andrea, Zara Tindall e Peter Philips i figli della principessa Anna, e quelli del conte di Wessex, Lady Louise e il visconte Severn, i più piccoli. Tutti i cugini insieme, con William ed Harry in uniforme, a vegliare la bara in raccoglimento, come i figli della regina hanno fatto prima di loro.
E’ la prima volta che Harry ha indossato l’uniforme dall’inizio del periodo di lutto in cui era rimasto fino ad ora in ‘borghese’. Gli è stato consentito pare per decisione del re Carlo III. Il quale però d’altro canto avrebbe invece deciso di escludere il secondogenito e la moglie Meghan Markle dal ricevimento che si terrà alla vigilia dei funerali di Stato, per accogliere i molti capi di Stato e leader mondiali in arrivo a Londra per rendere omaggio alla sovrana scomparsa. Lo scrive il Daily Telegraph e lo riprendono i tabloid: non è chiaro come il ‘pasticcio’ di protocollo – se vero – si possa essere verificato. Sembra infatti che i duchi di Sussex fossero in un primo momento previsti allo speciale evento che si terrà a Buckingham Palace. Poi però, secondo le indiscrezioni, sarebbero stati esclusi dalla lista del Palazzo, perché la presenza è prevista soltanto per i membri della famiglia reale ‘in servizio’. Ed è una nota che rischia di stonare parecchio in un’atmosfera che, pur nel dolore privato e nel cordoglio pubblico – o forse proprio per questi – è e vuole essere di unità.
Insieme, il re Carlo III e il principe William si sono presentati a sorpresa fra la folla in fila in attesa di rendere omaggio alla sovrana. Come a ringraziare uno ad uno i sudditi che, ancora in queste ore, non smettono di accorrere a Londra e a Westminster, nonostante le avvertenze sulle ore e ore di attesa e sui disagi per un esodo verso Londra che per tutto il weekend si prospetta senza precedenti. La coda e il suo moto incessante lungo il Tamigi, che diventerà proverbiale ed è già il simbolo di questo lungo addio, diventa un rito collettivo: il Paese che si ritrova, si riconosce, si parla. Ma appena si mette piede nella grande sala al centro della quale c’è la bara sormontata dalla corona, l’emozione diventa personale, il dialogo è ‘a due’, e l’ultimo saluto diventa una cosa intima.
La diretta del flusso di gente senza sosta è accessibile da ogni dispositivo in tutto il mondo. Così come l’unico fuori programma quando una persona ha tentato di avvicinarsi al feretro ed è stato fermato dalla polizia. Eppure vedere sfilare i sudditi, volto dopo volto, da dentro la sala è una cosa diversa. Il silenzio è assoluto. La commozione è palpabile. Il momento è solenne. In un tempo sospeso fra il soffitto di legno e le pareti di pietra a Westminster Hall, scandito soltanto da un cerimoniale cambio della guardia: in quei minuti la fila è immobile, lo sguardo fisso sulla bara, e pure a distanza le gemme della corona brillano.
La lunga file che ha costeggiato per ore il Tamigi arriva nella sala in cima alla scalinata davanti alla quale c’è la regina. La coda si divide in due ali e, uno ad uno, ci si inchina. Un momento di sosta lungo i lati, poi si torna a scorrere, verso l’uscita. E’ lì che si rallenta, si piange, ci si ferma ancora, si ruba un momento in più per il saluto che sarà l’ultimo. E c’è chi lo lancia, agitando una mano, come un arrivederci.
Nelle scorse ore fra la folla sono cominciati ad arrivare i leader stranieri che da domani discenderanno su Londra per i funerali di Stato di Elisabetta II. Le telecamere riprendono per esempio il premier canadese Justin Trudeau, che con il collega australiano Anthony Albanese e la premier neozelandese Jacinda Arden sono fra i 14 leader del Commonwealth che Carlo III ha ricevuto a Buckingham Palace, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è già in volo verso Londra e con un cambio di programma: il bilaterale con la Liz Truss è rimandato a mercoledì, a margine dell’assemblea generale dell’Onu. Dopo il saluto a Elisabetta II.
La regina consorte Camilla ha reso omaggio a Elisabetta II definendola una “donna sola” che ha dovuto “ritagliarsi il proprio ruolo” in un mondo dominato dagli uomini e rievocando il ricordo dei “grandi occhi azzurri” e del sorriso “indimenticabile” della defunta sovrana britannica.
E’ stato intanto incriminato per il reato di “disturbo della quiete pubblica” l’uomo bloccato e arrestato la notte fra venerdì e sabato a Westminster Hall per essere uscito dalla fila delle persone che rendevano omaggio alla regina Elisabetta ed essersi scagliato verso il feretro, salendo di corsa i gradini del catafalco, ed aver afferrato il vessillo reale che lo avvolge. Si tratta, fa sapere la Metropolitan Police citata dai media britannici, di un uomo di 28 anni, Muhammad Khan, abitante dell’East End di Londra. L’incriminazione avviene sulla base del Public Order Act e riguarda la fattispecie di “comportamento atto a causare allarme, fastidio e ansia”. Khan, che per ora resta in custodia, apparirà domani davanti al giudice. L’episodio è avvenuto durante pochi minuti di ‘blackout’ delle immagini trasmesse in diretta, ma il placcaggio a terra dell’uomo da parte degli agenti della sicurezza e la faccia stupita del pubblico nella sala sono stati ripresi in vari scatti amatoriali.
(ANSA).
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